Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Parker Vector
- zion
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Parker Vector
possiedo da circa 6 mesi una parker vector F che utilizzo, viste le sue dimensioni, in un taccuino "da tasca".
avendola sempre caricata con cartucce parker black non mi ha mai entusiasmato moltissimo il modo in cui scriveva.
da una decina di giorni la utilizzo con cartuccia lamy black e sembra tutt'altra penna. ne sono rimasto colpito.
l'ho testata su carta di infima qualità e scorre che è un piacere. data la sua leggerezza si potrebbe scrivere per ore.
quasi mi spiace utilizzarla solo per veloci appunti e son tentato di comprarne un altra per utilizzarla all'università sostituendola alle safari/alstar.
avendola sempre caricata con cartucce parker black non mi ha mai entusiasmato moltissimo il modo in cui scriveva.
da una decina di giorni la utilizzo con cartuccia lamy black e sembra tutt'altra penna. ne sono rimasto colpito.
l'ho testata su carta di infima qualità e scorre che è un piacere. data la sua leggerezza si potrebbe scrivere per ore.
quasi mi spiace utilizzarla solo per veloci appunti e son tentato di comprarne un altra per utilizzarla all'università sostituendola alle safari/alstar.
- ciro
- Siringa Rovesciata
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Parker Vector
La Vector è una penna che non delude sotto molti punti di vista. Non sostituire, integra. 
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- Gluca
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Parker Vector
Aggiungo anche che dura almeno 30 anni, io ne ho una vecchissima, secondo me le hanno prodotte anche prima del 86, che funziona ancora benissimo.
- ciro
- Siringa Rovesciata
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Parker Vector
Gluca,
grazie infinite per la notizia. D'altro canto vista la permanenza sul mercato non si può che dare conferma dell'eccellente qualità e affidabilità di questa penna.
Buona serata,
grazie infinite per la notizia. D'altro canto vista la permanenza sul mercato non si può che dare conferma dell'eccellente qualità e affidabilità di questa penna.
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Buona serata,
- Placo
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Parker Vector
Stamattina ho ricevuto la mia Vector. Confesso che avevo dei pregiudizi ed esteticamente la trovo bruttina, sebbene sia sottile (io amo la Hastil). Dopo averla pulita, ho usato una cartuccia Lamy e mi sono meravigliato: la penna scrive benissimo e anche il tratto M non è malvagio ma anzi. Provata su carta di qualità infima, non spiuma e scorre che è una meraviglia.
Un particolare non di poco conto è la leggerezza: per le mie mani e per lunghe sessioni ho bisogno di una penna leggera e bilanciata, che non mi affatichi e la Vector é una di queste penne.
Poi per 4 euro non potevo certo chiedere di più.
Mi sa che questa penna finirà nello zaino quotidiano e senza paura di furto.
Un particolare non di poco conto è la leggerezza: per le mie mani e per lunghe sessioni ho bisogno di una penna leggera e bilanciata, che non mi affatichi e la Vector é una di queste penne.
Poi per 4 euro non potevo certo chiedere di più.
Mi sa che questa penna finirà nello zaino quotidiano e senza paura di furto.
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«Ma solo le parole resistono
all’efferatezza delle stagioni».
all’efferatezza delle stagioni».
- Phormula
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Parker Vector
Meno male, avevo letto che avevano spostato la produzione in India e la qualità non era gran che.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- Placo
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Parker Vector
Non so fare il paragone con una di vecchia produzione perché non l'ho mai vista, ma devo dire di aver scritto piacevolmente e con stupore per un bel po'
«Ma solo le parole resistono
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- Crononauta
- Levetta
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Parker Vector
Buongiorno a tutti.
E infine arrivò! Devo confessare che ero un po' emozionato, era un po' che non compravo una nuova stilografica, fossilizzatomi un po' sulle mie Aurora vintage. Chiedo scusa in anticipo per la pena delle foto, ma le ho fatte in luce artificiale col mio (pessimo) telefono.
