Neapolis Pen Show - Mostra Scambio di Napoli
19-20 ottobre 2024 - Hotel Palazzo Alabardieri, via Alabardieri n. 9
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Un po' di "cartacce"
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Un po' di "cartacce"
Altre due foglietti di istruzioni mandati da Riccardo (ricart) con cui mi scuso per il ritardo, stavolta si tratta della Duo-Cart:
Simone
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Un po' di "cartacce"
Un altro tassello per l'Aurora Duocart.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
- piccardi
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Un po' di "cartacce"
Queste due scansioni vengono da un lotto di pagine estratte da cataloghi di vendita inglesi acquisite qualche tempo fa e che sto iniziando a sistemare. Nel caso trattasi di due pagine prese da un catalogo del 1939 relative a modelli della Swan, che forniscono parecchie indicazioni relative alla numerazione ed alle sigle usate dall'azienda:
Al solito le scansioni a risoluzione stampabile, con i dettagli si trovano sul wiki:
https://www.fountainpen.it/File:1939-Ar ... 1-Swan.jpg
https://www.fountainpen.it/File:1939-Ar ... 2-Swan.jpg
Simone
Al solito le scansioni a risoluzione stampabile, con i dettagli si trovano sul wiki:
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https://www.fountainpen.it/File:1939-Ar ... 2-Swan.jpg
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Un po' di "cartacce"
piccardi ha scritto: ↑giovedì 9 maggio 2019, 0:39 Queste due scansioni vengono da un lotto di pagine estratte da cataloghi di vendita inglesi acquisite qualche tempo fa e che sto iniziando a sistemare. Nel caso trattasi di due pagine prese da un catalogo del 1939 relative a modelli della Swan, che forniscono parecchie indicazioni relative alla numerazione ed alle sigle usate dall'azienda...
Grazie Simone,
indicazioni che confermano molti codici colore.
Buona giornata
Edo
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Un po' di "cartacce"
Grazie Simone , utilissimo per la classificazione pre-war.piccardi ha scritto: ↑giovedì 9 maggio 2019, 0:39 Queste due scansioni vengono da un lotto di pagine estratte da cataloghi di vendita inglesi acquisite qualche tempo fa e che sto iniziando a sistemare. Nel caso trattasi di due pagine prese da un catalogo del 1939 relative a modelli della Swan, che forniscono parecchie indicazioni relative alla numerazione ed alle sigle usate dall'azienda:
Al solito le scansioni a risoluzione stampabile, con i dettagli si trovano sul wiki:
https://www.fountainpen.it/File:1939-Ar ... 1-Swan.jpg
https://www.fountainpen.it/File:1939-Ar ... 2-Swan.jpg
Simone
Luigi
- piccardi
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Un po' di "cartacce"
Sto cercando di rimettere insieme i pezzi su questa pagina:
https://www.fountainpen.it/Numerazione_Swan
si accettano integrazioni, correzioni, consigli, ecc. il lavoro è in corso (e lo resterà a lungo temo...)
Simone
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Un po' di "cartacce"
Per questi codici (le cromie sono le stesse) cambia leggermente la descrizione ( i codici del wiki )piccardi ha scritto: ↑giovedì 9 maggio 2019, 22:03
Sto cercando di rimettere insieme i pezzi su questa pagina:
https://www.fountainpen.it/Numerazione_Swan
si accettano integrazioni, correzioni, consigli, ecc. il lavoro è in corso (e lo resterà a lungo temo...)
Simone
Su tutti gli altri che hai pubblicato c'è corrispondenza tra codice e descrizione
48 = Green pearl on a black field 48 Verde e nero
49 = Black-veined pearl 49 "Pearl"
52 = Marbled blue 52 "Lapis Lazuli"
53 = Mottled 53 "Scarlet"
57 = Blue/black/bronze marble 57 Blu e bronzo
59 = grey/red/purple “Italian marble” 59 "Italian Marble"
63 = Russet/jade marble 63 "Russet and jade"
84 = Blue-green snakeskin 84 "Jade Snake Skin"
86 = Silver snakeskin 86 "Black & White Snake Skin"
Buona serata
Edo
- piccardi
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Un po' di "cartacce"
Grazie per la revisione, ho riscritto la tabella anzitutto prima compilando per ogni pubblicità disponibile in cui compaiono e/o vengono nominati dei colori, un elenco delle corrispondenza, poi aggiungendo nella tabelle un link al numero del colore (facente riferimento ad una pubblicità a colori dove questo viene illustrato direttamente) mentre ho aggiunto un link ad ogni nome (facente riferimento alla pubbllicità in cui il nome compare).
