Pelikan#140 nera, pennino a pressione EEF

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tavazzi
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Pelikan#140 nera, pennino a pressione EEF

Messaggio da tavazzi »

Ieri e' arrivata, e stamattina, dopo un lungo bagnetto e tante amorevoli "strizzate", sono finalmente riuscito a concludere la prima fase della rimessa in servizio di questa Pelikan. So' che per altri non sara' niente di nuovo e di sorprendente, ma' a me e' la prima volta che ne viene tra' le mani una con il pennino fissato a pressione sopra l'alimentatore, senza nessun porta pennino per facilitare le sostituzioni (e questa e' la quattordicesima) . La sorpresa vera pero' e' capitata quando ho letto sul pennino il grado : EEF, per me' una novita' assoluta. In effetti non sapevo che esistesse.
P_20160510_094310.jpg
Postero' poi un esempio di scrittura, che in verita' non sembra molto diverso da' un comune EF. La Platinum F con cui ho continuato a scrivere in effetti e' piu' fine. Pero' questo pennino e' una rara combinazione, e' morbido, semiflex e scorrevolissimo. Ho diversi EF Pelikan, ma' questo li batte tutti come piacere di scrittura. Mi piacerebbe percio' sapere qualcosa di piu', quantomeno sull'epoca di produzione. La penna e' una #140 nera con finestrella verde, lo stantufo perfetto grazie a Dio. Superfluo dire che sono felicissimo dell'acquisto, 28 € spesi bene direi. Attendo con ansia pareri e informazioni, buona giornata a tutti.
Sergio
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Messaggio da kircher »

Peccato che questo argomento sia rimasto senza risposte
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Messaggio da maxpop 55 »

Ci vorrebbe qualche esperto di pennini Pelikan, so che ne sesistono tanti tipi flex, semiflex, rigidi, musicali ,in oro, in acciaio del periodo bellico, ecc... ci vuole un conoscitore.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da Musicus »

kircher ha scritto: lunedì 2 ottobre 2017, 15:51 Peccato che questo argomento sia rimasto senza risposte
Ho guardato un pò su
http://www.ruettinger-web.de/e-pelikan-werbung-5.html
e lì risulta in produzione già per le 100N (1937),
nib100-klein.jpg
ma non lo era stato per le 100, così almeno deduco da diverse circostanze, non essendo indicate con precisione le date del prospetto allegato...
Il pennino EEF come quello del nostro amico non risulta però più disponibile per le 400, prodotte nel dopoguerra (di misura diversa, comunque, rispetto alle 140): la mia ipotesi, tutta da verificare però, è che l'EEF mostrato sopra fosse un pennino originariamente inserito su una 100N del dopoguerra (1947-1954, con il nuovo disegno del logo nel cerchio) poichè la 100N era, lei sì, perfettamente compatibile con la più moderna 140...
;)

Giorgio
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Messaggio da francescog »

Belli gli specimens of writing e noto che riportano tutti Pelican con la C invece di PeliKan con la K come si legge normalmente (anche sul pennino EEF di cui si parla). La doppia grafia è comune? Mi stupisce un po'...

Francesco
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Messaggio da Musicus »

francescog ha scritto: martedì 3 ottobre 2017, 6:36 Belli gli specimens of writing e noto che riportano tutti Pelican con la C invece di PeliKan con la K come si legge normalmente (anche sul pennino EEF di cui si parla). La doppia grafia è comune? Mi stupisce un po'...
Lo specchietto con gli esempi di scrittura è tratto anch'esso dal sito di cui ho inserito il link: sito storico non infallibile, ma molto affidabile.
Questa la spiegazione che suggerisco: trattasi di una pubblicità in inglese per l'Inghilterra. Infatti, come risulta da questo mio contributo risalente ai primissimi del Novecento (ca. 1905) tratto dalla celeberrima rivista "The Studio",
190x-Swan-Fountain-Pen.jpg
per motivi di marketing la Pelikan già decenni prima di produrre la prima stilografica si presentava in terra inglese con il nome "addolcito", almeno nelle pubblicità, perchè sul tubetto di colore vi è forse scritto Pelikan... :mrgreen:

