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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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LISET anellata e sospetta cugina.
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LISET anellata e sospetta cugina.
Trovate entrambe sulla baia tempo fa, ma a prezzi diametralmente opposti.
La Liset blu anellata, credo anni '50, è lunga 12,5 cm, il fusto ha una sezione di 12 mm e pesa 15 gr. Il pennino è un Liset Torino extra 3 (iridium?). E' in condizioni perfette di funzionamento. Il venditore è molto simpatico e competente.
Quella marrone, la cui celluloide pare ricavata dallo stesso blocco anche se di colore diverso, è lunga 12,5 cm, ha una sezione di 11 mm e pesa 12 gr., ma la levetta ed il serbatoio sono mancanti. Il pennino, rotto, riporta la scritta Signature 4 Made in USA, a me ignota, ma potrebbe essere stato anche un rimpiazzo. Va ancora restaurata.
La somiglianza è incredibile, anche se quella marrone ha, probabilmente per ragioni di mercato, le componenti metalliche diverse.
A me il sospetto che siano state prodotte entrambe dalla Liset è venuto. A voi?
La Liset blu anellata, credo anni '50, è lunga 12,5 cm, il fusto ha una sezione di 12 mm e pesa 15 gr. Il pennino è un Liset Torino extra 3 (iridium?). E' in condizioni perfette di funzionamento. Il venditore è molto simpatico e competente.
Quella marrone, la cui celluloide pare ricavata dallo stesso blocco anche se di colore diverso, è lunga 12,5 cm, ha una sezione di 11 mm e pesa 12 gr., ma la levetta ed il serbatoio sono mancanti. Il pennino, rotto, riporta la scritta Signature 4 Made in USA, a me ignota, ma potrebbe essere stato anche un rimpiazzo. Va ancora restaurata.
La somiglianza è incredibile, anche se quella marrone ha, probabilmente per ragioni di mercato, le componenti metalliche diverse.
A me il sospetto che siano state prodotte entrambe dalla Liset è venuto. A voi?
Ultima modifica di PG1964TO il martedì 19 marzo 2019, 16:44, modificato 1 volta in totale.
- sanpei
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Secondo me probabilmente no, è la tipica celluloide degli anni '40/'50 utlizzata da parecchie ditte,
tra le quali Aurora, SAFIS, Pagliero, ecc. A quell'epoca, verso il canto del cigno per le stilografiche
la fantasia lasciava il posto alla componente economica, le penne dovevano costare poco e funzionare abbastanza...
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Ok, ora però mi tocca cercare chi forniva la celluloide e la "ferramenta"....
- zoniale
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Ho una curiosità. Mentre le penne in celluloide più recenti o di maggiore qualità (ad es le "arco") sono ricavate tornendo una barra dal pieno e mentre le inglesi usavano una sorta di nastro messo a tortiglione, queste penne economiche italiane parrebbero essere fatte, sempre da un nastro di celluloide, ma saldato dritto lungo un fianco. Sbaglio?
Michele
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La saldatura a elica si trova anche sulle italiane, come la saldatura dritta si trova sulle americane (almeno su una Balance che ho...). Non credo dipenda dalla nazionalità, ma dai macchinari a disposizione del costruttore.zoniale ha scritto: ↑martedì 19 marzo 2019, 22:27 Ho una curiosità. Mentre le penne in celluloide più recenti o di maggiore qualità (ad es le "arco") sono ricavate tornendo una barra dal pieno e mentre le inglesi usavano una sorta di nastro messo a tortiglione, queste penne economiche italiane parrebbero essere fatte, sempre da un nastro di celluloide, ma saldato dritto lungo un fianco. Sbaglio?
Simone
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Col solo rifermento alle aziende Settimesi, secondo la fonte che sto studiando adesso, gli artigiani locali hanno usato tubi di celluloide fino ai primi anni '50, perchè lavoravano solo con i torni.
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Curiosamente ecco un'altra coppia di "cugine": celluloide identica, ferramenta differente.
- Mightyspank
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Posseggo un paio di Liset, entrambe con la stampigliatura in rilievo.
Propendo anch'io per una marca diversa, non facile da identificare senza qualche elemento in più. Ne ho sempre viste di misura tascabile.
Sono penne carine e piacevoli da usare.
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- Giorgio1955
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LISET anellata e sospetta cugina.
Permettetemi di aggiungere una 'sospetta cugina' di questa ultima anellata verde; in realtà sono tutte figlie e figliastre della classica Vacumatic se non la prima, la più famosa ad 'anellarsi'. Il motivo sembra lo stesso ma in verticale è una Stilnova con il suo pennino in oro.
Giorgio
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Molto belle!Mightyspank ha scritto: ↑lunedì 8 aprile 2019, 23:23Posseggo un paio di Liset, entrambe con la stampigliatura in rilievo.
Secondo la fonte di cui sopra gli artigiani settimesi si erano concentrati sul caricamento a pulsante. Il caricamento a levetta invece era riservato solo a penne di pregio e tra il 1939 ed il 1946 fu totalmente abbandonato. Dunque la tua marrone dovrebbe posizionarsi tra il 1946 ed il 1950 circa.
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Questa striata verde-azzurra è parente, nel senso di settimese, ma è posteriore come epoca di circa un lustro. Bella, come lo è tutta la produzione della Pagliero sulla quale bisognerebbe spendere ancora un pò di parole.Giorgio1955 ha scritto: ↑martedì 9 aprile 2019, 7:12 Permettetemi di aggiungere una 'sospetta cugina' di questa ultima anellata verde; in realtà sono tutte figlie e figliastre della classica Vacumatic se non la prima, la più famosa ad 'anellarsi'. Il motivo sembra lo stesso ma in verticale è una Stilnova con il suo pennino in oro.
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Quindi quella a leva laterale dovrebbe essere precedente?
Personalmente trovo più elegante la versione a leva, ma sono graziose entrambe.
Soprattutto è apprezzabile la flessibilità del pennino
Personalmente trovo più elegante la versione a leva, ma sono graziose entrambe.
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No, sarebbe coetanea alle altre due, ma di maggiore pregio nei dettagli: veretta più larga, clip con la molletta, etc. Ovviamente anche la lavorazione, che comporta 3/4 fasi in più, è più lunga e dunque il prezzo è più alto.
LISET anellata e sospetta cugina.
solo per curiosità:
ma esistono solo con caricamento a levetta o ci sono altre versioni?
sono penne care da acquistare?
ma esistono solo con caricamento a levetta o ci sono altre versioni?
sono penne care da acquistare?