In fretta, ho preparato la mia fotocamera con l’obiettivo macro, l’ho montata sul cavalletto, e ne ho ricavato questa fotografia. Un riflesso di Omas…
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Un riflesso di Omas
Un riflesso di Omas
Questa mattina, appena sveglio, ho notato che un raggio di luce dalla finestra colpiva l’anta di vetro di un armadio del mio studio, e da qui era riflesso verso la scrivania come una lama di luce quasi orizzontale. Su un foglio scritto in parte la sera anteriore era posata la Omas Gran Paragon e, dopo aver colpito l’anello dorato del cappuccio, la lama di luce formava un riflesso sulla superficie irregolare della carta vergata, dove si disegnava la classica greca di Omas.
In fretta, ho preparato la mia fotocamera con l’obiettivo macro, l’ho montata sul cavalletto, e ne ho ricavato questa fotografia. Un riflesso di Omas…
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- Syrok
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Complimenti per la bella storia e la bella fotografia fatta.
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Complimenti. Molto bella.
I've seen things you people wouldn't believe,
attack ships on fire off the shoulder of Orion,
I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates.
All those moments will be lost in time,
like tears in rain.
Time to die.
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complimenti per la capacità di catturare la scena immortalandola in una foto così suggestiva ... Carpe diem
Ultima modifica di scossa il giovedì 8 novembre 2018, 13:10, modificato 1 volta in totale.
Cordialità.
Marco
___
Se devi scegliere tra avere ragione ed essere gentile, scegli di essere gentile ed avrai sempre ragione.
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Fortunatamente non sono affetto dalla sindrome di Stendhal !
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Poesia fotografica, null'altro.
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Bella la penna ed altrettanto la foto
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Speriamo che sia un buon auspicio per la rinascita della Omas sotto l'ala della Ancora!
Complimenti per lo scatto, molto poetico
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Un riflesso di Omas
Gentilissimi Syrock, Colombre, Marco (scossa), Francesco (francoiacc), MiraB, Etalon e sciumbasci: grazie a tutti per le belle parole.
Quando si parla di Omas, mi é inevitabile un po' di nostalgia. Il finale di Omas é una di quelle cose che non dovrebbero succedere, e a distanza già di qualche anno non mi son fatto ragione ancora...
Prima, speravo nel miracolo. Intendetemi, non é che uno viva meglio o peggio con o senza Omas. Tranne per la gente che ci lavorava, non é una cosa importante, ma se a uno piacciono le penne, e per di più é italiano, allora era bello sapere che Omas c'era. Quando ha chiuso, era bello sperare che potesse ricominciare. Per la sua fantastica storia, per le sue bellissime penne, per la gente. Ora, ad essere sinceri, quella speranza sembra un poco ineffabile.
Siccome la macchina del business non si ferma, alla povera Omas é accaduto tutto quello che poteva accadere perché non potesse rinascere come araba fenice dalle sue ceneri. Le ceneri sono state spartite. Chi ha preso i materiali e "imita" le penne di Omas, chi ha preso qualche macchina e il "saper fare" di Omas ma non ne ha le materie, chi s'é messo in tasca il nome ma non ha né una cosa né l'altra. Il vento soffia via le ceneri, e quello che era un corpo, un organismo, ora non é che polvere spazzata qua e là.
Mentre le rimanenze di Omas e i prezzi che si richiedono per penne nuove e usate fanno davvero rimpiangere quando esisteva un catalogo e dietro il catalogo un'impresa alla quale bastava ordinare quel che si voleva, i resti di Omas devono competere in un mercato difficile, con un prodotto che si misura sempre contro "the Paragon". Mestiere duro...
Io faccio a tutti i migliori auguri e nel frattempo costruisco uno scrigno dove riporre i miei tesori, le mie belle Omas. Le faccio girare a turno, per non consumarle, lascio che si facciano rigirare tra le dita e che le accarezzi la luce perché splendano della loro gloria. Diceva un filosofo tedesco che la nostalgia é "il dolore per la vicinanza del lontano". Dev'essere cosí. Ho le mie care penne qui vicino a me, e Omas non é mai stata cosí lontana...