Come si presenta la confezione: un blister di cartone e plastica che contiene la scatolina con la penna e una cartuccia.
La scatolina: dato il target, si può perfino considerare un lusso.
La penna estratta dalla scatolina.
E qui c'è la prima delusione. Davvero. Ero convinto che fosse in metallo, non so perché: forse visto che il prezzo "normale" è intorno ai 20-25 euro, e l'estetica fa pensare a un fusto tutto in alluminio o acciaio. Invece le parti nere (o colorate, negli altri modelli) sono in plastica e, devo dire, neanche rifinita particolarmente bene: nel punto di giunzione tra tappo e fusto, a penna chiusa, lo scalino è netto e avvertibile. Pazienza.
E subito dopo, una piacevole sorpresa: c'è un converter incluso!
Così come era arrivata la doccia fredda, immediatamente arriva invece una piacevolissima sorpresa: nella penna è incluso un converter, anche se veramente minimale. Ma non è affatto da disprezzare, visto che i converter Parker costano una malora (a meno di 10 euro non si trovano) e non brillano per particolare qualità.
Invero, questo è un converter veramente basico, non è a vite: c'è un cursore che permette di far scendere il pistone come in una siringa. Non so quanto durerà, ma per ora me lo godo.
Vado quindi a caricarla, visto che c'è il converter posso scegliere il colore e vado di fantasia: carico il Waterman Purple, un po' che non lo usavo. Ogni tanto ho questi "periodi colorati", in cui uso ogni giorno un colore diverso; in alternanza a quei periodi in cui scrivo solo in nero, blu o blu nero!
Non resta che provarla:
Non so che stile mi sia venuto, volevo solo provare la penna e ho pensato al "solito" Palmer. Poi mi sono detto che sarebbe stata più leggibile una cancelleresca. Poi mi sono accorto che non me la ricordavo più granché bene, ed è venuto un miscuglio di stili che, tuttavia, offre una leggibilità insperata.
L'episodio è tratto da "Giro 1914: il più duro di tutti - Quei temerari delle macchine a pedali", di Paolo Facchinetti. Quando il ciclismo era un'avventura.
Alla fine devo dire che questa Parker non mi ha particolarmente impressionato. Il pennino è rigidissimo e non particolarmente scorrevole. Il flusso è buono, quindi non è questione di "stitichezza", è solo che non scorre bene. E non è neanche questione di allineamento: la prima cosa che ho fatto, infatti, è stato guardare lo stato della punta del pennino con la mia lente 30x comprata all'uopo: i rebbi sono perfettamente allineati. Forse è da rodare un po', chissà. Il bilanciamento è invece buono, anche a cappuccio calzato, aiutato anche dalla leggerezza della penna che - come detto - è in realtà prevalentemente in plastica - ma lo scalino che separa il fusto dalla sezione portapennino è davvero fastidioso perché il punto ideale di impugnatura è proprio a cavallo di quello.
In definitiva sono contento di averla presa al prezzo cui l'ho pagata (10 euro) che credo sia il suo vero valore. L'avessi pagata i 20-25 cui si trova normalmente avrei un po' storto il naso. Come livello siamo a quello di una penna scolastica, e francamente una Lamy Safari è migliore sotto ogni punto di vista: rifinita meglio, pennino più scorrevole, impugnatura più comoda.
Però dai... è stilosa
E infine arrivò! Devo confessare che ero un po' emozionato, era un po' che non compravo una nuova stilografica, fossilizzatomi un po' sulle mie Aurora vintage. Chiedo scusa in anticipo per la pena delle foto, ma le ho fatte in luce artificiale col mio (pessimo) telefono.
Come si presenta la confezione: un blister di cartone e plastica che contiene la scatolina con la penna e una cartuccia.
La scatolina: dato il target, si può perfino considerare un lusso.
La penna estratta dalla scatolina.
