Salve,
spero di non disturbare chiedendovi un consiglio in parte estraneo al tema del vostro forum. Anche se non ho una penna stilografica ho trovato qui suggerimenti utili; ho le idee confuse e spero che con la vostra esperienza mi possiate aiutare.
Vorrei cominciare ad appuntarmi di tanto in tanto qualche riflessione o citazione su cui meditare, e mi servirebbe un quaderno/diario che resista bene agli anni (questo è il punto cruciale). Sono disposto a spendere quanto serve.
Per il resto, come detto, ho le idee confuse e non so bene cosa vorrei: in linea di massima mi piace uno stile rétro.
In futuro potrei avere una stilografica, quindi escluderei comunque carta scadente.
Scusate se sono arrugginito nello scrivere, spero che questo mio proposito mi aiuti anche a recuperare la "fluidità".
Grazie
Mario
Consiglio per quaderno/diario A5 molto solido
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Io direi "quo vadis habana con elastico, tipo questo:
Maruska
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- Lele15120
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Sottoscrivo il consiglio di Maruska. Ha un'ottima carta avoriata.
E intanto ti aiutiamo a scegliere una penna da affiancarci
E intanto ti aiutiamo a scegliere una penna da affiancarci
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- shinken
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Rhodia A5 Webnotebook
Io ne uso uno A6 ( esistono gli A5 e anche gli A4) e lo trovo molto soddisfacente. Ho scelto il modello a puntini.
sulla carta non penso ci sia molto da dire, la rilegatura è molto molto curata, il prezzo è in linea con quello che comperi.Io ne uso uno A6 ( esistono gli A5 e anche gli A4) e lo trovo molto soddisfacente. Ho scelto il modello a puntini.
Luigi, tabaccaio in Genova.
Quarantadue è la risposta!
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- Lele15120
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Ottimo.shinken ha scritto: ↑domenica 20 maggio 2018, 11:59 Rhodia A5 Webnotebook
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sulla carta non penso ci sia molto da dire, la rilegatura è molto molto curata, il prezzo è in linea con quello che comperi.
Io ne uso uno A6 ( esistono gli A5 e anche gli A4) e lo trovo molto soddisfacente. Ho scelto il modello a puntini.
Se invece preferisce una copertina non rigida, c'è il rhodia goalbook che in più ha le pagine numerate, un calendario perpetuo all'inizio, due segnalibri invece di uno e un indice (quest'ultimo non ricordo se presente anche nel webnotebook). La carta è la stessa ottima rhodia. Però, se ricordo bene, il goalbook esiste solo in A5.
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Il goalbook esiste solo in A5 un bellissimo quaderno se rinunci alla copertina rigida. Ideale per chi ama i bulletjournal.
STEFANO
Ogni penna corre con inchiostri diversi su altrettante innumerevoli carte. Alcune scivolano rapide, altre con piena lentezza, altre grattano ritmi piacevoli. Ognuna esprime un suo carattere che lo scrittore dolcemente doma.
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Premessa: non per vantarmi, ma sono una vera esperta di taccuini tascabili e simili. Ho iniziato a portarne uno sempre con me in Terza Media, per annotarci qualsiasi cosa (vi risparmio le "battute" dei miei compagni di classe
, anche se alla fine non osavano più di tanto fare i bulli: sono figlia unica, ma avevo una cugina gigantesca che si è poi arruolata nel reggimento Folgore, e un mucchio di amici maschi
).
Negli anni di questa abitudine - ormai più di un decennio, mi sento decrepita - ho accumulato sei taccuini di diverse marche.
All'inizio usavo i Moleskine, anche perché erano la marca più diffusa del formato che mi serviva, con la copertina rigida che garantiva di riuscire a scrivere relativamente ovunque (dal sottobanco in classe al campo scout). Quando mi hanno regalato l'Aurora Hastil, al Liceo (dopo i primi due taccuini), tuttavia, questa soluzione ha iniziato a marcare il passo: l'inchiostro filtrava da una pagina all'altra, rendendo il testo in larga parte illeggibile.
Dato che mi trovato benino con i Moleskine, andai dalla mia fumetteria/cartoleria di fiducia di allora e mi procurai il formato dei taccuini con i fogli "a cartoncino", adatti per il disegno. All'epoca mi piaceva fare schizzi delle cose buffe o strane che incontravo, e con il mio migliore amico avevamo iniziato a sceneggiare un assurdo fumetto in stile manga dedicato a "PENSIOMAN: il mitico supereroe che arriva a fine mese con la sola pensione" (anche per tirare su il morale al nonno del mio migliore amico, alquanto abbacchiato proprio per questo motivo).
