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Inchiostro da stampante su stilo

I colori preferiti, le miscele sperimentate, le misture autoprodotte. Tutto sull'inchiostro che utilizzate nella vostra fedelissima stilografica!
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Chiocciola
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Messaggio da Chiocciola »

Buonasera a tutti, vorrei parlarvi di una curiosità che mi sta affliggendo abbastanza nelle ultime ore...si può usare l'inchiostro della stampante (in flacone da 30 o più ml) per far scrivere una silografica :?:
Ho letto di un solo utente che qui ne ha fatto un test: https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=7478 , purtroppo con scarsi risultati in quanto l'inchiostro continuava a trapassare la pagina...
Qualcun altro di voi ha mai fatto una prova del genere? Perché potrebbe dare problemi se non pigmentato? Se troppo liquido un inchiostro, non si potrebbe rendere più denso attraverso qualche metodo che non sia la "stagionatura" che richiede molto tempo? Se non per le stilo, potrebbe serre usato con i pennini calligrafici o anche per uso artistico?
Spero di non avervi caricato troppo di domande magari ovvie per voi :oops: , in ogni caso, vi ringrazio anticipatamente.
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Chiocciola ha scritto: venerdì 1 dicembre 2017, 20:05 Qualcun altro di voi ha mai fatto una prova del genere?
Personalmente no, perché esiste in giro una quantità talmente smisurata di inchiostri stilografici che preferisco lasciare quelli da stampa inkjet nelle cartucce della mia Canon.
Chiocciola ha scritto: venerdì 1 dicembre 2017, 20:05 Se troppo liquido un inchiostro, non si potrebbe rendere più denso attraverso qualche metodo che non sia la "stagionatura" che richiede molto tempo?
Ci sono molti modi di addensare un liquido. Nel mio campo (le belle arti) si usano di solito - a seconda delle necessità, del materiale di partenza e del risultato voluto - bentonite, saponi metallici come lo stearato di alluminio, varie gomme naturali (principalmente gomma arabica e di ciliegio), silice pirogenica e moltissime altre sostanze.
Chiocciola ha scritto: venerdì 1 dicembre 2017, 20:05 Se non per le stilo, potrebbe serre usato con i pennini calligrafici o anche per uso artistico?
Per uso calligrafico vedo con molto interesse la possibilità di addensare nella giusta percentuale un inchiostro, ma bisognerebbe sentire qualche calligrafo, io non lo sono. I materiali per uso artistico, invece, devono rispondere a ben determinate caratteristiche, tra cui una resistenza alla luce non inferiore al grado 6 della BWS (Blue Wool Scale). Personalmente, in questo caso specifico, considerando la mole di materiale esistente, non vedo la necessità pratica di un utilizzo di questo genere. Se invece parliamo di "gioco", e quindi di pure intenzioni ludiche, si può fare e sperimentare di tutto.
:wave:
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Messaggio da Chiocciola »

...Se invece parliamo di "gioco", e quindi di pure intenzioni ludiche, si può fare e sperimentare di tutto.
:wave:
Naturalmente si, intendevo per giocare con i colori, la densità e tutto il resto in quanto l'inchiostro per stampanti è molto economico grazie alle grandi quantità in cui viene solitamente venduto e quindi, anche se magari non si dovesse avere un buon risultato, si potrebbe "buttare l'intruglio" senza starci a pensare tanto...
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Messaggio da Monet63 »

Chiocciola ha scritto: sabato 2 dicembre 2017, 11:10
...Se invece parliamo di "gioco", e quindi di pure intenzioni ludiche, si può fare e sperimentare di tutto.
:wave:
Naturalmente si, intendevo per giocare con i colori, la densità e tutto il resto in quanto l'inchiostro per stampanti è molto economico grazie alle grandi quantità in cui viene solitamente venduto e quindi, anche se magari non si dovesse avere un buon risultato, si potrebbe "buttare l'intruglio" senza starci a pensare tanto...
Beh, se compri grandi quantità dovremmo essere li. Nel senso che, ad esempio, acquistando la bottiglia da litro di Pelikan 4001 spendi una quindicina di euro in più rispetto al più economico inchiostro da stampante, ma quei quindici euro dovrai diluirli appunto in un litro. Per quanto tu possa sperimentare non è che sia una quantità che finisci velocemente, ed oltretutto parti da un prodotto di qualità già studiato per le stilografiche. Alla fine potresti addirittura risparmiare, perché eviteresti lo spreco di materiali (inchiostro e additivi) che devi mettere in conto quando vuoi trasformare l'ottone in oro. Insomma, io comprerei direttamente l'oro, ecco. :mrgreen:
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Messaggio da sciumbasci »

