Elenco dei produttori italiani di penne, 1956.
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Elenco dei produttori italiani di penne, 1956.
Ecco, per prima cosa ho pensato che potesse essere utile a tutti avere sottomano l'elenco dei produttori italiani.
La lista è datata 1956, come vedete ne mancano già assai e viene riportata nell' Annuario generale dell'industria e del prodotto italiano, una voluminosa guida in tre volumi pubblicata a Torino a cura della Confindustria.
La lista è datata 1956, come vedete ne mancano già assai e viene riportata nell' Annuario generale dell'industria e del prodotto italiano, una voluminosa guida in tre volumi pubblicata a Torino a cura della Confindustria.
Ultima modifica di PG1964TO il giovedì 14 marzo 2019, 20:16, modificato 1 volta in totale.
- piccardi
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Elenco dei produttori italiani, 1956.
Grazie,
il documento è davvero interessantissimo, ed è senz'altro utilissimo ci da una fotografia certa al 1956 e non è poco, visto che la storia dei produttori minori è sempre molto nebulosa. Sarà una fonte utilissima per aggiornare le informazioni del wiki.
Non posso che ringraziarti ancora per il bellissimo contributo.
Simone
il documento è davvero interessantissimo, ed è senz'altro utilissimo ci da una fotografia certa al 1956 e non è poco, visto che la storia dei produttori minori è sempre molto nebulosa. Sarà una fonte utilissima per aggiornare le informazioni del wiki.
Non posso che ringraziarti ancora per il bellissimo contributo.
Simone
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Magone
quanti di questi magazzini ho visitato negli anni passati,
di giorno e senza passamontagna
bei tempi...
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di giorno e senza passamontagna
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Elenco dei produttori italiani, 1956.
Sapevo di farvi cosa gradita perchè anch'io lo cercavo da tempo.
Quello che dal punto di vista storico mi ha subito colpito è la nota intraprendenza dei milanesi, Il Mazza è l'unico produttore ad aver pagato per avere un rettangolo in evidenza, e l'ultimo acronimo della lista : M.P.M. Ignoro totalmente cosa queste meccaniche di precisione abbiano mai prodotto.
P.S.
Un saluto a sanpei!
Quello che dal punto di vista storico mi ha subito colpito è la nota intraprendenza dei milanesi, Il Mazza è l'unico produttore ad aver pagato per avere un rettangolo in evidenza, e l'ultimo acronimo della lista : M.P.M. Ignoro totalmente cosa queste meccaniche di precisione abbiano mai prodotto.
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P.S.
Un saluto a sanpei!
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La M. P. M. produceva la DP2, la prima penna stilografica ad usare un converter (come i brevetti raccolti da Simone dimostrano).PG1964TO ha scritto: ↑giovedì 14 marzo 2019, 20:23 Sapevo di farvi cosa gradita perchè anch'io lo cercavo da tempo.
Quello che dal punto di vista storico mi ha subito colpito è la nota intraprendenza dei milanesi, Il Mazza è l'unico produttore ad aver pagato per avere un rettangolo in evidenza, e l'ultimo acronimo della lista : M.P.M. Ignoro totalmente cosa queste meccaniche di precisione abbiano mai prodotto.![]()
P.S.
Un saluto a sanpei!
Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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Elenco dei produttori italiani, 1956.
Splendido! L'ho vista ora e non poteva essere un oggetto più complicato, nonché assolutamente degno dell'acronimo.
Qui anche la più sfrenata fantasia vola....
Qui anche la più sfrenata fantasia vola....
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Elenco dei produttori italiani, 1956.
Grazie, documento importantissimo per conoscere qualcosa in più sulle marche italiane del periodo. 
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Volendo fare una disamina sui produttori ed i loro (probabili e possibili) problemi economici-strutturali-societari, pur non essendo un commercialista, ho notato che, così come altre aziende dell'epoca, le strutture societarie erano assai deboli.
