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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Leonardo Officine Italiane - Momento Zero Positano
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- La mia penna preferita: OMAS Extra Paragon Arco Bronze
- Il mio inchiostro preferito: P.W. Akkerman #5 Shocking Blue
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Leonardo Officine Italiane - Momento Zero Positano
Leonardo Officine Italiane è uno dei nuovi marchi italiani emergente di strumenti di scrittura, fondata da Salvatore Matrone, figlio di uno dei tre fondatori di Delta Ciro Matrone.
La Momento Zero è una penna che ha attirato la mia attenzione da subito, mi ricordava qualcosa che mi era familiare, la Delta The Journal, evidente segno del tocco di famiglia.
La collezione Momento Zero è realizzata in due versioni: la versione in resina, serie numerata con caricamento a cartuccia/converter e pennino in acciaio venduta a 148€, la versione in celluloide, edizione limitata con caricamento a pistone e alimentatore in oro 14K a 690€ e, occasionalmente, delle versioni speciali numerate, sempre in resina, come la Blue Hawaii, a 178€; tutte le versioni sono realizzate dal pieno tornito a mano. Con la versione in resina Leonardo Officine Italiane ha fatto un grosso errore, le ha fatte davvero bene al punto tale da rendere poco appetibile la versione in celluloide, a meno he qualcuno non sia particolarmente attirato dal pennino in oro e dal caricamento a pistone.
La settimana scorsa mi trovavo all’Aia per lavoro, la sera dello Shopping mi sono fiondato sotto il De Passage a fare visita al mitico P.W. Akkerman e gli ho fatte tirare tutte fuori le Momento Zero: sono tutte davvero belle. Dopo aver provato diversi pennini alla fine mi sono innamorato del pennino Stub e della resina Positano, quindi senza porre la minima resistenza me la sono fatta caricare con un bellissimo inchiostro P.W. Akkerman Passage Blauw (molto simile al Waterman Inspired Blue) e sono uscito con la Momento Zero Positano con pennino stub e, perché no, con un calamaio di inchiostro P.W. Akkerman Sbre Brown. Ecco la penna: La penna è lunga 141 mm chiusa, 127 mm aperta, 163 mm aperta con cappuccio e pesa 27gr. Il diametro della penna è di 19,5 mm nel punto maggiore del fusto mentre la sezione, realizzata dello stesso materiale del fusto, è di circa 11 mm nel punto centrale, rendendo l’impugnatura molto confortevole. Il cappuccio si svita con un giro completo e può essere inserito sul fusto in scrittura senza creare sbilanciamenti della penna. Il converter è davvero bello, con il pomellino in metallo marchiato Leonardo, di misura standard e attacco a vite, può essere operato, come diverse Delta (The Journal, Oblò, etc.), smontando il fondello del fusto senza smontare il tutto il fusto. Ovviamente può essere operato e smontato, per pulirlo e controllare il livello di inchiostro, rimuovendo normalmente il fusto. Il pennino è un #6, credo di provenienza Bock e, nel mio esemplare, è uno stub molto generoso. Provata al negozio per intinzione scriveva molto bene, in serata in albergo l’ho provata ma la penna non andava benissimo: dopo qualche pagina il flusso si smagriva fino ad arrestarsi. Il giorno dopo, appena tornato a casa, l’ho smontata e lavata accuratamente con il solito sgrassatore Chante Clair, rimontata e ricaricata con Waterman Inspired Blue ha iniziato a scrivere in maniera impeccabile, con un flusso generoso e senza la benchè minima decisione. Scorrevole e con un flusso generoso, decisamente non è una penna da poter usare su carte “normali”, ma provata su un quadernetto favini è piacere allo stato puro. Ovviamente dovevo verificare dal vivo la rassomiglianza con la The Journal ed eccole fianco a fianco, le similitudini sono molte, mentre le differenze più evidenti nel disegno sono le diverse proporzioni tra cappuccio e fusto e la clip, io le definirei “gemelli diversi” [foto comparative]
La Momento Zero è una penna che ha attirato la mia attenzione da subito, mi ricordava qualcosa che mi era familiare, la Delta The Journal, evidente segno del tocco di famiglia.
