Ottima l'idea dei legnetti per avere la superficie levigante della dimensione giusta
Dovendo lavorare su una superficie tonda molto stretta sarebbe comodo avere un'interfaccia morbida per meglio seguire la curvatura, e non ritrovarsi con una 555/F
Potresti usare o il biadesivo spugnoso della 3M oppure prendere direttamente una limetta morbida per unghie (si trovano nelle profumerie, o negozi tipo Acqua&Sapone, con grane fino a 12000) e tagliarla in strisce sottili
Oltre i fogli di micro mesh, ho anche delle spugnette 15x9x4 mm. con carta micro mesh dai due lati con spessori da 1500 a 12000.
Ottimo per lavorare sui cappucci e fusti,si curvano come il profilo della parte da levigare o lucidare.
Tra gli anellini uso della normale carta da 800/1200 piegata una sola volta,di taglio è strettissima circa la metà dello spazio tra gli anellini.
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
Comunque resta il fatto che le Omas di questo periodo sono delle vere pennacce, continuamente soggette a contrazioni del materiale; proprio in questi giorni ho avuto per le mani una 556 nella quale la parte posteriore del corpo si è ristretta "immorsando" il fondello come un Boa constrictor; caricare la penna era diventata una prova di forza per mani d'acciaio.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
Visto che il primo tentativo di riparazione non è andato a buon fine, io cambierei tecnica e al posto di fondere della plastica ( operazione secondo me molto invasiva ) proverei con della colla epossidica. Dato che di solito la colla è trasparente, bisognerebbe colorarla con un pigmento nero. Poiché il problema della crepa sul cappuccio è dovuto al suo restringimento, proverei a carteggiare con le spugnette micro mesh il filetto del fusto e possibilmente anche quello interno del cappuccio, cosicché da poter ridare un po' di tolleranza tra le due parti.
NB: la carta abrasiva,comprese le spugnette micro mesh, vanno usate sempre bagnate.
Ultima modifica di gianluca il martedì 19 settembre 2017, 20:32, modificato 2 volte in totale.
Ciao Marcello, credo che se mi dovesse ricapitare una Omas anni 90 ci penserò bene prima di prenderla, farei un controllo punto per punto starei a guardarla con il lentino per mezz'ora, come si avvita il cappuccio, come carica ecc..., anche se ad occhio si vedono i punti dove si è ristretta, la plastica si deforma.
Ciao Gian Luca, passare la carta smeriglio all' intrerno del cappuccio era un esigenza colandoci un po di Attack sullo spacco dal lato interno, però è ottima l'idea di allargare di qualche decimo di millimetro il cappuccio per evitare di forzare.
Per lo spacco esterno riprovo con la plastica fusa, se dovesse ancora andare male riprovo con la colla epossidica, nel caso come fare per colorarla?
Per quello che riguarda la filettatura preferisco carteggiare leggermente solo quella all'interno del cappuccio. Il fusto, la sezione ed il fondello posteriore sono perfetti per cui eviterei di toccare la filettatura.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
Le mie esperienze fatte nel cercare di allargare col calore le parti contratte non sono tutte rose e fiori: è possibile, ma è abbastanza difficile controllare le deformazioni ed il rischio di peggiorare le cose non è irrilevante; le gibbosità esterne, purché non eccessive, si possono levigare ed ottenere un ottimo lavoro, ma purtroppo però le deformazioni non si limitano a questo e si rischia di ritrovarsi con un cappuccio storto e/o ovalizzato.
La cosa migliore sarebbe duella di ripassare la filettatura interna con un maschio, ma non credo che quelli a più principi siano facili da trovare e che farseli fare su ordinazione costi un botto.
Sconsiglierei di limare la filettatura, o quantomeno mi limiterei ad un tentativo molto timido ed insistere molto, molto poco alla volta solo se si notano miglioramenti evidenti: la sezione di un singolo filetto è un cuneo: ridurne la sola cuspide non muterebbe la posizione reciproca e l'attrito dei due lati obliqui.
Non so se son stato spiegato...*
* citazione da Anna Maria Barbera (la Sconsy di Zelig)
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
maxpop 55 ha scritto: ↑martedì 19 settembre 2017, 19:09
nel caso come fare per colorarla?
pigmenti.jpg (14.52 KiB) Visto 2543 volte
esistono queste polveri naturali in qualsiasi tonalità di colore proprio per poter colorare resine o un qualsiasi altro prodotto da miscelare.
Io uso questi pigmenti per i miei esperimenti (sempre pennistici ), quindi se cambi idea e vuoi provare con la colla epossidica fammelo sapere che te ne spedisco un po'.
Sono sicuro che la colla epossidica sia perfetta, ma mentre scrivo e dialogo con voi amici lavoro vicino alla penna e faccio prove, ad esempio anche se leggermente non è stata una buona idea passare la carta abrasiva sulla filettatura del cappuccio, mentre è stata un buona idea allargare leggermente l'imboccatura del cappuccio.
