Una penna col botto : Taranis era il dio celtico del tuono e bisognerebbe conoscere le ragioni per cui le hanno attribuito questo nome, mah valli a capire.
Comprata in aprile al bellissimo prezzo di 33,45 euro spese comprese.
La Sheaffer Taranis è stata introdotta nel 2013 a cento anni tondi dalla nascita e progettata da un architetto ( ma non facevano palazzi, sedie, monumenti ....), Charles Debbas (chiii ?) che potrebbe essere francese, anzi ora che mi sono informato so che è statunitense.
Il Sheaffer Taranis è disponibile in cinque finiture:
Stormy Night
Icy Gunmetal
Withe LIghtning
Wine Stormy
Chrome
La mia è bianca con finiture oro e tutte funzionano sia a cartucce che a converter.
Le dimensioni sono di 13,7 cm da chiusa e 11,3 senza cappuccio, mentre la circonferenza va da 11 a 8,5 mm.
Da chiusa , quello che risalta è la perfetta simmetria tra cappuccio e fusto ( separati da un anello dorato ) e il lunghissimo clip col classico punto bianco e la piccola scritta "Sheaffer" sul lato.
La penna è perfettamente tonda al centro e andando verso le estremità si assottiglia , per terminare in forma di quadrato.
Fin qui non ci sarebbe nulla di eccezionale, ma è togliendo il cappuccio che cambia la musica. Si rimane colpiti da una lunga banda dorata, con una grande scritta SHEAFFER, che arriva fino al pennino, e che qui vicino avvolge per tutta la circonferenza la sezione prensile.
Colpisce anche il pennino semicoperto, è molto piccolo, e assomiglia molto a quello della Parker 51; l'alimentatore è ovviamente proporzionato al pennino ed è liscio.
Il tutto è di grande effetto visivo, bello a vedersi anche se a prima vista potrebbe essere sconcertante per l' estetica un po' inusuale.
In mano restituisce una sensazione di solidità e robustezza, il clip, è robusto e assolve bene il suo compito. Il cappuccio a pressione chiude bene sul corpo della penna.
La laccatura sembra buona anche se ad una estremita manca per una sottilissima linea ( a onor del vero non ricordo se era già cosi oppure ho combinato io qualcosa ).
La scrittura è ineccepibile con un tratto netto, pulito senza sbavature e senza false partenze. Il tratto è un M, almeno così è scritto dal lato opposto della banda metallica del gruppo scrittura, ma in realtà è un F. Degno di nota è poi la scrittura del lato secco che è uguale a quella del lato bagnato se non per il tratto che è un EF.
Il flusso d' inchiostro non è ne' abbondante ne' scarso ma diciamo giusto.
Però è successo per ben due volte in scrittura che il flusso d' inchiostro è cessato e non voleva saperne di ripartire. Ho dovuto agire sul converter, spingendo l'inchiostro verso il pennino e allora a ripreso a scrivere.
Qui Taranis si è stato zitto ma l'urlo l'ho fatto io, e che caspita proprio una Sheaffer doveva farmi questo scherzo ?
Ciao a tutti e alla prossima
PS
Io volevo fare un qualcosa che ricordasse le descrizioni e le storie di Giorgio ma dopo tanto pensare ho deciso che l'unica cosa che potevo fare era non farla
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