Sì, le penne Parker dovrebbero utilizzare cartucce con un innesto proprietario (Cartuccia)
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Per cartuccia standard generalmente si intende la cartuccia che ha l'imboccatura compatibile con l'innesto dell'alimentatore usato da marche quali Pelikan, Waterman, Visconti, etc.ASTROLUX ha scritto: ↑lunedì 25 giugno 2018, 23:40Inizialmente mi sono appassionato alle Parker, la mia prima stilo "seria" è stata la Sonnet, le cartucce mi sembravano standard..lunghe ma standard.
Guarda in amazzonia.
Per pura curiosità, perchè preferisci la carica a cartuccia in alternativa a quella a conveter o a pistone ?
Parker usa sue cartucce proprietarie che sono però compatibili anche con le Aurora (vale anche il viceversa, per cui le cartucce Aurora sono compatibili con le penne Parker). Vista la diffusione che hanno Parker ed Aurora non mi farei tanti problemi, le loro cartucce si trovano ovunque.
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Sono noiosa forse e ancor più monotona, ma la Montablanc la trovo superata per quanto riguarda "la penna da sfoggiare" io ce l'ho e la tengo a casa e le poche volte che l'ho usata in giro mi sono sentita in imbarazzo, non saprei neppure dire il perché, forse perché la considero un po' snob, non so... Una stilografica a cartuccia potrebbe anche essere la più bella e costosa del mondo, ma già rappresenterebbe poco stile e tanto meno poco stilografia, per me il top dell'eleganza e dello "sfoggio" è questa:
Pelikan Souveran Stresemann M805 elegante, seria, ma non seriosa "faccinacoicuoricini"Maruska
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COncordo con Maruska anche secondo me le linee delle serie M Pelikan sono molto di rappresentanza e poi questa versione nera è molto elegante mentre forse la versione verde è un po più giovanile ma io vedrei bene anche la M800 con finiture dorate su questo fusto neroMaruska ha scritto: ↑martedì 26 giugno 2018, 1:24 Sono noiosa forse e ancor più monotona, ma la Montablanc la trovo superata per quanto riguarda "la penna da sfoggiare" io ce l'ho e la tengo a casa e le poche volte che l'ho usata in giro mi sono sentita in imbarazzo, non saprei neppure dire il perché, forse perché la considero un po' snob, non so... Una stilografica a cartuccia potrebbe anche essere la più bella e costosa del mondo, ma già rappresenterebbe poco stile e tanto meno poco stilografia, per me il top dell'eleganza e dello "sfoggio" è questa:
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Francamente non riesco a capire perchè farsi condizionare nella scelta della penna dalle cartucce cosiddette universali , che universali non sono, visto che sono tipo Pelikan e adottate anche da qualche altra marca.
In tutti i casi bisogna entrare in un negozio più o meno specializzato ( o in rete) e a quel punto comperare cartucce Pelikan o Parker/Aurora o Lamy, che differenza fa?
Ma anche se fossero giapponesi, che forse sono un pò meno diffuse, qual' è il problema? basta farsi la scorta poca o molta in base ai propri consumi di inchiostro e si vive sereni.
Insomma io sceglierei la penna, senza pensare al problema cartucce che di fatto un problema non è.
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Una penna per firmare documenti dovrebbe essere caricata con inchiostri indelebili, ecco che nasce il problema. Sailor e Platinum sono coperte dalle cartucce proprietarie, lo standard internazionale da montblanc e 4001 blue/black, kooh-i-noor e forse qualcun altro. Parker Aurora, lamy sheaffer no, che io sappia. Pilot non so.analogico ha scritto: ↑martedì 26 giugno 2018, 2:31Francamente non riesco a capire perchè farsi condizionare nella scelta della penna dalle cartucce cosiddette universali , che universali non sono, visto che sono tipo Pelikan e adottate anche da qualche altra marca.
In tutti i casi bisogna entrare in un negozio più o meno specializzato ( o in rete) e a quel punto comperare cartucce Pelikan o Parker/Aurora o Lamy, che differenza fa?
Ma anche se fossero giapponesi, che forse sono un pò meno diffuse, qual' è il problema? basta farsi la scorta poca o molta in base ai propri consumi di inchiostro e si vive sereni.
Insomma io sceglierei la penna, senza pensare al problema cartucce che di fatto un problema non è.
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Anche qui i cinesi....Hero 9072:Syrok ha scritto: ↑martedì 26 giugno 2018, 1:37
COncordo con Maruska anche secondo me le linee delle serie M Pelikan sono molto di rappresentanza e poi questa versione nera è molto elegante mentre forse la versione verde è un po più giovanile ma io vedrei bene anche la M800 con finiture dorate su questo fusto nero
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Vero ma è tanto bella che la comprerei a occhi chiusi non ho capito solo il modello perché ci sono arrivato dalla ricerca immagini
Edit ho visto dopo il modello grazie astrolux
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Per poter cambiare colore utilizzando una vastissima gamma di inchiostri di qualità con la semplicità della cartuccia.analogico ha scritto: ↑martedì 26 giugno 2018, 2:31Francamente non riesco a capire perchè farsi condizionare nella scelta della penna dalle cartucce cosiddette universali , che universali non sono, visto che sono tipo Pelikan e adottate anche da qualche altra marca.