Considerando quello che ti fanno pagare l'inchiostro da stampante, trovo più logico porsi la domanda opposta: quale inchiostro stilografico per ricaricare la cartuccia della stampante :D
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Messaggio da MaPe »

Chiocciola ha scritto: venerdì 1 dicembre 2017, 20:05 Buonasera a tutti, vorrei parlarvi di una curiosità che mi sta affliggendo abbastanza nelle ultime ore...si può usare l'inchiostro della stampante (in flacone da 30 o più ml) per far scrivere una silografica :?:
:wtf:

Per scrivere dovrebbe anche scrivere...ma un inchiostro concepito per una stampante...è leggermente diverso da un inchiostro concepito per una stilografica...poi dopo magari mi sbaglio...magari l'inchiostro per la stampante non da problemi nella stilografica...ma perchè rischiare?
Per addensare puoi usare la gomma arabica, se aggiungi gomma arabica NON mettere l'inchiostro nella penna, usa i pennini da calligrafia.
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Messaggio da Monet63 »

sciumbasci ha scritto: sabato 2 dicembre 2017, 13:11 Considerando quello che ti fanno pagare l'inchiostro da stampante, trovo più logico porsi la domanda opposta: quale inchiostro stilografico per ricaricare la cartuccia della stampante :D
Oggi le cose stanno un pò diversamente da solo qualche anno fa, quando un litro di inchiostro - di fatto - poteva arrivare a costare intorno ai 1500 euro: i prezzi si sono abbattuti e proprio case come Epson (erano i più scatenati) vendono a costo più che ragionevole bottiglie di inchiostro di prima qualità, e progettano stampanti "CISS native", per l'uso con grosse taniche. A parte che vien da chiedersi quanto ci guadagnassero prima, il punto è sempre che io sono un convinto sostenitore del "a ognuno il suo". La mia è proprio una forma mentale, su moltissimi oggetti e servizi. Posso dirti che l'inchiostro stilografico, tutto, è progettato per avere un determinato comportamento, a livello di pennino/alimentatore/serbatoio. L'inchiostro dye (ma anche quello pigmentato) per stampante deve avere un comportamento per certi versi opposto: nel caso di Canon è studiato - ad esempio - per reggere determinate temperature, perché le Canon non sono delle comuni inkjet, ma tecnicamente sono delle bubble-jet.
Lo so che la tua era una battuta, è che su questi argomenti viene fuori il tecnico che è in me (per un breve periodo della mia vita feci l'assistenza a quattro modelli di stampanti Epson, della famiglia R200/R300).
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Messaggio da Chiocciola »

Grazie a tutti per le risposte molto competenti, in effetti non avete tutti i torti :thumbup:
Purtroppo o per fortuna ho una voglia matta di sperimentare quindi, appena non avrò un flacone sotto mano, vedrò che risultati potrebbero dare :lol:
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Messaggio da Ottorino »

Monet63 ha scritto: venerdì 1 dicembre 2017, 21:41 Nel mio campo (le belle arti) si usano di solito - a seconda delle necessità, del materiale di partenza e del risultato voluto - bentonite, saponi metallici come lo stearato di alluminio, varie gomme naturali (principalmente gomma arabica e di ciliegio), silice pirogenica e moltissime altre sostanze.
Amplia per favore, le altre sostanze.
E, se vuoi, potresti approfondire cosa sia la silice pirogenica ?
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Monet63 »

