HoodedNib ha scritto: ↑venerdì 5 luglio 2019, 17:25
AinNithael ha scritto: ↑venerdì 5 luglio 2019, 16:56
Da un'altra conversazione nel forum copio ciò che avevo scritto per accendere un faretto sull'argomento

data la mia non conoscenza dell'argomento.
http://www.richardspens.com/ref/care/inks.htm
Chrome mi ha tradotto l'articolo e questa parte mi ha messo in agitazione:
"La maggior parte degli inchiostri giapponesi è alcalina. Gli inchiostri alcalini sono ostili al lattice. Ho prove sperimentali che almeno alcuni dei colori Pilot Iroshizuku distruggeranno i sacchi di
lattice. Per questo motivo, consiglio di evitare l'uso di inchiostri giapponesi nelle penne di riempimento sac e di penne realizzate con resine organiche e di utilizzare la canna per il serbatoio di inchiostro (come descritto nel paragrafo precedente)."
Mi chiedo perche' se il problema e' l'alcalinita' solo gli Iroshizuku distruggono i sacchi, visto che non sono gli unici alcalini.
Comunque quel sito ha delle imprecisioni, la piu' evidente di tutti e' quella del Baystate che mangia le Lamy, perche' e' accaduto a qualcuno e' vero ma molti altri no e pare che sia la Lamy che la Noodler's abbiano ritoccato le formule della plastica del conduttore e dell'inchiostro. Lessi da qualche parte che per un certo periodo le plastiche dei conduttori delle Safari avevano un difetto nascosto (di cui probabilmente non sapeva nulla nemmeno il costruttore) che le indeboliva con certi inchiostri e che e' stato poi corretto. Peccato che quella notizia rimanga li...
ok ma Richard Binder è Richard Binder, se continui a leggere
"While pH is an important factor in the safety of a given ink, it is not the only criterion. There are other factors to consider, such as the ink’s tendency to clog, its ability to lubricate well, and whether it stains and/or damages pens and other surfaces."
il problema non è il Ph in sè ma alcuni componenti che sono solubili solo a quel livello di acidità, altrimenti non si spiegherebbe perchè il Pelikan Brilliant Black e le vintage andrebbero così a nozze. Insomma gli Iroshizuku sono una linea di inchiostri piuttosto recente (non so quando precisamente) ma dato che la produzione (moderna) di Pilot non prevede penne che siano di celluloide o con sacchetto è logico affermare che da parte loro non ci sia stato nessun accorgimento per rendere i propri inchiostri sicuri in quel tipo di penne. Considera che alucni coloranti cambiano le loro propietà in base all'acidità della soluzione.
Detto questo i sacchetti non sono fatti per durare, fanne quello che vuoi, ma con penne che usano la celloide in sè come contenitore per l'inchiostrio personalmente userei solo i famosi blu, neri e quello che ci sta in mezzo notoriamente sicuri