piccardi ha scritto: ↑lunedì 29 gennaio 2018, 2:15
Ciao Marco,
un caloroso benvenuto anche da parte mia, e visto che ti qualifichi cartopazzo, direi che sei qualificato per raccontarci qualche dettaglio in più su quelle che usi...
Simone
Grazie Simone del benvenuto e volentieri racconto qualcosina sulle penne che uso. A me piace molto prendere appunti su foglietti piegati a quarto. Per me è quasi una mania e non mi stupirebbe se un osservatore esterno vedendomi così indaffarato mi desse del grafomane. Il fatto è che credo fermamente che i pensieri non ci appartengano, che le intuizioni come arrivano altrettanto velocemente dileguino, che le idee e i propositi si affastellino e si perdano in un nulla di fatto. I diari, i taccuini, le agende sono materializzazioni storiche della coscienza che l'uomo ha di quanto sia effimero il regno del pensiero, delle idee, delle riflessioni... per quanto mi riguarda ho da tempo dissugato questi strumenti in foglietti piegati a quarto, che ricavo dai materiali più disparati, e da una fedele compagna: una penna! Anzi due...
In ambiente domestico uso una stilografica, la Twsbi Eco, caricata con un inchiostro Herbin turchese. La sua scorrevolezza è meravigliosa. Il flusso di inchiostro abbondante, opulento, una beatitudine. Sfioro la carta e lascio un segno. L'inchiostro vivace è un azzurro turchese con note di verde, l'immensità del cielo sereno nelle mattine d'estate, il calore delle note verdi a rallegrare un blu che in altri contesti annienta. La penna Twsbi Eco con cappuccio esagonale bianco ha un corpo trasparente che mette in bella vista l'inchiostro, ondeggiante al suo interno come le onde del mare. Una favola.
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In ambiente lavorativo questo importante godimento mi è impedito. Devo celare questa passione. In tal senso ritorna estremamente utile il foglio piegato a quarto, piccolo, immediato, da tenere nel taschino senza deformare la tasca dei pantaloni. E devo utilizzare una penna sferografica, immediata nell'uso (prima o poi però mi acquisterò una capless della Pilot) e possibilmente con più colori, che mi permettono di corrispondere l'umore del momento o l'importanza che attribuisco all'appunto. La scelta cade di necessità sulla regina indiscussa delle multipen, la Bic 4colours. Meccanismo a scatto del primo modello (pomello sferico e non bucato), fusto azzurro e però caricata con i refill del modello crystal che, per chi non lo sapesse, sono estremamente brillanti e scorrevoli (ovviamente nulla rispetto a una stilografica, infatti scriverci è comunque 'na mezza tortura...).
Ecco qui le penne che uso e l'uso che ne faccio.
Ve l'avevo detto che sono un cartopazzo