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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Sailor Procolor 500 Stardust
- Mightyspank
- Crescent Filler
- Messaggi: 1084
- Iscritto il: lunedì 23 febbraio 2015, 22:46
- La mia penna preferita: L'ultima
- Il mio inchiostro preferito: Pilot Iroshizuku Yu-Yake
- Misura preferita del pennino: Stub
- Località: Milano
- Gender:
Sailor Procolor 500 Stardust
La penna di cui vi voglio parlare oggi è già stata recensita, ma vorrei avere il piacere di condividere con voi alcune riflessioni.
Da tempo ero incuriosito da queste penne, di cui i “finisti” tessono incessanti le lodi, mentre noi amanti dei tratti più spessi le guardiamo con sospetto.
In una fresca serata di gennaio, aggirandomi per il centro di Milano, entro in un piccolo ma apprezzatissimo negozio che tratta anche il marchio Sailor, non facile da trovare nelle consuete rivendite.
La Sailor Procolor 500 Shikisai “Stardust”, fa parte di una serie di quattro penne dedicate alle stagioni Shikiori ひさかた, tutte munite di pennino fine in acciaio. Le altre tre sono la Sakura, la Uchimizu e la Akanezora, dedicate rispettivamente alla primavera, all'estate e all'autunno. L'aspetto generale mi aveva colpito già dal primo momento. La resina è di un profondo colore nero, tempestata di particelle che riflettono la luce producendo uno splendido effetto da cielo stellato in una limpidissima notte invernale, senza Luna. Ebbene, sono rimasto folgorato sulla via di Damasco! Il pennino, seppur rigido è precisissimo come un rasoio e scorrevole; produce un tratto fine come un capello, “like a nail” direbbero gli Angli.
Una delle migliori combinazioni alimentatore-pennino che abbia mai provato.
L'apporto di inchiostro infatti, nonostante la finezza chirurgica della punta è sempre costante, anche con la scrittura veloce.
La mano deve essere tenuta leggerissima per apprezzare al meglio questo splendido pennino, senza non dico grattare, ma avere una certa risposta.
Va bene per chi ama una scrittura davvero fine, per piccole agende, formule matematiche che richiedono apici e pedici, ma credo possa infine essere apprezzata da chiunque.
Solo chi predilige penne grandi potrebbe trovarsi a disagio con questa penna dalle dimensioni ridotte e dal peso piuma (meno di 120 N!). Consiglio di usarla calzata per raggiungere dimensioni ottimali nella mano.
L'alimentazione è a cartuccia (proprietaria) e converter, fornito in dotazione.
La qualità costruttiva è molto buona nel suo complesso. Non è una penna economica, acquistata in un negozio fisico, ma resta accessibile e in rete si può trovare a prezzi più bassi.
Per la prova ho usato un inchiostro Sailor Jentle Ink Blue Black, un blu dalle sfumature grigio verdi, interessante e, soprattutto, adatto alla Stardust.
Mi viene voglia di provare altre Sailor!
Da tempo ero incuriosito da queste penne, di cui i “finisti” tessono incessanti le lodi, mentre noi amanti dei tratti più spessi le guardiamo con sospetto.
In una fresca serata di gennaio, aggirandomi per il centro di Milano, entro in un piccolo ma apprezzatissimo negozio che tratta anche il marchio Sailor, non facile da trovare nelle consuete rivendite.
La Sailor Procolor 500 Shikisai “Stardust”, fa parte di una serie di quattro penne dedicate alle stagioni Shikiori ひさかた, tutte munite di pennino fine in acciaio. Le altre tre sono la Sakura, la Uchimizu e la Akanezora, dedicate rispettivamente alla primavera, all'estate e all'autunno. L'aspetto generale mi aveva colpito già dal primo momento. La resina è di un profondo colore nero, tempestata di particelle che riflettono la luce producendo uno splendido effetto da cielo stellato in una limpidissima notte invernale, senza Luna. Ebbene, sono rimasto folgorato sulla via di Damasco! Il pennino, seppur rigido è precisissimo come un rasoio e scorrevole; produce un tratto fine come un capello, “like a nail” direbbero gli Angli.
Una delle migliori combinazioni alimentatore-pennino che abbia mai provato.
L'apporto di inchiostro infatti, nonostante la finezza chirurgica della punta è sempre costante, anche con la scrittura veloce.
La mano deve essere tenuta leggerissima per apprezzare al meglio questo splendido pennino, senza non dico grattare, ma avere una certa risposta.
Va bene per chi ama una scrittura davvero fine, per piccole agende, formule matematiche che richiedono apici e pedici, ma credo possa infine essere apprezzata da chiunque.
Solo chi predilige penne grandi potrebbe trovarsi a disagio con questa penna dalle dimensioni ridotte e dal peso piuma (meno di 120 N!). Consiglio di usarla calzata per raggiungere dimensioni ottimali nella mano.
L'alimentazione è a cartuccia (proprietaria) e converter, fornito in dotazione.
