La vittoria era costata molto all’Impero Britannico che, dopo aver raggiunto la sua maggior estensione nel 1926 (coprendo un quarto delle terre emerse), non si sarebbe più ripreso completamente dall’immane sforzo di due guerre mondiali vinte nell’arco di solo 40 anni, quasi neppure lo spazio di due generazioni.
- La Famiglia Reale e Winston Churchill salutano la folla dal balcone di Buckingham Palace nel giorno della vittoria
Ve la presento oggi, insieme alla matita meccanica P. 85 con la quale componeva il set che potete ammirare nella fotografia d’apertura.
- Una tipica scolaresca inglese nel secondo dopoguerra
La matita è dotata di gomma interna e di un vano in grado d’ospitare almeno 7 mine.
Il set veniva offerto al prezzo di 19 Scellini e 7 Pence, mentre le sola stilografica veniva venduta a 12 Scellini e 10 Pence.
Ecco le caratteristiche principali della stilografica:
- lunghezza chiusa: 126 mm
- lunghezza aperta: 120 mm
- lunghezza aperta con cappuccio calzato: 155 mm
- lunghezza del cappuccio: 53 mm
- lunghezza della sezione: 15 mm
- peso complessivo: 13 gr
- peso del cappuccio: 4 gr
- diametro massimo del corpo: 12 mm
- diametro massimo del cappuccio: 12,5 mm
- diametro medio della sezione: 8,5 mm
- materiale del corpo e del cappuccio: celluloide
- materiale della sezione: ebanite
- materiale dell’alimentatore: ebanite
- materiale del pennino: oro 14 carati
L’alimentatore, di classica architettura Summit, è dotato di due selle laterali e di alette e garantisce un flusso d’inchiostro generoso, senza intoppi. Il pennino è marcato “0” alla base ma non è particolarmente piccolo, misurando 5,3 x 21,5 mm.
La penna si impugna molto bene, grazie anche alla svasatura confortevole della sezione, e, come si conviene anche in una penna per gli scolari, scrive senza difetti di sorta, con un ottimo flusso.
Era disponibile in tre colori: nero, grigio e verde oliva.
Molte di queste penne accompagnarono gli sforzi, i sogni e la crescita dei bambini e dei ragazzi inglesi in un periodo senza dubbio meno comodo del nostro, ma credo più a misura d'uomo e di famiglia, che trova la sua sintesi più commovente e brillante in un film del 1946 ancora oggi in grado di appassionare e commuovere: "La vita è meravigliosa", con James Stewart (di ritorno dalle sue missioni belliche nell'aviazione americana nel pacifico) e la splendida Donna Reed.
