Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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"Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
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- La mia penna preferita: Montblanc 149
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"Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Premessa:
Più che di una recensione vera e propria, si tratta di un riassunto delle prime impressioni d'uso di questa stilografica. Tenete inoltre presente che dispongo di pochi termini di confronto (possiedo soltanto un'altra stilografica, la prima dopo anni) e che la terminologia usata è quella di un profano. Detto questo, eccovi le mie osservazioni.
Acquisto, spedizione, imballaggio
Ho acquistato la penna con pennino extra fine e in colore arancione direttamente sul sito di TWSBI, pagandola 80 $ + altri 29.80 $ di spese di spedizione (circa 85 € al cambio attuale). Ho ricevuto la stilografica esattamente una settimana più tardi, via Fedex, inviata dalla sede TWSBI in California. L'imballaggio ricorda quello molto dei prodotti Apple: essenziale e facile da aprire. Oltre alla penna, sono forniti una chiavetta per smontarla e una boccetta di lubrificante. Le istruzioni si limitano a un pieghevole con l'illustrazione delle operazioni da compiere per caricare la penna, oltre a una criptica - almeno per me - indicazione riguardante la relazione tra grado di avvitamento del pistone e sessioni di scrittura lunghe e corte (cfr. immagine sottostante). Per la cronaca, questo ultimo aspetto è presentato come bizzarro anche in altre recensioni. Ma forse qualcuno di voi mi saprà illuminare.
Primo impatto
Due elementi mi hanno colpito in positivo: l'impressione di grande solidità e la lunghezza della penna (14.7 cm, anche se già lo sapevo). Molto gradevole da tenere in mano, soprattutto per me che apprezzo le penne grandi e massicce. Il materiale della penna è il policarbonato, con alcune parti in metallo. La clip è piacevolmente ruvida. Il logo TWSBI è situato all'estremità del cappuccio.
Caricamento
Bando alle ciance: dopo aver ammirato per qualche minuto la penna, l'ho caricata con inchiostro Waterman verde. Per riempirla davvero completamente, ho seguito le indicazioni di questo utile video. Tanto per dare una parvenza di serietà alla recensione ( ), ho deciso di pesare la penna prima di passare all'atto: 34 grammi.
Scrittura
Su questo fondamentale punto, cari amici, non posso che esprimere tutta la mia delusione. Il tratto è effettivamente molto fine, proprio come piace a me, ma purtroppo ho finora avuto molti problemi: le lettere non sono mai completamente finite (occorre "ripassare" più volte), il pennino incespica, spesso gratta e registra clamorosi passaggi a vuoto. Senza contare che per ottenere un tratto continuo devo calcare parecchio, cosa che mi pare assurda. Dopo una notte di riflessione, l'ho ripresa in mano stamattina: grandi difficoltà di ripartenza, ho dovuto "rianimarla" come se fosse una vecchia biro BIC quasi secca. Ora scrive, ma ben lungi da quello che mi aspettavo.
Ho provato a scrivere sulla stessa carta - un normale foglio A4 da stampante - con l'altra penna extra fine in mio possesso, ovvero la 149. Non c'è confronto: scorre perfettamente, anche dopo quasi 20 ore di inattività.
Commento
Che dire? Forse ho sbagliato qualcosa io (inchiostro inadatto, operazione importante non effettuata, riti propiziatori mancanti), oppure ho semplicemente avuto sfortuna con questo modello. Spero che la situazione possa migliorare con l'uso, ma il mio bilancio provvisorio è sicuramente negativo. La penna è effettivamente bella, solida ed economica: ma per meritare l'acquisto dovrebbere prima di tutto scrivere bene, possibilmente da subito (come è stato il caso con la 149)!
Spero di non dover giungere pure io alla conclusione di un membro del forum francese Styloplume, secondo il quale compriamo spesso penne economiche solo per placare la nostra sete ( ), ma così facendo si sprecano soldi che - con un po' di pazienza - servirebbero ad acquistare penne davvero ottime.
Più che di una recensione vera e propria, si tratta di un riassunto delle prime impressioni d'uso di questa stilografica. Tenete inoltre presente che dispongo di pochi termini di confronto (possiedo soltanto un'altra stilografica, la prima dopo anni) e che la terminologia usata è quella di un profano. Detto questo, eccovi le mie osservazioni.