La qualità costruttiva è molto buona nel suo complesso. Non è una penna economica, acquistata in un negozio fisico, ma resta accessibile e in rete si può trovare a prezzi più bassi.
Per la prova ho usato un inchiostro Sailor Jentle Ink Blue Black, un blu dalle sfumature grigio verdi, interessante e, soprattutto, adatto alla Stardust.
Mi viene voglia di provare altre Sailor!
Ultima modifica di Mightyspank il venerdì 2 febbraio 2018, 8:52, modificato 1 volta in totale.
- Mightyspank
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Seguono dimensioni e foto
Dimensioni
Lunghezza senza cappuccio: 117 mm
Lunghezza chiusa: 134 mm
Lunghezza con cappuccio calzato: 147 mm
Diametro alla Sezione: 10 mm
Diametro fusto: 12 mm
Massa: 12.2 g
Dimensioni
Lunghezza senza cappuccio: 117 mm
Lunghezza chiusa: 134 mm
Lunghezza con cappuccio calzato: 147 mm
Diametro alla Sezione: 10 mm
Diametro fusto: 12 mm
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- MaPe
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Sailor Procolor 500 Stardust
Sono un "finista", talmente "finista" che il negoziante dove ho provato ed acquistato la penna mi ha gentilmente concesso il cambio gratuito del pennino con un EF (le ProColor 500 escono, pardon uscivano, solo con il pennino F, adesso la nuova ProColor 500 Clear [toh-mei-kan] ha il pennino MF).Mightyspank ha scritto: ↑venerdì 2 febbraio 2018, 0:07 La penna di cui vi voglio parlare oggi è già stata recensita, ma vorrei avere il piacere di condividere con voi alcune riflessioni.
Da tempo ero incuriosito da queste penne, di cui i “finisti” tessono incessanti le lodi, mentre noi amanti dei tratti più spessi le guardiamo con sospetto.
Ebbene, sono rimasto folgorato sulla via di Damasco! Il pennino, seppur rigido è precisissimo come un rasoio e scorrevole; produce un tratto fine come un capello, “like a nail” direbbero gli Angli.
Una delle migliori combinazioni alimentatore-pennino che abbia mai provato.
L'apporto di inchiostro infatti, nonostante la finezza chirurgica della punta è sempre costante, anche con la scrittura veloce.
La mano deve essere tenuta leggerissima per apprezzare al meglio questo splendido pennino, senza farlo, non dico grattare, ma dare una certa risposta.
Va bene per chi ama una scrittura davvero fine, per piccole agende, formule matematiche che richiedono apici e pedici, ma credo possa infine essere apprezzata da chiunque.
Solo chi predilige penne grandi potrebbe trovarsi a disagio con questa penna dalle dimensioni ridotte e dal peso piuma (meno di 120 N!). Consiglio di usarla calzata per raggiungere dimensioni ottimali nella mano.
Mi viene voglia di provare altre Sailor!
Sul tratto fine come un capello, non direi, la Sailor è la Pelikan giapponese. Rispetto alla Platinum ad alla Pilot ha il tratto più "abbondate"e l'alimentatore è "generoso" (ovviamente il confronto con le Pelikan non si può fare, la casa teutonica produce penne che sono "annafiatoi" e tratti da autostrade a 4 corsie ). Il tratto è estremamente preciso, ma preferisco usare inchiostri che siano abbastanza viscosi e quelli della casa lo sono poco.
Visto che prediligi le penne più grandi dovresti spostarti verso la 1911Large (magari una particolare 1911Large, la Black Luster) o le varie ProGear (tipo la Imperial Black) e ProGear II, eviterei le Realo solo perchè hanno quasi la stessa capacità di una cartuccia della casa...se le finanze lo permettono una stupenda KOP, magari in ebanite (ti direi rivestita in urushi ma si parla di almeno 2000€, prezzo non proprio popolare diciamo ). Considerando poi che il pennino 21K cede un po' il tratto è un filino più abbondante rispetto a quello in acciaio ed al 14K.
Massimo
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Diciamo che più che di un capello parliamo di una setola di cinghiale alloraMaPe ha scritto: ↑
Sono un "finista", talmente "finista" che il negoziante dove ho provato ed acquistato la penna mi ha gentilmente concesso il cambio gratuito del pennino con un EF (le ProColor 500 escono, pardon uscivano, solo con il pennino F, adesso la nuova ProColor 500 Clear [toh-mei-kan] ha il pennino MF).
Sul tratto fine come un capello, non direi, la Sailor è la Pelikan giapponese. Rispetto alla Platinum ad alla Pilot ha il tratto più "abbondate"e l'alimentatore è "generoso" (ovviamente il confronto con le Pelikan non si può fare, la casa teutonica produce penne che sono "annafiatoi" e tratti da autostrade a 4 corsie ). Il tratto è estremamente preciso, ma preferisco usare inchiostri che siano abbastanza viscosi e quelli della casa lo sono poco.
