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Lancio un appello: basta con le cinesi economiche

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rudolf83
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Lancio un appello: basta con le cinesi economiche

Messaggio da rudolf83 »

Stilo80 ha scritto: mercoledì 18 settembre 2019, 9:16 In tema di qualità delle penne cinesi ho un'esperienza diversa anche dopo svariati mesi di utilizzo. Al momento ho:
Jinhao X750 Lava Red (scrive meglio il pennino originale del JoWo italico che mi è arrivato, anche se penso per un tema di flusso dell'alimentatore non destinato a un pennino così esigente), Pali 013 (davvero ottima vacuum filler), Caliarts Ego (a stantuffo con tanto di pennino di ricambio e chiave per smontare il pistone), diverse Jinhao 616, Wing Sung 3008 (a stantuffo), Jinhao 51A coffee.

Sul tema dello sfruttamento dei lavoratori i sindacati mi risulta abbiano preso piede da tempo in Cina e stando a questo video il governo cinese pare finanzi l'esportazione: https://youtu.be/YFZEBuNITZQ

Ho avuto problemi col controllo qualità di diverse blasonate Marche italiane che si ostinano a dotare di pennini Bock (non più quelli di un tempo in termini di numerosità d'incidenza di pennini fallati nella vasta produzione). Alcuni casi di esempio qui: https://youtu.be/b1EqS8tZ_aY e qui: https://youtu.be/QA3fSXt9PH0 (su questo secondo caso forse ho trovato dietro consiglio di un amico la soluzione ma è un aggirare un problema che c'e).

Le uniche critiche che sento di dover fare alle cinesi sono:
1) la scarsa se non assente produzione di pennini dal B in su (in alcuni casi risolvibile con JoWo.
2) la minor inventiva e originalità delle livree anche se stanno iniziando da poco a produrre penne che non siano imitazioni delle occidentali
3) il tempo che impiegano ad arrivare (visto il prezzo e le spese di spedizione direi che posso aspettare)

Questo secondo la mia modestissima esperienza. Evidentemente sono stato molto fortunato con i miei arrivi.


Quello che noi chiamiamo Sindacato in Cina non esiste per loro il sindacato è una associazione unica gestita dal partito che viene gestito dal loro presidente , non esiste il diritto allo sciopero .
per quanto riguarda le penne costa meno fare retro engineering che progettarne una di sana pianta e un altro punto sul quale incide moltissimo il costo è che non sono aziende private , non devono fare utili , possono vendere sottocosto pur di mantenere migliaia di dipendenti che farebbero la fame e potrebbero creare rivolte e sommosse
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Messaggio da Ottorino »

Renatobossi ha scritto: mercoledì 18 settembre 2019, 22:47 Mi spiace che Ottorino abbia giudicato presuntuoso il mio intervento: non vi era alcuna intenzione in tal senso. Spero di poter superare in futuro l'incomprensione che ha avuto luogo.
No, no. Il presuntuoso era rivolto al mio intervento, non al tuo. Ci mancherebbe !!
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da balthazar »

Credo che gli ultimi interventi possano davvero far aprire il cosiddetto vaso di Pandora :D Si parla di sfruttamento di manodopera, economia cinese, ecc. Non comprando le loro penne ne siamo fuori? credo di no. Non voglio spingermi a formulare argomentazioni a sostegno del nostro più totale coinvolgimento nella infernale macchina delle produzioni di massa in genere (e non cito volutamente quali, altrimenti lo spazio non basterebbe davvero), perchè il discorso porterebbe ai "massimi sistemi". Non vado oltre ... anche perchè sono dolorante per un colpo della "strega" e questo potrebbe alterare i miei pensieri :lol:
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Messaggio da Pelikanino »

sciumbasci ha scritto: mercoledì 18 settembre 2019, 11:37 Il problema delle scolastiche europee a buon mercato è uno solo: scrivono come un pennarello.
Io sono un estimatore di due tipi di pennini: italico e cinese (EF? EEF? Boh!)
Quando il nostro medio diventerà in linea con la grandezza di scrittura di una comune penna a sfera, allora forse smetterò di importare penne cinesi. ;)
Le cinesi montano tutte un 0.38 o uno 0.5 e sono fatte per studenti che scrivono ideogrammi, le nostre per studenti che non hanno alcuna dimistichezza con le stilografiche e che molto spesso hanno imparato a scrivere con un'impostazione che non aiuta affatto.