Acquisto, spedizione, imballaggio
Ho acquistato la penna con pennino extra fine e in colore arancione direttamente sul sito di TWSBI, pagandola 80 $ + altri 29.80 $ di spese di spedizione (circa 85 € al cambio attuale). Ho ricevuto la stilografica esattamente una settimana più tardi, via Fedex, inviata dalla sede TWSBI in California. L'imballaggio ricorda quello molto dei prodotti Apple: essenziale e facile da aprire. Oltre alla penna, sono forniti una chiavetta per smontarla e una boccetta di lubrificante. Le istruzioni si limitano a un pieghevole con l'illustrazione delle operazioni da compiere per caricare la penna, oltre a una criptica - almeno per me - indicazione riguardante la relazione tra grado di avvitamento del pistone e sessioni di scrittura lunghe e corte (cfr. immagine sottostante). Per la cronaca, questo ultimo aspetto è presentato come bizzarro anche in altre recensioni. Ma forse qualcuno di voi mi saprà illuminare.
Primo impatto
Due elementi mi hanno colpito in positivo: l'impressione di grande solidità e la lunghezza della penna (14.7 cm, anche se già lo sapevo). Molto gradevole da tenere in mano, soprattutto per me che apprezzo le penne grandi e massicce. Il materiale della penna è il policarbonato, con alcune parti in metallo. La clip è piacevolmente ruvida. Il logo TWSBI è situato all'estremità del cappuccio.
Caricamento
Bando alle ciance: dopo aver ammirato per qualche minuto la penna, l'ho caricata con inchiostro Waterman verde. Per riempirla davvero completamente, ho seguito le indicazioni di questo utile video. Tanto per dare una parvenza di serietà alla recensione ( ), ho deciso di pesare la penna prima di passare all'atto: 34 grammi.
Scrittura
Su questo fondamentale punto, cari amici, non posso che esprimere tutta la mia delusione. Il tratto è effettivamente molto fine, proprio come piace a me, ma purtroppo ho finora avuto molti problemi: le lettere non sono mai completamente finite (occorre "ripassare" più volte), il pennino incespica, spesso gratta e registra clamorosi passaggi a vuoto. Senza contare che per ottenere un tratto continuo devo calcare parecchio, cosa che mi pare assurda. Dopo una notte di riflessione, l'ho ripresa in mano stamattina: grandi difficoltà di ripartenza, ho dovuto "rianimarla" come se fosse una vecchia biro BIC quasi secca. Ora scrive, ma ben lungi da quello che mi aspettavo.
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Che dire? Forse ho sbagliato qualcosa io (inchiostro inadatto, operazione importante non effettuata, riti propiziatori mancanti), oppure ho semplicemente avuto sfortuna con questo modello. Spero che la situazione possa migliorare con l'uso, ma il mio bilancio provvisorio è sicuramente negativo. La penna è effettivamente bella, solida ed economica: ma per meritare l'acquisto dovrebbere prima di tutto scrivere bene, possibilmente da subito (come è stato il caso con la 149)!
Spero di non dover giungere pure io alla conclusione di un membro del forum francese Styloplume, secondo il quale compriamo spesso penne economiche solo per placare la nostra sete ( ), ma così facendo si sprecano soldi che - con un po' di pazienza - servirebbero ad acquistare penne davvero ottime.
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Grazie per il tuo interessantissimo test!
Condivido!
Preferisco spendere 70/80 dollari per una Parker Vacumatic in celluloide con pennino in oro (ripristinata) ma, che scriva; piùttosto che per una stilo che non scriva che, non ha "charme" e che è senza storia!
Andrea1979 ha scritto:
... compriamo spesso penne economiche solo per placare la nostra sete ( ), ma così facendo si sprecano soldi che - con un po' di pazienza - servirebbero ad acquistare penne davvero ottime.
Condivido!
Preferisco spendere 70/80 dollari per una Parker Vacumatic in celluloide con pennino in oro (ripristinata) ma, che scriva; piùttosto che per una stilo che non scriva che, non ha "charme" e che è senza storia!
pen: Aurora*Delta*Kaweco*LAMY*Montblanc*Leonardo*OMAS*Parker*Pelikan*Pilot*Sheaffer*Stipula*TWSBI*Visconti*Waterman
ink: Aurora*Delta*Diamine*J.Herbin*Montblanc*Noodler's*Leonardo*Omas*Pelikan*Pilot Iroshizuku*Sailor*Visconti*Waterman
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Complimenti per il tuo test/recensione.In effetti mi sono trovato molto meglio con la 540 a stantuffo.E sicuramente ha ragione quel cliente francese.Forse è meglio avere una penna da battaglia (ieri la mia leggendaria ERO ha subito un altro gravissimo attentato!) e spendere il resto dei soldi per penne sicuramente ottime,come ad esempio proprio la Montblanc 149.