Per esempio, le Spa sono solo tre in Piemonte, due in Lombardia ed una in Campania, su un totale di 55 produttori nazionali. Le Srl sono 4 in Lombardia ed una in Veneto. Le Sas sono una in Piemonte, una in Lombardia ed una in Veneto. I restanti 41 produttori sono ditte individuali, praticamente delle botteghe artigiane anche se avevano più di 10 dipendenti, altamente a rischio in caso di crisi del mercato perchè non potevano contare che sui beni propri, qualche cambiale e (forse) un mutuo bancario. Forse questo ci spiega come alcuni marchi siano svaniti come neve al sole. Voi che dite?
Per esempio, le Spa sono solo tre in Piemonte, due in Lombardia ed una in Campania, su un totale di 55 produttori nazionali. Le Srl sono 4 in Lombardia ed una in Veneto. Le Sas sono una in Piemonte, una in Lombardia ed una in Veneto. I restanti 41 produttori sono ditte individuali, praticamente delle botteghe artigiane anche se avevano più di 10 dipendenti, altamente a rischio in caso di crisi del mercato perchè non potevano contare che sui beni propri, qualche cambiale e (forse) un mutuo bancario. Forse questo ci spiega come alcuni marchi siano svaniti come neve al sole. Voi che dite?
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Guarda che 60 anni più tardi nella struttura del capitale nostrano è cambiato poco. Non mi riferisco solo alla cartoleria. Tra i peana alla "italica iniziativa" dei nostri politici, abbiamo un quadro normativo di chiusura dei mercati, di incentivi al nero e di disincentivo alla modernizzazione del tessuto industriale che ci fa continuare ad essere quelli del 1956. Microaziende, conduzione familiare, zero managerialità, società di persone anziché di capitali, freni allo sviluppo di ogni tipo.
Propongo invece uno spunto diverso: andate a fare qualche giro su google maps per vedere le sedi di queste società. Ho trovato un opificio inizio secolo per Verga a Milano (oggi credo sia occupato da Fontana - Borse di lusso), e invece case di civile abitazione per OMAS a Bologna e Tibaldi a Firenze: probabilmente si usava già di mettere la sede legale dal commercialista.
Michele
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Purtroppo è così....
Anche per Torino la situazione degli opifici non cambia. L'Aurora aveva la sede legale in centro città e lo stabilimento fuori, come indicato nell'elenco, la SAFIS aveva sede in una civile abitazione e non so dove lo stabilimento. Tutte le altre avevano un laboratorio nel cortile di casa, tipico di Torino, oppure erano botteghine a livello stradale con laboratorio nel retro.
Anche per Torino la situazione degli opifici non cambia. L'Aurora aveva la sede legale in centro città e lo stabilimento fuori, come indicato nell'elenco, la SAFIS aveva sede in una civile abitazione e non so dove lo stabilimento. Tutte le altre avevano un laboratorio nel cortile di casa, tipico di Torino, oppure erano botteghine a livello stradale con laboratorio nel retro.
- piccardi
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La The King, di cui la SAFIS è la prosecuzione dopo il cambio di nome, aveva come sede (riportata in fattura e pubblicità) via Petrarca 10, che se ho visto bene è praticamente l'isolato accanto.PG1964TO ha scritto: ↑sabato 16 marzo 2019, 13:13 Purtroppo è così....
Anche per Torino la situazione degli opifici non cambia. L'Aurora aveva la sede legale in centro città e lo stabilimento fuori, come indicato nell'elenco, la SAFIS aveva sede in una civile abitazione e non so dove lo stabilimento. Tutte le altre avevano un laboratorio nel cortile di casa, tipico di Torino, oppure erano botteghine a livello stradale con laboratorio nel retro.
Simone
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Una prima risultanza interessante della lista è che la F.I.S.A., che dovrebbe essere la ditta da cui nasce la Stiassi e Tantini, che era propriertaria del marchio Tabo, è quella che compare come produttore di stilografiche a Bologna.
Simone
PS sto iniziando ad integrare le informazioni sul wiki con un rifermento a questa discussione.
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Esatto, e considerando che il palazzo attuale è stato costruito negli anni '70, quello precedente doveva essere il solito rudere pre-bellico con le case di ringhiera ed il cortile zeppo di attività artigiane. In quel quartiere, che è stato anche il mio, dicevano che le case fossero state costruite sui cuscinetti a sfera per via delle tante officine presenti in zona. Lì vicino andavo anche a far riparare la mia bici quando ero piccolo.
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