Comunque, dovremmo metterci d'accordo su cosa intendiamo per stilografica scolastica a buon mercato. La Preppy, la Lamy Nexx, la Safari, la Faber-Castell Grip o una Kaweco Perkeo sono a buon mercato? se la tua risposta è sì, allora hai a disposizione una grandissima varietà di pennini.
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Messaggio da Dory »

Condivido la mia esperienza di delusione: nei miei primi acquisti compulsivi ho preso una wing sung 3003 e dopo qualche mese di utilizzo ha cominciato a spandere e pur essendo poi rimasta in astuccio a casa l'ho ritrovata spezzata. Per fortuna aveva il converter altrimenti sai che lago d'inchiostro! Come pennino era discreto, peccato quindi la plastica utilizzata :thumbdown:
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Messaggio da ASTROLUX »

jebstuart ha scritto: mercoledì 18 settembre 2019, 22:29 Molto sommessamente, cambierei i termini del problema.

Proporrei invece un diverso quesito.
E' giusto inviare valuta nelle casse di produttori o, peggio, in quelle di venditori al dettaglio che in media, sia chiaro, e non nella totalità dei casi ignorano gli ultimi cinquanta anni di lotte sociali e di diritto del lavoro, evadono pressocché sistematicamente il nostro fisco, impiegano tranquillamente materiali pericolosi per la salute dei consumatori finali e troppo spesso lavorano e prosperano nel nostro Paese mantenendosi ai margini (quando non apertamente al di fuori) del dettato normativo in esso vigente?
Ovviamente no.
Però Mauro consentimi di fare un piccolo appunto, sulla questione morale:

La stragrande maggioranza dei prodotti che consumiamo, proviene dalla Cina o da altri paesi in cui la manodopera ha un costo irrisorio.
Basta girare l'etichetta di tanti capi d'abbigliamento, anche "griffati", per inorridire.
Praticamente tutti i prodotti tecnologici sono fatti in Cina... solo che americani e coreani ci lucrano su. E' il mercato globale!
Sulla questione fiscale, credo che l'erario farebbe meglo ad occuparsi dei grandi evasori, che siano società telematiche o divi dello sport o dello spettacolo, pittosto che del danno erariale indotto dall'acquisto di una penna da pochi spiccioli. Se i nostri soldi finiscono nell'estremo oriente o in un paradiso fiscale, poco cambia per le cassa statali.
Materali... è cronaca recente che dei simpatici compatrioti, spacciavano olio di semi per extravergine di oliva, non mi sento a questo punto degno di criticare.
Infine una nota dolente riguardo le lotte sociali... tra abolizione dell'articolo 18, Job act, leggi Fornero, lavoro interinale, etc . Tra poco ci toccherà cercare lavoro in Cina per avere maggiori tutele, e credimi non sto scherzando.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Messaggio da hobbit »

