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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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La uso o non la uso?!
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La uso o non la uso?!
Le considerazioni di Simone fanno sempre riflettere.
Ovviamente, per quanto mi riguarda - penso si capisca da quanto ho scritto - non è che io creda davvero che le cose abbiano un'anima, era solo un modo per rappresentare in modo 'poetico' o 'naïf', il mio voler leggere una storia attraverso gli oggetti che vengono dal passato.
Anzi, da giurista, ho ben chiara la distinzione tra la cosa (res) e la persona! E, se può secondo alcune visioni criticarsi che il diritto riduca a res esseri senzienti (come accade con gli animali, per intenderci), non può certo per questo cadersi nell'inversione di personalizzare le res ed attribuire vita e anima alle nostre amate stilografiche, che, ha ben ragione Simone, cose sono e cose rimangono, cose importanti perchè espressione della cultura umana. Così come ha ragione in generale nel segnalare i pericoli insiti nell'attribuire alle cose significati o valenze metafisiche o simboliche.
Ciò detto diviene chiaro che il mio altro non era che un escamotage espositivo.
Sul fatto di usare o non usare il NOS, la mia laicissima idea è tratta da quel che mi dicono i miei amici archeologi, ovvero che la scelta tra preservare o meno uno stato avviene per loro in base alla particolarita del manufatto. Quindi direi che il NOS andrebbe tendenzialmente preservato come tale quando ci troviamo di fronte a un oggetto non diffuso. Altrimenti la mia idea è che si potrebbe usare.
Però è anche vero, a ben riflettere, che non me la sentirei, ad es., di staccare un'etichetta che da 70 anni sigilla una leva o un cappuccio, e sarebbe in tal caso meglio, come suggerisce Simone, procurarsi un analogo oggetto già usato. Poi è chiaro che ciascuno può usare come crede le proprie cose, però se siamo qui a discutere in questo forum è anche perché abbiamo la spinta a definire, da collezionisti, una linea di comportamento comune, in sostanza una regola deontologica, sul tema. Rimango perciò attentissimo e interessato al seguito della discussione.
Giovanni
Ovviamente, per quanto mi riguarda - penso si capisca da quanto ho scritto - non è che io creda davvero che le cose abbiano un'anima, era solo un modo per rappresentare in modo 'poetico' o 'naïf', il mio voler leggere una storia attraverso gli oggetti che vengono dal passato.
Anzi, da giurista, ho ben chiara la distinzione tra la cosa (res) e la persona! E, se può secondo alcune visioni criticarsi che il diritto riduca a res esseri senzienti (come accade con gli animali, per intenderci), non può certo per questo cadersi nell'inversione di personalizzare le res ed attribuire vita e anima alle nostre amate stilografiche, che, ha ben ragione Simone, cose sono e cose rimangono, cose importanti perchè espressione della cultura umana. Così come ha ragione in generale nel segnalare i pericoli insiti nell'attribuire alle cose significati o valenze metafisiche o simboliche.
Ciò detto diviene chiaro che il mio altro non era che un escamotage espositivo.
Sul fatto di usare o non usare il NOS, la mia laicissima idea è tratta da quel che mi dicono i miei amici archeologi, ovvero che la scelta tra preservare o meno uno stato avviene per loro in base alla particolarita del manufatto. Quindi direi che il NOS andrebbe tendenzialmente preservato come tale quando ci troviamo di fronte a un oggetto non diffuso. Altrimenti la mia idea è che si potrebbe usare.
Però è anche vero, a ben riflettere, che non me la sentirei, ad es., di staccare un'etichetta che da 70 anni sigilla una leva o un cappuccio, e sarebbe in tal caso meglio, come suggerisce Simone, procurarsi un analogo oggetto già usato. Poi è chiaro che ciascuno può usare come crede le proprie cose, però se siamo qui a discutere in questo forum è anche perché abbiamo la spinta a definire, da collezionisti, una linea di comportamento comune, in sostanza una regola deontologica, sul tema. Rimango perciò attentissimo e interessato al seguito della discussione.
