Parker duofold
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Chiedo aiuto per una parker duofold 1921 -1930 apparentemente in buone condizioni. Ottimo mi pare il pennino.il mio riparatore non e' riuscito in nessun modo ad aprirla per cambiare il sacchetto. Aspetto i vostri suggerimenti e, dato che non ho molta manualita' ed esperienza eventualmente il nome di riparatori all'altezza in messaggi privati, meglio nell'area di Milano. Allego foto .Grazie
umberto-
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Parker duofold
la sezione dovrebbe essere avvitata al fusto in questi modelli.
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è una streamline, probabilmente a pressione non a vite
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Vero. La conferma la si può avere dalla barra di pressione: se è agganciata al fondo (accanto al pulsante) la sezione è a pressione.
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Ciao Umberto: complimenti, bella penna!
https://www.fountainpen.it/Duofold
la tua penna (Duofold Streamline, come osservato dal GM e da PeppePipes) non era entrata in produzione prima del 1929 e ne era uscita probabilmente solo dopo il 1935...
In bocca al lupo per il recupero alla scrittura!
Giorgio
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Solo una piccola precisazione (e solo per gli utenti meno informati, visto che ultimamente le Duofold vengono presentate a mazzetti, senza fare le dovute distinzioni tra ebanite e celluloide, tra flat-top e streamline, tra americane canadesi inglesi danesi tedesche francesi e italiane): come puoi verificare sul WikiGodowsky1930 ha scritto: ↑mercoledì 13 dicembre 2017, 14:59 Chiedo aiuto per una parker duofold 1921 -1930...
https://www.fountainpen.it/Duofold
la tua penna (Duofold Streamline, come osservato dal GM e da PeppePipes) non era entrata in produzione prima del 1929 e ne era uscita probabilmente solo dopo il 1935...
In bocca al lupo per il recupero alla scrittura!
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Giorgio
Parker duofold
Sì ma la Onoto 6000 non ce la fai vedere? 
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Sul fusto è riportato comunque Parker Made in Canada. Per la Onoto di cui parla Malina è rientrata a" casa" oggi. Quindi a presto speriamo con foto accettabili . umberto
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Le Duofold strimelined hanno normalmente la sezione a pressione; però qualche eccezione può esistere ed il fatto che la penna sia canadese potrebbe già essere un elemento che rende prudente una verifica, che come ho scritto prima può costituire nel controllo della lamella di pressione o press bar. Nella foto allegata (prelevata in rete) si vedono sette barre, delle quali le ultime due in basso sono quelle utilizzate nelle Duofold Streamlined con la sezione a pressione. Nella penultima barra, nella quale le due lamine sono fotografate leggermente aperte a forbice si può notare che l'appendice superiore della lamina in basso ha una piega a circa 90° che le consente di essere agganciata al corpo attraverso il foro che ospita il pulsante. Si comprende facilmente che questo tipo di barra, risultando "appesa" al fondo della penna, lavora a trazione anziché a compressione: non punta quindi contro la sezione esercitando una pressione che potrebbe farla sfilare, da cui la necessità che questa sia avvitata al corpo.
Appurato quanto sopra ed evitato il rischio di tirare senza risultati una sezione avvitata che non cederebbe mai, occorre concentrarsi sul problema di rimuovere la predetta.
La prima cosa da augurarsi è che responsabile della resistenza non sia la famigerata e mai abbastanza esecrata shellac o gommalacca sbordata fuori nell'incollaggio del serbatoio; altrimenti possono essere problemi davvero seri.
Dando per scontato che la penna sia stata già abbondantemente tenuta a bagno, il tentativo che farei per primo sarebbe quello di picchiettare con il manico in plastica di un coltello da tavola impugnato per la lama sul corpo della penna, in corrispondenza della filettatura dove si avvita il cappuccio, ovvero sopra la superficie di contatto tra corpo e puntale. Lo si deve fare lungo tutta la circonferenza, ruotando la penna che dovrà essere appoggiata rigida e che non vibri, quale un davanzale, uno scalino, ecc.. I colpetti devono essere dati senza eccedere con la violenza (cosa peraltro piuttosto difficile operando con un coltello che pesa intorno ai 25 gr.), ma comunque in modo fermo ed insistendo abbastanza.
Le vibrazioni indotte in questo modo molto spesso hanno ragione sulla sporcizia che tiene incollate le parti, e magari anche su qualche residuo della maledetta shellac, se non è troppo abbondante.
Dopo il trattamento provare a ruotare e tirare il puntale aiutandosi eventualmente con un paio di pinze, proteggendo ovviamente la penna con un pezzo di cuoio o gomma sufficientemente spessa: moderando la forza e soprattutto facendo molta, molta attenzione che le sollecitazioni avvengano sempre lungo l'asse della penna, evitando di esercitare uno sforzo di flessione che sarebbe estremamente pericoloso.
Appurato quanto sopra ed evitato il rischio di tirare senza risultati una sezione avvitata che non cederebbe mai, occorre concentrarsi sul problema di rimuovere la predetta.
La prima cosa da augurarsi è che responsabile della resistenza non sia la famigerata e mai abbastanza esecrata shellac o gommalacca sbordata fuori nell'incollaggio del serbatoio; altrimenti possono essere problemi davvero seri.