Alessandro
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
La 540 che ho io sarà anche senza storia (lo "charme" è molto soggettivo, quindi entro nel merito) ma il suo EF ha sempre scritto in maniera impeccabile. Rispetto ad altre penne attuali, con marche pure dotate di parecchia storia, scrive meglio e costa meno.colex ha scritto: Preferisco spendere 70/80 dollari per una Parker Vacumatic in celluloide con pennino in oro (ripristinata) ma, che scriva; piùttosto che per una stilo che non scriva che, non ha "charme" e che è senza storia!
Non so se sulla 700 han cambiato il gruppo pennino (il tipo di caricamento, a parte l'esaurirsi dell'inchiostro a breve se lo tieni serrato, non dovrebbe avere nessuna influenza). Nel caso controllerei che alimentatore e pennino siano allineati bene e che dal foro di areazione si veda il canale sottostante (ci vuole una buona lente) e che questo sia allineato bene al taglio delle ali del pennino.
Certo, una Vacumatic che la storia l'ha vista e l'ha fatta, è tutta un'altra cosa.
Simoe
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Ho provato a scrivere sulla stessa carta - un normale foglio A4 da stampante - con l'altra penna extra fine in mio possesso, ovvero la 149. Non c'è confronto: scorre perfettamente, anche dopo quasi 20 ore di inattività.
Sicuramente però la differenza di prezzo tra le due stilografiche è abissale .
Il mio parere è quello di di consigliarti di acquistare penne italiane le quali vanno sicuramente meglio della TWSBI .
Salutoni .
Sicuramente però la differenza di prezzo tra le due stilografiche è abissale .
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Grazie del consiglio, verificherò!piccardi ha scritto:Non so se sulla 700 han cambiato il gruppo pennino (il tipo di caricamento, a parte l'esaurirsi dell'inchiostro a breve se lo tieni serrato, non dovrebbe avere nessuna influenza). Nel caso controllerei che alimentatore e pennino siano allineati bene e che dal foro di areazione si veda il canale sottostante (ci vuole una buona lente) e che questo sia allineato bene al taglio delle ali del pennino
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Infatti un amico che si interessa di penne e automobili mi ha detto: "È come se tu avessi acquistato una Porsche Carrera come prima auto... è molto difficile che in seguito ti piaccia guidare una Punto". (con tutto il rispetto per la Punto!).cassullo ha scritto:Ho provato a scrivere sulla stessa carta - un normale foglio A4 da stampante - con l'altra penna extra fine in mio possesso, ovvero la 149. Non c'è confronto: scorre perfettamente, anche dopo quasi 20 ore di inattività.
Sicuramente però la differenza di prezzo tra le due stilografiche è abissale .
Il mio parere è quello di di consigliarti di acquistare penne italiane le quali vanno sicuramente meglio della TWSBI .
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Penne italiane: infatti il mio obiettivo a medio-lungo termine è la Delta Roma Imperiale, già recensita in questo forum.
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Io posso rispondere solo con la mia ormai amatissima Stipula Bon Voyage, è bellissima, scrive benissimo e senza problemi pur essendo una penna decisamente "economica" (anche rispetto alla twsbi 700). Non credo che il discrimine tra una penna che scrive bene e una che scrive male sia solo il prezzo, ci sono penne economicissime che scrivono meravigliosamente e penne costosissime più capricciose di una diva del cinema muto. E poi non credo affatto che questa tua nuova twsbi 700 abbia qualche problema, ogni penna ha il suo carattere, basta capirlo e magari ha bisogno solo di mettere a punto il pennino e l'alimentatore. Le penne stilografiche sono anche questo: ricerca e messa a punto. Attendiamo ulteriori sviluppi.
ps
Provocazione: le penne che scrivono sempre e bene possono riuscire noiose al lungo andare. Ciò detto anch'io prima o poi prenderò una monotona Montblanc.
