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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Consiglio prima stilografica per università
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- Touchdown
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Consiglio prima stilografica per università
Io in universitá mi sono trovato bene con una Pelikan M200. Non perdeva un colpo. Qualcuno deve averla apprezzata quanto me, visto che poi mi é stata rubata. Andando controcorrente sconsiglio la Lamy Safari. Ne ho avute due ed entrambe scrivevano bene, ma non mi stavano dietro con il flusso durante le lezioni intense dove scrivi per 2 ore di fila.
- Phormula
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Consiglio prima stilografica per università
La Pelikan esiste anche nella versione P200, identica alla M200 come pennino ed alimentatore ma a cartucce. Tuttavia credo sia fuori budget. Io consiglio di partire con una penna da max 20-25 Euro, se uno decide di tornare alla biro non ci ha perso troppi soldi, mentre se si è trovato bene, l'esperienza consente di calibrare meglio un acquisto più impegnativo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- solstizio71
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Personalmente consiglio una Monnman M2. Grande serbatoio, affidabile, robusta, design originale e in resina.
- MaPe
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Consiglio prima stilografica per università
Sui prezzi umani parliamone Trovo che siano molto interessanti come penne, ma per il prezzo a cui sono vendute personalmente preferisco altre marche.
Pera la mia esperienza sulle TWSBI, non avendo mai avuto alcun problema, le ritengo molto valide come penne. Se un giorno dovessi avere dei problemi rivedrò le mie valutazioni.
Questo è il punto principale. Possiamo dare tutti i consigli possibili ed inimmaginabili, ma alla fine la prova del nove la si fa solo sul campo. Tu hai le tue esigenze per il tuo tipo di grafia, per come usi la penna se stai prendendo appunti in maniera veloce o se stai scrivendo con calma. Io per esempio un M non riesco ad usarlo piuttosto uno stub o un italico per "giocare" po' con la calligrafia, l'F dipende dalle penne, io mi ritrovo con gli EF e gli EEF.
Sulle cartucce Online con il doppio attacco concordo assolutamente.
Massimo
- Phormula
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Consiglio prima stilografica per università
Infatti, lo stiamo dicendo da un po'.
Ognuno di noi ha le sue esigenze e i suoi gusti.
Si possono dare consigli, ma non sostituiscono l'esperienza, uno deve provare per capire cosa vuole.
Secondo me la Conid non costa molto per la tecnologia che ha dentro e per il fatto che viene realizzata praticamente su misura, tenendo conto delle preferenze dell'acquirente. A parte il sistema di caricamento, che è un gioiellino di meccanica e permette di sfruttare tutto il volume della penna, ha un sistema di alimentazione che stabilizza il flusso indipendentemente dalla quantità di inchiostro presente nel serbatoio e, non ultimo, il pennino è personalizzabile, a me lo hanno fatto su misura, intermedio tra un fine ed un medio e con il flusso come lo volevo io. Tutto questo ovviamente ha un costo ma preferisco pagare per questo che non per il nome del marchio. È un abito fatto su misura.
Io ne ho una e sto meditando la seconda.
L'unico motivo per cui non la porto in giro, è che ho troppa paura di perderla, ma se dovessi tenere una penna sola, sarebbe quella.
Sulle TWSBI ti dico solo che le mie sono finite tutte in pattumiera dopo aver cannibalizzato i pennini. Troppo problematiche e fragili anche per regalarle. E pensare che all'inizio mi piacevano e tra 580 e 700 in varie combinazioni di pennini e colori ne avevo prese un po'. Sono contento che a te siano capitati esemplari fortunati.
Io di norma a chi è indeciso consiglio di partire con un fine europeo e una penna non troppo costosa, ad aggiustare il tiro si fa sempre a tempo.
Ognuno di noi ha le sue esigenze e i suoi gusti.
Si possono dare consigli, ma non sostituiscono l'esperienza, uno deve provare per capire cosa vuole.
Secondo me la Conid non costa molto per la tecnologia che ha dentro e per il fatto che viene realizzata praticamente su misura, tenendo conto delle preferenze dell'acquirente. A parte il sistema di caricamento, che è un gioiellino di meccanica e permette di sfruttare tutto il volume della penna, ha un sistema di alimentazione che stabilizza il flusso indipendentemente dalla quantità di inchiostro presente nel serbatoio e, non ultimo, il pennino è personalizzabile, a me lo hanno fatto su misura, intermedio tra un fine ed un medio e con il flusso come lo volevo io. Tutto questo ovviamente ha un costo ma preferisco pagare per questo che non per il nome del marchio. È un abito fatto su misura.
Io ne ho una e sto meditando la seconda.
L'unico motivo per cui non la porto in giro, è che ho troppa paura di perderla, ma se dovessi tenere una penna sola, sarebbe quella.
Sulle TWSBI ti dico solo che le mie sono finite tutte in pattumiera dopo aver cannibalizzato i pennini. Troppo problematiche e fragili anche per regalarle. E pensare che all'inizio mi piacevano e tra 580 e 700 in varie combinazioni di pennini e colori ne avevo prese un po'. Sono contento che a te siano capitati esemplari fortunati.