Giovanni
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La mia opinione l'avevo già espressa in precedenza, quindi mi limito a sottoscrivere questo intervento di Simone che mi pare vada a toccare anche aspetti della questione dandone una visione che condivido in pieno ma che non avevo espresso personalmente in altre occasioni.piccardi ha scritto: ↑sabato 9 giugno 2018, 13:53 Posto che se si inizia a parlare di anima (degli oggetti, oltre che delle persone) si sconfina nelle credenze religiose, sulle quali si possono avere le idee più disparate, mi lascia anche alquanto perplesso anche il vedere attribuire agli oggetti dei desideri o una psiche (come quando di parla di penna come se fosse "depressa" per non aver potuto compiere ciò per cui è nata).
Questa a me sembra solo il riflesso di psiche e desideri non dell'oggetto ma del proprietario. Ed eviterei di ammantare il proprio desiderio di provare l'ebbrezza di scrivere con una penna che è arrivata nuova dal passato (quella che classificherei come sindrome dello sverginamento) con proiezioni dello stesso in quello della penna.
Si può avere rispetto per gli oggetti, come per le persone, anche senza attribuirgli un anima o una psiche. E attribuirgli un anima non garantisce il rispetto (vedi i massacri per motivazioni religiose), né delle persone né degli oggetti.
Il motivo per cui evito di scrivere con una penna antica NOS è perché intendo semplicemente preservarne lo stato, che ritengo abbia un valore storico e culturale (oltre che collezionistico e monetario), ma non uno metafisico, psicologico o religioso. Ed anche perché la sindrome dello sverginamento non ha proprio per me nessun "appeal".
Considerato che se ne trovano di non NOS e son pure più convenienti non vedo nessun vantaggio (a parte la soddisfazione del precedente desiderio personale) ad usarne una NOS. Desiderio che comunque è perfettamente legittimo, dato che una persona con gli oggetti di sua proprietà fa quel che vuole, ma che eviterei di ammantare con proiezioni su anima, psiche o desideri della penna.
Simone
L'oggetto va usato per la funzione per cui è stato creato, si certo, provate a raccontarlo ai collezionisti di strumenti chirurgici antichi ( esistono e io ne conoscevo uno)
Antonio
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Mh non credo che si riferisse a questo Simone che ha detto una cosa molto condivisibile anche se rimango sulla mia, inchiostrare ed usare tutto
Voglio dire gli esseri umani, quando lo possono fare (E a volte quando non possono), tendono a collezionare DI TUTTO, basta girare per un mercatino "delle pulci" per accorgersene. Quei ferri avevano gia' fatto il loro corso e ora non si userebbero mai perche' sorpassati in tutti i modi ma non puoi applicare "provate a dirlo a chi colleziona strumenti chirurigici antichi" alle penne, visto che le penne non sono superate.
“Ankh-Morpork had dallied with many forms of government and had ended up with that form of democracy known as One Man, One Vote. The Patrician was the Man; he had the Vote.”
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Ovviamente la mia era una boutade che andava presa come tale, mi pareva così ovvio che non ho ritenuto neanche di doverlo specificare, ma vedo che così non è.HoodedNib ha scritto: ↑sabato 9 giugno 2018, 19:21Mh non credo che si riferisse a questo Simone che ha detto una cosa molto condivisibile anche se rimango sulla mia, inchiostrare ed usare tutto
Voglio dire gli esseri umani, quando lo possono fare (E a volte quando non possono), tendono a collezionare DI TUTTO, basta girare per un mercatino "delle pulci" per accorgersene. Quei ferri avevano gia' fatto il loro corso e ora non si userebbero mai perche' sorpassati in tutti i modi ma non puoi applicare "provate a dirlo a chi colleziona strumenti chirurigici antichi" alle penne, visto che le penne non sono superate.