Diciamo che ora sto provando un altra cosa se va bene vi faccio sapere.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
Ovviamente quando si hanno due parti filettate, maschio e femmina, e l'accoppiamento per qualche motivo forza, non serve a nulla andare a lavorare di carta abrasiva né sull'interno né sull'esterno. All'interno si potrebbe pensare di ripassare il maschio ma chi ce l'ha quello adatto? Idem la filiera sull'esterno. Riprendere i filetti con un tornio sarebbe decisamente difficile e ci vorrebbe comunque un tornio in grado di filettare. Farlo all'esterno sarebbe comunque difficile, e all'interno sarebbe puro virtuosismo transcendentale.
Una strada percorribile potrebbe essere quella di andare a limare il filetto esterno (maschio) lavorandolo leggermente con una lima ad ago a sezione triangolare, in modo da togliere materiale su tutta la filettatura e non solo sulle creste dei filetti. Con molta calma e pazienza. Io l'ho fatto sulla Conway-Stewart in caseina di qui parlo qui https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... it=caseina
che aveva lo stesso problema ed ha funzionato...
Come dicevo preferisco lavorare sul cappuccio, può sempre capitare di trovarne uno buono, per cui se tocco la filettatura sul fusto precludo la sostituzione del cappuccio rovinato con uno sano.
La filettatura interna con un po di smalto si ripiglia se non è partita completamente.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
In questo caso se non vuoi (giustamente) toccare il filetto del corpo e le filettature forzano potresti provare a lavorare un po' i solchi delle filettatura del cappuccio entrando con un ferretto (fil di ferro da un millimetro, più o meno) angolato a 90 gradi appiattito e limato a punta a 60 gradi e provare a togliere un po' di materiale dal filetto. Questo non l'ho mai fatto, probabilmente si può fare ma con molta pazienza...
Con un po' di smalto puoi ricostruire le creste della filettatura, ma se è tutta la filettatura che forza dovrai per forza lavorare un po' sul fondo del filetto.
Ovviamente trovare un cappuccio integro sarebbe la soluzione migliore. Però se il materiale col tempo tende a deformarsi, come mi pare di aver capito, anche se trovi un altro cappuccio il problema potrebbe ripresentarsi tale e quale. D'altra parte è vero che se trovi un cappuccio in ordine ma la filettatura dovesse forzare un pochino a quel punto puoi anche andare a lavorare sulla filettatura del corpo, che è più facile da lavorare: adatti le due parti una all'altra e staranno insieme per l'eternità.
grafomane ha scritto: ↑mercoledì 20 settembre 2017, 10:26
In questo caso se non vuoi (giustamente) toccare il filetto del corpo e le filettature forzano potresti provare a lavorare un po' i solchi delle filettatura del cappuccio entrando con un ferretto (fil di ferro da un millimetro, più o meno) angolato a 90 gradi appiattito e limato a punta a 60 gradi e provare a togliere un po' di materiale dal filetto. Questo non l'ho mai fatto, probabilmente si può fare ma con molta pazienza...
Con un po' di smalto puoi ricostruire le creste della filettatura, ma se è tutta la filettatura che forza dovrai per forza lavorare un po' sul fondo del filetto.
Ovviamente trovare un cappuccio integro sarebbe la soluzione migliore. Però se il materiale col tempo tende a deformarsi, come mi pare di aver capito, anche se trovi un altro cappuccio il problema potrebbe ripresentarsi tale e quale. D'altra parte è vero che se trovi un cappuccio in ordine ma la filettatura dovesse forzare un pochino a quel punto puoi anche andare a lavorare sulla filettatura del corpo, che è più facile da lavorare: adatti le due parti una all'altra e staranno insieme per l'eternità.
Questa è una penna mai usata e nonostante ciò il cappuccio è deforme , si è ristretto provocando un bello spacco. Sto provando a ripararlo, ma in tutti i casi il cappuccio è deforme, fortunatamente non tutte le penne di quegli anni hanno lo stesso problema a riprova dell'uso di un materiale estremamente instabile da parte della Omas, era il periodo che la ditta era nelle mani di Louis Vuitton.
Sto cercando di ripararlo al meglio, nonostante la deformazione del cappuccio che mi fa passare la voglia, perchè se anche riuscissi a ripararlo perfettamente resterebbe sempre deforme.
Ho allargato con carta abrasiva l'interno del cappuccio ed ora l'accoppiamento col fusto va bene, ho anche passato un po sulla filettatura interna ma è andata male, ora cerco di ripigliarla .
Migliorando l'accoppiamento cappuccio/fusto gli anellini quando la penna è chiusa non vanno in pressione per cui sono sempre larghi e si muovono tanto, ho provato ad incollarli con l'Attack , ma peggiora solo, finchè non prendo qualcosa utile a stringerli rimarranno così.
Però il cappuccio è e sarà sempre deforme, spero solo che me ne capiti uno migliore.
Se la riparazione dello spacco vi è piaciuta provate ad indovinare che materiale ho usato, il tempo mi dirà se va bene o no..
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