La collezione Momento Zero è realizzata in due versioni: la versione in resina, serie numerata con caricamento a cartuccia/converter e pennino in acciaio venduta a 148€, la versione in celluloide, edizione limitata con caricamento a pistone e alimentatore in oro 14K a 690€ e, occasionalmente, delle versioni speciali numerate, sempre in resina, come la Blue Hawaii, a 178€; tutte le versioni sono realizzate dal pieno tornito a mano. Con la versione in resina Leonardo Officine Italiane ha fatto un grosso errore, le ha fatte davvero bene al punto tale da rendere poco appetibile la versione in celluloide, a meno he qualcuno non sia particolarmente attirato dal pennino in oro e dal caricamento a pistone.
La settimana scorsa mi trovavo all’Aia per lavoro, la sera dello Shopping mi sono fiondato sotto il De Passage a fare visita al mitico P.W. Akkerman e gli ho fatte tirare tutte fuori le Momento Zero: sono tutte davvero belle. Dopo aver provato diversi pennini alla fine mi sono innamorato del pennino Stub e della resina Positano, quindi senza porre la minima resistenza me la sono fatta caricare con un bellissimo inchiostro P.W. Akkerman Passage Blauw (molto simile al Waterman Inspired Blue) e sono uscito con la Momento Zero Positano con pennino stub e, perché no, con un calamaio di inchiostro P.W. Akkerman Sbre Brown. Ecco la penna: La penna è lunga 141 mm chiusa, 127 mm aperta, 163 mm aperta con cappuccio e pesa 27gr. Il diametro della penna è di 19,5 mm nel punto maggiore del fusto mentre la sezione, realizzata dello stesso materiale del fusto, è di circa 11 mm nel punto centrale, rendendo l’impugnatura molto confortevole. Il cappuccio si svita con un giro completo e può essere inserito sul fusto in scrittura senza creare sbilanciamenti della penna. Il converter è davvero bello, con il pomellino in metallo marchiato Leonardo, di misura standard e attacco a vite, può essere operato, come diverse Delta (The Journal, Oblò, etc.), smontando il fondello del fusto senza smontare il tutto il fusto. Ovviamente può essere operato e smontato, per pulirlo e controllare il livello di inchiostro, rimuovendo normalmente il fusto. Il pennino è un #6, credo di provenienza Bock e, nel mio esemplare, è uno stub molto generoso. Provata al negozio per intinzione scriveva molto bene, in serata in albergo l’ho provata ma la penna non andava benissimo: dopo qualche pagina il flusso si smagriva fino ad arrestarsi. Il giorno dopo, appena tornato a casa, l’ho smontata e lavata accuratamente con il solito sgrassatore Chante Clair, rimontata e ricaricata con Waterman Inspired Blue ha iniziato a scrivere in maniera impeccabile, con un flusso generoso e senza la benchè minima decisione. Scorrevole e con un flusso generoso, decisamente non è una penna da poter usare su carte “normali”, ma provata su un quadernetto favini è piacere allo stato puro. Ovviamente dovevo verificare dal vivo la rassomiglianza con la The Journal ed eccole fianco a fianco, le similitudini sono molte, mentre le differenze più evidenti nel disegno sono le diverse proporzioni tra cappuccio e fusto e la clip, io le definirei “gemelli diversi” [foto comparative]
Ultima modifica di francoiacc il mercoledì 23 gennaio 2019, 23:06, modificato 1 volta in totale.
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è fuggito uno zero?francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 22:51 la versione in celluloide, edizione limitata con caricamento a pistone e alimentatore in oro 14K a 60€
STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
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Azz si! 690€Stormwolfie ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 23:03è fuggito uno zero?francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 22:51 la versione in celluloide, edizione limitata con caricamento a pistone e alimentatore in oro 14K a 60€
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Infatti pensavo fosse l'affitto a settimana...
Bellissima penna, il colore della resina è affascinante.
