Tra oltre cinquanta stilografiche d’epoca, all’ultimo mercatino ho scelto una matita…
Ora la domanda è: «Può una matita meccanica essere più bella di una stilografica?»
La risposta è «Assolutamente sì!», se la matita è una
In questo dipinto di Tamara De Lempicka (1898-1980) sono presenti tutti gli elementi cromatici e stilistici del più puro glamour Déco che ritroviamo anche sulla penna: l’oro delle chiome, il perla degli occhi e dell’anello, il bianco della veste e il nero zigzagante del drappeggio, le linee curve alla base della colonna e l’impianto perfettamente cilindrico del fusto…
Un po’ di storia
Quel diavolo di George Parker faceva le pentole ma non i coperchi…
Ovvero: la prima matita della Casa risale solo al 1922, ma la matita abbinata alla prima Duofold (che vide la luce nel 1921) non venne resa disponibile che dal 1924! E questa fu la ragione principale per cui, anche ad un'osservazione superficiale, lo stile dei due strumenti non risulta perfettamente armonizzato, anzi…
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Una particolarità cromatica del nero&perla Parker sembrerebbe risiedere (secondo almeno uno dei commentatori) nell’aggiunta alla celluloide di “scaglie di pesce”: tale elemento, “composito” e “animalier” proprio come il Déco propugnava, avrebbe però compromesso la tenuta della colorazione della parte chiara del materiale, già messa a repentaglio dalle esalazioni dei sacchetti per l’inchiostro nelle stilografiche. Quindi un colore così bello e ben conservato, che sia su una stilografica o su una matita, è sicuramente degno di apprezzamento…
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Tra le due matite mostrate nei disegni vi è una sottile differenza, che non ha mancato di incuriosire il mitico curatore del da me più volte citato e lodato The Leadhead's Pencil Blog.
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https://leadheadpencils.blogspot.it/sea ... d%20cap%29
(a cui rinvio anche per un gustoso approfondimento sulle dinamiche aziendali tra la Parker e i suoi rivenditori).
Ad una attenta osservazione, infatti, non sfuggirà che le due matite mostrate nelle Ads differiscono per una… costoletta: sulla corona dorata (gold crown ovvero "a campana") di quella precedente, come la mia, le costolette sono due, e il gold cap, e di conseguenza la matita, risultano più lunghi, mentre in quella successiva vi è una sola costoletta, e questo probabilmente dal giugno del 1929. In quell’anno, infatti, la Parker decise che era tempo di rinnovare una linea che, nonostante il grande successo aveva ormai quasi un decennio di onoratissima carriera sulle spalle (dalla prima Duofold solo rossa con estremità nere in ebanite del 1921) e necessitava di uno svecchiamento, dapprima solo cromatico con l’introduzione del colore perla&nero, poi ben più radicale con l’introduzione della nuova linea Duofold Streamline per la quale fu finalmente studiata una matita molto più affine stilisticamente.
Ma più di un anno dopo (almeno fino alla fine del 1930) in Italia si continuavano a pubblicizzare i vecchi modelli flat-top cilindrici da accoppiare alle matite “tradizionali”, come si vede in questo mio contributo archiviato: Continua…