Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Pennini penne Ardita e Gloria, pennino Baignod & Farjon
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Il cartolaio ha aperto il cassetto (delle meraviglie) con le scatolette bellissime di pennini da quelle d'epoca a quelle d'oggi, quando gli ho detto che volevo riattivare una vecchia cannuccia. Dopo avermene dati due moderni, finalmente ho scelto questi. I due del ventennio li posso datare, ma quello francese è 'd'epoca' o moderno? La prima foto è del pennino penna Gloria, la seconda e terza del pennino penna Ardita, la terza del pennino francese "a la ronde": suppongo che il riferimento alle penne vada alle cannucce. Ma chi sa dirà.
Luca
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Intanto dovresti dirci se sono flessibili o meno.
Il Gloria sembra di no ed ha un conformazione larga e piatta.
Il secondo ed il terzo sono simili a dei principal e sembrerebbero più flessibili, roba da Copperplate,Spencerian, Corsivo Inglese e via cantando.
L'ultimo è tipo il primo, sembrerebbe un calligrafico italico.
Il Gloria sembra di no ed ha un conformazione larga e piatta.
Il secondo ed il terzo sono simili a dei principal e sembrerebbero più flessibili, roba da Copperplate,Spencerian, Corsivo Inglese e via cantando.
L'ultimo è tipo il primo, sembrerebbe un calligrafico italico.
STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
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Nessuno dei tre è flessibile. Poi nessuno è piatto, sono tutti ricurvi. La seconda e terza foto si riferiscono allo stesso pennino Ardita. Il terzo pare un calligrafico italico, scrivi, mi interesserebbero notizie sul pennino marcato con nome francese e scritta "a la ronde". Il calligrafico italico , se ho ben capito, è uno stile, che si esegue con pennino tagliato, detto "italico", come quelli che ho qui. Scusa se chiedo di più e grazie per la risposta.Stormwolfie ha scritto: ↑martedì 30 aprile 2019, 15:09 Intanto dovresti dirci se sono flessibili o meno.
Il Gloria sembra di no ed ha un conformazione larga e piatta.
Il secondo ed il terzo sono simili a dei principal e sembrerebbero più flessibili, roba da Copperplate,Spencerian, Corsivo Inglese e via cantando.
L'ultimo è tipo il primo, sembrerebbe un calligrafico italico.
Luca
Ultima modifica di lucaparte il martedì 30 aprile 2019, 18:14, modificato 1 volta in totale.
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A la ronde è questa. Probabilmente ha qualche dote di flessibilità.
Il pennino italico è piatto od obliquo non flessibile. Puó tirare ascendenti sottili e discendenti spessi.
I pennini non flessibili e rigidi servivano per un corsivo semplice.
Il pennino italico è piatto od obliquo non flessibile. Puó tirare ascendenti sottili e discendenti spessi.
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STEFANO
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Grazie, la paleografia la frequento, la calligrafia non più dagli anni '50, ma non è mai troppo tardi..Stormwolfie ha scritto: ↑martedì 30 aprile 2019, 18:10 A la ronde è questa. Probabilmente ha qualche dote di flessibilità.
Il pennino italico è piatto od obliquo non flessibile. Puó tirare ascendenti sottili e discendenti spessi.
I pennini non flessibili e rigidi servivano per un corsivo semplice.
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Ecco i pennini BAIGNOL & FARJON, tra cui il mio, come trovati in rete (si prega correggere Baignol e non Baignod), fine '800 inizi '900.
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E qui pennini penna Ardita e Gloria, dalla rete.
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Pennini penne Ardita e Gloria, pennino Baignod & Farjon
Ciao lucaparte,
il pennino Gloria è un classico punta tronca, parrebbe tagliato obliquo, adatto per stili come onciale, minuscolo irlandese, gotico, italico (o cancelleresca) e molti altri stili. IL Baignol & Farjon è anch'esso a punta tronca di dimensioni più contenute e il produttore lo qualifica "a la ronde", adatto alla scrittura ronde, un tipo di scrittura tipicamente francese molto diffusa fino ai primi del novecento, specie nella pubblica amministrazione>; nulla vieta naturalmente di usarlo anche per altri stili calligrafici che prevedano l'uso della punta tronca.
A proposito della ronde, Stormwolfie ha postato una pagina dell'Encyclopédie di Diderot & D'Alembert: orbene, per scrivere la ronde non è necessario che il pennino sia flessibile, l'alternanza dei tratti spessi/sottili si ottiene grazie all'angolazione con cui viene tenuta la punta del pennino rispetto alla linea base di scrittura. La cosa appare chiara dalla lettura delle altre pagine del testo, in cui viene mostrato anche il modo di fare la punta ad una penna d'oca (o di altro volatile adatto).
Il pennino Ardita è un classico pennino adatto alla scrittura del corsivo italiano (da non confondere con l'italico), il tipo di scrittura che s i insegnava nelle scuole del Regno d'Italia: l'insegnamento della stessa scrittura è andato avanti fino ai primi anni 60 del novecento, solo che a quel tempo erano più diffusi i pennini a punta fine (popolarissimi quelli a foglia e a torre) e quindi usavamo quelli (già, parlo per esperienza personale.
il pennino Gloria è un classico punta tronca, parrebbe tagliato obliquo, adatto per stili come onciale, minuscolo irlandese, gotico, italico (o cancelleresca) e molti altri stili. IL Baignol & Farjon è anch'esso a punta tronca di dimensioni più contenute e il produttore lo qualifica "a la ronde", adatto alla scrittura ronde, un tipo di scrittura tipicamente francese molto diffusa fino ai primi del novecento, specie nella pubblica amministrazione>; nulla vieta naturalmente di usarlo anche per altri stili calligrafici che prevedano l'uso della punta tronca.
A proposito della ronde, Stormwolfie ha postato una pagina dell'Encyclopédie di Diderot & D'Alembert: orbene, per scrivere la ronde non è necessario che il pennino sia flessibile, l'alternanza dei tratti spessi/sottili si ottiene grazie all'angolazione con cui viene tenuta la punta del pennino rispetto alla linea base di scrittura. La cosa appare chiara dalla lettura delle altre pagine del testo, in cui viene mostrato anche il modo di fare la punta ad una penna d'oca (o di altro volatile adatto).
Il pennino Ardita è un classico pennino adatto alla scrittura del corsivo italiano (da non confondere con l'italico), il tipo di scrittura che s i insegnava nelle scuole del Regno d'Italia: l'insegnamento della stessa scrittura è andato avanti fino ai primi anni 60 del novecento, solo che a quel tempo erano più diffusi i pennini a punta fine (popolarissimi quelli a foglia e a torre) e quindi usavamo quelli (già, parlo per esperienza personale.
Bene qui latuit bene vixit
- lucaparte
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Pennini penne Ardita e Gloria, pennino Baignod & Farjon
Spiegazione perfetta, da quel che arguisco, me la studierò con calma. Intanto prego chi lo può fare di correggere il titolo di questo thread sostituendo la 'd' finale di Baignol che ho erroneamente scritto con la 'd' finale (io non posso farlo).
Luca
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