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STEFANO
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Post corretto
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Le Momento Zero le trovo bellissime, ben fatte e molto eleganti. Infatti ne ho presa una in resina verde, con due pennini EF e Stub, che scrive esattamente come indicato da Francesco, che ha fatto un'ottima disamina, che mi trova totalmente d'accordo su tutto.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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interessante questa cosa dei due pennini, li hai presi entrambe marchiati Leonardo, e dove? Come scrive l'EF ? Metteresti qualche foto della tua con una piccola prova di scrittura dell'EF?Monet63 ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 23:17 Le Momento Zero le trovo bellissime, ben fatte e molto eleganti. Infatti ne ho presa una in resina verde, con due pennini EF e Stub, che scrive esattamente come indicato da Francesco, che ha fatto un'ottima disamina, che mi trova totalmente d'accordo su tutto.
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Certo che andare all'Aia ha comprare una penna prodotta a 20km da casa tua
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Pensa che ho comprato una Delta ed una Montegrappa oltreoceano! E' che sono pigro
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Si Francesco, entrambi marchiati. In realtà è successo che volevo un buon EF su una penna un minimo di pregio, che fosse di colore verde o giù di lì (ero stufo delle solite Kakuno e Preppy 0,3), per poter mettere un inchiostro verde da usare per le note a margine del trattato. Durante lo scorso Pelikan Hub nel mio negozio di riferimento ce n'era una proprio verde, ma dotata di pennino stub. Allora, dato che c'era il creatore in negozio , ne ho approfittato per chiedergli un paio di cose sulla Mezzanotte e per vedere se mi metteva un EF. Però non me la sono sentita di lasciargli lo stub, era troppo bello, e in più con una decina di euro o giù di lì lo lasciava nella confezione. Alla fine li ho presi entrambi, ma ovviamente sulla mia ci sta montato l'EF.francoiacc ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 7:10interessante questa cosa dei due pennini, li hai presi entrambe marchiati Leonardo, e dove? Come scrive l'EF ? Metteresti qualche foto della tua con una piccola prova di scrittura dell'EF?Monet63 ha scritto: ↑mercoledì 23 gennaio 2019, 23:17 Le Momento Zero le trovo bellissime, ben fatte e molto eleganti. Infatti ne ho presa una in resina verde, con due pennini EF e Stub, che scrive esattamente come indicato da Francesco, che ha fatto un'ottima disamina, che mi trova totalmente d'accordo su tutto.
Per la prova, volentieri. Più tardi faccio un paio di foto, una scansione e posto tutto.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Franco, ti metto il test di scrittura e la foto dei due pennini (l'EF ovviamente montato).
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Molto bello questo EF, mi sa che se non trovo un altro pennino mi conviene prendere un'altra Leonardo, magari la nuova Furore
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Considera che il mio scrive appena più spesso del dovuto, perché ho aperto appena i rebbi per rendere la scrittura un po' più bagnata, prima di quell'operazione era davvero un capello, troppo fine per me. E' sostanzialmente diventato quasi un F, ma per come scrivo io è perfetto. A un'altra Leonardo ho pensato anche io, mi servirebbe sul rosso.francoiacc ha scritto: ↑venerdì 25 gennaio 2019, 19:33 Molto bello questo EF, mi sa che se non trovo un altro pennino mi conviene prendere un'altra Leonardo, magari la nuova Furore
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Anch’io sono rimasto affascinato dalla Momento Zero... presa in resina corno (è quasi un grigio) e con pennino EF. Caricata con Diamine Earl Grey posso confermare che ha un tratto davvero fine, penna molto piacevole!
Cesare
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Cavoli... avevo la scimmia per una Aurora Ipsilon... ma adesso sono indeciso. Questa qua mi piace un sacco soprattutto la versione Matte Black.
Mi scuso con il creatore del topic se ne approfitto per chiedere a Monet63 e Cex71 se il pennino EF ha parecchio feedback oppure se scorre liscio sulla carta perché amo i tratti fini però se il feedback fosse eccessivo mi disturberebbe un po’.
E poi chiedere se questo EF si può paragonare ad un F sailor per esempio o se fosse più sottile.
grazie
Fabio
Mi scuso con il creatore del topic se ne approfitto per chiedere a Monet63 e Cex71 se il pennino EF ha parecchio feedback oppure se scorre liscio sulla carta perché amo i tratti fini però se il feedback fosse eccessivo mi disturberebbe un po’.
E poi chiedere se questo EF si può paragonare ad un F sailor per esempio o se fosse più sottile.
grazie
Fabio