In tutti i casi bisogna entrare in un negozio più o meno specializzato ( o in rete) e a quel punto comperare cartucce Pelikan o Parker/Aurora o Lamy, che differenza fa?
Ma anche se fossero giapponesi, che forse sono un pò meno diffuse, qual' è il problema? basta farsi la scorta poca o molta in base ai propri consumi di inchiostro e si vive sereni.
Insomma io sceglierei la penna, senza pensare al problema cartucce che di fatto un problema non è.
Con le proprietarie sarei limitato a quelle della Casa.
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Diavolo! Siberia: stiamo schisci, che sennò arriva Astronlux ad insegnarci l'educazione.
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Esatto.
Le cartucce sono molto pratiche se uno la penna se la porta in giro, si possono sostituire in qualsiasi momento, anche nel mezzo di una riunione.
Il vantaggio delle cartucce "internazionali" (Pelikan & Co.) è sono uno standard di fatto, c'è amplissima scelta, solo Diamine offre una ventina di colori, Pelikan ha i 4001 e gli Edelstein, ... per non parlare di tutti gli altri marchi. Inoltre, se uno è senza, un pacchetto di cartucce Pelikan blu si trova in qualsiasi cartoleria, già trovare le Lamy o le Aurora è più difficile, molte cartolerie generiche non le tengono per via del poco smercio. Quelle giapponesi sono praticamente impossibili da trovare fuori dai negozi specializzati, bisogna tenerne una scorta.
Poi, per carità, c'è sempre la soluzione del calamaio, ma girare con il calamaio nella borsa non è il massimo della praticità, in aereo deve andare nella bustina dei liquidi per il bagaglio a mano (o nel bagaglio imbarcato, adeguatamente protetto) e ricaricare da calamaio non è una operazione che puoi fare nel mezzo di una riunione.
Sulla penna da rappresentanza, concordo con chi dice Montblanc, nel mondo delle penne rappresenta nell'immaginario collettivo quello che Rolex è per gli orologi, Luis Vuitton per le borse o Mercedes per le automobili. Questo senza nulla togliere ad altri marchi, si potrebbe discutere per ore sui meriti o demeriti di un marchio, ma non si può negare che esista un immaginario collettivo che associa un oggetto al marchio che più di altri ne ha saputo creare l'immagine. Marchio che può cambiare nel corso del tempo, infatti Montblanc sostiene la propria immagine piazzando negozi nei punti in cui si notano, ad esempio negli aeroporti.
Se poi spostiamo il discorso sul tema della penna di rappresentanza in genere, una penna di rappresentanza ha delle caratteristiche particolari.
Il colore ideale è il nero, per comunicare serietà e sobrietà.
Le dimensioni sono superiori alla media, senza esagerare, perchè deve fare presenza quando viene usata.
Il pennino va dal #6 in su, per la ragione di cui sopra.
Il fatto che scriva benissimo è scontato, ma non è fondamentale, la maggior parte delle penne di rappresentanza viene usata per mettere una firma, non per riempire 10 pagine di appunti non-stop. La caratteristica fondamentale è che non deve avere false partenze, perchè non faresti bella figura nel mettere una firma e scoprire che la penna non scrive. Di solito i fabbricanti risolvono questo problema optando per un flusso abbondante, che evita al pennino di seccarsi. Tutto il contrario di una penna scolastica, che invece viene usata tutti i giorni.
La mia penna di rappresentanza personale, quella che uso nelle occasioni formali e che è finita anche in qualche mia foto, è la Pelikan M1005, nera.
Le cartucce sono molto pratiche se uno la penna se la porta in giro, si possono sostituire in qualsiasi momento, anche nel mezzo di una riunione.
Il vantaggio delle cartucce "internazionali" (Pelikan & Co.) è sono uno standard di fatto, c'è amplissima scelta, solo Diamine offre una ventina di colori, Pelikan ha i 4001 e gli Edelstein, ... per non parlare di tutti gli altri marchi. Inoltre, se uno è senza, un pacchetto di cartucce Pelikan blu si trova in qualsiasi cartoleria, già trovare le Lamy o le Aurora è più difficile, molte cartolerie generiche non le tengono per via del poco smercio. Quelle giapponesi sono praticamente impossibili da trovare fuori dai negozi specializzati, bisogna tenerne una scorta.
Poi, per carità, c'è sempre la soluzione del calamaio, ma girare con il calamaio nella borsa non è il massimo della praticità, in aereo deve andare nella bustina dei liquidi per il bagaglio a mano (o nel bagaglio imbarcato, adeguatamente protetto) e ricaricare da calamaio non è una operazione che puoi fare nel mezzo di una riunione.