Ciò detto, che le penne non siano superate non credo sia opinione comune, poi che la stilografica non sia superata credo che sia un concetto ancora più minoritario.
Antonio
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Ah amor di polemica che mi fa rispondere sulle boutadeanalogico ha scritto: ↑sabato 9 giugno 2018, 19:32Ovviamente la mia era una boutade che andava presa come tale, mi pareva così ovvio che non ho ritenuto neanche di doverlo specificare, ma vedo che così non è.HoodedNib ha scritto: ↑sabato 9 giugno 2018, 19:21
Mh non credo che si riferisse a questo Simone che ha detto una cosa molto condivisibile anche se rimango sulla mia, inchiostrare ed usare tutto
Voglio dire gli esseri umani, quando lo possono fare (E a volte quando non possono), tendono a collezionare DI TUTTO, basta girare per un mercatino "delle pulci" per accorgersene. Quei ferri avevano gia' fatto il loro corso e ora non si userebbero mai perche' sorpassati in tutti i modi ma non puoi applicare "provate a dirlo a chi colleziona strumenti chirurigici antichi" alle penne, visto che le penne non sono superate.
Ciò detto, che le penne non siano superate non credo sia opinione comune, poi che la stilografica non sia superata credo che sia un concetto ancora più minoritario.
Sul fatto che siano superate, di fatto non lo sono anche se la maggioranza pensa cosi', del resto nelle scuole ancora si usano, sono pochi quelli che non si portano una penna quale che sia appresso. Quanto alle stilografiche e' sicuramente una nicchia ma deve essere una nicchia che va abbastanza bene per averne tutte queste in giro e in continua produzione.
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Su questa discussione credo che Sigmund Freud e i suoi seguaci ci farebbero analisi e contro-analisi sul perché e il per come
Comunque argomento interessante che suscita sempre nuovi spunti di riflessione a parer mio.
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Anche per me. Sarebbe un tributo adeguato.AinNithael ha scritto: ↑domenica 27 maggio 2018, 16:13 Per me Eleanor, SVP. Chissà quale penna usava...
Personalmente le NOS le userei, a meno che non abbiano micro-crepe da qualche parte.
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Per me andrebbero usate tutte le penne!
Comprarle per il semplice gusto di averle e non usarle è uno spreco di denaro e tempo.
Ciao!
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La prima frase ci sta, la successiva a specificare la trovo poco rispettosa dei comportamenti altrui.
Altrimenti potrei risponderti che anche inchiostrare 50 penne per riempire fogli di ghirigori, parrebbe non essere un intelligente investimento di tempo e denaro , e invece credo che ciascuno si diverte come meglio crede e investe o spreca il suo tempo e denaro come meglio crede.
Antonio
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Sinceramente questa storia dello "sverginamento" delle penne la trovo un immagine tarantiniana. Sa un po' di Kill Bill o Kill Pen.
Io invece ho altre sensazioni. Ho comprato diverse penne, antiche e moderne. Generalmente le provo tutte, anche quelle antiche, che poi ripongo senza usarle quotidianamente. Stessa cosa mi succede con le moderne. Alcune mi costringo ad usarle pur non percependo alcun feeling. Dopo un po' mi rassegno a riporle e drasticamente mi ritrovo tra le mani Lamy , Twisbi o la mia VP.
Vero è che per conoscere una penna bene la devi frequentare diverse settimane...sempre con il rispetto che merita:-)
Io invece ho altre sensazioni. Ho comprato diverse penne, antiche e moderne. Generalmente le provo tutte, anche quelle antiche, che poi ripongo senza usarle quotidianamente. Stessa cosa mi succede con le moderne. Alcune mi costringo ad usarle pur non percependo alcun feeling. Dopo un po' mi rassegno a riporle e drasticamente mi ritrovo tra le mani Lamy , Twisbi o la mia VP.
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STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
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- Snorkel
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Mi dispiace che ti sia sentito offeso. Ho espresso un opinione, mia e personale. Non volevo offendere.analogico ha scritto: ↑lunedì 11 giugno 2018, 19:55La prima frase ci sta, la successiva a specificare la trovo poco rispettosa dei comportamenti altrui.
