fufluns ha scritto: ↑mercoledì 17 aprile 2019, 17:43
Penna bellissima, elegante, straordinaria, un inno allo stile, alla capacità tecniche e allo spirito di innovazione di Omas. A ormai quattro anni dalla débâcle della casa bolognese, la perdita continua ad essere irreparabile...
Volevo solo proporre una piccola correzione alla dedica eponimica della penna Colombo II. La penna, prodotta nell’ambito delle celebrazioni del quinto centenario della “scoperta” colombiana, non fu dedicata al veliero italiano
Cristoforo Colombo, sorella della
Amerigo Vespucci e varata nel 1928 (del cui triste fato ha commentato
francoiacc qualche intervento più sopra), ma ad una nave scuola più recente, che ne porta lo stesso nome, e che infine non giunse mai ad essere varata.
Il progetto della
Cristoforo Colombo II nacque per produrre una imbarcazione scuola della Marina Militare, in grado di ospitare 13 aspiranti dell’Accademia Navale. La
Colombo II avrebbe dovuto essere un veliero di 31,5 m armato a ketch, ossia dotato di due alberi, con quello di mezzana posto a proravia del timone (fonte: Associazione Navimodellisti Bolognesi on line). L’imbarcazione fu disegnata dall’architetto Andrea Vallicelli e la costruzione si iniziò nella divisione nautica dei Cantieri Sai Ambrosini di Passignano sul Trasimeno, ma l’allestimento della
Colombo II non fu mai portato a termine a causa di problemi economici dell’impresa costruttrice (fonte: Giovanni Iannucci. 1997. 1992 - Roma - “Cristoforo Colombo II” e “Colombiadi”. Notiziario Centro Studi Tradizioni Nautiche Lega Navale Italiana 6(62): 3-7). Apparentemente, il nome Cristoforo Colombo non era di buon auspicio per la Marina Militare italiana e quando il progetto della nave scuola fu rispolverato, la nueva imbarcazione (progettata con la consulenza dello Studio Vallicelli e realizzata dal Cantiere Tencara di Venezia-Porto Marghera) fu infine battezzata
Orsa Maggiore. La
Orsa Maggiore fu effettivamente varata nel 1994.
L’inusuale packaging originale della Omas Colombo II includeva una scatola dalle forme “idrodinamiche” realizzata in fibra di vetro, lo stesso materiale impiegato nella costruzione dello scafo di un veliero che non prese mai il mare.