Ottorino ha scritto: sabato 2 dicembre 2017, 22:20
Monet63 ha scritto: venerdì 1 dicembre 2017, 21:41 Nel mio campo (le belle arti) si usano di solito - a seconda delle necessità, del materiale di partenza e del risultato voluto - bentonite, saponi metallici come lo stearato di alluminio, varie gomme naturali (principalmente gomma arabica e di ciliegio), silice pirogenica e moltissime altre sostanze.
Amplia per favore, le altre sostanze.
E, se vuoi, potresti approfondire cosa sia la silice pirogenica ?
Ciao Ottorino!
Le altre sostanze possono riguardare tecniche non ad acqua, e per questo non le ho citate. Ad esempio, possono essere considerati agenti addensanti le calciti, i gessi, il silicato di alluminio, il talco, il carbonato di calcio rivestito (con acido stearico), il rosso d'uovo e la destrina.
Invece, per quanto riguarda le tecniche ad acqua (a cui possono essere assimilati gli inchiostri stilografici) alcune sostanze sono in grado di trasformare in gel fluidi come l'acqua. Parlo della bentonite e degli stearati, specialmente quello di alluminio. In particolare, la bentonite è molto efficace, in quanto piccolissime quantità possono addensare efficacemente qualsiasi liquido. Queste sostanze hanno anche funzione di agente antiseparatore, nel senso che in caso di utilizzo con sospensioni (esempio alcuni inchiostri a pigmenti anziché i comuni inchiostri a base di coloranti) impediscono che il legante si separi dal pigmento; in pratica evitano che "faccia la posa".
La silice pirogenica (al momento ho in studio l'Aerosil 200), invece, è un prodotto incredibilmente leggero (siamo nell'ordine di 50 grammi per litro) con altissima capacità addensante e antiseparatrice. La forma amorfa è totalmente inerte, innocua e quindi sicura per la salute umana, ma data la sua leggerezza va manipolata comunque proteggendosi con una comune mascherina, per evitare di respirarla. Funziona benissimo con moltissimi liquidi, dall'acqua all'olio, e minime quantità possono addensare un inchiostro il giusto - ad esempio - a usarlo in sicurezza su un pennino calligrafico da intinzione. Una quantità adeguata può trasformare facilmente un inchiostro (o qualsiasi altro liquido) in una mattonella solida come un pezzo di sapone. Essendo inerte, è la sostanza di prima scelta quando non si vogliono modificare in nessun modo (eccetto la densità ovviamente) le caratteristiche di un liquido. A differenza della bentonite ne serve molto meno per ottenere lo stesso effetto, con conseguente minore cambiamento delle caratteristiche di partenza (esempio, saturazione).
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Messaggio da Ottorino »

Dosi orientative di bentonite (montmorillonite) e silice ?
La silice che descrivi è in polvere quindi. Strano che sia amorfa. Mi devo documentare. Hai qualche riferimento che possa studiare ?
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Monet63 »

Per le dosi bisogna fare delle prove. Orientativamente la bentonite in acqua assorbe circa 5 volte il suo peso e non devi fare niente se non attendere, la silice pirogenica va "lavorata" preferibilmente con una spatolina su una lastrina di vetro (quello delle cornici a giorno va benissimo, è molto facile e veloce, giusto alcuni istanti) e la pastella risultante (leggermente lattiginosa ma senza impatto sul cromatismo) va diluita asecondo necessità. Il mio consiglio è di fare prima delle prove con l'acqua, e poi passare all'inchiostro. E' come sistemare i pennini: tempo, pazienza e procedere a piccolissimi passi, perché ad occhio magari sembra non ci siano cambiamenti, quando in realtà è già cambiata la densità.
La silice pirogenica amorfa deve avere determinate caratteristiche perché funzioni come gelificante: alcune silici che mi capitarono in passato creavano semplicente un liquido appena denso che colava come uno smalto rappreso. L'Aerosil 200 è il miglior prodotto trovato finora, lo vendono tendenzialmente i negozi di articoli per restauro (io lo trovo facilmente a Roma) ed è in grado di formare una pasta ferma, corta, di densità variabile a tuo piacimento (dal praticamente liquido alla consistenza del burro freddo). Pur essendo in forma secca non è propriamente "in polvere", è più simile ai fiocchi di neve molto, molto, molto rimpiccioliti. Si potrebbe usare per fare un plastico ferroviario con la neve, in scala 1:144.
Io non ho idea di quando sarà il prossimo Pen Show a Roma (ma anche Firenze è ancora piuttosto vicina), ma ci sarò sicuramente. Non so che urgenza tu abbia, ma se vuoi ti porto volentieri qualcosa. Oppure, se hai fretta e non trovi, mi dai un indirizzo e ti spedisco Aerosil200 e stearato di alluminio.

Edit: dimenticavo i riferimenti.
Cercando su Google "Aerosil 200" i primi tre risultati sono del produttore, il quarto di un negozio di Roma di articoli per restauro che spiega alcune cose importanti. In prima pagina trovi anche altri produttori e schede di sicurezza.
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Messaggio da Quozzamax »

sciumbasci ha scritto: sabato 2 dicembre 2017, 13:11 Considerando quello che ti fanno pagare l'inchiostro da stampante, trovo più logico porsi la domanda opposta: quale inchiostro stilografico per ricaricare la cartuccia della stampante :D
Una volta lo feci.
Usati del blu pelikan 4001 in una stampante a getto d'inchiostro, e riuscii a finire di stampare le pagine che mi mancavano... Una quindicina.
Funzionò ancora un paio di volte, ma alla fine dovrei buttare la Cartuccia.

Ci provai dopo qualche anno, sempre in emergenza da fine Inchiostro, ma questa volta non funzionò più il trucco.
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Messaggio da Ottorino »

@monet63. Nessuna fretta. Nessunissima. Ci si trova a uno dei prossimi raduni.

Scusa il ritardo: m'era sfuggita la tua risposta.
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