Marca e Modello (solo per inguaribili pignoli, si salvi chi può!)
Chi volesse conoscere l'interessante storia di questo grande Produttore potrà fare riferimento al nostro formidabile Wiki:
https://www.fountainpen.it/Eversharp/it
Per comodità di classificazione (e soprattutto in mancanza di un criterio più stringente di quello, improponibile, della mera enumerazione di centinaia di codici-prodotto, comprese le varianti per i telegrammi!, a cui costringerebbe la politica commerciale di quel periodo della Wahl Company), si definisce sommariamente il modello della penna in presentazione come “
Signature” (firma): come riportato sul Wiki nel capitolo ad essa dedicato
https://www.fountainpen.it/Signature, i collezionisti tendono a ricomprendere in questa categoria necessariamente arbitraria le penne in stile
flat-top della Casa dalla prima metà degli anni Venti (1923, solo in ebanite fino al 1927, e poi anche in celluloide) fino alla seconda metà del 1928 circa, quando vennero immesse sul mercato le penne con il (blocco-)pennino “a scelta del cliente” (“
Personal Point”, avvitabile) e con garanzia “
Gold Seal” (solo per grandezza #4 e #6), accanto alle quali ancora per qualche tempo (circa due anni) continuarono a convivere i modelli più piccoli e quindi economici.
A questo proposito, chi fosse interessato potrà consultare la mia recensione relativa ad una Wahl-Eversharp Signature della medesima taglia (short barrel, pennino #2) ma in versione Lady in ebanite
rosewood:
poiché, come vedete, si tratta in buona sostanza della medesima penna (!), per l’analisi delle forme, delle decorazioni comuni e del sistema di caricamento rimando direttamente a quest’ultima:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=28&t=15643
Segnalo brevemente solo le principali differenze tra le due varianti, sempre considerando le disomogeneità inevitabilmente generate dalla lavorazione a mano dell’epoca: oltre ad un’evidente maggior lunghezza complessiva da chiusa e con cappuccio calzato, la
Tulip Clip in presentazione può vantare rispetto alla
Lady un maggior peso del cappuccio (a causa della testina interamente laminata), che come abbiamo visto nelle Misure porta il cappuccio stesso a pesare più del fusto (!); inoltre, l’alimentatore è leggermente più stretto, la sezione impercettibilmente più lunga e larga, mentre il fondello cieco in celluloide nera a contrasto ricavato sotto al prezioso anellino decorativo è decisamente più alto e con una bombatura maggiormente delineata.
La caratteristica distintiva della penna in presentazione è pertanto solo quella di avere la “
Tulip Clip”, caratteristica molto ben analizzata da Simone

nel paragrafo dedicato sul Wiki:
https://www.fountainpen.it/Tulip_Clip#cite_ref-1
Mi permetterò quindi di sottoporre al lettore in questa sede solo alcune considerazioni derivanti dalle ricerche che ho effettuato personalmente.
Ma prima vediamo se è possibile giungere all’individuazione ed alla conseguente precisa
datazione del set in celluloide verde giada.
La risposta è senz’altro affermativa: l’anno di produzione è certamente il
1929.
Come ci sono arrivato? Beh, stavolta sia la penna che la matita (ed anche il set completo) sono documentati sul
Catalogo Generale Wahl-Eversharp del 1929, ove vengono presentate fianco a fianco (pag.24 e 25) con nomi, codici e prezzi…
La penna, individuata come
6212SC, è in “
Pyralin” (=celluloide, ma dalla sua introduzione nel 1927 ed anche solo l’anno prima, il 1928, per la Casa di Chicago si chiamava “
Pyroxalin”!) verde giada: viene definita “penna corta con clip militare” e raccomandata agli studenti per l’ampia scelta dei pennini e dei colori, la qualità/robustezza delle laminature in oro e la capacità della clip di rimanere saldamente fissata al quaderno o al taschino della camicia.
Anche il pennino
Signature corrisponde a quello montato sul mio esemplare.
La penna veniva proposta al pubblico al prezzo di $3.50, quando la top di gamma nello stesso colore verde giada, una “Deco Band”/”Personal Point Gold Seal #6”, ne costava $7.00 (ma la Black&Pearl e la Bronze&Green, i nuovi colori, persino $8.00). La nota curiosa è che nel 1929 la Wahl decise di non riproporre anche la versione grande della Tulip Clip, con pennino #4 (prezzata a $5 nel 1928), che era un pennone micidiale (più per soldati che per studenti, direi

