Pennino Geha PK

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jebstuart
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Messaggio da jebstuart »

Un mesetto fa ho comprato su eBay una Geha:
DSC00580.jpg
DSC00586.jpg
La penna è in condizioni eccellenti e funziona perfettamente.
Fin dal suo arrivo, però, ho notato che il pennino, a differenza delle altre tre identiche che possiedo (una delle quali appartenuta a mio nonno) non è placcato in oro, ma color acciaio.
Sulle prime ho ritenuto che la cosa fosse frutto di una riparazione poco accorta. Poi, esaminando il pennino con attenzione, ho notato l'incisione "PK".
DSC00581.jpg
Spulciando un po' in rete, mi sono fatto l'idea che la "P" stia per Palliag e che la "K" sia la consueta sigla per Kugel, e che quindi si tratti di un pennino sferico in palladio.

Chiedo agli esperti se sia giusto e se abbiano conoscenza di pennini simili montati su questo modello. In altre parole, se la penna è uscita così dalla fabbrica, o se il pennino sia stato sostituito.

jeb
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Musicus
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Messaggio da Musicus »

O bella, Jeb: ora sei ufficialmente TU l'esperto di Geha Schulfüller del Forum: ne hai 4!!! :mrgreen:
Potresti cominciare fotografando i due (o più) tipi di pennino affiancati.
Tieni presente che stilografiche Geha con pennino in oro 585 sicuramente esistevano, come dimostra questo ottimo servizio fotografico di maxpop55
https://www.fountainpen.it/Categoria:Geha_Photos Quindi perchè non anche con pennino in palladio (placcato oro o meno)? Il problema, secondo me, è che Schulfüller (penna scolastica) e metalli preziosi non vanno praticamente mai insieme: se la penna è per i bambini a scuola, il pennino è in acciaio. Se fosse stato davvero in palladio (negli anni 50 sempre metallo prezioso!) ne avrebbero senza dubbio approfittato per sottolinearlo adeguatamente (sigla "Pd", come in queste mie Pelikan Ibis https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=9891 che non erano comunque definibili come Schulfüller).
Ma potrei anche sbagliarmi (come spesso può accadere quando si generalizza).

La punta di quello che tu sospetti essere un pennino Kugel andrebbe mostrata con un ingrandimento adeguato (quindi non bastano le foto del tuo venditore! ;) ): qui troverai una mia analisi di questo tipo di pennino nella fantastica versione della Pelikan anni Trenta: https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=11827

Ma attendiamo ulteriori opinioni e ricerche, e soprattutto una tua recensione della penna e del suo molto promettente "Reservetank"! :thumbup:

Giorgio


Addendum. Jeb, stai più attento per una prossima volta ;) : se passasse di qui un Moderatore, potrebbe anche chiederti di rimuovere dalle foto il nome commerciale del venditore, considerando il tutto come pubblicità occulta al di fuori della sezione dedicata...
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jebstuart
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Messaggio da jebstuart »

Musicus ha scritto: martedì 29 agosto 2017, 7:26 O bella, Jeb: ora sei ufficialmente TU l'esperto di Geha Schulfüller del Forum: ne hai 4!!! :mrgreen:
Potresti cominciare fotografando i due (o più) tipi di pennino affiancati ........
Grazie della risposta, ed in particolare dell'avvertimento sull'uso distratto delle foto, cui ingenuamente non avevo pensato. Se sapessi come si fa, provvederei immediatamente a rimuovere il nome del venditore, che come immaginerai non conosco e con cui non condivido ovviamente alcun interesse commerciale.
Mi scuso molto coi moderatori e chiedo, se possibile, di indicarmi come rimediare.

Tornando alle Geha, l'idea del palladio mi è venuta spulciando qualche forum tedesco.
In un intervento proprio a proposito della sigla "PK", un utente citava il Palliag, specificando trattarsi di una lega in cui era contenuto ANCHE palladio, e per la precisione composta da 58,5% argento + 27,4% palladio + 10,5% rame + 2% Oro + 1.5% zinco + 0,1% iridio, impiegata dalla Deutsche Gold- und Silber-Scheide-Anstal (Degussa) a seguito della proibizione da parte del governo nazista di impiegare oro per la produzioni di pennini.
Si tratterebbe in qualche modo di una lega "vile", ed in questo senso ci starebbe nello sforzo di economicizzare una penna per uso scolastico.
Che il richiamo al palladio si sia ridotto da "Pd" (suo simbolo) a "P", peraltro, potrebbe ricondursi alla necessità di affiancare il "K", evitando un insolito "PdK".

Il tuo richiamo all'articolo sulla Ibis, però, ha in parte risolto il mio dubbio, che per comodità ti riassumo nuovamente.
Le mie altre tre Geha hanno tutte clip e veretta in oro ed in oro anche il pennino. Ciò ha rinfocolato la mia convinzione (da principiante) che nelle nuances dei metalli di una penna debba esistere - per così dire - una sorta di unità aristotelica: clip e verette in oro ---> penniro in oro; clip e verette in acciaio ---> pennino in acciaio.
La Geha in questione infrange invece tale regola, presentando clip e verette in oro, ma pennino color acciao.

La Ibis che mi hai citato mostra lo stesso anacromismo (passami il neologismo) e mi indica che è quindi possibile che la mia penna sia un originale e non un accrocchio.

Infine, mi attezzerò per produrre le recensioni e le foto che mi consigli (come fotografo faccio letteralmente pena). Per inciso, una delle tre Geha era una delle stilo preferite di mio nonno Beniamino, ed è in casa mia del '60 circa. Le altre tre le ho comprate in rete.