E qui c'è la prima delusione. Davvero. Ero convinto che fosse in metallo, non so perché: forse visto che il prezzo "normale" è intorno ai 20-25 euro, e l'estetica fa pensare a un fusto tutto in alluminio o acciaio. Invece le parti nere (o colorate, negli altri modelli) sono in plastica e, devo dire, neanche rifinita particolarmente bene: nel punto di giunzione tra tappo e fusto, a penna chiusa, lo scalino è netto e avvertibile. Pazienza.
E subito dopo, una piacevole sorpresa: c'è un converter incluso!
Così come era arrivata la doccia fredda, immediatamente arriva invece una piacevolissima sorpresa: nella penna è incluso un converter, anche se veramente minimale. Ma non è affatto da disprezzare, visto che i converter Parker costano una malora (a meno di 10 euro non si trovano) e non brillano per particolare qualità.
Invero, questo è un converter veramente basico, non è a vite: c'è un cursore che permette di far scendere il pistone come in una siringa. Non so quanto durerà, ma per ora me lo godo.
Vado quindi a caricarla, visto che c'è il converter posso scegliere il colore e vado di fantasia: carico il Waterman Purple, un po' che non lo usavo. Ogni tanto ho questi "periodi colorati", in cui uso ogni giorno un colore diverso; in alternanza a quei periodi in cui scrivo solo in nero, blu o blu nero!
Non resta che provarla:
Non so che stile mi sia venuto, volevo solo provare la penna e ho pensato al "solito" Palmer. Poi mi sono detto che sarebbe stata più leggibile una cancelleresca. Poi mi sono accorto che non me la ricordavo più granché bene, ed è venuto un miscuglio di stili che, tuttavia, offre una leggibilità insperata.
L'episodio è tratto da "Giro 1914: il più duro di tutti - Quei temerari delle macchine a pedali", di Paolo Facchinetti. Quando il ciclismo era un'avventura.
Alla fine devo dire che questa Parker non mi ha particolarmente impressionato. Il pennino è rigidissimo e non particolarmente scorrevole. Il flusso è buono, quindi non è questione di "stitichezza", è solo che non scorre bene. E non è neanche questione di allineamento: la prima cosa che ho fatto, infatti, è stato guardare lo stato della punta del pennino con la mia lente 30x comprata all'uopo: i rebbi sono perfettamente allineati. Forse è da rodare un po', chissà. Il bilanciamento è invece buono, anche a cappuccio calzato, aiutato anche dalla leggerezza della penna che - come detto - è in realtà prevalentemente in plastica - ma lo scalino che separa il fusto dalla sezione portapennino è davvero fastidioso perché il punto ideale di impugnatura è proprio a cavallo di quello.
In definitiva sono contento di averla presa al prezzo cui l'ho pagata (10 euro) che credo sia il suo vero valore. L'avessi pagata i 20-25 cui si trova normalmente avrei un po' storto il naso. Come livello siamo a quello di una penna scolastica, e francamente una Lamy Safari è migliore sotto ogni punto di vista: rifinita meglio, pennino più scorrevole, impugnatura più comoda.
Però dai... è stilosa
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Massimo Bacilieri
Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
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- Corvogiallo
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- Iscritto il: giovedì 9 luglio 2015, 16:09
- La mia penna preferita: Waterman Carene
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- Misura preferita del pennino: Fine
Parker Vector
Lavoraci un po’e credo che ti darà maggior soddisfazione. Mia moglie non se ne separa più, io mi sono trovato bene con la urban che ha un pennino di pari rigidità. Detto questo, occhio a non stringere troppo in chiusura perché la plastica non è invulnerabile, tutt’altro!
-
- Snorkel
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- La mia penna preferita: Pelikan (tutte)
- Il mio inchiostro preferito: Eclat de Saphir
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Alzate Brianza - Venezia
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Parker Vector
Esiste anche la versione in metallo, leggermente più pesante e con piccole differenze estetiche.
Il prezzo è più elevato essendo quasi sempre venduta in confezione regalo.