Quando si parla di Omas, mi é inevitabile un po' di nostalgia. Il finale di Omas é una di quelle cose che non dovrebbero succedere, e a distanza già di qualche anno non mi son fatto ragione ancora...
Prima, speravo nel miracolo. Intendetemi, non é che uno viva meglio o peggio con o senza Omas. Tranne per la gente che ci lavorava, non é una cosa importante, ma se a uno piacciono le penne, e per di più é italiano, allora era bello sapere che Omas c'era. Quando ha chiuso, era bello sperare che potesse ricominciare. Per la sua fantastica storia, per le sue bellissime penne, per la gente. Ora, ad essere sinceri, quella speranza sembra un poco ineffabile.
Siccome la macchina del business non si ferma, alla povera Omas é accaduto tutto quello che poteva accadere perché non potesse rinascere come araba fenice dalle sue ceneri. Le ceneri sono state spartite. Chi ha preso i materiali e "imita" le penne di Omas, chi ha preso qualche macchina e il "saper fare" di Omas ma non ne ha le materie, chi s'é messo in tasca il nome ma non ha né una cosa né l'altra. Il vento soffia via le ceneri, e quello che era un corpo, un organismo, ora non é che polvere spazzata qua e là.
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Io faccio a tutti i migliori auguri e nel frattempo costruisco uno scrigno dove riporre i miei tesori, le mie belle Omas. Le faccio girare a turno, per non consumarle, lascio che si facciano rigirare tra le dita e che le accarezzi la luce perché splendano della loro gloria. Diceva un filosofo tedesco che la nostalgia é "il dolore per la vicinanza del lontano". Dev'essere cosí. Ho le mie care penne qui vicino a me, e Omas non é mai stata cosí lontana...
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Caro Fufluns grazie a te per aver condiviso con noi la tua bella foto e ancor di più i tuoi pensieri anche se tristi.
Ma non c'è nessunissima possibilità di rimettere in moto la macchina che si è fermata? Non dico con lo stesso nome se questo è stato venduto (e non credo lo cedano per niente) ma con nomi simili? in fondo come hai detto tu ci sono persone che hanno la conoscenza e il fare ma gli mancano le materie prime e i macchinari, facendo una colletta anche magari telematica si potrebbero tirare su soldi che servirebbero a mettere insieme il mancante.
Secondo me basta la voglia di farlo, se poi è quella a mancare e non le risorse fisiche allora...
Ma non c'è nessunissima possibilità di rimettere in moto la macchina che si è fermata? Non dico con lo stesso nome se questo è stato venduto (e non credo lo cedano per niente) ma con nomi simili? in fondo come hai detto tu ci sono persone che hanno la conoscenza e il fare ma gli mancano le materie prime e i macchinari, facendo una colletta anche magari telematica si potrebbero tirare su soldi che servirebbero a mettere insieme il mancante.
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Mah, è che Caltagirone ha i materiali e Scribo la manodopera, e i russi di Ancora il nome.
La vedo dura riuscire a rimettere in piedi Omas, anche perché Scribo... Sinceramente non ho capito che cosa faccia! Ha una LE che... Beh, so gusti! E delle edizioni esclusive per gli inglesi.
ASC è ben avviata, mi pare di avere capito, molto in voga all'estero. Chiaro è una penna diversa dalla Omas che conosciamo noi.
Ancora continua a fare delle penne dai gusti un po' troppo... Esotici.
La vedo dura riuscire a rimettere in piedi Omas, anche perché Scribo... Sinceramente non ho capito che cosa faccia! Ha una LE che... Beh, so gusti! E delle edizioni esclusive per gli inglesi.
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e allora a questo punto visto che non ce possibilità di rimettere insieme i pezzi ricominciare da zero? con altro nome magari evocativo della omas.
-
- Snorkel
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Spettacolo!
Un riflesso di Omas
Fantastico...il fascino della foto: un istante immortalato per sempre. Complimenti
- francoiacc
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Con che inchiostro la fai andare la tua paragon ?