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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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scrittura e rizoartrosi...
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scrittura e rizoartrosi...
Buonasera a tutti!
I più attempati tra di noi sanno benissimo... forse... cosa sia la rizoartrosi, ecco come ve la cavate quando dovete scrivere a lungo... a me fa tanto male
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Maruska
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Argomento... spinoso
Posto che l'età di esordio si sta sempre più riducendo (oggi si attesta intorno ai 40 anni), se la degenerazione articolare è avanzata, l'unica è la ricostruzione chirurgica.
Se non lo è, le strategie disponibili sono sostanzialmente due, da usarsi possibilmente in combinazione: la fisioterapia (con un terapista con esperienza specifica nelle patologie della mano) e l'impiego di tutori (in genere uno per il riposo notturno ed uno "funzionale", da indossarsi mentre si carica l'articolazione).
Esistonono per la verità anche due soluzioni meno scientifiche.
La prima, detta Protocollo Giobbe, consiste nel sopportare per amore di Dio, confidando in un bonus da spendersi al Purgatorio.
La seconda, detta Intervento di Muzio Scevola, può essere attuata dal diretto interessato (usando la mano sana, se ce l'ha) con ceppo da macellaio ed accetta
Posto che l'età di esordio si sta sempre più riducendo (oggi si attesta intorno ai 40 anni), se la degenerazione articolare è avanzata, l'unica è la ricostruzione chirurgica.
Se non lo è, le strategie disponibili sono sostanzialmente due, da usarsi possibilmente in combinazione: la fisioterapia (con un terapista con esperienza specifica nelle patologie della mano) e l'impiego di tutori (in genere uno per il riposo notturno ed uno "funzionale", da indossarsi mentre si carica l'articolazione).
Esistonono per la verità anche due soluzioni meno scientifiche.
La prima, detta Protocollo Giobbe, consiste nel sopportare per amore di Dio, confidando in un bonus da spendersi al Purgatorio.
La seconda, detta Intervento di Muzio Scevola, può essere attuata dal diretto interessato (usando la mano sana, se ce l'ha) con ceppo da macellaio ed accetta
Mauro
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escludo Muzio Scevola, mi posso sottoporre al Protocollo Giobbe, il tutore per la notte ce l'ho, ma non so quale sia quello funzionale per il giorno... una fisioterapista mi ha detto che la fisioterapia non serve... in ultimo non sono ancora da intervento...jebstuart ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 1:03 Argomento... spinoso
Posto che l'età di esordio si sta sempre più riducendo (oggi si attesta intorno ai 40 anni), se la degenerazione articolare è avanzata, l'unica è la ricostruzione chirurgica.
Se non lo è, le strategie disponibili sono sostanzialmente due, da usarsi possibilmente in combinazione: la fisioterapia (con un terapista con esperienza specifica nelle patologie della mano) e l'impiego di tutori (in genere uno per il riposo notturno ed uno "funzionale", da indossarsi mentre si carica l'articolazione).
Esistonono per la verità anche due soluzioni meno scientifiche.
La prima, detta Protocollo Giobbe, consiste nel sopportare per amore di Dio, confidando in un bonus da spendersi al Purgatorio.
La seconda, detta Intervento di Muzio Scevola, può essere attuata dal diretto interessato (usando la mano sana, se ce l'ha) con ceppo da macellaio ed accetta
Risposta interessante e molto divertente
Maruska
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Cara Maruska, non soffro di rizoartrosi ma di artrite da microcristalli che purtroppo mi colpisce spesso anche le mani con dolori acuti e difficoltà di movimento.
Non sono un medico né, almeno per il momento, un ipocondriaco, quindi non ti darò consigli farmacologici, mistici, scaramantici o simili ma ben quattro consigli pratici di scrittura fondati sulla mia diretta esperienza.