Penso di essere stato io ad aprire in un mio precedente intervento il tema etico. Non volevo che dilagasse.
Dico comunque come la penso io per quello che ho capito finora.
La mano d'opera in Cina si paga meno. È un dato di fatto. Molte aziende anche nostrane hanno spostato la loro produzione in Cina, proprio per questo motivo. Non c'è quasi modo di evitare prodotti made in Cina. Per la tecnologia soprattutto sono inevitabili. Noi non produciamo più elettronica di massa, solo quella specialistica.
Questa qui è la loro sfortuna perché vengono sicuramente sfruttati, fatti lavorare con orari estenuanti, esposti spesso a sostanze tossiche e in condizioni igienico sanitarie per noi allucinanti, quando poi non ci sia lo sfruttamento minorile, ma penso che in altri stati tipo India, Bangladesh, .... sia anche peggio.
Però questa è anche la loro fortuna, ovvero lavorano. Qui da noi con lo spostamento della produzione c'è sempre più gente a spasso e fra un po' esploderemo. Quei pochi che lavorano non saranno più in grado di sostenere lo stato sociale per tutti. La Grecia o peggio ci attende.
Per usare un vecchio modo di dire, era meglio quando era peggio. Ovvero finché ci sono stati i dazi, le aziende avevano un vantaggio nel mantenere la produzione qui, ora non è più così.
Perciò pur essendo abbastanza deluso dei prodotti "cinesi", cioè quelli prodotti senza standard qualitativi, la soluzione a mio giudizio non è non comprare più niente che provenga dalla Cina, ma sarebbe comprare comprare quelle cose che non si basino sullo sfruttamento che mina la dignità e la salute delle persone che lavorano. Ed uno stato (o meglio l'Unione Europea che ha un peso significativo) che si rispettasse bloccherebbe l'import (e parlo di blocco totale) di prodotti che non si basino su un lavoro eticamente sostenibile, come vengono bloccate altre attività di sfruttamento umano, invece di chiudere gli occhi.

Io purtroppo non sono in grado di stabilire, non ho gli strumenti, se una Jinhao o una Wing Sung o una Hero, ... vengano prodotte eticamente o meno. Perciò evitare l'acquisto una penna cinese non mi sembra la soluzione, anche se tendo a preferire l'acquisto di qualcosa che sia prodotto in "occidente" secondo degli standard sicuramente più rispettosi delle persone.
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jebstuart
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Messaggio da jebstuart »

ASTROLUX ha scritto: giovedì 19 settembre 2019, 14:05 ...
È una giusta considerazione.
Starei però attento a sminuire la portata di certe disinvolture economico-produttive con la motivazione che le si adotta anche altrove o che c'è chi fa di peggio.
Ovviamente non mi riferisco alle tue argomentazioni sottili e sensate, ma ad un diffuso sentire comune ed agli agghiaccianti pressappochismi del tipo "quel che conta è che costa poco" o "tanto, è tutto uno schifo".

Ma posso evidentemente sbagliarmi :)


PS: Per evitare di sembrare uno che ama solo disquisire del sesso degli angeli, riporto una esperienza personale, che non riguarda le cinesi e le considerazioni che facevamo più sopra, ma in generale le economiche.
Tempo fa compro online in Giappone una Platinum Preppy 0.2 ... io scrivo sottilissimo... un sogno. Nell'entusiamo compro pure un converter ed un un'adattatore per cartucce standard.
Beh, io scrivo per lavoro l'equivalente di 10-15 facciate A4 al giorno. Dopo 4 (quattro) giorni di uso intensivo il tappo si é crepato.
Come sai, sono un attempato signore che abitualmente maneggia tessuti umani (che non ho mai danneggiato), o tappi di penne che spesso arrivano nelle mie mani dopo essere stati per alcuni decenni in quelle di altri. Nessuno di loro si é mai crepato dopo 96 ore di uso.
Posso aver torto, o può essere stata solo una sfortunata contingenza, ma scolastiche ed economiche per quanto mi riguarda possono restare serene nel loro scaffale come la mummia di Ramsete II nella sua teca.
Mauro
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Messaggio da francoiacc »

