MaPe ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2017, 19:38
Se mi prestate 215.242,24€uri a fondo perduto, mi prendo l'Audi S8 Plus che ho appena configurato. (Giusto per farmi due risate...questa macchina costa quanto un appartamento).
Il "prestito" a fondo perduto è un concetto interessante
francescog ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2017, 20:11
Il "prestito" a fondo perduto è un concetto interessante
Citofonare Padoan!
In questo periodo di DEF e Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, può spiegarti bene il concetto di "fondo perduto"...
Irishtales ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2017, 10:21Euri l'ho udito e letto solo in forma scherzosa, a sottolineare una cifra improbabilmente bassa oppure particolarmente esosa da elargire per l'oggetto in questione: una deformazione voluta, sottolineata, volta esclusivamente ad enfatizzare il prezzo d'acquisto o il valore virtuale di qualcosa, che l'interlocutore di turno ovviamente non riteneva congruo oppure riteneva così basso da essere palesemente indice di una altrettanto bassa qualità.
Mi è capitato di sentire: "ho acquistato questa penna per l'ingente somma di tre Euri!" con sorriso beffardo
Oppure: "Per quella catapecchia hanno avuto il coraggio di chiedermi cinquecentomila Euri!!" con un'espressione altrettanto emblematica
Naturalmente anche io uso Euro al singolare e al plurale.
A meno che non stia scherzando, eh!
Per me , questa è la considerazione giusta, anzi io proporrei di aggiungere qualche i alla fine in modo che diventi euriii, vista la velocità con cui se ne vanno dalle nostre tasche
Sembrerà strano, ma non mi è mai capitato di dire Euri, ho sempre detto Euro, da notare il correttore automatico traccia una bella linea rossa sotto la scritta Euri.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
Monet63 ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2017, 1:13
Fiocchetti ha scritto: ↑martedì 3 ottobre 2017, 23:03
La contrazione di una parola determina la sua indeclinabilità.
Di solito solo se è una parola composta, come bi-cicletta, auto-mobile, stilo-grafica, moto-cicletta, foto-grafia, etc.
Io personalmente preferisco euro, ed esiste anche una normativa europea ad hoc che dice che in italiano si usa sempre e solo la forma singolare. Tuttavia anche l'Accademia della crusca ha avuto i suoi dubbi; ad esempio, inizialmente propendeva per "euri" al plurale, poi aggiustarono il tiro. http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnA ... 141400.php
Devo dire che la "consulenza linguistica" della Crusca sul tema mi sembra molto più equilibrata (risposta del 2002, poco dopo l'introduzione della circolazione dell'euro):
Il presidente dell'Accademia della Crusca, prof. Francesco Sabatini, si è pronunciato in proposito nel numero 23 della rivista La Crusca per voi e la motivazione più forte che ha portato in difesa dell'invariabilità della parola euro è stata che questa è "una parola dotata di una sua particolare fisionomia, portatrice di una semantica che quasi la isola nel contesto morfosintattico... la prima parola di una lingua europea non nazionale". Certo, resta il nostro istinto di parlanti nativi che ci induce ad applicare le regole della morfologia naturale della nostra lingua e a flettere di conseguenza un nome maschile terminante in -o nella sua normale forma plurale in -i: personalmente sono convinta che l'uso parlato resterà vario e spero che nessuno si scandalizzerà di fronte a chi dirà euri.
"L'uso parlato resterà vario" come in effetti é: a distanza di anni si può dire che in questo caso la Crusca abbia colto nel segno.