Duke! (dalla Cina con furore)
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Duke! (dalla Cina con furore)
Come inesperto conoscitore di penne muovo i miei primi maldestri passi nel mondo delle penne stilografiche, quindi niente di meglio che approfittare delle numerose offerte delle favolose penne cinesi tanto decantate su FPN di cui pullula Ebay. A dire la verità dopo il mio primo acquisto riguardante una Pelikan 205 Taupe, non sono rimasto molto soddisfatto sia dalla resa della penna che dalla scelta dei materiali, che su una penna di una settantina d'euro immaginavo migliori (comune plastica e pennino F piuttosto ruvido). Quindi, mi sono detto, se questa è la qualità delle penne di fascia medio bassa, perchè non fare un salto in Cina per vedere cosa combinano da quelle parti? un investimento di circa 15/20 euro a penna non mi avrebbe certo rovinato. La scelta è caduta sulla Duke si può vedere nelle foto, un oggetto di circa mezz'etto fatto di ottone laccato di nero e con un pennino con riporto in iridio su cui c'è scritto "Germany". Dopo circa tre settimane la penna arriva nella sua bella confezione in pura imitazione di finta pelle, procedo al lavaggio di rito e la carico con il Diamine prussian blu (l'unico inchiostro che posseggo). Prima di scrivere me la rigiro tra le mani, è veramente una penna di "peso", però la sento cadere bene nella mia mano e questo me la fa già preferire alla 205 Taupe che con i suoi ridicoli 14.5gr. tendeva sempre a scapparmi di mano come un'anguilla. Non ho mai avuto penne di pregio e nemmeno loro imitazioni come in questo caso la Duke, il pennino mi è sembrato di dimensioni piuttosto rilevanti, non ci sono abituato. Però la laccatura della penna è ben fatta, non so quanto durerà, ma il nero appare profondo e senza imperfezioni sulla superficie, altro particolare di pregio è il cappuccio che si fissa con un click moto preciso e senza incertezze. Invece la clip fa letteralmente schifo, si tratta di comune lamierino ripiegato, almeno su questo la Pelikan non ha risparmiato sulla 205. Giunge quindi il momento della prova di scrittura, noto subito con grande sorpresa che la penna SCRIVE! Il pennino è grande e flessibile come un blocco di granito, praticamente ha una sua direzione "obbligata", cioè diritta e non tollera molto le inclinazioni a destra o a sinistra, ma dopo qualche tentativo riesco a farci la mano e noto con una certa sorpresa anche una certa scorrevolezza. La cosa che mi sorprende è che a fronte di un pennino M piuttosto duro, la penna riesce a produrre piuttosto bene la scrittura tipica di una dip pen, cosa che la Pelikan e il suo pennino F con flusso abbondante per ora non mi ha mai concesso. Però la Duke è una penna "dura", quando la riprendi qualche giorno dopo ha bisogno di una piccola pressione iniziale per convincerla a donare le sue grazie, cosa che con la 205 non c'è mai stato bisogno di fare. Sulle cromature della Duke non scommetterei un centesimo bucato, e anche il converter ridicolmente piccolo ed incapace per una penna così grossa, non permette certo scritture chilometriche. Insomma, la Duke è una penna che serve per colpire la fantasia dei poveri di spirito, non certo per rivaleggiare con le penne di rango. Per curiosità ho anche ordinato in seguito una Kaigelu 316, imitazione di una Parker Duofold (almeno credo): corpo in resina, materiali migliori, ma prestazioni assolutamente identiche alla Duke (forse un tantinello più liscia?). Perciò se ne conclude che i cinesi siano riusciti laddove gli occidentali hanno spesso fallito: riprodurre con diverse fattezze penne dalle prestazioni assolutamente identiche, quando ne hai comprata una, le hai comprate tutte. Se alla prima penna ho maledetto la Pelikan 205 e il suo pennino di acciaio grigio e ruvido, alla seconda penna cinese è subentrata la noia. E la povera 205 Taupe? con il tempo sto imparando ad apprezzarla, anche se purtroppo resterà per me sempre una penna troppo leggera e con odiose plastiche stampate, però è una penna che si porta bene addosso e che va benissimo per l'uso di tutti i giorni. Credo comunque che le penne cinesi come la Duke abbiano l'importante funzione di far capire il pregio delle penne occidentali.
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Vedi che bello il mondo !!
A me le penne pesanti mi innervosiscono.
Per la massa eccessiva, vanno dove vogliono loro e alla lunga (ma anche alla corta) mi stancano.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
io credo di aver fissato il mio limite in prossimità dei 30 grammi.
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Anche io non amo assolutamente le penne pesanti e/o eccessivamente ingombranti.
Trovo che l'eccesso di peso e di dimensioni si traduca solo in scomodità d'uso.
Invece è un'esperienza stupenda lo scrivere con una sottilissima e leggerissima penna d'oca da intingere nel calamaio. Provateci, se non lo avete mai fatto...
Trovo che l'eccesso di peso e di dimensioni si traduca solo in scomodità d'uso.
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Anche io non amo le penne troppo pesanti,soprattutto quelle in metallo laccato.Ma condivido il pensiero di Claudio:le penne cinesi servono a farci apprezzare meglio quelle occidentali.All'Università,per gli appunti,mi procurai un'anonima penna cinese in lacca nera,con finiture dorate (che sparirono in una settimana) e pennino F con inciso Iridium point Germany.Scriveva anche molto bene.Il problema fu che dopo circa 5-6 mesi si bucò,forse a causa dell'acidità dell'inchiostro blu in cartuccia,l'anellino dorato alla base del pennino,e la penna fu messa fuori uso,a causa delle inarrestabili perdite d'inchiostro.Da allora imparai ad apprezzare le penne occidentali,pur spendendo di più.