Dando per scontato che la penna sia stata già abbondantemente tenuta a bagno, il tentativo che farei per primo sarebbe quello di picchiettare con il manico in plastica di un coltello da tavola impugnato per la lama sul corpo della penna, in corrispondenza della filettatura dove si avvita il cappuccio, ovvero sopra la superficie di contatto tra corpo e puntale. Lo si deve fare lungo tutta la circonferenza, ruotando la penna che dovrà essere appoggiata rigida e che non vibri, quale un davanzale, uno scalino, ecc.. I colpetti devono essere dati senza eccedere con la violenza (cosa peraltro piuttosto difficile operando con un coltello che pesa intorno ai 25 gr.), ma comunque in modo fermo ed insistendo abbastanza.
Le vibrazioni indotte in questo modo molto spesso hanno ragione sulla sporcizia che tiene incollate le parti, e magari anche su qualche residuo della maledetta shellac, se non è troppo abbondante.
Dopo il trattamento provare a ruotare e tirare il puntale aiutandosi eventualmente con un paio di pinze, proteggendo ovviamente la penna con un pezzo di cuoio o gomma sufficientemente spessa: moderando la forza e soprattutto facendo molta, molta attenzione che le sollecitazioni avvengano sempre lungo l'asse della penna, evitando di esercitare uno sforzo di flessione che sarebbe estremamente pericoloso.
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Quando si esprime PeppePipes (alias "la cassazione a sezioni riunite della sezione tecnica") occorre usare grande deferenza.
- un colpettino di asciugacapelli, anche con l'intento di ammorbidire l'aventuale gommalacca, non glielo daresti?
- quelle barre di pressione sono quelle che vanno sotto il nome di "A-bars" (per distinguerle dalle J-bars e dalle I-bars)? Ora ho capito dove e come si usano.
Michele
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Molte grazie, troppo buono.zoniale ha scritto: ↑giovedì 14 dicembre 2017, 14:01Quando si esprime PeppePipes (alias "la cassazione a sezioni riunite della sezione tecnica") occorre usare grande deferenza.
- un colpettino di asciugacapelli, anche con l'intento di ammorbidire l'aventuale gommalacca, non glielo daresti?
- quelle barre di pressione sono quelle che vanno sotto il nome di "A-bars" (per distinguerle dalle J-bars e dalle I-bars)? Ora ho capito dove e come si usano.
Una scaldata può essere utile, soprattutto in ragione del fatto che i materiali di corpo e sezione sono diversi o nell'ipotesi che - seppure ne sarebbe oscuro il motivo - sia stato utilizzato del sigillante bituminoso come nelle penne che necessitano di tenuta stagna tra le due parti.
La gommalacca viene descritta come sensibile al calore (>65°); credo che ciò possa valere nel renderla assolutamente sconsigliabile nella finitura di mobili sui quali si stira. Tuttavia quando è in uno spazio interstiziale e lo spessore è esiguo come in questi casi, pensare di ammorbidirla col caldo è una pia illusione.
Per l'esperienza fatta sulle laminate sulle quali è stato usato questo incollaggio, si può scaldare sino al punto in cui l'ebanite brucia senza che il famigerato collante molli la presa. Fortunatamente in quel caso si può mettere la penna a bagno nell'alcool - cui l'ebanite a differenza della celluloide è insensibile - e con un pò di pazienza la maledetta si scioglie.
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Uhm, quindi le laminature sono ancorate con volgare shellac? Ottimo a sapersi, ne ho una ballerina che vorrei levare e riposizionare più saldamentePeppePipes ha scritto: ↑giovedì 14 dicembre 2017, 14:58 Per l'esperienza fatta sulle laminate sulle quali è stato usato questo incollaggio, si può scaldare sino al punto in cui l'ebanite brucia senza che il famigerato collante molli la presa. Fortunatamente in quel caso si può mettere la penna a bagno nell'alcool - cui l'ebanite a differenza della celluloide è insensibile - e con un pò di pazienza la maledetta si scioglie.
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No, fortunatamente per la maggior parte le laminature sono attaccate con un materiale bituminoso, molto più cedevole al calore.malina ha scritto: ↑giovedì 14 dicembre 2017, 19:52Uhm, quindi le laminature sono ancorate con volgare shellac? Ottimo a sapersi, ne ho una ballerina che vorrei levare e riposizionare più saldamentePeppePipes ha scritto: ↑giovedì 14 dicembre 2017, 14:58 Per l'esperienza fatta sulle laminate sulle quali è stato usato questo incollaggio, si può scaldare sino al punto in cui l'ebanite brucia senza che il famigerato collante molli la presa. Fortunatamente in quel caso si può mettere la penna a bagno nell'alcool - cui l'ebanite a differenza della celluloide è insensibile - e con un pò di pazienza la maledetta si scioglie.![]()
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Attenzione anche a non esercitare pressione sulle leve delle pinze.PeppePipes ha scritto: ↑giovedì 14 dicembre 2017, 20:20 Dopo il trattamento provare a ruotare e tirare il puntale aiutandosi eventualmente con un paio di pinze, proteggendo ovviamente la penna con un pezzo di cuoio o gomma sufficientemente spessa: moderando la forza e soprattutto facendo molta, molta attenzione che le sollecitazioni avvengano sempre lungo l'asse della penna, evitando di esercitare uno sforzo di flessione che sarebbe estremamente pericoloso.
Siamo abituati a stringere mentre si svita, perche' di solito le pinze si usano su materiali metallici e sostituibili.
Se si stringe troppo (e troppo è spesso molto poco) su una penna ......
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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