Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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penne e ricordi
- orsobruno
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penne e ricordi
Salve a tutt*. Escludendo quelle legate ad eventi per così dire "canonici" (ricevute per la laurea, il pensionamento o quant'altro) e senza voler entrare nel vostro "privato", avete delle penne che vi legano a ricordi particolari delle quali siete venut* in possesso, o, peggio, che avete perduto, in concomitanza di eventi speciali non direttamente collegati alle penne in questione, ma che ad esse vi riportano? Io ne ho un paio, la seconda delle quali è una Pelikan M800 "Renaissance": mi decisi ad acquistarla perché mi piaceva molto anche se non era un periodo sereno e invece, poco dopo uscivo da quella situazione.
Mai nessuna denominazione fu (per me) più adeguata...
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- stanzarichi
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penne e ricordi
Beh, io l'ho detto che la passione per le stilografiche è rinata quando in novembre scorso scoprii su Ebay due Waterman JIF degli anni 80/90, che ho prontamente prese... Ecco, la mia prima penna stilografica faceva parte di questa edizione (o era la 30, ma sempre JIF rimaneva), e ricordo quante pagine ho scritto con essa. A quei tempi avevo ancora velleità narrative, oltre che una corrispondenza cartacea ricca... Darei un testicolo di qualcuno a caso per riavere quella penna...
- orsobruno
- Snorkel
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E di quelle "velleità narrative" oggi cosa rimane? Sono sopite o ancora permangono?
- francoiacc
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penne e ricordi
Io ricordo sempre con piacere la prima penna importante che ho comprato, e le tribolazioni per riceverla dagli USA, dove riuscii a scovarla ad un prezzaccio: la Delta Dolcevita Stantuffo nella più classica livrea arancione.
penne e ricordi
No, nessun momento specifico o definito ma certo se penso a "stilografica" mi vengono in mente seduta stante le elementari e alcune penne specifiche (che peraltro non posso giurare che fossero le penne che usavo), cioé una waterman in acciaio, una pelikan verde e poi un'altra waterman ma nera in plastica con la clip arancione...poi piano piano arrivano altri ricordi, ma questa é bene o male la prima serie di immagini.
Ed é comunque un bel ricordo, con un mucchio di gradevoli sensazioni associate in automatico...
Ah beh poi arrivano sempre le "immagini" di me, piccolino, che vado a cercare le penne di famiglia per rimirarle
anche questo ovviamente carino assai come ricordo.
Mentre ho seppellito il ricordo di una waterman persa di recente (oddio un paio di anni fa almeno)... non scriveva bene, ma caspita mi girava attorno da credo 40 anni e l'ho usata pochissimo. Seppellito il ricordo perché mi incazzo ogni volta che emerge...
Ed é comunque un bel ricordo, con un mucchio di gradevoli sensazioni associate in automatico...
Ah beh poi arrivano sempre le "immagini" di me, piccolino, che vado a cercare le penne di famiglia per rimirarle

Mentre ho seppellito il ricordo di una waterman persa di recente (oddio un paio di anni fa almeno)... non scriveva bene, ma caspita mi girava attorno da credo 40 anni e l'ho usata pochissimo. Seppellito il ricordo perché mi incazzo ogni volta che emerge...
- Monet63
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penne e ricordi
Si: una Aurora Talentum, una Parker 25 e una Delta Mezzanotte.
La Talentum e la Parker hanno navigato con me per anni, hanno bevuto letteralmente litri di inchiostro scrivendo in varie lingue (arabo compreso), e sono quanto di più affidabile abbia mai usato.
La Mezzanotte, invece, è per me una celebrativa recente (pochi anni), e il numero indica l'età alla quale sarei dovuto morire invece di rinascere, dopo un infarto molto vasto e preso in ritardo, che quasi mi uccise.
Al momento la Parker 25 è sostanzialmente in pensione, anche se di tanto in tanto la porto a fare un giretto su qualche foglio di carta, perché proprio non sopporto le penne ferme. La Talentum la uso molto meno, ma la uso. La Mezzanotte è invece perennemente carica e operativa, ed è tra le penne in mio possesso che scrivono meglio in assoluto.

