Le penne che ho acquistato sono Pelikan Twist - scelta, in tutta onestà, a scatola chiusa solo perchè mi è sempre piaciuta per design e a poco più di 6 euro mi era parso un buon acquisto - e Faber Castell "Schulfüller" - non la classica "Scribolino" ma un più sobrio modello tutto in plastica blu, con clip in metallo e inserti in plastica nera -. Tra le penne provate ci sono un sacco di Pelikan (Pelikano, Pelikano Junior, Twist, Stola III), tantissime Online (vari modelli che non saprei identificare), diverse Lamy (Safari, Al Star e Nexx), alcune Faber Castell (la generica Schulfüller e le Loom), alcune Schneider (Smart e Base), una Kaweco Sport e tantissime penne blisterate di marchi minori (ricordo Stylex).
Il primo contatto è stato con le Online e con le Pelikan:
> le Online - con prezzi tra i 2 e i 20 euro per quelle da me provate - mostrano una qualità dei materiali commisurata al prezzo, per cui le penne al di sotto dei 15 euro mi hanno decisamente deluso per qualità delle plastiche utilizzate, mentre i modelli un tantino superiori erano piuttosto soddisfacenti. In generale, diversi modelli godono di un ecosistema vario e ben distribuito, fatto di ricariche, converter, sezioni e pennini intercambiabili (acquistabili al costo di circa 5 euro l'uno) e personalizzazioni varie. Sono penne giovanili, scrivono generalmente bene, in maniera piuttosto anonima sia come tratto che come sensazioni sotto le dita. Tolti i modelli di primissima fascia, ho trovato la qualità della scrittura generalmente buona, con partenze pronte e flusso non troppo secco nè troppo abbondante.
> le Pelikan mi hanno colpito per qualità dei materiali anche nella fascia bassa, con plastiche piacevoli al tatto e di spessore consistente. Mi hanno lasciato, invece, un tantino interdetto in fatto di scrittura: il pennino è un idrante e scrive anche bene su carte lisce - che in Germania sono la normalità - mentre tende ad "affondare" con carte appena più porose. La cosa che comunque mi ha soddisfatto meno è la poca versatilità: sarà per l'indirizzo prettamente scolastico, ma Pelikano, Pelikano Junior e Twist, scrivono bene solo se impugnate a dovere e col giusto angolo rispetto al foglio; non scrivono al contrario, non scrivono se troppo inclinate, non scrivono se impugnate male. Sono sicuramente un'ottima scuola, ma le ho trovate povere di possibilità creative. Nel complesso, mi piacciono soprattutto per lo stampato, per scritture "lapidarie": non le userei in lunge sessioni di scrittura. Discorso a parte merita la Stola III che è una penna piacevolissima in fatto di scrittura, dal pennino piuttosto bagnato, scorrevole e dal tratto generoso: decisamente più versatile che nei modelli scolastici. Peccato per le finiture non troppo curate nella zona del "tappino" in plastica nera in coda alla penna. In generale è uno strumento di scrittura piacevole, dal design interessante e dalla scrittura sicura e in linea con quel che ci si aspetta da una Pelikan.
Subito dopo Online e Pelikan, visitando la grande libreria-cartoleria dell'università frequentata dalla mia ragazza, ho avuto modo di testare le Lamy, mentre in una grande catena di cartolerie presenti nei principali centri commerciali, ho apprezzato le Schneider:
> Lamy Safari, Al Star e Nexx sono tutte penne belle, affidabili, ben realizzate, ben distribuite e inserite in un ecosistema vario. Sono penne perfette per gli univeristari: peccato per i prezzi che ho trovato un tantino sopra la media. Una sola cosa mi ha lasciato interdetto: i pennini bruniti mi son sembrati "peggiori" di quelli in acciaio. Il flusso mi è parso più magro, qualche falsa partenza si è fatta notare... Niente di grave, ma mi pare una cosa bizzarra e mi è dispiaciuto constatarla, anche perche la Umbra Matt è, secondo me, bellissima.
> La Schneider con le sue Smart e Base ha fatto - sempre secondo me - un ottimo lavoro nell'offrire un prodotto non solo di buona qualità generale, ma anche non troppo anonimo nell'aspetto e piacevole tanto in fatto di sensazioni tattili quanto per scrittura. Sono solide ed economiche, scorrevoli e dal flusso "giusto". Un'alternativa economica alle Lamy, ma anche meno distribuita, meno "personalizzabile" e meno prestigiosa.
Per finire, negli ultimi giorni ho avuto modo di provare le Faber-Castell:
> Una piccola cartoleria aveva le Loom in esposizione, pronte alla prova, e le scolastiche in blister. Impugnata la Loom mi ci son trovato subito magnificamente: ben realizzata, ben pesata, dal design interessante (anche se non amo l'enorme tappo) e, soprattutto, strepitosa in quanto a scrittura! Davvero, mi son sentito subito proiettato su un altro livello quando ho iniziato a scrivere sul foglio offerto dall'espositore per i test. Questa penna ha del carattere: il tratto è preciso, scrive senza indecisioni, senza false partenze e senza bisogno di pressione alcuna. Il flusso è giusto, il tratto non è asciutto ma non dà problemi neanche sulle cartacce e, soprattutto, il pennino restituisce alla mano delle sensazioni piacevolissime durante la scrittura, specialmente su carte lisce: non si ha quella sensazione "burrosa" della mia Jinhao o di alcune Pelikan, ma il pennino scorre sulla carta anche meglio di quando ci si aspetterebbe da una giapponese (o almeno, meglio - a mio gusto - delle Pilot MR, Metropolitan e 78G che ho avuto modo di provare) e proprio agli standard giapponesi paragonerei il tratto, mai eccessivo. Purtroppo è una penna che supera di una quindicina di euro tutte le altre citate in questo articolo e ho dovuto rinunciare all'idea di prenderne una per il momento. Fortunatamente, il negoziante - molto gentile in barba allo stereotipo - mi ha suggerito di prendere "a scatola chiusa" una delle scolastiche blisterate dal prezzo molto molto abbordabile: considerato che per meno di 6 euro avrei portato a casa una penna e 7 cartucce del bel "königsblau" del marchio tedesco ho deciso di provarci. Scartato il blister la prima impressione non è stata esattamente esaltante: le plastiche della penna, infatti, risultano economiche sin dal primo contatto e non ho potuto fare a meno di temere per la qualità del pennino. Alla prova su carta ogni dubbio è stato fugato e, anzi!, la penna ha superato tutte le aspettative diventando in breve tempo la mia penna principale!



