Nella prima parte vi avevo presentato la bella Omas Milord Grigioperla Deco band, che ho ricevuto grazie alle attenzioni del grande Paolo della Zona. La mia prima penna legittimamente vintage (1967) e il mio primo pennino legittimamente flessibile! Devo però ammettere, ahimè, che fu la mia prima deroga alla regola di non ficcare il naso nel vaso di Pandora delle stilografiche d’epoca…
Ve la mostro ancora una volta qui, in tutta la bellezza delle sue sfumature perlate:
Durante i miei primi giorni come proprietario della Milord Grigioperla mi sono dedicato assiduamente a provare il suo pennino flessibile esercitandomi nella grafia corsiva inglese, tipo Copperplate e variazioni affini. In passato mi ero sporadicamente cimentato con questa grafia con poveri risultati. Ma ora, con un vero pennino flessibile, anche senza eccellere mi é parso che fosse più facile, quasi immediato, sentire il ductus corretto, quando fare una leggera pressione sui rebbi del pennino e quando rilasciare la tensione, in un movimento rotondo e quasi di danza del braccio e della mano. Sembra sciocco dirlo, ma il pennino corretto mi ha fatto da insegnante! Di fatto, grazie alla esperienza con il pennino flex della Milord, mi sembra di essere ora in grado di scrivere una decente grafia corsiva inglese anche con gli altri pennini fini ed extra-fini del mio arsenale, e persino con i pennini e stub.
Certo, il vero pennino flessibile rende le cose più semplici e i risultati sono migliori. Ho provato alcuni pennini cosiddetti “flessibili” moderni, e ne possiedo uno montato su una penna Stipula, ma mi sembra di poter dire che questi pennini sono morbidi piuttosto che flessibili. Al contrario, descriverei invece un vero flessibile come un pennino rigido ed elastico, che oppone una minima resistenza alla pressione ma ritorna prontamente alla sua condizione “di riposo”. In nessun modo lo definirei morbido.
Il vero flessibile è contagioso... nelle pause tra un foglio di prove e l’altro, mi trovavo più spesso di quanti volessi a gironzolare in rete curiosando tra le penne Omas con pennino flessibile. Ora, è interessante – e forse più che casuale – come per la mia esperienza gli oggetti di un certo tipo si trovino in rete “per ondate”, frequenti a volte, rari e impossibili in altre occasioni. Nei primi giorni della mia febbre da flex, l’ondata era in piena e ho avuto modo di vedere molto modelli di Omas vintage Grigioperla, alcuni dei quali addirittura corredati da brevi filmati con prove di scrittura eseguite da una mano esperta e sicura. I prezzi, però…
Poi, su una pagina locale di vendite in linea, scovai una penna fantastica. Una Omas Grigioperla Deco band, ma nella sua versione piccola, “per signora”, chiamata Dama: la legittima sorella minore della mia Milord, anch’essa targata circa 1967. Le foto di presentazione erano orribili, riprese con il telefono e il flash, cosicché l’unica cosa sicura era che si trattasse di una Dama Grigioperla, per via della celluloide e dell’anello con la greca, ma in quali condizioni era un vero mistero. Richiesi altre foto, arrivarono peggiori. Il prezzo della penna, considerando che era la sorellina della mia, continuava però a sembrarmi irresistibile... e non resistetti!
Ho già scritto su questo forum che le penne Omas con l’anello decorato “alla greca” rappresentano ai miei occhi la quintessenza di Omas, e mi ripeto dicendo che il motivo greco di Omas è forse il più bello è semplicemente “intricato” tra quelli che conosco. Ma c’è ancora un’altra ragione che rendeva la Dama Grigioperla Deco band quasi necessaria alla mia collezione. Faccio un passo di lato in questa storia.
Mia figlia Carlotta è una appassionata di penne stilografiche grigie. Il suo colore preferito è il nero (e lo é sempre stato, da quando era una infante), ma la celluloide grigia scura, screziata, le risulta irresistibile. Per il suo ultimo compleanno e per la sua meritatissima ammissione a un Master in arpa barocca a L'Aia, le avevo regalato una Omas Dama in celluloide grigia perlata e finiture in oro rosato. È una penna elegantissima, assolutamente classica nella sua forma dodecagonale, con l’anello alla greca e la clip a ruzzolina, ma resa più contemporanea dagli accenti rosati dell’oro impiegato per le finiture, perfetta per una ragazza nei suoi vent’anni. Le fotografie istituzionali e pubblicitarie della penna la presentarono con finiture in un oro quasi rosso, ma nella realtà la doratura é di un colore splendido e dolce, appena rosé. Omas presentò questa bellissima creazione proprio poco prima di chiudere i battenti, credo nel 2015, in una edizione limitata di 131 sets, che comprendevano anche una penna biro nella stessa livrea. Io fortunatamente sono riuscito a trovare la sola penna, probabilmente un pezzo di prova della tiratura limitata, giacché non reca impresso né sul fusto né sul cappuccio alcun numero di limitazione.