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Beh personalmente preferisco anche io le penne più leggere.. anche qui si tratta di gusti personali, quindi è inutile discuterne!
Una domandina, da inesperto:
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come scrivono le dip pen?Rampa ha scritto:La cosa che mi sorprende è che a fronte di un pennino M piuttosto duro, la penna riesce a produrre piuttosto bene la scrittura tipica di una dip pen, cosa che la Pelikan e il suo pennino F con flusso abbondante per ora non mi ha mai concesso.
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Invece sul peso penso sia sempre utile discutere perchè sia chi desidera penne leggere e chi le vuole pesanti, non sempre nelle recensioni o anche nelle vetrine online vi è indicato il peso della penna e tantomeno qualche indicazione sul bilanciamento.
Le dip pens, ossia le penne con asta e pennino che si usavano una volta a scuola (io le ho usate fino alla terza elementare in una scuola della Sabina), hanno una modo di scrivere che per la loro flessibilità/elasticità (in specie il pennino a "torretta"), consentivano svolazzi e variazioni dello spessore del tratto praticamente infiniti. Erano penne difficili da usare, i pennini duravano poco e non si potevano aggiustare, la scrittura era ruvida e andava in un verso solo, bisognava davvero farci molto la mano. Avevamo il calamaio sul banco che veniva debitamente riempito da una anziana bidella tutta rugosa con la sigaretta in bocca, che con il suo secchio ci riforniva di un inchiostro di colore blu/nero. Devo dire che nonostante qualche anno passato a scrivere con le aste e i pennini, la mia calligrafia non è affatto migliorata.
Le dip pens, ossia le penne con asta e pennino che si usavano una volta a scuola (io le ho usate fino alla terza elementare in una scuola della Sabina), hanno una modo di scrivere che per la loro flessibilità/elasticità (in specie il pennino a "torretta"), consentivano svolazzi e variazioni dello spessore del tratto praticamente infiniti. Erano penne difficili da usare, i pennini duravano poco e non si potevano aggiustare, la scrittura era ruvida e andava in un verso solo, bisognava davvero farci molto la mano. Avevamo il calamaio sul banco che veniva debitamente riempito da una anziana bidella tutta rugosa con la sigaretta in bocca, che con il suo secchio ci riforniva di un inchiostro di colore blu/nero. Devo dire che nonostante qualche anno passato a scrivere con le aste e i pennini, la mia calligrafia non è affatto migliorata.

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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Allora non capisco bene quello che hai scritto..
Il pennino è grande e flessibile come un blocco di granito
In definitiva il pennino è rigido oppure si flette e consente ampie variazioni di tratto?pennino M piuttosto duro
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Condivido , ma in questo momento il mio gusto ed attenzione è rivolto alla celluloide di marca italiana , per me niente di più affascinante . è chiaro che siamo su altri prezzi .vikingo60 ha scritto:Anche io non amo le penne troppo pesanti,soprattutto quelle in metallo laccato.Ma condivido il pensiero di Claudio:le penne cinesi servono a farci apprezzare meglio quelle occidentali.All'Università,per gli appunti,mi procurai un'anonima penna cinese in lacca nera,con finiture dorate (che sparirono in una settimana) e pennino F con inciso Iridium point Germany.Scriveva anche molto bene.Il problema fu che dopo circa 5-6 mesi si bucò,forse a causa dell'acidità dell'inchiostro blu in cartuccia,l'anellino dorato alla base del pennino,e la penna fu messa fuori uso,a causa delle inarrestabili perdite d'inchiostro.Da allora imparai ad apprezzare le penne occidentali,pur spendendo di più.
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Alexander, la pressione esercitata per scrivere sia con la Duke che con la Kaigelu non mi sembra affatto leggera, sono penne che richiedono una certa energia e che stentano a lasciare un tratto quando le fai scrivere con la sola pressione del proprio peso (che pure non è indifferente). Quindi il tratto M è piuttosto sottile e diventa più spesso quando si calca di più la mano, è un approccio totalmente diverso rispetto a quello della Pelikan 205, che nelle cinesi mi ricorda quello delle lontane dip pen (ma con pennino infinitamente più rigido), il che non è necessariamente una caratteristica negativa. Forse alla lunga queste penne tendono a stancare, ma dato che contengono quantità ridicole di inchiostro, non si corre davvero questo pericolo.
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Ho capito, grazie per la precisazione!
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Re: Duke! (dalla Cina con furore)
Sono totalmente d'accordo con te:è naturale che se si cerca la celluloide italiana di Omas e Stipula i prezzi si impennano.cassullo ha scritto:Condivido , ma in questo momento il mio gusto ed attenzione è rivolto alla celluloide di marca italiana , per me niente di più affascinante . è chiaro che siamo su altri prezzi .vikingo60 ha scritto:Anche io non amo le penne troppo pesanti,soprattutto quelle in metallo laccato.Ma condivido il pensiero di Claudio:le penne cinesi servono a farci apprezzare meglio quelle occidentali.All'Università,per gli appunti,mi procurai un'anonima penna cinese in lacca nera,con finiture dorate (che sparirono in una settimana) e pennino F con inciso Iridium point Germany.Scriveva anche molto bene.Il problema fu che dopo circa 5-6 mesi si bucò,forse a causa dell'acidità dell'inchiostro blu in cartuccia,l'anellino dorato alla base del pennino,e la penna fu messa fuori uso,a causa delle inarrestabili perdite d'inchiostro.Da allora imparai ad apprezzare le penne occidentali,pur spendendo di più.
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