Anche se dovrei imparare dalle macchine fotografiche: la mia Zenza Bronica degli anni '60 non perde un colpo; la Zenza del '95 invece l'eblema dell'inaffidabilità

Non ho penne d'epoca di prestigio: una Elmo Montegrappa, una Atena, una Burnham e una Olo. Sono tutte e quattro uguali: basta scendere le scale in fretta e lasciano inchiostro nel cappuccio, non hanno tenuta di inchiostro. Non credo si possano utilizzare quotidianamente. Evidentemente non è un problema di tutte le vintage ma, a parte la 51, non saprei cos'altro comprare. La Skyline mi piace molto ma non saprei cosa farci nel caso fosse incontinenteanche con impegnative prove sul campo o semplicemente portandole sempre con me anche in viaggio.
Questa immagine è davvero bellissima! Grazie Musicus. A volte mi sembra che l'eleganza e la raffinatezza siano valori incastonati nel passato. Per me alcune penne vintage, recensite in questo forum, hanno quel qualcosa in più di armonioso, ricercato, che nel moderno non riesco a percepire. Però non credo che riuscirei mai a comprarne una perché sono troppo consapevole dei miei limiti. Apprensiva e maldestra, non saprei prendermene cura in modo dignitoso.
Ciao Luca!Siberia ha scritto: ↑martedì 27 febbraio 2018, 22:25Non ho penne d'epoca di prestigio: una Elmo Montegrappa, una Atena, una Burnham e una Olo. Sono tutte e quattro uguali: basta scendere le scale in fretta e lasciano inchiostro nel cappuccio, non hanno tenuta di inchiostro. Non credo si possano utilizzare quotidianamente. Evidentemente non è un problema di tutte le vintage ma, a parte la 51, non saprei cos'altro comprare. La Skyline mi piace molto ma non saprei cosa farci nel caso fosse incontinenteanche con impegnative prove sul campo o semplicemente portandole sempre con me anche in viaggio.
Cara Laura, e se ti dicessi che sono loro, le penne, a prendersi cura di noi?!?Silemar ha scritto: ↑giovedì 1 marzo 2018, 11:16Questa immagine è davvero bellissima! Grazie Musicus. A volte mi sembra che l'eleganza e la raffinatezza siano valori incastonati nel passato. Per me alcune penne vintage, recensite in questo forum, hanno quel qualcosa in più di armonioso, ricercato, che nel moderno non riesco a percepire. Però non credo che riuscirei mai a comprarne una perché sono troppo consapevole dei miei limiti. Apprensiva e maldestra, non saprei prendermene cura in modo dignitoso.
Ancora una bellissima immagine, questa volta fatta di parole appassionate. Un'immagine su cui riflettere. Grazie.Musicus ha scritto: ↑giovedì 1 marzo 2018, 13:46 Cara Laura, e se ti dicessi che sono loro, le penne, a prendersi cura di noi?!?
Lo vedo quando le estraggo dalla loro custodia, con la loro umile o gloriosa storia, ma con quell'eleganza eroica dei tempi in cui le cose succedevano per la prima volta...come nella vita delle persone: i primi giorni di scuola, le prime gioie e le prime amarezze...Il primo Amore...
Quando le guardo, mi sento riguardato, e mi dispongo ad impugnarle con cura, ma anche con passione, e poi via libera ai pensieri!
Non si rovinano, sai, anzi gioiscono nell'essere tue complici e di volare sul foglio ancora una volta...
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Giorgio
Ciao, Umberto!Godowsky1930 ha scritto: ↑giovedì 1 marzo 2018, 14:14 Il problema delle piccole succussioni con certe vintage effettivamente esiste. A volte basta tenere la vintage in mano interrompendo la scrittura per esplicare qualcosa alla persona che si ha di fronte muovendo leggermente la mano per trovare il pennino pieno di inchiostro o la macchia sul foglio alla ripresa della scrittura. In questo momento mi succede con una safety non blasonata (problema iniziale della guarnizione in sughero?) e con una wahl Eversharp Gregg. Fisiologia da accettare come limite o patologia correggibile ? Mi piacerebbe conoscere l'opinione degli esperti. umberto
Caro Umberto, mi dispiace per meGodowsky1930 ha scritto: ↑venerdì 2 marzo 2018, 11:56 Grazie Giorgio
anch'io come te subisco il fascino delle rientranti e mi ha appassionato la recensione della tua Uhlmann's Eterno ( o magari ne hai più di una). ne ho cercato una sul noto sito: risultato: secondo me non è una Uhlmann's perché non ha il logo che tu hai mostrato molto bene che ricorda non tanto alla lontana un simbolo massonico. Il pennino è un vero Uhlmann's eterno di straordinaria flessibilità . Anche a me risultava che la perdita legata alla guarnizione di sughero poteva avvenire solo dal retro Per quanto riguarda le Wahl seguirò i tuoi consigli per evitare i goccioloni assassini cercando di non arrivare a fine carica. Non è proprio semplice in quanto ne uso parecchie in contemporanea. Umberto