Altrimenti potrei risponderti che anche inchiostrare 50 penne per riempire fogli di ghirigori, parrebbe non essere un intelligente investimento di tempo e denaro , e invece credo che ciascuno si diverte come meglio crede e investe o spreca il suo tempo e denaro come meglio crede.
Scrivi di più e offenditi di meno.
Ciao
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Ti ringrazio dell'esortazione ma ritengo che quando e quanto scrivere lo possa decidere io , senza bisogno di particolari incoraggiamenti altrui.Annibale ha scritto: ↑lunedì 11 giugno 2018, 22:19Mi dispiace che ti sia sentito offeso. Ho espresso un opinione, mia e personale. Non volevo offendere.analogico ha scritto: ↑lunedì 11 giugno 2018, 19:55
La prima frase ci sta, la successiva a specificare la trovo poco rispettosa dei comportamenti altrui.
Altrimenti potrei risponderti che anche inchiostrare 50 penne per riempire fogli di ghirigori, parrebbe non essere un intelligente investimento di tempo e denaro , e invece credo che ciascuno si diverte come meglio crede e investe o spreca il suo tempo e denaro come meglio crede.
Scrivi di più e offenditi di meno.
Ciao
Non hai nemmeno motivo di dispiacerti, giammai mi sono sentito offeso, la considerazione era troppo banale, scusami, per suscitare offesa.
Il mio era un sommesso invito a essere un po' meno netti nei giudizi quando si cerca di esprimere un' opinione che potrebbe coinvolgere altri, ma forse avrei potuto tralasciare con la stessa nonchalance con la quale si può tralasciare un apostrofo.
Saluti.
Antonio
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La uso o non la uso?!
Anche averne di più, quando per scrivere ne servono, a voler esagerare coi colori diversi, tre o quattro, è uno spreco di tempo e di denaro.
Comunque qui il punto non è se usare o non usare una penna qualunque, ma se usare una penna antica in condizioni originali ed intonse (NOS in gergo anglosassone), azione che comporta un cambiamento irreversibile nella condizione della stessa. Qualcuno (io ad esempio) ritiene che preservare quella condizione conta di più (per mantenere il valore storico e culturale, ma anche collezionistico e monetario) che usarla per il piacere di... non cosa visto che in genere le stesse penne si trovano più facilmente usate spendendo pure meno e son quelle che uso tutti i giorni.
Simone
PS inviterei rileggersi il punto 2b del regolamento e a prendere le discussioni in maniera un po' più rilassata, questo vale anche come avvertemento di moderazione.
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Effettivamente ha ragione Simone, qui il problema non è se averne 100 o 3 e usarle o non usarle tutte, il problema iniziale è se trovare una stilografica vecchia, vintage, antica come dir si voglia nuova come uscita dalla fabbrica o dal negozio perché magari presa da un negozio in chiusura che la avuta in magazzino per anni senza venderla o magari comprata e regalata a qualcuno che l'ha messa in un cassetto per poi dimenticarsene e ritrovarla dopo tanti o pochi anni come è capitato alla mia Aurora Auretta lusso regalatami alla prima comunione inizio anni ottanta e messa in un cassetto dove è rimasta fino al trasloco che ho fatto i mesi scorsi e l'ho ritrovata.
La mia esperienza sulle nuove da negozio si limita a quella della mia Auretta in quanto le altre che ho preso o sono nuove (magari cinesi per risparmiare) o sono vintage ma usate e magari ricondizionate e devo dire che quando l'ho inchiostrata ho provato soddisfazione a vedere che funzionava al primo colpo dopo tanti anni (ovviamente anche merito appunto del fatto che non era mai stata usata) se invece dovessi trovare una NOS come dicono in gergo magari degli anni 40/50 non so se avrei il coraggio di provarle almeno subito.
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