Vi capita mai di avere dei mutamenti d'opinione su una o più penne che all'inizio vi sembravano il massimo della qualità (indipendentemente da quanti soldi avete speso)?
A me sta capitando proprio in questi giorni con la Platinum Plasir... Mi vado accorgendo che l'uso non mi risulta più comodo come un tempo. Soprattutto col cappuccio calzato, sento una certa scomodità, perché il cappuccio crea un dislivello troppo forte e troppo vicino all'impugnatura, il quale "gratta" troppo presso la nocca dell'indice, e 'nsomma, dà un po' fastidio. Anche senza cappuccio, comunque, la trovo mal equilibrata, quasi ingestibile, con una parte anteriore che sembra volersene andare dove vuole lei sul foglio...
Su una cosa però non cambio idea: il pennino. Non so se dipende dall'inchiostro (uso quello proprietario) o proprio dalla tecnologia, ma è capace di scrivere anche dopo giorni di inattività. Però se la scrittura risulta antipatica, sai che me ne faccio di questa qualità...
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Certo a me capita spesso anche l'opposto.
Una penna che all'inizio andava male, salti, poco scorrevole col tempo anche senza scrivere, lasciata carica diventa una gran penna .
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Si solito con le penne capita che ci si prenda la mano, quindi diventano più docili.Gargaros ha scritto: ↑domenica 2 giugno 2019, 15:29
A me sta capitando proprio in questi giorni con la Platinum Plasir... Mi vado accorgendo che l'uso non mi risulta più comodo come un tempo. Soprattutto col cappuccio calzato, sento una certa scomodità, perché il cappuccio crea un dislivello troppo forte e troppo vicino all'impugnatura
Tuttavia le persone cambiano, cambia il nostro fisico e possono cambiare le nostre esigenze di confort, per esempio pennini meno sottili, inchiostri che forniscono contrasti migliori ( invecchiando la vista scende).
Riguardo alla Plaisir, stiamo parlando di una penna scolastica, ne ho due e non ho mai provato ad usarle col cappuccio sul retro, invece ho notato un cedimento della parte ( un anellino nella parte trasparente ) su cui si blocca il capuccio. Una delle mie plaisir ha perso la clip dopo un incidente. Nel complesso direi che è una penna economica pensata per ambienti ostili ( una scuola elementare anche se in Giappone non è un luogo sicuro per gli oggetti delicati), che fa il suo lavoro onestamente.
Certamente esistono penne più confortevoli.
Luigi, tabaccaio in Genova.
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La risposta è molto semplice. Stai semplicemente tentando di fornire a tr stesso la giustificazione per l'acquisto di un'altra penna. Stai tranquillo, capita a tutti...Gargaros ha scritto: ↑domenica 2 giugno 2019, 15:29 Vi capita mai di avere dei mutamenti d'opinione su una o più penne che all'inizio vi sembravano il massimo della qualità (indipendentemente da quanti soldi avete speso)?
A me sta capitando proprio in questi giorni con la Platinum Plasir... Mi vado accorgendo che l'uso non mi risulta più comodo come un tempo. Soprattutto col cappuccio calzato, sento una certa scomodità, perché il cappuccio crea un dislivello troppo forte e troppo vicino all'impugnatura, il quale "gratta" troppo presso la nocca dell'indice, e 'nsomma, dà un po' fastidio. Anche senza cappuccio, comunque, la trovo mal equilibrata, quasi ingestibile, con una parte anteriore che sembra volersene andare dove vuole lei sul foglio...
Su una cosa però non cambio idea: il pennino. Non so se dipende dall'inchiostro (uso quello proprietario) o proprio dalla tecnologia, ma è capace di scrivere anche dopo giorni di inattività. Però se la scrittura risulta antipatica, sai che me ne faccio di questa qualità...
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Fra le scolastiche la Preppy della stessa Platinum mi risulta molto più confortevole.
Oppure la Pilot Metropolitan, una vera meraviglia, sia per come scrive per peso ed ergonomia.
Può darsidemogorgone ha scritto: ↑domenica 2 giugno 2019, 17:43La risposta è molto semplice. Stai semplicemente tentando di fornire a tr stesso la giustificazione per l'acquisto di un'altra penna. Stai tranquillo, capita a tutti...
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