Buona sera a tutti, mi presento: il mio nickname è Rodelinda, come la protagonista di un'opera lirica che nessuno conosce, in cui una energumena all'incirca teutonica strangola il suo neomarito nonché parricida (nel senso che le ha fatto fuori il padre) nel sonno con le trecce la prima notte di nozze. Roba che Raperonzolo je fa 'na pippa.
Ho 27 anni, sono aspettante-i-risultati-dell'esame-di-avvocato (che usciranno in giugno), nel frattempo preparo - o cerco di farlo - il concorso per magistratura. Forse per conservare la mia sanità mentale in tutto questo, ho anche molte altre passioni.
Una, come si sarà indovinato, sono i romanzi. Sono una lettrice onnivora, per la verità, e mi appassiono con una certa facilità a una quantità di argomenti, che sviscero con ostinazione anche attraverso la saggistica. Un'altra è la lirica, dato che studio canto da una dozzina di anni.
Amo molto la cultura giapponese, gli anime e i manga: di questi ultimi, con il tempo, ho messo da parte una collezione enorme (che si aggira quasi sui duemila volumi), tanto che ormai nella libreria a loro dedicata sono in terza fila, e gli uni sopra gli altri.
Tra le molte cose che amo, tuttavia, una delle più strane e insolite è sempre stata quella per la cartoleria in generale. Al supermercato mi perdo nella corsia della cancelleria, da bambina mettevo pazientemente da parte le paghette per quaderni, biro colorate, adesivi con cui decorare i miei diari personali, che ho tenuto con costanza variabile per anni. A tutt'oggi ho una piccola scorta di quaderni artigianali, decori, decalcomanie vittoriane e altre frivolezze!
Recentemente, mi sono messa a cercare informazioni su un buon inchiostro seppia per una delle mie stilografiche, e su come farlo andare su un'Aurora che monta solo cartucce Aurora (le quali, come tutti sappiamo, sono in commercio solo nere o blu) e ho trovato questo forum: ho scoperto con sconcerto che non sono affatto sola, anzi!
Fin da quando ero piccola prima gli amici di famiglia hanno iniziato a regalarmi penne - la mia primissima è stata una Sensa in argento, con decori di violette sul manico, che però era a sfera - seguiti a ruota da tutti i miei amici, soprattutto da quando ho iniziato l'università (sembra sempre bello regalare una penna a chi fa giurisprudenza, chissà perché
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Premetto che rispetto a molti di voi io sono un'assoluta neofita delle stilografiche e del loro mondo: non perché non le usi (le uso da anni!) ma in quanto ne ho fatto un impiego basic, e sempre con inchiostro a cartuccia (e costantemente dello stesso colore, o l'aurora blu, o nero pelikan), ignara del mondo dei converter, degli stantuffi, degli inchiostri colorati e profumati... insomma di questo splendido e sporchevole universo
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Posseggo solo le seguenti penne, tutte ereditate da mio nonno (che non le ha mai usate, avendo mani gigantesche e possedendo per un mistero assurdo solo stilo extrasottili o addirittura da signora):
- La mia preferita, un'Aurora hastil placcata in argento che scrive una meraviglia e va come un treno;
- Una Parker in oro placcata in smalto blu, che però mi piace meno avendo il pennino un taglio squadrato, e richiedendo una pressione che lévati per un tratto bello spesso come piace a me;
- Una stilo da borsetta, che mi sembra molto più recente delle altre, lunga sette centimetri di acciaio dorato, smaltata di color celeste a pois arancioni di marca ignota (a tutt'ora non mi spiego perché mio nonno possedesse una cosa del genere, e cosa mai credesse di farci visto che tutta la penna è lunga come il suo anulare: forse voleva regalarla alla nonna?);
- Una stilo a stantuffo in argento con il pennino letteralmente spiaccicato, che ha una storia affascinante. Mio nonno, in effetti, era orefice (questo spiegherebbe come mai, in effetti, avesse a disposizione solo stilo così inadatte a lui: vendeva quelle grandi e decorate, e teneva per sé i fondi di magazzino, magari fuori moda!): una volta un tizio armato di coltello fece irruzione in negozio, e tentò a convincerlo a farsi aprire la vetrina per rubare delle collane. Mio nonno, dopo aver finto di assecondarlo, tirò fuori la stilo dal taschino, e prima che il malvivente tentasse di mettere in atto il suo insano proposito, gli schizzò l'inchiostro negli occhi, e lo pugnalò - letteralmente! - alla mano con la penna. Non credo che la farò mai riparare, perché anche così com'è (inutilizzabile) questa penna ha un valore intrinseco bellissimo.
Ecco, detto questo, vado finalmente a contribuire alle varie conversazioni, e a iscrivermi alla sezione dei corrispondenti.
Una mia segreta passione è la corrispondenza manuale, ma non ho mai trovato nessuno con cui condividere il piacere: nemmeno il mio fidanzato, il quale ha una grafia così obbrobriosa che, potendo, forse preferirebbe comunicare coi segnali di fumo!
Un abbraccio a tutti!