Un riassunto e un commento sui vari consigli dati.
In generale, se non scatti coi flash e cerchi di sfruttare la luce ambiente (artificiale o naturale) assolutamente corretto, per non dire obbligatorio, l'averti consigliato il treppiedi; di recente ho tenuto un breve workshop per alcuni foodblogger, e sono rimasto stupito da quanti ignorassero completamente i benefici che si traggono con l'uso di un treppiedi (naturalmente si parla di soggetti statici). Altro consiglio semplice ed efficace, in caso di treppiedi non al top della stabilita', scattare con l'autoscatto, che evita le oscillazioni dovute alla pressione del pulsante di scatto.
Per le foto agli inchiostri (immagino non alle boccette ma ai tratti scritti su carta): in questo caso possono andare benissimo i "cubi di luce", la luce praticamente omnidirezionale di questi aggeggi non e' un problema con questo soggetto, anzi puo' aiutare a evitare effetti di luce/ombra marcati che potrebbero alterare le tonalita' del colore.
Per le foto alle penne: capisco di essere noioso e ripetitivo (perdonami, e' il mio mestiere, mi viene innaturale scattare consapevolmente in situazioni di pessima luce...), ma il cubo di luce per questo genere di foto e' pessimo; capisco anche la fretta, ma la fretta in questo genere di scatto e' una cosa tipicamente da lasciare nel cassetto. Volendo comunque scendere a compromessi con essa, piuttosto del lightbox, e' molto meglio posizionarsi di fianco ad una finestra ampia, dotata di tenda (possibilmente bianca per non colorare la luce) e mettere un pannellino riflettente sull'altro lato del soggetto per schiarire un po' le ombre (per spendere una cifra irrisoria va benissimo un pannellino di polistirolo), naturalmente il tutto su treppiedi, perche' i tipici tempi di scatto in queste situazioni sono molto lunghi, quindi il mosso e' praticamente assicurato; con un po' di pratica si otterranno luci morbide ma non piatte.
Per il bilanciamento del bianco (utile per ottenere colori fedeli non solo fotografando gli inchiostri, a meno di non voler dare una resa tonale diversa al soggetto): occhio ai programmi preimpostati a seconda del tipo di luce (ombra, diurna, tungsteno ecc...), spesso combinano disastri. Intanto evitare di scattare con la luce artificiale al tungsteno (quella tipicamente giallina), poiche' e' difficilissima da compensare (a volte impossibile); privilegiamo le ore diurne per avere luce dall'esterno. Scattiamo poi con il bilanciamento automatico, se possiamo intervenire con un programma di fotoritocco e correggere le eventuali cosidette dominanti di colore; con un cartoncino bianco o grigio neutro (meglio il secondo), possiamo usare, se la fotocamera lo permette, il bilanciamento "custom", cioe' scattare la foto al cartoncino sotto la stessa luce con cui verra' illuminato il soggetto e scegliere questo scatto per bilanciare il bianco (quando attiviamo la funzione Custom WB, la fotocamera ci chiedera' su quale scatto bilanciare il bianco).
Foglio di carta bianca tra flash e soggetto: ci vorrebbe un foglio di carta bello grande, per ottenere una ampia superficie illuminata e quindi una luce piu' diffusa, ma dovresti posizionarlo lontano dal corpo macchina, col risultato di andare sicuramente a coprire il soggetto inquadrato col foglio stesso; soluzione impraticabile, che comunque non risolve la tipica bruttura del flash diretto e frontale. Se non possiamo togliere il flash dalla macchina, meglio disattivarlo e usare le strategie di illuminazione...tipicamente casalinghe: finestra e pannello
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