Effettivamente siamo invasi di prodotti Made in PRC e non comprarne è impossibile, però ci sono cose necessarie e cose superflue, io personalmente faccio del mio meglio per evitare di acquistare cinese nel secondo caso. Se volessi una penna per scrivere da poco mi orienterei su qualche altro mercato, per il resto è tutto superfluo.
Nella mia modesta opinione, la filosofia della Stilografica è avere un oggetto che non sia la classica penna usa e getta e dia piacere nella scrittura, ora è pur vero che molti di noi qualche rotella incastrata ce l'abbiamo, comprandone un quantitativo molto superiore al necessario, ma proprio in questa ottica ad un certo punto mi sono posto la domanda: che senso ha acquistare cineserie che sono il più delle volte delle imitazioni fatte anche in modo discutibile ? Personalmente se voglio una Parker Duofold moderna aspetto di trovare l'occasione buona, risparmio qualcosa e la compro, non prenderei una Moonman M600. Lo troverei un torto alla Parker e non mi sentirei molto soddisfatto sapendo che in fin dei conto ho solo acquistato quello che dalle mie parti si definisce un "Pezzotto" (https://www.vesuviolive.it/cultura-napo ... dice-cosi/). Ovviamente non è sempre questo il caso, ma parliamo pur sempre di roba superflua a cui, se posso, rinuncio anche malvolentieri facendo, nel mio piccolo, la mia parte per non contribuire a assurde politiche economiche che hanno messo in ginocchio il nostro artigianato.
"E' sempre meglio vivere di rimorsi che di rimpianti"
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Messaggio da merloplano »

Pelikanino ha scritto: giovedì 19 settembre 2019, 9:48 Comunque, dovremmo metterci d'accordo su cosa intendiamo per stilografica scolastica a buon mercato. La Preppy, la Lamy Nexx, la Safari, la Faber-Castell Grip o una Kaweco Perkeo sono a buon mercato? se la tua risposta è sì, allora hai a disposizione una grandissima varietà di pennini.
ho comprato 3 loom, f-m-b. ho tenuto solo la m: la f grattava (rebbi non allineati), la b un idrante. la m funziona molto bene. 25 euro a pezzo

per le cinesi che uso, la c1 scriveva molto bene da subito, la 601 ha avuto bisogno di un po' di micro mesh. 3003 e 616 di molta micromesh e di aumentare il flusso. la 51a di aumentare il flusso. la 233 di essere smontata per pulizia approfondita. la 3008 di allineamento rebbi, ma il taglio non era centrato rispetto al foro, quindi non ho risolto in modo definitivo. la 565 scriveva molto bene. lamy abc ha avuto bisogno di micromesh e, con pennino 1.1, di aumentare il flusso (e vista la forma del pennino, per me e' stato difficile).
comprai la prima 616 proprio per fare esperienza con il fdt (diy secondo Simone :) credo di non essere il solo ad aver scelto una cinese come prima cavia da laboratorio. acquistando cinese ho potuto provare geometrie diverse: la prova in negozio non sempre da' indicazioni allineate a quelle che fornisce l'uso prolungato

preferisco pennini carenati e cappucci a pressione, non resta molto oltre alle cinesi. la mia duocart e' un idrante e il cappuccio e' ballerino, serie vecchia. ho scritto ad aurora da una settimana, nessun riscontro ma sono certo che mi risponderanno quando il sito web tornera' online e sapranno risolvere i problemi che li hanno costretti al richiamo delle penne gia' prodotte ed al rilascio delle versione aggiornata. e' solo questione di tempo. mentre aspetto, la 3008 mi e' stata sostituita dal venditore invece che dal produttore

riguardo la parte etica, allego foto..
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Messaggio da hobbit »

Do la mia opinione sulle scolastiche, dall'alto della mia esperienza.

Due dei miei figli fanno le medie e usano come penna principale la stilografica.

In mezzo al mare Magnum di possibilità ho scelto le Lamy, le ABC.

Perché?