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Nemmeno io credo all'equazione [oggetto costoso = garanzia di buone prestazioni]. Tanto per fare un esempio non legato a penne & pennini: mio fratello ha resuscitato - ad uso dei nostri genitori - un vecchio computer, utilizzando Linux: funziona perfettamente da due anni, con un investimento praticamente nullo. Infatti ho scritto che spero di non dover giungere prima o poi a tale conclusione per quanto concerne le penne.Rampa ha scritto:Non credo che il discrimine tra una penna che scrive bene e una che scrive male sia solo il prezzo, ci sono penne economicissime che scrivono meravigliosamente e penne costosissime più capricciose di una diva del cinema muto
Me lo auguro! Cercherò di entrare in sintonia con il suo carattere, e non mancherò di aggiornarvi.Rampa ha scritto:E poi non credo affatto che questa tua nuova twsbi 700 abbia qualche problema, ogni penna ha il suo carattere, basta capirlo e magari ha bisogno solo di mettere a punto il pennino e l'alimentatore. Le penne stilografiche sono anche questo: ricerca e messa a punto. Attendiamo ulteriori sviluppi
Rampa ha scritto:Provocazione: le penne che scrivono sempre e bene possono riuscire noiose al lungo andare. Ciò detto anch'io prima o poi prenderò una monotona Montblanc.
Con quello che mi è costata, pur non nuova, mi auguro che resti così noiosa ancora per tanti anni!!!
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Ci saranno anche tante penne italiane che vanno meglio della TWSBI, ma ce ne sono anche tante che vanno peggio. In compenso che costino meno ed offrano una qualità dei materiali e della lavorazione equivalente non ne vedo.cassullo ha scritto: Il mio parere è quello di di consigliarti di acquistare penne italiane le quali vanno sicuramente meglio della TWSBI .
Salutoni .
Qui mi pare semmai ci sia un problema di alimentatore/pennino per la 700, ma francamente di fini scorrevoli come quello della mia 540 ne ho visti pochi, anche fra le italiane più blasonate. Il mio consiglio casomai è provare una 540, che costa pure meno, dato che per avere qualcosa di italiano equivalente come qualità devi spendere molto di più.
Meglio a questo punto procurarsi una Vacumatic come è già stato detto, o una Pelikan 140, e si ottiene oltre a delle penne validissime, pure dei pezzi di storia. Se no c'è sempre la Safari, che costa ancora meno e scrive benissimo.
Simone
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Rispetto la tua opinione ma non sono daccordo con te , la TWSBI non mi ispira per niente ,piccardi ha scritto:Ci saranno anche tante penne italiane che vanno meglio della TWSBI, ma ce ne sono anche tante che vanno peggio. In compenso che costino meno ed offrano una qualità dei materiali e della lavorazione equivalente non ne vedo.cassullo ha scritto: Il mio parere è quello di di consigliarti di acquistare penne italiane le quali vanno sicuramente meglio della TWSBI .
Salutoni .
Qui mi pare semmai ci sia un problema di alimentatore/pennino per la 700, ma francamente di fini scorrevoli come quello della mia 540 ne ho visti pochi, anche fra le italiane più blasonate. Il mio consiglio casomai è provare una 540, che costa pure meno, dato che per avere qualcosa di italiano equivalente come qualità devi spendere molto di più.
Meglio a questo punto procurarsi una Vacumatic come è già stato detto, o una Pelikan 140, e si ottiene oltre a delle penne validissime, pure dei pezzi di storia. Se no c'è sempre la Safari, che costa ancora meno e scrive benissimo.
Simone
prodotta in una zona del mondo dove lo sfruttamento del lavoro minorile è all'ordine del giorno ,
e visti i prezzi a cui le vendono ......
In questo forum si è fatto più volte riferimento alle novità proposte da Visconti in fatto di materiali e tecnica ,
riempiendo di elogi la casa fiorentina , ed è giusto , quindi a me non interesserebbe per nulla una Vacumatic
vecchia come il cucco ed usata da chissà quale mano. A questo punto è veramente meglio la Safari !
Preferisco le penne siano nuove , mi devono sopratttutto piacere , nonchè scrivere bene .
E con le Aurora e le Omas di alta gamma attuali non sono rimasto mai deluso .
Saluti .
- klapaucius
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Ma perché non limitarsi a dire che si preferisce una penna per motivi di gusto personale o orgoglio nazionalista anziché tirar fuori considerazioni pseudo-oggettive che poi si dimostrano inconsistenti?
Che la TWSBI adoperi lavoro minorile è un'insinuazione senza fondamento. Oltretutto non spiega perché, a questo punto, la Lamy riesca a produrre in Germania penne a un prezzo più basso (in materiale più povero, ok, ma in una nazione dove il costo del lavoro è certamente più alto). Poi tra l'altro vorrei vedere quanti degli oggetti tecnologici che uno possiede non sono fatti in Cina o in Taiwan, compresi quelli di marchi occidentali notoriamente implicati in episodi di sfruttamento dei lavoratori indigeni...