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-
- Crescent Filler
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- Iscritto il: sabato 26 marzo 2016, 18:02
- Il mio inchiostro preferito: Sailor Jentle-Pilot Iroshizuku
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Parker Vector
Grazie per la recensione sincera (non credo che mi lancerò nell'acquistoCrononauta ha scritto: ↑mercoledì 14 novembre 2018, 23:42 Non so che stile mi sia venuto, volevo solo provare la penna e ho pensato al "solito" Palmer. Poi mi sono detto che sarebbe stata più leggibile una cancelleresca. Poi mi sono accorto che non me la ricordavo più granché bene, ed è venuto un miscuglio di stili che, tuttavia, offre una leggibilità insperata.
L'episodio è tratto da "Giro 1914: il più duro di tutti - Quei temerari delle macchine a pedali", di Paolo Facchinetti. Quando il ciclismo era un'avventura.
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Laura
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Parker Vector
Ok... forse ero stato un po' troppo severo al primo impatto.
Dopo qualche giorno di rodaggio, devo dire che sta prendendo una scorrevolezza decisamente migliore. Non appartiene certo alla schiera degli "annaffiatoi", ha un flusso tendenzialmente contenuto anche in presenza di un inchiostro fluido come il Waterman Purple. Però adesso non ha più quello spiacevole effetto freno tipo penna a sfera, per intenderci.
...ancora qualche giorno poi la riprovo con qualche testo storico
Dopo qualche giorno di rodaggio, devo dire che sta prendendo una scorrevolezza decisamente migliore. Non appartiene certo alla schiera degli "annaffiatoi", ha un flusso tendenzialmente contenuto anche in presenza di un inchiostro fluido come il Waterman Purple. Però adesso non ha più quello spiacevole effetto freno tipo penna a sfera, per intenderci.
...ancora qualche giorno poi la riprovo con qualche testo storico
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Massimo Bacilieri
Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
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Credo nasca sull'onda della Parker '25 la quale ha un look più piacevole e meno "burocratico". La tua scrittura è sempre affascinante...complimenti:-)
STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
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Ciao, ma sei sicuro che sia originale?Crononauta ha scritto: ↑mercoledì 14 novembre 2018, 23:42 Buongiorno a tutti.
E infine arrivò! Devo confessare che ero un po' emozionato, era un po' che non compravo una nuova stilografica, fossilizzatomi un po' sulle mie Aurora vintage. Chiedo scusa in anticipo per la pena delle foto, ma le ho fatte in luce artificiale col mio (pessimo) telefono.
....
Io ne ho comprate tempo fa su amazon in uk e arrivavano in questa confezione:
ne avevo poi prese anche su aliexpress e qui la qualita' era orribile.
Dopo un po' non scrivono, ammesso che all'inizio lo facciano.
Fra l'altro il converter assomiglia molto a quelli cinesi.
quelle cinesi non sono originali ma fatte da parker cina o qualcosa del genere.
prova a farti una googolata per vedere se sono oiginali.
- Crononauta
- Levetta
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A questo punto no. Sulla mia, come si vede dalla foto, nell'angolo a sinistra del blister c'è scritto "India - Nepal". La tua è made in France.
In effetti il dubbio m'era venuto subito vedendo la pessima qualità della plastica e dell'assemblaggio. Se è una contraffazione, siamo di fronte a una vera e propria truffa perché tutti i loghi e i simboli sono quelli "ufficiali" della Parker.
Dall'altra parte, l'ho pagata 10 euro spedizione compresa, anche se costava così poco solo il colore nero: gli altri costavano 20 euro solo la penna, e qui rientriamo in un prezzo "normale" per una Vector. L'avessi pagata 20 euro più spedizione, avrei più d'una rimostranza da fare.
Siccome l'ho pagata quanto una cinese... non posso lamentarmi più di tanto.
Per cui boh... Proverò a fare qualche ricerca.
Massimo Bacilieri
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