Perché hanno il pennino sostituibile (la caduta e il disastro sono sempre in agguato a scuola), possibilità perciò di scegliere il tratto (uno preferisce abbondante e usa l'A e l'altro fine e usa l'EF), robusta sia la penna che il pennino (resistono alle cadute), l'impugnatura anatomica e gommata, corpo leggero in legno, il sistema a cartucce ben fatto che evita disastri e pratico, l'inchiostro blue che sanguina e spiuma poco e si cancella con il pirat in caso di errore, ....., ne volete altri?!
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Messaggio da blaustern »

hobbit ha scritto: sabato 21 settembre 2019, 7:02 Do la mia opinione sulle scolastiche, dall'alto della mia esperienza.

Due dei miei figli fanno le medie e usano come penna principale la stilografica.

In mezzo al mare Magnum di possibilità ho scelto le Lamy, le ABC.

Perché?

Perché hanno il pennino sostituibile (la caduta e il disastro sono sempre in agguato a scuola), possibilità perciò di scegliere il tratto (uno preferisce abbondante e usa l'A e l'altro fine e usa l'EF), robusta sia la penna che il pennino (resistono alle cadute), l'impugnatura anatomica e gommata, corpo leggero in legno, il sistema a cartucce ben fatto che evita disastri e pratico, l'inchiostro blue che sanguina e spiuma poco e si cancella con il pirat in caso di errore, ....., ne volete altri?!
Esattamente! Proprio per tutte queste caratteristiche è in cima ai consigli che do ai miei alunni quando si interessano alle stilografiche e vogliono comprarne una :angel:
Aggiungo inoltre che è personabilizzabile con gli adesivi forniti nella confezione: ognuno può siglarla con le proprie iniziali e scrivere il proprio nome sul cappuccio :thumbup:
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Messaggio da Monet63 »

jebstuart ha scritto: giovedì 19 settembre 2019, 18:32 Tempo fa compro online in Giappone una Platinum Preppy 0.2 ... io scrivo sottilissimo... un sogno. Nell'entusiamo compro pure un converter ed un un'adattatore per cartucce standard.
Beh, io scrivo per lavoro l'equivalente di 10-15 facciate A4 al giorno. Dopo 4 (quattro) giorni di uso intensivo il tappo si é crepato.
Può capitare. Io ho acquistato, fino ad ora, una quindicina di Preppy, tutte tra 0,2 e 0,3. Ho avuto quel problema solo su una, mentre su un'altra il cappuccio ha preso - apparentemente in modo inspiegabile - a non fare più un "click" decente alla chiusura, diventando sempre più duro, fino a bloccarsi. Considerando la plastica molto, molto economica, il fatto che il cappuccio non ha "protezioni" sul bordo e le percentuali in gioco, direi che ci può stare.
hobbit ha scritto: sabato 21 settembre 2019, 7:02 ne volete altri?!
Rispetta rigorosamente la normativa europea: non avrai mai, ad esempio, una lamy rossa colorata con seleniuri di cadmio.
:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da jebstuart »

Monet63 ha scritto: sabato 21 settembre 2019, 14:03 ... direi che ci può stare.
Ovviamente, e di certo non è un dramma.
Però ti fa riflettere sull'antico adagio napoletano " 'o sparagno nunn'è mmaje guaragno " (il risparmio non è mai un guadagno) ... :D
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Messaggio da hobbit »

jebstuart ha scritto: sabato 21 settembre 2019, 23:18
Monet63 ha scritto: sabato 21 settembre 2019, 14:03 ... direi che ci può stare.
Ovviamente, e di certo non è un dramma.
Però ti fa riflettere sull'antico adagio napoletano " 'o sparagno nunn'è mmaje guaragno " (il risparmio non è mai un guadagno) ... :D
Però le preppy oltre a costare poco vanno veramente bene. Il problema può capitare anche con gli oggetti costosi, anche qui sul forum se ne leggono.
Io ho tre preppy da quattro anni e tutte sono perfette.
Considera che il corpo della plaisir è in metallo e il gruppo pennino alimentatore è interscambiabile con la preppy. Perciò potresti valutare di prendere un plaisir ed eventualmente di scambiare il gruppo di scrittura.
Francesco
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