Brevissimo esempio di (brutta, scusate!) scrittura su carta economica con inchiostro misto F-C Royal Blue e 4001 Blue Black (ho provato questo inchiostro e poi son tornato al F-C senza un lavaggio e senza che il BB fosse totalmente drenato dall'alimentatore):

Tutti i pregi attribuiti alla Loom si ritrovano qui: certo, dopo un po' di inutilizzo può capitare che non parta al primo colpo su una carta liscia come la Oxford, ma è raro e in ogni caso basta un secondo tocco sul foglio per lasciar libero il flusso. In scrittura non mostra nessuna esitazione e, complice l'estrema leggerezza delle plastiche e la sezione gommata (gommatura, questa si, di qualità buona) si tiene in mano con immenso piacere e senza provocare la minima stanchezza. Il tratto è un poco più sottile rispetto a un F Lamy quindi lo definirei genericamente fine dato che il pennino non mostra incisioni e che sul blister è descritto da una semplice "A" di cui ignoro il significato. Il negoziante, poi, mi ha anche parlato di un'altra scolastica, dal prezzo leggermente superiore, che vanta una costruzione in fibra, un design ancora più sobrio e lo stesso pennino della Loom... Ho lasciato alla mia ragazza il compito di procurarmene una con l'aiuto del buon uomo

Non ho citato la Kaweco solo perchè è già la seconda volta che ne provo una e ancora una volta mi ha totalmente deluso in fatto di qualità del pennino: è una penna molto bella e assolutamente originale, ma quelle che ho provato costano 10 volte il prezzo della mia Jinhao senza riuscire a superarla per qualità di scrittura nè, evidentemente, per standard qualitativi. A questo punto mi auguro di essere stato io lo sfortunato e mi riservo di provarne altre (è stato difficile trovarne anche solo una e non c'erano altri esemplari disponibili) prima di sbilanciarmi in un giudizio.
Venendo alle conclusioni: devo ammettere che se avessi avuto nel mio paese o nella città più vicina una varietà di penne scolastiche come quella trovata in germania non mi sarei rivolto a una cinese. Non che la Jinhao non sia stato un buon acquisto, anzi!, ma potendo prendere comodamente in negozio, per lo stesso prezzo o poco più, una penna che scrive altrettanto bene - o giù di lì, a seconda dei gusti - non mi sarei neanche posto il problema di lanciarmi in un'acquisto online. Purtroppo così non è e trovo che la convenienza di certe scolastiche finisca per perdersi quando al loro prezzo vanno aggiunte le inevitabili spese di spedizione o i rincari dei distributori nostrani. Decisamente più convenienti le penne entry level di fascia superiore come le Lamy, alcune Online, le Faber-Castell Loom e simili: su queste i prezzi sono assolutamente in linea, talvolta anche convenienti, e l'acquisto è favorito dai canali di distribuzione più agevoli. Ora come ora, comunque, son felice di aver avuto l'opportunità di provare diverse penne capendo cosa mi piace e cosa non mi piace, cosa fa per me e cosa no. La linea di stilografiche Faber-Castell è stata per me una grande scoperta e penso che tornerò ad attingere al loro catalogo appena possibile: sono le penne che più di tutte hanno catturato i miei favori tanto per le loro qualità oggettive quanto per il loro carattere unico in fatto di sensazioni durante la scrittura.
Ultimo appunto: questa specie di disamina è più una pagina di "diario" che un maxi-test. Prendetela per quel che è, non ha nessun valore scientifico. Le mie sono considerazioni personali e non pretendono di esser condivise. L'unica cosa che mi piace condividere è l'entusiasmo per questa esperienza

Ah! Quasi dimenticavo! Della germania oltre ai wurstel, ai paesaggi, alle penne, all'ordine, al verde pubblico etc. etc. ho apprezzato anche la grande varietà di carte: un po' ovunque è possibile trovare spiralati Oxford a 2 euro su per giù, gran parte della linea Clairefontaine per meno di 5 euro, interi reparti dedicati al materiale da corrispondenza, quaderni TEDi da un euro scarso con carta che qui a stento si trova su quaderni molto più costosi... Diciamo che è una specie di paradiso da questo punto di vista e mi piacerebbe ritornarci con la valigia vuota

Grazie ai coraggiosi che mi avranno letto fin qui e chiedo scusa per eventuali errori grammaticali o di sintassi, dovessero essermi sfuggiti

