Esattamente ciò che sapevo anch'io. Quello che non avevo previsto è che, tramite gocciolamento, usando (certa) acqua di rubinetto, possono formarsi dei residui di calcare.nello56 ha scritto: ↑domenica 23 settembre 2018, 12:41 Sono anni che lavo le stilografiche con la classica "flebo" di acqua ed ammoniaca
e non ho mai riscontrato problemi su pennini e/o alimentatori.
(Le ultime sono state, due parker 61.....questa notte)
Premetto che sono non sono una cima in chimica, ma ritengo che la quantità di ammoniaca utilizzata in questi bagni
ed i tempi di esposizione dei pennini (e loro trattamenti) sia completamente ininfluente.
Inoltre, leggendo in giro, a proposito del rodio (utilizzato per la rodiatura) si legge:
"Una percentuale del 10% in rodio aumenta fortemente la resistenza chimica e meccanica del platino e le leghe platino-rodio di questo tipo vengono usate, per esempio, nella costruzione delle reti catalitiche utilizzate nella produzione di acido nitrico per ossidazione dell'ammoniaca."
(http://www.sapere.it/enciclopedia/ròdio ... ca%29.html)
Quindi a fronte di questo, direi che il colpevole delle macchie sul pennino rodiato potrebbe (condizionale) non essere la presenza di NH4
Nello
In conclusione, per placare la mia curiosità e rispondere alla domanda se quelle macchie sulla parte interna del pennino sono o meno corrosione, avevo pensato di ricorrere - chirurgicamente - a un paio di goccine di Viakal (questo sì pericoloso). Ci penso stanotte e domani sera o entro in azione o rimonto tutto accontentandomi di avere scoperto, con la scusa delle incrostazioni di calcare, lo strano inquilino che abitava nell'alimentatore (vedi foto sopra; molto probabilmente era questo ad avere ridotto il flusso di inchiostro che io attribuivo a residui lasciati dal Kiwa-guro).