In questo modo adesso dovrebbero essere evidenti quali sono i nomi per cui non c'è una fonte scritta che ne attesti l'uso, e le differenti denominazioni usate, e pure, come il codice 90, una apparente indicazione non consistente.
Se qualcuno ha riferimenti ulteriori per arricchire la tabella sarebbero più che benvenuti.
Simone
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Un po' di "cartacce"
Grazie a te,piccardi ha scritto: ↑venerdì 10 maggio 2019, 22:48Grazie per la revisione, ho riscritto la tabella anzitutto prima compilando per ogni pubblicità disponibile in cui compaiono e/o vengono nominati dei colori, un elenco delle corrispondenza, poi aggiungendo nella tabelle un link al numero del colore (facente riferimento ad una pubblicità a colori dove questo viene illustrato direttamente) mentre ho aggiunto un link ad ogni nome (facente riferimento alla pubbllicità in cui il nome compare).
In questo modo adesso dovrebbero essere evidenti quali sono i nomi per cui non c'è una fonte scritta che ne attesti l'uso, e le differenti denominazioni usate, e pure, come il codice 90, una apparente indicazione non consistente.
Se qualcuno ha riferimenti ulteriori per arricchire la tabella sarebbero più che benvenuti.
Simone
che ci dai tante notizie interessanti.
Buona serata
Edo
- A Casirati
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Summit S. 175 - un po' di pubblicità
Oggi vi offro due diversi annunci pubblicitari dedicati alla Summit S. 175.
Il primo, relativo alla versione mk 1, fu pubblicato sulla rivista “Picture Post” del 9 Agosto 1947 ed è particolarmente interessante, perché suggerisce che la versione nera cesellata di questo modello sia stata offerta, e probabilmente prodotta, anche nel secondo dopoguerra. Ho sempre pensato che questa variante dell’ammiraglia di casa Summit, introdotta nel 1935, fosse stata prodotta solo fino alla seconda guerra mondiale e che dopo il 1945 ci si fosse limitati ad offrire esemplari con finitura a pelle di lucertola.
L’annuncio pone l’accento sulle qualità della stilografica, sia quale strumento di scrittura sia in termini di materiali e produzione.
Il secondo reperto pone l’accento sull’utilizzo della S. 175 mk2 da parte di Ruby M. Ayres, popolare scrittrice di romanzi rosa, che affermava: “Da quando io e la mia Summit siamo diventati partners, il pubblico non legge solo i miei libri, ma la mia scrittura”, intendendo in questo modo suggerire una preferenza per questa stilografica rispetto alla macchina da scrivere.
Ho trovato questo annuncio interessante soprattutto perché mostra una mk 2 cesellata, variante della quale non conoscevo l’esistenza.
Il primo, relativo alla versione mk 1, fu pubblicato sulla rivista “Picture Post” del 9 Agosto 1947 ed è particolarmente interessante, perché suggerisce che la versione nera cesellata di questo modello sia stata offerta, e probabilmente prodotta, anche nel secondo dopoguerra. Ho sempre pensato che questa variante dell’ammiraglia di casa Summit, introdotta nel 1935, fosse stata prodotta solo fino alla seconda guerra mondiale e che dopo il 1945 ci si fosse limitati ad offrire esemplari con finitura a pelle di lucertola.
L’annuncio pone l’accento sulle qualità della stilografica, sia quale strumento di scrittura sia in termini di materiali e produzione.
Il secondo reperto pone l’accento sull’utilizzo della S. 175 mk2 da parte di Ruby M. Ayres, popolare scrittrice di romanzi rosa, che affermava: “Da quando io e la mia Summit siamo diventati partners, il pubblico non legge solo i miei libri, ma la mia scrittura”, intendendo in questo modo suggerire una preferenza per questa stilografica rispetto alla macchina da scrivere.
Ho trovato questo annuncio interessante soprattutto perché mostra una mk 2 cesellata, variante della quale non conoscevo l’esistenza.
