Dopo anni di imbarbarimento da tastiere varie, all’inizio di quest’anno ho deciso di riprendere la penna in mano ed a reimparare a scrivere bene. Recuperata una Aurora 88 di trent’anni fa e un quaderno calligrafico son partito di buona lena con l’abc.
Con il tempo le cose son migliorate ed ora, a distanza di mesi, riesco a leggere senza difficoltà ciò che ho scritto
La strada è ancora lunga ma chi ben comincia...
Nel frattempo, dato che da bambino avevo la mania delle penne, ho aggiornato la raccolta ed oggi, a fianco della Hastil Vermeil dei diciotto anni, un tris di Aurora 88 (due stilo e una biro), una coppia di Meisterstuck LeGrand (roller e biro, però), sono arrivate una mezza dozzina di TWSBI, una Optima Auroloide, una Lamy 2000 e una M805 Stresemann.
Prossimo acquisto una Sailor 1911 Realo (non mi piacciono i converter) e, se la faranno di un bel colore, una Aurora Flex (88 o Optima, non ho preferenze).
Come con i Panerai ti viene la cinturinite, così con le penne m’è venuta l’inchiostrite.
Passerà?
A rileggerci