1. Uso foglietti A6 perchè mi riducono la necessità di muovere il braccio.
2. Uso stilografiche leggere e lunghe per poterle impugnare molto lontano dal pennino il che consente di tenere appoggiato polso e costa della mano. La grafia ne risente ma pazienza. Io personalmente uso la Hastil con il cappuccio calzato o la Sheaffer Nononsense anch'essa con cappuccio.
3. lo stile, già di norma abbastanza asciutto e sintetico, diviene minimalista con un florilegio di abbreviazioni, troncamenti e simboli, una stenografia a mio uso e consumo che dopo poche pagine diviene ancor più stringente. Risparmio lettere, parole e movimenti. Ad onor del vero riesco poi sempre a decifrarmi.
4. Il cioccolato fondente. Provare per credere: un poco di cioccolato consola, alza la soglia del dolore e aiuta anche nella scrittura (ed è consntito anche dalla moglie farmacista).
Chiudo con una piccola nota storica: Muzio Scevola la mano se l'è bruciata mica mozzata.
Un abbraccio condolente, artritico ed affettuoso.
Davide
Non sono un medico né, almeno per il momento, un ipocondriaco, quindi non ti darò consigli farmacologici, mistici, scaramantici o simili ma ben quattro consigli pratici di scrittura fondati sulla mia diretta esperienza.
1. Uso foglietti A6 perchè mi riducono la necessità di muovere il braccio.
2. Uso stilografiche leggere e lunghe per poterle impugnare molto lontano dal pennino il che consente di tenere appoggiato polso e costa della mano. La grafia ne risente ma pazienza. Io personalmente uso la Hastil con il cappuccio calzato o la Sheaffer Nononsense anch'essa con cappuccio.
3. lo stile, già di norma abbastanza asciutto e sintetico, diviene minimalista con un florilegio di abbreviazioni, troncamenti e simboli, una stenografia a mio uso e consumo che dopo poche pagine diviene ancor più stringente. Risparmio lettere, parole e movimenti. Ad onor del vero riesco poi sempre a decifrarmi.
4. Il cioccolato fondente. Provare per credere: un poco di cioccolato consola, alza la soglia del dolore e aiuta anche nella scrittura (ed è consntito anche dalla moglie farmacista).
Chiudo con una piccola nota storica: Muzio Scevola la mano se l'è bruciata mica mozzata.
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Io non ho la rizoartrosi, ma stavo per suggerire anche io l'uso di penne come l'Hastil, la Marco Polo eccetera: sottili, leggere, hanno risolto il mio problema di sindrome del tunnel carpale.davide451 ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 9:47 2. Uso stilografiche leggere e lunghe per poterle impugnare molto lontano dal pennino il che consente di tenere appoggiato polso e costa della mano. La grafia ne risente ma pazienza. Io personalmente uso la Hastil con il cappuccio calzato o la Sheaffer Nononsense anch'essa con cappuccio.
A parte tutto, mi dispiace tanto Maruska
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Non sono un medico e non soffro (ancora) di artrosi, tuttavia leggendo in giro sembra che le penne dal diametro ridotto siano controindicate per problemi artritici, per cui viceversa sono consigliate penne dal diametro maggiore.
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Non ho consigli specifici, cara Maruska (io ho artrosi ai polsi e per ora me la cavo non scrivendo troppo a lungo). Però ti mando un sentito e affettuoso abbraccio!
Laura
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Ciao Marusca mi spiace per il tuo problema, molto fastidioso, soprattutto perchè limita di molto la nostra passione.
Ho un problema del genere alla sinistra, non mi limita nella scrittura ma nella mia principale passione ; riparare penne, lucidarle e tutto quello per cui serve la mano sinistra.
Conoscendo personalmente jebstuart ti consiglio di ascoltarlo.
Ho un problema del genere alla sinistra, non mi limita nella scrittura ma nella mia principale passione ; riparare penne, lucidarle e tutto quello per cui serve la mano sinistra.
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Sì è vero Muzio Scevola non si è mozzato la mano, se l'è bruciata, mi è venuto in mente nella notte prima di addormentarmi...davide451 ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 9:47 Cara Maruska, non soffro di rizoartrosi ma di artrite da microcristalli che purtroppo mi colpisce spesso anche le mani con dolori acuti e difficoltà di movimento.