Ultima modifica di A Casirati il venerdì 17 maggio 2019, 14:22, modificato 1 volta in totale.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Grazie Alberto, nuove "cartacce" fanno sempre piacere per affievolire la nostra sete di conoscenza pennofila.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Un po' di "cartacce"
Grazie, Max. Il gruppo di Liverpool non fu mai molto presente in termini pubblicitari, perché puntava sulla qualità delle sue penne e sul passaparola. Per questo, gli annunci sono abbastanza difficili da trovare. Ho avuto fortuna...
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
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Complimenti Alberto,
si tratta di due annunci davvero molto interessanti, complimenti per il ritrovamento e grazie per averli messi a disposizione: li piazzerò sul wiki quanto prima. Hai una data indicativa per il secondo?
Simone
si tratta di due annunci davvero molto interessanti, complimenti per il ritrovamento e grazie per averli messi a disposizione: li piazzerò sul wiki quanto prima. Hai una data indicativa per il secondo?
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Purtroppo no, Simone, ma tenendo conto del modello di penna direi con buona confidenza 1947.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
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Summit: pubblicità in negozio
Oggi vi presento qualcosa di diverso dal solito: due sagome di cartone per l’esposizione o la pubblicità di stilografiche in negozio, datati anni Trenta.
Osservandoli, si possono apprezzare alcuni aspetti interessanti.
Entrambi si distinguono innanzi tutto per l’inconfondibile stile art deco, molto in voga in quel periodo. Il colore argento, scelto per il marchio Summit dai pubblicitari del gruppo Lang – Curzons, richiamava l’acciaio e l’alluminio, entrambi caratteristici della tecnologia automobilistica ed aviatoria del primo dopoguerra, a loro volta assurte a simbolo di progresso e velocità.
Gli altri due colori sono ovviamente il rosso ed il nero, che insieme al bianco, o all’argento, costituivano la triade cromatica istituzionale del marchio.
Lo stand a ventaglio (144 x 197 mm) non pubblicizzava un modello in particolare, ma tutta la gamma in celluloide, introdotta nel 1930, garantita per 25 anni e con un listino prezzi che andava dai 7 scellini e 6 pence ai 21 scellini.
Lo stand di dimensioni maggiori (267 x 255 mm), che porta ancora quasi tutti gli elastici destinati a sostenere le penne, è invece dedicato al modello “Joy”, una stilografica di dimensioni contenute che si distinse anche per le sue colorazioni originali e brillanti. Davvero tipicamente art deco il carattere scelto per la scritta “Made in England” e significativa la menzione delle due città di Londra e Liverpool: nella prima il gruppo aveva stabilito il suo quartiere generale commerciale (nella prestigiosa “Audrey House”), nella seconda si trovavano gli stabilimenti produttivi.
Osservandoli, si possono apprezzare alcuni aspetti interessanti.
Entrambi si distinguono innanzi tutto per l’inconfondibile stile art deco, molto in voga in quel periodo. Il colore argento, scelto per il marchio Summit dai pubblicitari del gruppo Lang – Curzons, richiamava l’acciaio e l’alluminio, entrambi caratteristici della tecnologia automobilistica ed aviatoria del primo dopoguerra, a loro volta assurte a simbolo di progresso e velocità.
Gli altri due colori sono ovviamente il rosso ed il nero, che insieme al bianco, o all’argento, costituivano la triade cromatica istituzionale del marchio.
Lo stand a ventaglio (144 x 197 mm) non pubblicizzava un modello in particolare, ma tutta la gamma in celluloide, introdotta nel 1930, garantita per 25 anni e con un listino prezzi che andava dai 7 scellini e 6 pence ai 21 scellini.
Lo stand di dimensioni maggiori (267 x 255 mm), che porta ancora quasi tutti gli elastici destinati a sostenere le penne, è invece dedicato al modello “Joy”, una stilografica di dimensioni contenute che si distinse anche per le sue colorazioni originali e brillanti. Davvero tipicamente art deco il carattere scelto per la scritta “Made in England” e significativa la menzione delle due città di Londra e Liverpool: nella prima il gruppo aveva stabilito il suo quartiere generale commerciale (nella prestigiosa “Audrey House”), nella seconda si trovavano gli stabilimenti produttivi.
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