Tuttavia, questo formato costava un mezzo patrimonio e durava pochissimo - mentre un taccuino in media mi soddisfaceva per tre anni, in questo caso ne feci fuori uno in cinque mesi. La mia amica Alessia a quel punto mi regalò per il compleanno un taccuino Alfabet bellissimo, che purtroppo non è più in produzione: con tante pagine in carta avorio, copertina semirigida in ecopelle verdegialla cangiante frutto di riciclaggio di copertoni d'auto. La carta era prodotta da polpa di legno sostenibile, ed era di qualità eccezionale: potevi scriverci con qualsiasi penna (ed è da notare che a me piacciono quelle a pennino M con flusso abbondante), e addirittura con i pennarelli a punta fine, senza feathering e senza attraversamento carta.
Esaurito questo taccuino - che ho cercato invano per monti e per valli - mi sono risolta a cacciare euro tredici per un taccuino Paperblanks a righe, con una decorazione tipo Lalique a gigli.
La carta è buona - nessun attraversamento - liscia. Devo dire, però, che ho trovato le finiture un po' poco resistenti, per cui non ne ho più acquistato un altro terminato questo.
Ho invece trovato su una bancarella estiva i prodotti di una cartiera di Chiavari: rilegati a mano, quaderni con carta di qualità eccelsa e copertine originali. Ho acquistato da loro un taccuino bellissimo, robusto, con una carta stupenda. Ho il loro biglietto da visita da qualche parte, e credo che aprirò una conversazione apposita tra i "consigli per gli acquisti".
Anche i "Quaderni da zaino" delle edizioni del Baldo non sono male, per chi cerca appunti tascabili.

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Negli anni di questa abitudine - ormai più di un decennio, mi sento decrepita - ho accumulato sei taccuini di diverse marche.
All'inizio usavo i Moleskine, anche perché erano la marca più diffusa del formato che mi serviva, con la copertina rigida che garantiva di riuscire a scrivere relativamente ovunque (dal sottobanco in classe al campo scout). Quando mi hanno regalato l'Aurora Hastil, al Liceo (dopo i primi due taccuini), tuttavia, questa soluzione ha iniziato a marcare il passo: l'inchiostro filtrava da una pagina all'altra, rendendo il testo in larga parte illeggibile.
Dato che mi trovato benino con i Moleskine, andai dalla mia fumetteria/cartoleria di fiducia di allora e mi procurai il formato dei taccuini con i fogli "a cartoncino", adatti per il disegno. All'epoca mi piaceva fare schizzi delle cose buffe o strane che incontravo, e con il mio migliore amico avevamo iniziato a sceneggiare un assurdo fumetto in stile manga dedicato a "PENSIOMAN: il mitico supereroe che arriva a fine mese con la sola pensione" (anche per tirare su il morale al nonno del mio migliore amico, alquanto abbacchiato proprio per questo motivo).
Tuttavia, questo formato costava un mezzo patrimonio e durava pochissimo - mentre un taccuino in media mi soddisfaceva per tre anni, in questo caso ne feci fuori uno in cinque mesi. La mia amica Alessia a quel punto mi regalò per il compleanno un taccuino Alfabet bellissimo, che purtroppo non è più in produzione: con tante pagine in carta avorio, copertina semirigida in ecopelle verdegialla cangiante frutto di riciclaggio di copertoni d'auto. La carta era prodotta da polpa di legno sostenibile, ed era di qualità eccezionale: potevi scriverci con qualsiasi penna (ed è da notare che a me piacciono quelle a pennino M con flusso abbondante), e addirittura con i pennarelli a punta fine, senza feathering e senza attraversamento carta.
Esaurito questo taccuino - che ho cercato invano per monti e per valli - mi sono risolta a cacciare euro tredici per un taccuino Paperblanks a righe, con una decorazione tipo Lalique a gigli.
La carta è buona - nessun attraversamento - liscia. Devo dire, però, che ho trovato le finiture un po' poco resistenti, per cui non ne ho più acquistato un altro terminato questo.
Ho invece trovato su una bancarella estiva i prodotti di una cartiera di Chiavari: rilegati a mano, quaderni con carta di qualità eccelsa e copertine originali. Ho acquistato da loro un taccuino bellissimo, robusto, con una carta stupenda. Ho il loro biglietto da visita da qualche parte, e credo che aprirò una conversazione apposita tra i "consigli per gli acquisti".
Anche i "Quaderni da zaino" delle edizioni del Baldo non sono male, per chi cerca appunti tascabili.