Sulla penna da rappresentanza, concordo con chi dice Montblanc, nel mondo delle penne rappresenta nell'immaginario collettivo quello che Rolex è per gli orologi, Luis Vuitton per le borse o Mercedes per le automobili. Questo senza nulla togliere ad altri marchi, si potrebbe discutere per ore sui meriti o demeriti di un marchio, ma non si può negare che esista un immaginario collettivo che associa un oggetto al marchio che più di altri ne ha saputo creare l'immagine. Marchio che può cambiare nel corso del tempo, infatti Montblanc sostiene la propria immagine piazzando negozi nei punti in cui si notano, ad esempio negli aeroporti.
Se poi spostiamo il discorso sul tema della penna di rappresentanza in genere, una penna di rappresentanza ha delle caratteristiche particolari.
Il colore ideale è il nero, per comunicare serietà e sobrietà.
Le dimensioni sono superiori alla media, senza esagerare, perchè deve fare presenza quando viene usata.
Il pennino va dal #6 in su, per la ragione di cui sopra.
Il fatto che scriva benissimo è scontato, ma non è fondamentale, la maggior parte delle penne di rappresentanza viene usata per mettere una firma, non per riempire 10 pagine di appunti non-stop. La caratteristica fondamentale è che non deve avere false partenze, perchè non faresti bella figura nel mettere una firma e scoprire che la penna non scrive. Di solito i fabbricanti risolvono questo problema optando per un flusso abbondante, che evita al pennino di seccarsi. Tutto il contrario di una penna scolastica, che invece viene usata tutti i giorni.
La mia penna di rappresentanza personale, quella che uso nelle occasioni formali e che è finita anche in qualche mia foto, è la Pelikan M1005, nera.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Ecco, lei! Questo colore, questo cappuccio, spacca eleganza senza esagerare. Senza esagerare credo sia il punto per cui sia io che te la porteremmo in giro ma come hai visto tu stessa l'altra fa status. Cioe' intendiamoci se io mi trovassi a far firmare un documento ufficiale con tanto di "regalo della stilo" allora sarei davvero tentato di usare una 146/149 oppure una Sailor di alta gamma... anche se questa 805...Maruska ha scritto: ↑martedì 26 giugno 2018, 1:24 Sono noiosa forse e ancor più monotona, ma la Montablanc la trovo superata per quanto riguarda "la penna da sfoggiare" io ce l'ho e la tengo a casa e le poche volte che l'ho usata in giro mi sono sentita in imbarazzo, non saprei neppure dire il perché, forse perché la considero un po' snob, non so... Una stilografica a cartuccia potrebbe anche essere la più bella e costosa del mondo, ma già rappresenterebbe poco stile e tanto meno poco stilografia, per me il top dell'eleganza e dello "sfoggio" è questa:
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Pelikan Souveran Stresemann M805 elegante, seria, ma non seriosa "faccinacoicuoricini"

“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
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--> NoodedNib, bisogna anche distinguersi nella vita, una Montblanc farà pure status, ma sempre Montblanc ripetuta e ripetitiva è; vuoi mettere la nostra Stresemann M805????? questa attira lo sguardo al di là dello status, elegante e moderna al tempo stesso, affidabile oltre misura, con un peso che fa sostanza; già quella nera con finiture dorate non mi piace, la trovo anonima e ripetitiva pure questa (scusa Phormula)
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Infatti per questo sono molto combattuto, Maruska 
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Non è a me che devi chiedere scusa, da sempre le opinioni degli appassionati divergono dall'immaginario collettivo.Maruska ha scritto: ↑martedì 26 giugno 2018, 13:15 --> NoodedNib, bisogna anche distinguersi nella vita, una Montblanc farà pure status, ma sempre Montblanc ripetuta e ripetitiva è; vuoi mettere la nostra Stresemann M805????? questa attira lo sguardo al di là dello status, elegante e moderna al tempo stesso, affidabile oltre misura, con un peso che fa sostanza; già quella nera con finiture dorate non mi piace, la trovo anonima e ripetitiva pure questa (scusa Phormula)
Prendi 100 persone a caso per strada e chiedi quale secondo loro è il miglior orologio di lusso, e ti risponderanno "Rolex".
Nei forum di orologi troverai milioni di persone nel mondo pronte a dirti che c'è di meglio, argomentando le loro opinioni.
Chiedi qual'è la penna di rappresentanza per eccellenza (stilografica, biro o roller poco importa) e la risposta quella è.
Poi, se uno è qui dentro, è perchè vede le stilografiche da un punto di vista diverso rispetto alla maggior parte della popolazione.
Se lo chiedi a me, beh, come penna di rappresentanza a cartucce voto la Montegrappa Parola, rigorosamente blu scuro o nera.
Costa poco, scrive benissimo, fa bella figura (tappo a vite compreso, il che cambia la gestualità quando estrai la penna).
E se finisce MIA o KIA, non è come doversi ricomprare una M800. Ne puoi comprare una di scorta e ti avanzano ancora soldi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.