Non sono un medico né, almeno per il momento, un ipocondriaco, quindi non ti darò consigli farmacologici, mistici, scaramantici o simili ma ben quattro consigli pratici di scrittura fondati sulla mia diretta esperienza.
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2. Uso stilografiche leggere e lunghe per poterle impugnare molto lontano dal pennino il che consente di tenere appoggiato polso e costa della mano. La grafia ne risente ma pazienza. Io personalmente uso la Hastil con il cappuccio calzato o la Sheaffer Nononsense anch'essa con cappuccio.
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4. Il cioccolato fondente. Provare per credere: un poco di cioccolato consola, alza la soglia del dolore e aiuta anche nella scrittura (ed è consntito anche dalla moglie farmacista).
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Un abbraccio condolente, artritico ed affettuoso.
Davide
Mi dispiace che tu soffra anche più di me e che sia necessario per entrambi ridursi nella propria calligrafia, a me piace scrivere bene, se fossi costretta a scrivere male FORSE non userei neppure più la stilografica, comunque per i dolori meglio una stilografica leggera che una BIC che richiede uno sforzo maggiore per scrivere. In quanto al cioccolato, mi dai una buona notizia, lo sto già mangiando con immenso piacere e alla luce di ciò che mi hai scritto lo mangerò anche senza sensi di colpa, anzi dandomi una motivazione in più
Un grande grazie per aver testimoniato e condiviso il tuo dolore e disagio. Un abbraccio anche a te!
Maruska
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Grazie Rodelinda, si mi sa che l'unica sia ridurre la scrittura con penne pesanti come la mia M805Rodelinda ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 11:18Io non ho la rizoartrosi, ma stavo per suggerire anche io l'uso di penne come l'Hastil, la Marco Polo eccetera: sottili, leggere, hanno risolto il mio problema di sindrome del tunnel carpale.davide451 ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 9:47 2. Uso stilografiche leggere e lunghe per poterle impugnare molto lontano dal pennino il che consente di tenere appoggiato polso e costa della mano. La grafia ne risente ma pazienza. Io personalmente uso la Hastil con il cappuccio calzato o la Sheaffer Nononsense anch'essa con cappuccio.
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eh sì anche questo è vero, perché devi avere una presa più stretta invece con l'impugnatura larga il pollice è in una posizione di maggior riposo, sto infatti cercando di usare la Delta Gallery, ma lo trovo stancante lo stesso, magari se esistesse una penna cicciotta ma più corta e leggera sarebbe l'ideale, potrei aprire un post per fare questa ricerca, grazie!francoiacc ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 11:50 Non sono un medico e non soffro (ancora) di artrosi, tuttavia leggendo in giro sembra che le penne dal diametro ridotto siano controindicate per problemi artritici, per cui viceversa sono consigliate penne dal diametro maggiore.
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Ecco Jebstuart mi ha consigliato di tagliarmi la mano o di sopportare in silenziomaxpop 55 ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 12:55 Ciao Marusca mi spiace per il tuo problema, molto fastidioso, soprattutto perchè limita di molto la nostra passione.
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Una Tombow o è esageratamente corta e larga?Maruska ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 13:10eh sì anche questo è vero, perché devi avere una presa più stretta invece con l'impugnatura larga il pollice è in una posizione di maggior riposo, sto infatti cercando di usare la Delta Gallery, ma lo trovo stancante lo stesso, magari se esistesse una penna cicciotta ma più corta e leggera sarebbe l'ideale, potrei aprire un post per fare questa ricerca, grazie!francoiacc ha scritto: ↑giovedì 13 settembre 2018, 11:50 Non sono un medico e non soffro (ancora) di artrosi, tuttavia leggendo in giro sembra che le penne dal diametro ridotto siano controindicate per problemi artritici, per cui viceversa sono consigliate penne dal diametro maggiore.
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