Io di norma a chi è indeciso consiglio di partire con un fine europeo e una penna non troppo costosa, ad aggiustare il tiro si fa sempre a tempo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Grazie a tutti dei consigli, andro in negozio a provare la lamy, se mi ci trovo con l'impugnatura la prendo. Mi potete spiegare questa cosa delle cartucce online? Qualsiasi cartuccia online va bene per lamy o c'è qualche modello in particolare?
- Phormula
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Online è un marchio tedesco che produce penne stilografiche scolastiche e ha anche cartucce compatibili con le penne Lamy. Le cartucce della Online hanno due attacchi, da un lato quello Pelikan e dall'altro quello Lamy.
http://www.online-pen.de/
http://www.online-pen.de/
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- ctretre
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La Lamy produce vari modelli, sotto i 70 € in realtà hanno lo stesso alimentatore e i pennini sono intercambiabili. Se la Safari non ti risulta comoda puoi prendere a pari prezzo una Nexx o salendo di prezzo una Logo o una Studio, sono la stessa ottima penna con design ed ergonomia diversa, digerisce ottimamente qualsiasi inchiostro, e se anche un EF dovesse risultare troppo spesso (ma ne dubito) Wing Sung propone ricambi che dovrebbero essere compatibili con tratti più sottili dell'EF Lamy. Io ho un pennino EF e credo che più sottile non serva, solo che gratta. Ultimamente i negozianti stanno applicando dei sovrapprezzi sull'EF per cui ti consiglio se non c'è differenza in fase d'acquisto di prendere un EF e magari salire ad un F pagando 5€ (in luogo degli 8 necessari per scendere da F a EF).
- TeoJ
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Per quanto riguarda le TWISBI ECO io ne ho tre fisse nel portapenne che tengo nello zaino che uso per andare a lavoro da un anno circa.
Viaggio sui mezzi pubblici, treni e metro, e mi faccio anche dei discreti pezzi a piedi (a volte di corsa per non perdere il treno) e di scossoni ne prendono abbastanza, fin'ora non hanno mai spillato una goccia d'inchiostro
Hanno una buona capacità ma devi stare attento a ricaricarle la sera quando vedi che stanno arrivando in fondo se scrivi veramente molto e non vuoi restare a secco (o al massimo tenere una penna a cartucce di backup)
Per quanto riguarda le Lamy, se ti piacciono le penne slim, nella fascia 30-40 euro ci sono anche la ST e la CP1, montano lo stesso pennino delle Safari.
Viaggio sui mezzi pubblici, treni e metro, e mi faccio anche dei discreti pezzi a piedi (a volte di corsa per non perdere il treno) e di scossoni ne prendono abbastanza, fin'ora non hanno mai spillato una goccia d'inchiostro
Hanno una buona capacità ma devi stare attento a ricaricarle la sera quando vedi che stanno arrivando in fondo se scrivi veramente molto e non vuoi restare a secco (o al massimo tenere una penna a cartucce di backup)
Per quanto riguarda le Lamy, se ti piacciono le penne slim, nella fascia 30-40 euro ci sono anche la ST e la CP1, montano lo stesso pennino delle Safari.
Matteo
- Phormula
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Se non le avessi buttate, ti proporrei uno scambio. Io ti do le mie e tu mi dai le tueTeoJ ha scritto: ↑domenica 8 luglio 2018, 10:01 Per quanto riguarda le TWISBI ECO io ne ho tre fisse nel portapenne che tengo nello zaino che uso per andare a lavoro da un anno circa.
Viaggio sui mezzi pubblici, treni e metro, e mi faccio anche dei discreti pezzi a piedi (a volte di corsa per non perdere il treno) e di scossoni ne prendono abbastanza, fin'ora non hanno mai spillato una goccia .
Scherzi a parte, o finalmente hanno risolto i problemi o io ho comprato esemplari nati male, ma non ho nessuna voglia di scoprirlo spendendo altri soldi in quel marchio.
L'impugnatura ergonomica nata per educare alla corretta scrittura è la croce o delizia della Safari. O si ama o si odia, e l'unico modo per scoprirlo è provarla. La Nexx ha la stessa impugnatura ma meno spigolosa. Altre penne Lamy hanno l' impugnatura tradizionale. Trannecalcuni modelli, tutte condividono lo stesso gruppo pennino e alimentatore, che ha il vantaggio di consentire il cambio del pennino con due dita e un pezzo di nastro adesivo, mantenendo la penna inchiostrata.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- sciumbasci
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Mi permetto di spezzare una lancia a favore dell'argomento zone di Phormula.
Credo che, quando si parte da zero nel mondo delle penne stilografiche, complicarsi la vita con sistemi di caricamento arzigogolati sia una complicazione in più.
Me ne sono reso conto in prima persona non già all'acquisto della mia prima penna (una Dollar), ma al momento di regalarne qualcuna ragazzi cui ho dato ripetizioni: la persona media la penna la tratta malissimo e pretende che scriva in ogni condizione.