Mauro
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Messaggio da Ottorino »

Il Piccardi, che iddio l'abbia in gloria, mi riempie di penne tedesche a pistone nere/oro.
Parlo di Geha, Kaweco, Soennecken etc.
Ne ho viste in tutte le varianti: con pennino cromato/acciaio, in oro, in oro "zuppato" etc.
Quindi non mi meraviglio della tua Geha.

L'unica costante è che quasi tutti i pennini sono degli obliqui.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Messaggio da jebstuart »

Ottorino ha scritto: martedì 29 agosto 2017, 23:49 Il Piccardi, che iddio l'abbia in gloria, mi riempie di penne tedesche a pistone nere/oro.
Parlo di Geha, Kaweco, Soennecken etc.
Ne ho viste in tutte le varianti: con pennino cromato/acciaio, in oro, in oro "zuppato" etc.
Quindi non mi meraviglio della tua Geha.

L'unica costante è che quasi tutti i pennini sono degli obliqui.
Devo dire che ne sono molto contento, visto che a questo punto la Geha "fuori ordinanza" assume un suo perchè nella mia piccola collezione, e diventa una specie di variante con un suo minuscolo pregio.
E pensare che già meditavo dorature e ricerche di pennini ,,, :D
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Musicus
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Messaggio da Musicus »

jebstuart ha scritto: martedì 29 agosto 2017, 22:30
Musicus ha scritto: martedì 29 agosto 2017, 7:26 O bella, Jeb: ora sei ufficialmente TU l'esperto di Geha Schulfüller del Forum: ne hai 4!!! :mrgreen:
Potresti cominciare fotografando i due (o più) tipi di pennino affiancati ........
....
Tornando alle Geha, l'idea del palladio mi è venuta spulciando qualche forum tedesco.
In un intervento proprio a proposito della sigla "PK", un utente citava il Palliag, specificando trattarsi di una lega in cui era contenuto ANCHE palladio, e per la precisione composta da 58,5% argento + 27,4% palladio + 10,5% rame + 2% Oro + 1.5% zinco + 0,1% iridio, impiegata dalla Deutsche Gold- und Silber-Scheide-Anstal (Degussa) a seguito della proibizione da parte del governo nazista di impiegare oro per la produzioni di pennini.
Si tratterebbe in qualche modo di una lega "vile", ed in questo senso ci starebbe nello sforzo di economicizzare una penna per uso scolastico.
Che il richiamo al palladio si sia ridotto da "Pd" (suo simbolo) a "P", peraltro, potrebbe ricondursi alla necessità di affiancare il "K", evitando un insolito "PdK".

Il tuo richiamo all'articolo sulla Ibis, però, ha in parte risolto il mio dubbio, che per comodità ti riassumo nuovamente.
Le mie altre tre Geha hanno tutte clip e veretta in oro ed in oro anche il pennino. Ciò ha rinfocolato la mia convinzione (da principiante) che nelle nuances dei metalli di una penna debba esistere - per così dire - una sorta di unità aristotelica: clip e verette in oro ---> penniro in oro; clip e verette in acciaio ---> pennino in acciaio.
La Geha in questione infrange invece tale regola, presentando clip e verette in oro, ma pennino color acciao.

La Ibis che mi hai citato mostra lo stesso anacromismo (passami il neologismo) e mi indica che è quindi possibile che la mia penna sia un originale e non un accrocchio...
Ciao Mauro!
Fatto salvo quanto segnalato da Ottorino, richiamo la tua attenzione sulla seconda pagina e sulla seconda Ibis della mia recensione, che mostra chiaramente un pennino in palladio "placcato" oro, che conferma l'unità aristotelica anche in quel modello... :D
La doratura dei pennini in (lega di) acciaio è come l'araba fenice: "che vi sia, ciascun lo dice; dove sia, nessun lo sa", dopo decenni di uso... :lol: Ma c'era.
Potresti venire a capo del dubbio rimuovendo il pennino dalla sezione e verificando se la doratura è rimasta dove non si è avuto strofinamento diretto....
Questo un altro esempio di lega contenente palladio (anno 1939).
1939-03-Soennecken-Rheingold.jpg
Le foto ravvicinate (macro) si fanno agevolmente con il telefonino (anche solo con 2x di ingrandimento digitale) ed una lente 10x appoggiata all'obiettivo. ;)
:thumbup:

Giorgio
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Fatto salvo quanto segnalato da Ottorino, richiamo la tua attenzione sulla seconda pagina e sulla seconda Ibis della mia recensione, che mostra chiaramente un pennino in palladio "placcato" oro, che conferma l'unità aristotelica anche in quel modello... :D
La doratura dei pennini in (lega di) acciaio è come l'araba fenice: "che vi sia, ciascun lo dice; dove sia, nessun lo sa", dopo decenni di uso... :lol: Ma c'era.
Con questo intervento si apre ufficialmente una vera e propria "Questione Geha".
Hai perfidamente distrutto la neonata sicurezza sulla verginità del mio pennino, che adesso nel mio immaginario compulsivo appare sfregato con furia lasciva dal tedesco che l'ha pesseduta nella sua gioventù... :mrgreen:
Le foto ravvicinate (macro) si fanno agevolmente con il telefonino (anche solo con 2x di ingrandimento digitale) ed una lente 10x appoggiata all'obiettivo.
Questa invece è una bella notizia, che mi consentirà di giocherellare per il resto della sera...


Mauro
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