Giorgio
kircher
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Messaggio da kircher »

Belle pubblicità, molto opportune. La mia vera domanda, e ne farò un thread dopo qualche ricerca, riguardava soprattutto il disegno del pennino. Quando cominciarono i pennini col logo nel cerchio?
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francescog
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Messaggio da francescog »

Musicus ha scritto: martedì 3 ottobre 2017, 7:41 Lo specchietto con gli esempi di scrittura è tratto anch'esso dal sito di cui ho inserito il link: sito storico non infallibile, ma molto affidabile.
Questa la spiegazione che suggerisco: trattasi di una pubblicità in inglese per l'Inghilterra. Infatti, come risulta da questo mio contributo risalente ai primissimi del Novecento (ca. 1905) tratto dalla celeberrima rivista "The Studio",
190x-Swan-Fountain-Pen.jpg
per motivi di marketing la Pelikan già decenni prima di produrre la prima stilografica si presentava in terra inglese con il nome "addolcito", almeno nelle pubblicità, perchè sul tubetto di colore vi è forse scritto Pelikan... :mrgreen:

Giorgio
In pratica si traduceva: quindi "Pelikan" non veniva considerato come un nome personale ma è proprio il "Pellicano". Mi sarei aspettato analogo comportamento di traduzione in Italia almeno fino al 1945 ma evidentemente l'idioma tedesco era più accettabile e non richiedeva conversioni in italiano (sulla Wiki sono presenti alcune pubblicità dell'epoca in cui compare PeliKan, come questa: http://www.fountainpen.it/File:1940-11-Pelikan-100.jpg ).
Grazie per lo spunto storico interessante!

Francesco
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Messaggio da malina »

Io sapevo che la doppia grafia dipendeva dal fatto che il marchio originario era “Pelican”, poi venduto da De La Rue ai tedeschi
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Messaggio da francescog »

malina ha scritto: martedì 3 ottobre 2017, 14:02 Io sapevo che la doppia grafia dipendeva dal fatto che il marchio originario era “Pelican”, poi venduto da De La Rue ai tedeschi
Lo spunto è interessante ma sembra contrastare con la storia della Pelikan descritta sulla wiki ...

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Messaggio da Musicus »

L'equivoco forse nasce dalla penna stilografica
The "Pelican"
prodotta dalla (non ancora Onoto-)De La Rue nel Luglio 1900, da me qui documentata.
1900-07-Onoto-Pelican.jpg

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La wiki ha sicuramente ragione, essendo più affidabile e documentata dei racconti letti sull'internet :D
(Scusa Musicus, non avevo visto l'altra tua risposta: credo anche io nasca da lì, ma ricordo qualcuno -forse su fpn, o chissà dove- che aveva scritto di una vendita del marchio Pelican alla Pelikan, appunto. Considerato che da una rapida ricerca la teoria non è minimamente suffragata direi che si trattava di una chiacchera che chissà perché s'era fissata nella mia memoria)(<---“chissà perché”=‘forse perché sono un po' fissata con le onoto, ultimamente’ :D :D)
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malina ha scritto: martedì 3 ottobre 2017, 14:48 La wiki ha sicuramente ragione, essendo più affidabile e documentata dei racconti letti sull'internet :D
(Scusa Musicus, non avevo visto l'altra tua risposta: credo anche io nasca da lì, ma ricordo qualcuno -forse su fpn, o chissà dove- che aveva scritto di una vendita del marchio Pelican alla Pelikan, appunto. Considerato che da una rapida ricerca la teoria non è minimamente suffragata direi che si trattava di una chiacchera che chissà perché s'era fissata nella mia memoria)(<---“chissà perché”=‘forse perché sono un po' fissata con le onoto, ultimamente:D)
E come potrei darti torto?!? :D
:clap:

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Solo voi mi capite! <3
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Musicus ha scritto: martedì 3 ottobre 2017, 14:33 L'equivoco forse nasce dalla penna stilografica
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prodotta dalla (non ancora Onoto-)De La Rue nel Luglio 1900, da me qui documentata.
1900-07-Onoto-Pelican.jpg


Giorgio
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