Noi siamo ben lontani dal chiederci il perché se mettiamo una penna nello zaino, fuori dall'asticcio o dal portapenne oppure lasciata ferma tutta l'estate, quando la si va a riprendere in mano non scriva più.
Non sto dicendo che alep faccia così, è un esempio, ma rende bene l'idea.
Per fare gli "upgrade" c'è tutto il tempo del mondo: c'è chi prende una penna, si trova bene ed usa quella finché dura (io, ad esempio, sono un affezionato della Hero 616: ho solo quella ed solo quella) e c'è invece chi spazia fra diversi caricamenti, forme, dimensioni e materiali.
Credo che, quando si parte da zero nel mondo delle penne stilografiche, complicarsi la vita con sistemi di caricamento arzigogolati sia una complicazione in più.
Me ne sono reso conto in prima persona non già all'acquisto della mia prima penna (una Dollar), ma al momento di regalarne qualcuna ragazzi cui ho dato ripetizioni: la persona media la penna la tratta malissimo e pretende che scriva in ogni condizione.
Noi siamo ben lontani dal chiederci il perché se mettiamo una penna nello zaino, fuori dall'asticcio o dal portapenne oppure lasciata ferma tutta l'estate, quando la si va a riprendere in mano non scriva più.
Non sto dicendo che alep faccia così, è un esempio, ma rende bene l'idea.
Per fare gli "upgrade" c'è tutto il tempo del mondo: c'è chi prende una penna, si trova bene ed usa quella finché dura (io, ad esempio, sono un affezionato della Hero 616: ho solo quella ed solo quella) e c'è invece chi spazia fra diversi caricamenti, forme, dimensioni e materiali.
- Phormula
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Grazie sciumbasci
In realtà è quello che abbiamo visto anche nel progetto "adotta una penna". Le penne a cartuccia non sono mai tornate indietro e sono entrate in uso, come prevede il progetto. Quelle a pistone invece non hanno avuto altrettanto successo. È successo invece che qualcuno a cui abbiamo dato una penna a cartuccia dopo un certo tempo si sia comprato o abbia chiesto in regalo ai genitori una penna a pistone. Lo stesso per la larghezza del pennino.
Per questo dico che conviene partire con qualcosa di semplice, economico e pratico, poi se scocca la scintilla uno in futuro fa acquisti mirati sapendo cosa vuole. Vale per questo come per tantissime altre cose e spesso l'opinione degli appassionati è fuorviante, perché dà prr scontate cose che scontate non sono. Bisogna calarsi nei panni di chi si avvicina alla penna stilografica per la prima volta e magari ha solo bisogno di una penna che scrive bene, non vuole farne una passione.
In realtà è quello che abbiamo visto anche nel progetto "adotta una penna". Le penne a cartuccia non sono mai tornate indietro e sono entrate in uso, come prevede il progetto. Quelle a pistone invece non hanno avuto altrettanto successo. È successo invece che qualcuno a cui abbiamo dato una penna a cartuccia dopo un certo tempo si sia comprato o abbia chiesto in regalo ai genitori una penna a pistone. Lo stesso per la larghezza del pennino.
Per questo dico che conviene partire con qualcosa di semplice, economico e pratico, poi se scocca la scintilla uno in futuro fa acquisti mirati sapendo cosa vuole. Vale per questo come per tantissime altre cose e spesso l'opinione degli appassionati è fuorviante, perché dà prr scontate cose che scontate non sono. Bisogna calarsi nei panni di chi si avvicina alla penna stilografica per la prima volta e magari ha solo bisogno di una penna che scrive bene, non vuole farne una passione.
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Grazie a tutti per i tantissimi consiglio, andrò in questo negozio e mi farò aiutare, vi racconterò poi con cosa torno a casa .
- blaustern
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Bene! Facci sapere!
Anch’io concordo pienamente con quanto riportato sopra da Phormula: per esperienza diretta sul campo, riscontro gli stessi esiti relativamente alle donazioni di semplici penne a cartuccia. Se consiglio le Lamy è perché sono quelle che negli anni hanno riscontrato maggior successo tra i miei alunni pratiche, scorrevoli e comode.
Personalmente ho iniziato a scrivere con una Pelikan: Pelikano prima e M150 verdenera all’università
Anch’io concordo pienamente con quanto riportato sopra da Phormula: per esperienza diretta sul campo, riscontro gli stessi esiti relativamente alle donazioni di semplici penne a cartuccia. Se consiglio le Lamy è perché sono quelle che negli anni hanno riscontrato maggior successo tra i miei alunni pratiche, scorrevoli e comode.
Personalmente ho iniziato a scrivere con una Pelikan: Pelikano prima e M150 verdenera all’università
Geppina & Pelmingway
- blaustern
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Le TWSBI non mi sento di consigliarle. Almeno non come primo acquisto. Trovo che sul mercato ci sia di meglio (sia qualitativamente che esteticamente) in rapporto qualità/prezzo.
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