Della Visconti, poi, per settimane si dice di non essere disposti ad acquistare più nulla, per poi preferirla solo in quanto italiana (perché le italiane "vanno sicuramente meglio della TWSBI", sicuramente in base a cosa, visto che la scelta di non comprare più Visconti era dovuta proprio a un esemplare difettoso acquistato?)
Che si preferisca una penna nuova di fabbrica a una vecchia che magari è in celluloide, magari tecnicamente perfetta, magari più originale di una moderna che costa tre volte tanto (e fatta di materiali più poveri) è, ancora una volta, questione di gusto personale.
E infine le Aurora o Omas di alta gamma sono in un segmento di mercato molto diverso da quello delle TWSBI, per cui ancora una volta il paragone è inconsistente.
Che la TWSBI adoperi lavoro minorile è un'insinuazione senza fondamento. Oltretutto non spiega perché, a questo punto, la Lamy riesca a produrre in Germania penne a un prezzo più basso (in materiale più povero, ok, ma in una nazione dove il costo del lavoro è certamente più alto). Poi tra l'altro vorrei vedere quanti degli oggetti tecnologici che uno possiede non sono fatti in Cina o in Taiwan, compresi quelli di marchi occidentali notoriamente implicati in episodi di sfruttamento dei lavoratori indigeni...
Della Visconti, poi, per settimane si dice di non essere disposti ad acquistare più nulla, per poi preferirla solo in quanto italiana (perché le italiane "vanno sicuramente meglio della TWSBI", sicuramente in base a cosa, visto che la scelta di non comprare più Visconti era dovuta proprio a un esemplare difettoso acquistato?)
Che si preferisca una penna nuova di fabbrica a una vecchia che magari è in celluloide, magari tecnicamente perfetta, magari più originale di una moderna che costa tre volte tanto (e fatta di materiali più poveri) è, ancora una volta, questione di gusto personale.
E infine le Aurora o Omas di alta gamma sono in un segmento di mercato molto diverso da quello delle TWSBI, per cui ancora una volta il paragone è inconsistente.
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Cito l'intervento di Daniele alla pagina viewtopic.php?f=8&t=1688:
Non è che svitando un po il fondello la situazione migliora? Poi l'impressione che se ne trae (da questa e da altre recensioni) è che non sia propriamente una penna da avere assolutamente.Daniele ha scritto:La sto usando da un paio di giorni e a dire il vero non mi sta convincendo.
Ho già messo mani parecchie volte a alimentatore e pennino per via del flusso incostante, tendente al secco.
Ho scoperto poi che riavvitando completamente il pomello si chiude il passaggio dell'inchiostro tra corpo e sezione. E' fatto apposta. Il fine è quello di isolare il serbatoio per evitare perdite dovute a sbalzi di pressione, voli aerei o calore indotto dalle mani.
La cosa sarebbe anche funzionale se non costringesse a scrivere con il pomellino svitato oppure scrivere la paginetta scarsa che permette la riserva nella sezione per poi aprire ogni volta la valvolina e permettere il passaggio dell'inchiostro, richiudere e riprendere a scrivere.
Questa discutibile funzionalità unita all'inconsistenza del flusso hanno fatto di questa penna, per me, una delusione.
Enne volte meglio la 540.
Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Ecco....in questo concordo pienamente con te !!!!!klapaucius ha scritto: E infine le Aurora o Omas di alta gamma sono in un segmento di mercato molto diverso da quello delle TWSBI, per cui ancora una volta il paragone è inconsistente.
I paragoni vanno fatti tra penne dello stesso segmento ( come fa Quattroruote con le auto )
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Re: "Recensione" TWSBI Vac 700 - Extra Fine
Rimanendo in tema "recensione TWSBI", ti ringrazio pregiato omonimo e senza por tempo in mezzo (in realtà di tempo ce n'ho posto, ma tant'è) metto la dettagliata recensione nell'indice, che si arricchisce di una bella prova di questa ormai oserei dire affarmata casa produttrice.
Uscendo un capellino invece dal seminato, ti suggerisco di togliere (quanto prima possibile) il Mystery black dalla 149 e di metterle un nero degno Personalmente l'ho trovato più un grigino smorto...
Uscendo un capellino invece dal seminato, ti suggerisco di togliere (quanto prima possibile) il Mystery black dalla 149 e di metterle un nero degno Personalmente l'ho trovato più un grigino smorto...