Visto che prediligi le penne più grandi dovresti spostarti verso la 1911Large (magari una particolare 1911Large, la Black Luster) o le varie ProGear (tipo la Imperial Black) e ProGear II, eviterei le Realo solo perchè hanno quasi la stessa capacità di una cartuccia della casa...se le finanze lo permettono una stupenda KOP, magari in ebanite (ti direi rivestita in urushi ma si parla di almeno 2000€, prezzo non proprio popolare diciamo ). Considerando poi che il pennino 21K cede un po' il tratto è un filino più abbondante rispetto a quello in acciaio ed al 14K.
Per me è comunque davvero fine. Ho una Pelikan anni '70 EF che forse non arriva alla finezza di questo pennino Sailor. Le mie Pilot e Platinum hanno pennini per scelta che non scendono sotto M e 03 rispettivamente.
Ho visto la Sigma che sembra interessante. Anche la Imperial Black mi garba.
Certo il sogno sarebbe passare alle Namiki Yukari o altre della galassia Urushi ma il budget è quello che è.
A breve proverò altri inchiostri con la Stardust. Ho già finito la prima cartuccia. Ora tocca al converter!
Buona giornata
- Mauro78
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il problema di queste recensioni è che poi ti viene voglia di comprare la penna..mannaggia!
vedendola in foto online mi è sempre sembrata una penna abbastanza "plasticosa" ma la tua recensione sul gruppo scrittura mi ha molto interessato e, purtroppo, invogliato a provarla
vedendola in foto online mi è sempre sembrata una penna abbastanza "plasticosa" ma la tua recensione sul gruppo scrittura mi ha molto interessato e, purtroppo, invogliato a provarla
- Mightyspank
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Le recensioni sono malefiche, hai ragione! Certo con la Shikisai non raggiungiamo le vette delle sorelle maggiori, però si ha una penna carina, originale, che scrive benissimo a un prezzo umano.Mauro78 ha scritto: ↑venerdì 2 febbraio 2018, 10:21 il problema di queste recensioni è che poi ti viene voglia di comprare la penna..mannaggia!
vedendola in foto online mi è sempre sembrata una penna abbastanza "plasticosa" ma la tua recensione sul gruppo scrittura mi ha molto interessato e, purtroppo, invogliato a provarla
Alla larga mani grandi e schifiltosi dei tratti fini.
Io la porto da giorni in ufficio e ci firmo pure documenti anche se è più per appunti fitti fitti.
Guarda anche le Platinum 3776 che per giunta hanno il pennino in oro. Prima o poi...
- didons
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Ci scrivo quotidianamente con il Sailor Kiwaguro, consigliatissima!
- Mauro78
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infatti grazie ad altra recensione ero già indirizzato verso la Platinum che mi sembra avere un ottimo rapporto qualità/prezzo. il fatto è che mi piacerebbe provare anche un pennino SailorMightyspank ha scritto: ↑venerdì 2 febbraio 2018, 17:12Le recensioni sono malefiche, hai ragione! Certo con la Shikisai non raggiungiamo le vette delle sorelle maggiori, però si ha una penna carina, originale, che scrive benissimo a un prezzo umano.Mauro78 ha scritto: ↑venerdì 2 febbraio 2018, 10:21 il problema di queste recensioni è che poi ti viene voglia di comprare la penna..mannaggia!
vedendola in foto online mi è sempre sembrata una penna abbastanza "plasticosa" ma la tua recensione sul gruppo scrittura mi ha molto interessato e, purtroppo, invogliato a provarla :
Alla larga mani grandi e schifiltosi dei tratti fini.
Io la porto da giorni in ufficio e ci firmo pure documenti anche se è più per appunti fitti fitti.
Guarda anche le Platinum 3776 che per giunta hanno il pennino in oro. Prima o poi...
- Lele15120
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Ce l’ho anche io e non mi ha mai dato problemi.
Io l’ho provata col sailor jentle blue-black (un must), il diamine eau de nil, il kiwa guro e il diamine sherwood green.
Sempre eccellente.
Viene voglia di provare un sailor in oro.
Io l’ho provata col sailor jentle blue-black (un must), il diamine eau de nil, il kiwa guro e il diamine sherwood green.
Sempre eccellente.
Viene voglia di provare un sailor in oro.
- lillolix
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L'ho trovata usata sulla baia, mi arriverà la prossima settimana. Preferisco i tratti fini a quelli medi, ho una Safari EF che è tra le mie preferite, ma se la Sailor dovesse essere troppo fine per me, piuttosto che rivenderla, è possibile cambiare il pennino?
Grazie
Grazie
- lillolix
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Arrivata l'altro giorno. Ho messo il Diamine Asa blue e altro che cambiare pennino, mi ha conquistato. Scorrevole, tratto preciso e non così fino come temevo. Forse la fluidità dell'Asa ha compensato, comunque l'adoro già.
-
- Stantuffo
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Io ho la Shikiori, che monta lo stesso pennino ma dorato. Lo adoro, semplicemente, ho quello F. Flusso giusto, scrive sempre e per me lo fa molto bene. Ho anche la Profit Casual che monta lo stesso pennino ma è EF. E adoro pure quello. È difficile fare un extrafine così scorrevole, con M e B è più facile