kircher ha scritto: ↑venerdì 22 febbraio 2019, 10:16
Perché scrivo solo col nero!
Stormwolfie ha scritto: ↑giovedì 21 febbraio 2019, 15:53
Allora: quando scrivi con un ferrogallico vero (quindi parliamo di inchiostri calligrafici) il tratto risulta grigio. Con il passare del tempo il tratto si scurisce e l'inchiostro si "salda" alla carta. Infatti se provi a passarci il polpastrello sopra senti la scritta in rilievo. La sua particolarità era appunto quella di essere indelebile ed incancellabile ( queste affermazioni prendile nel contesto storico relativo, escludiamo gli ultimi 60 anni).
Questi inchiostri non possono essere usati sulle stilografiche perchè lasciano residui macroscopici (sembra polvere di carbone).
Per le stilografiche hanno adoperato accorgimenti utili ad eliminare queste particelle, ma vedrai che quasi tutti i ferrogallici da stilografica con il passare del tempo perdono il colore originario e diventano grigio scuri. Se ti interessa e conosci l'inglese vai sul sito di KWZ troverai una descrizione approfondita dei ferrogallici per uso stilografico.
Comunque ti faccio la stessa domanda di Franco: perchè se vuoi un ferrogallico lo cerchi nero?

))))))
Il ferrogallico ha delle specifiche proprietà che lo carattaerizzano tr,a cui, il fatto che sia permanente e che il colore cambia con l'ossidazione.
Ora se scrivi con il nero non credo che abbia senso usare un ferrogallico perchè nero è nero e, se ossidando, cambiasse colore non è più nero e quindi non ti piacerebbe più... o no?
Se vuoi un ferrogallico nero per il fatto che sia permanente, ce ne sono una buona quantità che non sono necessariamente ferrogallici e sono perfettamente indelebili, sono neri e rimangono neri.
Comunque, bottom line, io non ne conosco di ferrogallici neri.
EDIT: Ovviamente potrebbe esserci qualche altro motivo a me oscuro per cui sei alla ricerca di un ferrogallico nero di cui io (noi) sono (siamo) all'oscuro, se ci dici ti diremo.