L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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- sciumbasci
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Ho un rapporto conflittuale con le stilografiche: io ero un aficionado della Pilot G2 ai tempi delle superiori, poi gradualmente hanno aumentato il prezzo fino a 3€ (2,60€ solo il refill) e da allora, complice anche la vita breve delle penne e l'università, matitaro duro e puro: indimenticabili le Tombow, anche se il mio strumento preferito sono le Bic Evolution (ex Conté eco). Per caso mi hanno dato una Pilot VPen, e poi la Dollar 717, presa credo da un utente beat che è anche iscritto qui. E da allora è iniziato tutto, in particolare la mia predilezione per le Dollar.
Mi piacerebbe tornare indietro.
Credo non si possa. Peccato.
Vorrà dire che continuerò a pocciare quaderni.
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- Gargaros
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penne e ricordi
A scrivere continuo, però se a quel tempo ci mettevo impegno perché "volevo diventare qualcuno", oggi lo faccio a tempo perso. Diciamo un hobby senza troppe pretese.
(La cosa paradossale è che oggi scrivo indiscutibilmente meglio di allora...)
PS
Comunque, per dovere di cronaca devo precisare che oggi scrivo quasi solo col PC.
- orsobruno
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Caspita! Mi hai fatto ricordare scene di tanti (troppi!) anni fa quando io, bimbo delle elementari, portavo la pagella e mio papà, serio serio, inforcava gli occhiali e scorreva in silenzio i voti per poi firmare con una Pelikan verde e nera, forse una 120...
Di quella penna ovviamente non c'è piu traccia da secoli....
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- ricart
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Salve a tutti, la mia penna è una Pelikan 120 regalatami da mia madre nel 1966 per l'inizio delle superiori, la conservo tuttora e ogni tanto gli faccio fare un giretto. Mi ricordo la disperazione di quando per qualche giorno la persi, si era infilata sotto il sedile della Mini,e la felicità nel ritrovamento. La seconda è una Hastil che acquistai con i primi stipendi e con qualche sacrificio, non erano poche all'epoca le lire da investire.
Mandi
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Riccardo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
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- orsobruno
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Hai ragione!marco077 ha scritto: ↑sabato 16 febbraio 2019, 0:14Anche se quella è andata persa, vedo che comunque le Pelikan ricorrono nella tua vitaorsobruno ha scritto: ↑venerdì 15 febbraio 2019, 22:58 Caspita! Mi hai fatto ricordare scene di tanti (troppi!) anni fa quando io, bimbo delle elementari, portavo la pagella e mio papà, serio serio, inforcava gli occhiali e scorreva in silenzio i voti per poi firmare con una Pelikan verde e nera, forse una 120...
Di quella penna ovviamente non c'è piu traccia da secoli....![]()
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quando il padrino della comunione si presentò con il suo regalo: era un asrtuccio rettangolare di una quindicina di cm per cinque. Ero convinto che si trattasse dell'agognato orologio, classico regalo di comunione a quei tempi, e invece era una coppia di Columbus, una sfera e una stilo, con il cappuccio d'oro (o dorato)! Le odiai


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Ricordi carichi di emozione, grazie per averli condivisi con noi. Molto belli!marco077 ha scritto: ↑venerdì 15 febbraio 2019, 21:09 La penna cui sono più affezionato, proprio per ragioni emotive, è la Aurora Hastil. La ricordo sin da piccolo, quando, seduto sulle gambe di mio padre, scarabocchiavo proprio con quella sulle sue carte. E la ricordo, da più grande, in tante occasioni -belle e brutte- come per esempio quando firmava (inca***to nero) qualche nota che portavo da scuola, per poi sorridermi dicendo che in fondo è strano se prima o poi non succede, o quando -sempre con quella- ha firmato l'assegno per la mia prima macchina. Davvero ricordi di una vita, che poche cose possono rappresentare così a pieno. La custodisco come una reliquia ed è la penna a cui tengo di più non per il valore che ha, ma per quello immenso che porta con sè.

Laura