Alla fine dello scorso marzo ho approfittato di un congresso di botanica che mi ha avvicinato alla casa avita per passare qualche giorno con Carlotta e provare un nuovo obiettivo Micro Nikkor 55mm f2/8 per la sua Nikon. Carlotta ha fotografato la sua penna per i miei archivi, con un “ritratto” che mi piace moltissimo per la scelta monocromatica che fa particolarmente risaltare le finiture nel tenue oro rosato della sua Dama:
Fine dell’excursus. Capirete dunque che non potevo mancare l’occasione per affiancare alla mia Milord la sorellina piccola, nello stesso materiale e della stessa epoca, e “completare” cosí le Dame in celluloide grigioperla. Ve la presento qui:
Ed eccola accanto alla sorella maggiore:
La Dama Deco band misura da chiusa 114 mm, cioè 5 millimetri meno della lunghezza dichiarata da Omas per la sua riedizione con finiture rosé. La “rosé” di famiglia l’ha Carlotta, e non posso confermare la sua misura reale.
La fotografia della mia Dama qui sopra é stata ritoccata con Photoshop per sostituirle il pennino, un lavoro che, nella realtá di celluloide e metallo della penna vera, spero potrà realizzarmi il grande Paolo una volta che io passi dalle sue parti in quel di Torino. Perché le ho sostituito il pennino con Photoshop? - vi starete probabilmente chiedendo. Ricordate che le foto della mia Dama non erano un granché? Molti riflessi del flash? Ebbene, quando infine ricevetti la penna potei constatare che, curiosamente, montava un pennino in acciaio fabbricato da Tibaldi. Esattamente, questo:
Cosí come la sua sorella maggiore Milord, la mia Dama appartiene a una serie introdotta intorno al 1967. Fu prodotta anche in in celluloide nera (Jet black) in un’altra serie che, oltre alla piccola penna per signora, comprendeva anche un modello grande (Gentlemen) e uno di dimensioni medie (Milord). Curiosamente, il pennino Extra Lucens che avrebbe dovuto essere originalmente in dotazione alla Dama, nel mio esemplare è stato ad un certo punto sostituito con uno molto più vecchio prodotto da Tibaldi. Si tratta di un pennino che, secondo una pubblicità di Tibaldi pubblicata nell’ottobre 1942 sull’Almanacco Italiano (informazione originale fornita da Simone Piccardi), veniva montato su una penna della serie “Impero”, precisamente sul “Modello 40 da Signora”, a riempimento automatico. È un pennino in acciaio, che Tibaldi definisce “Tibaldi-Iridal” e che dal 1941 sostituisce l’originale pennino in oro 750 con puntale in iridio della Impero. Quando, come e in quali circostanze un pennino di Tibaldi degli anni ’40 sia andato a finire sull’alimentatore (originale) di una Omas della fine degli anni ’60, sarà probabilmente per me sempre un mistero. Peró, ho pensato, la penna é cosí bella che prima o poi dovrò restituirla al suo splendore originale con un pennino Extra Lucens originale.
Detto, fatto. Vi ho detto che erano “giorni di piena” delle Omas Grigioperla? Non feci neppure in tempo a iniziare a cercare il pennino, che dovetti letteralmente scegliere tra varie possibiltá. Optai per una penna da signora Omas, sfaccettata, in celluloide Grigioperla, degli anni ’50, della quale non conosco il nome esatto. L’ho trovata offerta come Omas 555-F e come Omas 1930. L’incisione sul fusto della penna non reca nessuno di questi nomi, ma, in grande, la scritta OMAS (con la S anni ’30), una incisione in caratteri più piccoli "Extra 445846", e una seconda incisione con il brevetto 4644552. Ha la clip “a diamante” e un solo anello prima del labbro del cappuccio. Monta un pennino Omas Extra Lucens dal tratto fine, flessibile. Eccola qui:
Ed eccola, accanto alla Deco band del 1967:
Et voila, la mia terza vintage! Bella? Di più! Bellissima! Troppo bella per cannibalizzarla togliendole il pennino per restituirlo alla mia Dama… Che fare? Che fare?
(continuerá...)