Una spada laser , dato l'argomento e la tipologia merceologica: sto parlando della Sheaffer Star Wars, nella sua livrea cachi, verde e marrone!
Come lui, il personaggio che ha sancito il riscatto di noi tappetti: il mitico, zen-ma-non-troppo Maestro Yoda. Il vendicatore dei Diversamente Alti, colui che - munito solo di una determinazione fuori dal comune e di una spada laser lunga come un righello delle scuole medie - ben deciso a combattere i giganti del Lato Oscuro, se gli girano fa a tutti il deretano a strisce.
La Sheaffer Star Wars, dicevo, è una stilografica scolastica con delle caratteristiche davvero interessanti per una penna economica: il materiale costruttivo è una plastica di buona e resistente qualità, con finiture, clip e un eccezionale pennino in acciaio morbido e scorrevole, di provata qualità Sheaffer (disponibile in serie in misura M).
L'alimentatore, anch'esso in materiale plastico, consente un afflusso di inchiostro costante al pennino, le cui caratteristiche sono descritte a seguire.
L'impugnatura in gomma morbida garantisce una presa salda e sicura, e la scanalatura sul fondello consente di assicurarvici saldamente il tappo mentre si scrive. Gli odiatori delle impugnature in gomma morbida, che sono recentemente diventate molto diffuse nelle linee Sheaffer di fascia economica, posso essere rassicurati dal fatto che - a differenza che in altri modelli - in questo caso l'impugnatura è sempre e costantemente protetta dal tappo, il che dovrebbe impedirne sia il degrado che la trasformazione in una massa appiccicaticcia di residui polverosi.
Il sistema di caricamento è a cartuccia/converter, e come tutte le Sheaffer occorrono le cartucce proprietarie.
La chiusura è a pressione.
Oltre che nella fantasia di Yoda, la penna è disponibile con il tema del robottino R2D2, di BB8, dell'astronave Star Destroyer, nella livrea all black del temibile Darth Vader (o Fener, per gli utenti meno poliglotti) e dell'antagonista principale della nuova trilogia, Kylo Ren (altrimenti noto come "Il Frignetta", per i lettori della rubrica online a fumetti "Il buio in sala" di Leo Ortolani).
Le caratteristiche generali della penna sono:
- Peso: 14 grammi (non è una penna pesante, ma nemmeno un'assoluta piuma, per cui non stanca la mano scrivendo, ma nemmeno si può dire che sia così leggera da rendere necessario applicare pressione);
- Lunghezza: 12,7 centimetri da chiusa, 16,6 centimetri da aperta con tappo inastato sul fondello;
- Diametro: 13 millimetri;
Di serie, è disponibile un tratto M pieno e ricco, ma credo sia possibile ordinarne con pennini F o EF.
L'alimentatore è eccezionalmente ben concepito, così che la penna non risulta né un annaffiatoio, né "stitica", bensì una piacevolissima via di mezzo in cui le sole differenze sono dettate dalla tipologia e caratteristiche dell'inchiostro. Le uniche, assolutamente sporadiche interruzioni di tratto sono state, negli oltre due mesi di utilizzo quotidiano per schemi e riassunti, causate dalle piccole bolle d'aria che si sono formate nella cartuccia che ricaricavo a siringa.
Debbo sottolineare un piccolo problema proprio di questa Casa: chi acquista queste penne deve tener conto che forse sarebbe meglio provvedersi di un converter in quanto, data la peculiare conformazione delle cartucce proprietarie della Casa Sheaffer, facilmente nella ricarica a siringa residuano delle bolle d'aria. L'inconveniente è in ogni caso facilmente risolvibile con un po' di attenzione.
Le finiture della penna, per quanto economica essa sia, sono buone: la clip e il fondello scanalato in acciaio sono robusti e hanno una certa eleganza, mitigando un po' la monotonia della sua linea complessivamente uniforme e cilindrica.
Il costo differisce poco nei vari store fisici ed online in cui l'ho vista disponibile: è sempre intorno ai venti euro circa. È disponibile anche nella versione a sfera.
In conclusione, lascio tutti gli amanti della Saga - e delle buone penne, con un monito!
Arrivederci alla prossima stilo!