Ho trovato in giro dei riferimenti a questa penna che purtoppo è totalmente fuori dalla mia attuale portata [tra ii €350 e i €450]
Tuttvia trovo meraviglioso che in Italia ci siano queste creazioni. Qualcuno per caso ha una penna di questa serie?
Magari potrebbe farne una recensione?
Luigi, tabaccaio in Genova. Quarantadue è la risposta!
La qualità realizzati a e’ molto alta, la forma e’ classica la funzionalità ottima sia per il cappuccio a rotazione magnetica, sia per la possibilità di utilizzare cartucce internazionali.
Il pennino credo sia il migliore che abbia nella mia collezione, dolce, burroso, scorrevole, molleggiato, elegante, ...io ho un fine.
Unico neo per il sottoscritto e’ la sezione metallica che purtroppo rende la penna fredda (...si lascio la penna spesso in auto al gelo...) ma soprattutto la ‘sbilancia’ troppo.
Concordo, produrre sezioni in metallo sarà più economico? Comunque con quello che costano queste penne penso che qualche euro in più nei costi non cambierebbe poi tanto. A meno che ci siano altre problematiche produttive che ignoro.
Sono pienamente d’accordo con voi riguardo la sezione. La trovo completamente “scollegata”. Capisco che dietro c’è una motivazione legata all’economia di produzione, ma su alcune penne vendute a prezzi così sostenuti non capisco perché insistere a offrire sezioni in metallo. Montegrappa si comporta più o meno allo stesso modo, penne stupende “macchiate” da sezioni inguardabili. Se proprio vogliono usare il metallo ci facessero i cappucci!!!
STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
Stormwolfie ha scritto: ↑sabato 9 febbraio 2019, 10:54
.....................
................................Se proprio vogliono usare il metallo ci facessero i cappucci!!!
Come non essere d'accordo con te, già se al tatto si paragona una sezione in plastica o resina con una in celluloide c'è un abisso, non c'è storia, figuriamoci in metallo.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
A me la sezione in metallo piace, a patto che ci siano altri particolari in metallo che la richiamino e che strutturalmente si integri bene con il resto. Non discuto sulla sensazione al tatto, e il metallo freddo può dare fastidio ma secondo me non lo fanno per risparmiare sui costi ma per una precisa scelta stilistica. Se anche la penna costasse 30€ in più (dei 400 che costa) chi la sceglie perché gli piace la comprerebbe ugualmente. Inoltre ho il sospetto che tranne per le penne scolastiche (ma forse anche su quelle) i costi di produzione siano molto più bassi di quelli di vendita lasciando margini di guadagno superiori al 50%, quindi non credo che usino il metallo solo per risparmiare IMHO
l'ho provata e riprovata più volte ma mi sono sempre trattenuto dall'acquisto: la penna mi piace ma come molti di vi hanno osservato, presenta quella sezione in metallo che non mi convince per niente. Il tappo a calamita credo rappresenti la continuità con il marchio visconti.
Il punto di forza è il pennino: inusuale, segmentato come una albarda e flessibile, burroso, lineare nel comportamento ed invitante alla flessione. Preferibile F e EF per via di un flusso tendente al più.
Un secondo elemento che mi ha sempre fatto trattenere è il prezzo che a mio parere è un pò troppo salato.
Le impressioni sul bilanciamento complessivo della stilografica mi hanno fatto propendere ad un utilizzo senza cappuccio calzato, ma credo si entri troppo nei gusti personali. Belle le colorazioni, preferenza personale per la tiger eye.