): trattandosi di penne effigiate sui cataloghi in grandezza reale, grazie ad un semplice fotomontaggio (si trovano su due pagine diverse) è possibile rendersi conto della differenza nelle proporzioni tra
#4 e #2 nell’anno 1928.
Si noti che le due sono ancora marchiate “
WAHL PEN”: quindi non dovrebbero esistere Tulip Clip #4 marchiate “
WAHL-EVERSHARP” (e anche per questo le #4 sono decisamente più rare)…
Si osservi anche la sigla che individua le due penne (
620GASC), che differisce dalla quella relativa alla penna in presentazione: dopo il 1928 la Wahl aveva infatti cambiato i codici (per approfondimenti consultare l’articolo del Wiki citato). Ma si osservi anche che il 6 (il primo numero del codice alfanumerico) non parrebbe indicare la lunghezza dello strumento, essendo in comune a due penne di lunghezza evidentemente differente, mentre chiaramente le due cifre seguenti (40 e 20) indicano la grandezza del pennino (#4 e #2); G sta per Green (Jade Green), A indica la laminatura in oro delle parti metalliche a vista e SC la “
Soldier Clip”.
Nel 1929, quindi, con il cambio delle sigle troviamo solo la taglia corta (#2, quella in presentazione) e una penna identica che invece di essere chiamata 620GASC e avere il marchio “WAHL PEN” si chiama 6212SC ed è marchiata “WAHL-EVERSHARP”; il codice 6212SC può essere così interpretato: 6 (a questo punto forse davvero la lunghezza), 2 il pennino, 12 il colore verde giada, SC come sopra…
Come ultima osservazione sulle due misure di “tulip clip” (#4 e #2), propongo di osservare come tra i due modelli sia tutto di taglia diversa tranne….la clip a tulipano, perfettamente uguale per entrambe!
A mio modesto avviso, la penna più piccola è più riuscita dal punto di vista stilistico, poiché i volumi si susseguono senza soluzione di continuità rastremandosi dinamicamente verso il lungo pennino, e la penna con cappuccio calzato acquista uno slancio tutt’affatto maggiore. Ma il mio giudizio “di volpe” potrebbe essere condizionato dal possedere questa e non l’altra…
La matita meccanica, prezzata $2.50, è catalogata come 3012SC (mentre tra il 1927 e il 1928 era “3GSC”, Green Soldier Clip).
La
parure penna-matita, che ho evidenziato qui sopra, costava $6.00 (prezzi sommati, senza sconti

): su una pubblicità francese del Natale 1929 (conferimento di Simone al Wiki, che mostrerò per intero in seguito) vediamo il set completo (anche se d’un altro colore) in un bel disegno che ho provveduto ad accostare alla coppia reale…
"Soldier Clip" e "Tulip Clip"
Iniziamo con una domanda: «
Cos’è una “Soldier Clip” (SC), più comunemente nota come “Military Clip”?»
E’ un fermaglio (clip) che rispetta i regolamenti militari statunitensi: dalle tasche richiuse non deve fuoriuscire alcun oggetto, né gli oggetti contenuti devono avere un aspetto voluminoso.
La clip di una stilografica deve quindi essere il più vicino possibile alla sommità della testina per permettere la chiusura della pattina del taschino senza creare rigonfiamenti. Io il militare l’ho finito da un pezzo e non ho più taschini con pattine da abbottonare per fare una prova:
in ogni caso, tuttavia, è evidente come l’interpretazione più corretta del regolamento sia senza dubbio quella ottemperata dalla matita meccanica, la cui testina può letteralmente scomparire mentre nella stilografica la clip si diparte da un punto ancora troppo in basso (circa mezzo centimetro effettivo). Non sono certo, quindi, che la tulip clip avrebbe passato l’esame di un ufficiale severo… E questo è un bel punto a favore del nomignolo imposto dai collezionisti di “clip a tulipano” (com’era quel verso de “I Giganti”? “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”?! Questa, ho pensato, sembra fatta apposta per lo Zoniale più caustico, che apprezzo sinceramente…
https://www.youtube.com/watch?v=EZrjdlwmYGo ).
Proseguiamo con un’altra domanda: «
Quando fu introdotta la Soldier Clip dalla Wahl-Eversharp?, ovvero, la clip militare è nata prima sull’uovo (la matita) o sulla gallina (la penna)?»
Senz’ombra di dubbio sulla matita.
Nel Catalogo generale Eversharp del 1919 (quando ancora la Wahl Company produceva oltre alle matite meccaniche marchiate
Eversharp, già ben dal 1914, anche le stilografiche marchiate “
Tempoint”) non ve n’è ancora traccia; ma in quello del Settembre 1921 la matita meccanica con il suffisso “SC” si trova in vendita. Quindi possiamo ragionevolmente affermare che la “soldier clip”, abbreviata in “SC” nei codici di prodotto, ma chiamata (almeno agli inizi) per esteso “
pocket clip on cap” nelle presentazioni, sia stata introdotta sulle matite tra il 1920 ed il 1921.
Nel 1924, per rinforzare il fermaglio ed anche allo scopo di rendere evidente al pubblico un minimo di rinnovamento stilistico, fu invece modificata la clip vera e propria, mediante l’inserimento di una prominente nervatura centrale che dall’alto si assottiglia per interrompersi penetrando nel classico “cucchiaio” terminale (come si vede in quelle montate sul Set in presentazione).
Nel catalogo generale del 1924 (effective October 1, 1924), nonostante lo svecchiamento, la matita è già definita “
old model”, non potendo contare, a differenza dei modelli di punta più grandi, sulle più recenti innovazioni tecniche (con la rotazione della testina/capitello la mina può essere solo spinta in fuori ma non fatta rientrare): solo per l’amico Muristenes mostro la matita parzialmente smontata inserita accanto alla pagina dei ricambi Eversharp…
Continua…