Kaweco la salverei, secondo me fa ottime penne, la Dia2 e la Elite sono costruite molto bene e vanno altrettanto bene. Anche la Studente è molto valida.alfredop ha scritto: ↑martedì 7 agosto 2018, 20:48Partiamo dai salvati: tranne che per le Yard-o-led ho diversi esemplari di penne moderne delle marche elencate, e tutte mi sono sembrate di ottima qualità costruttiva, qualche piccolo problema potrebbe essere presente, ma di solito si risolve facilmente. Per quanto riguarda Yard-o-led le ho esaminate in negozio e mi sono sembrate molto ben fatte, purtroppo il costo mi ha impedito l'acquisto.ASTROLUX ha scritto: ↑martedì 7 agosto 2018, 17:57
Il tuo intervento mi incuriosisce molto, non tanto per i "salvati", quanto per i "sommersi" e per quelli ancora aggrappati alla chiglia dell'arca .![]()
Mi ritengo ancora molto inesperto sul mondo delle stilografiche e vorrei conoscere meglio le ragioni della bocciatura.
Su quelle non salvate: per le prime due non ho esperienza diretta, ma leggendo recensioni varie (soprattutto su FPN) mi sono convinto che non vale la pena acquistarle. Su Ancora direi che sono i modelli a catalogo a convincermi che l'azienda non è stata capace di mantenere l'eredità del marchio che in passato ha proposto alcune delle più belle penne italiane, devo dir che non posso giudicare la qualità in quanto non ne ho mai avute tra le mani.
Per i marchi su cui sono indeciso articolo meglio il ragionamento.
Parker: a parte la Duofold nessuno dei modelli attuali sembra all'altezza del passato dell'azienda, le Sonnet sembrano avere svariati problemi, le penne più economiche sono abbastanza anonime.
Kaweco: E' un produttore tedesco dalla lunga storia, ma l'azienda attuale non ha continuità storica con la precedente. Ho due sport ed ho regalato a mio figlio una Lilliput, sono buone penne ma mi sembra che nelle loro realizzazioni manchi qualcosa (anche se non so specificare cosa).
Montegrappa: tralasciando le edizioni limitate, la produzione regolare è fatta di penne che esteticamente mi piacciono, ho valutato a lungo la Fortuna, la penna mi sembra essere ben costruita, purtroppo le prove del pennino non mi hanno convinto (l'ho provata diverse volte in negozi diversi).
Sheaffer: finché la Legacy è stata a catalogo la Sheaffer ha mantenuto un certo legame con il passato, ora che è stata acquisita da Cross mi sembra che a parte la Prelude (che non mi è mai piaciuta particolarmente) la produzione si sia spostata su una linea di penne di qualità non eccelsa. Vedremo se in futuro cambieranno strada.
Onoto: Non conosco la qualità costruttiva delle penne,anche se ditta mi pare seguire un percorso parallelo a quello di Ancora, ovvero penne molto costose dirette verso un mercato molto limitato. Comunque le sue penne meriterebbero di essere provate.
Alfredo
Se le Conkin costassero la metà non sarebbero neanche male come penne.
Forse la vera domanda è se il prezzo al pubblico non sia troppo alto un po' per tutte le case produttrici.