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Si tratta di una Nettuno?

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fedechan
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Si tratta di una Nettuno?

Messaggio da fedechan »

Buongiorno a tutti! Ho ritrovato questa penna appartenuta al mio bisnonno, ma non sono riuscito ad identificarla. Non ci sono scritte, ma dalla figura presente sul corpo direi che si tratta di una Nettuno, e direi che risale agli anni '20... o sbaglio? Grazie per ogni informazione che saprete darmi!
Federico
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goccioloso
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Messaggio da goccioloso »

bella molto bella.... cooomplimenti
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Messaggio da maxpop 55 »

Bella!!!!!!!! ora devi dargli una bella ripulita, riportarla al suo colore originario , il nero e riparare lo spacco del cappuccio. :thumbup:
Per l'identificazione ci vuole un esperto in penne d'epoca, senz'altro qualcuno ti darà maggiori informazioni.
Ho dato un occhiata in giro ho notato che tutte portano inciso sul fusto o sul cappuccio la scritta NETTUNO, mi sembra strano che a te non ci sia.
A meno che non si tratti di una penna prodotta tra il 1911 ed il 1916 data in cui fu registrato il marchio, prima di questa data probabilmente veniva usato il simbolo della fontana di Nettuno a Bologna.
Però sulla tua più che la fontana vedo un Nettuno che al posto del tridente ha una penna stilografica, sul il pennino c'è il simbolo di Nettuno, il tridente ed una O che potrebbe essere Omas per la presumibile collaborazione tra le due aziende, le mie sono supposizioni, ci vorrebbe un esperto.
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

Si, è una Nettuno ed una delle prime, sulle quali però si hanno pochissime informazioni; il periodo di produzione comunque tenderei ad estenderlo fino agli anni 20, la registrazione del marchio è del 1921, e la ditta è stata fondata nen 1926. All'epoca la Omas comunque ancora non esisteva come produttore e tenderei ad escludere che la O del pennino si riferisca a loro.

Le prime nettuno erano comunque penne assemblate con parti fatte da altri, presumibilmente anche il pennino ha un'origine "esterna". Io non ne ho mai visto uno simile, ma non faccio testo, non sono certo un esperto del marchio.

Simone
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Messaggio da maxpop 55 »

Scusa per le informazioni inesatte, da quello che avevo letto sul marchio mi era sembrato così, ma sbagliavo.
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fedechan
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Messaggio da fedechan »

Grazie per i commenti e le informazioni! È assolutamente mia intenzione riportarla il più possibile vicino allo stato originale! Spero che si possa fare un buon lavoro, soprattutto per la crepa del cappuccio...
Per quanto riguarda il pennino, quello che sembra un tridente si può forse interpretare come una lettera greca psi, e anziché di una "O" credo si tratti di un "Co." stilizzato. In questo caso la scritta si potrebbe leggere "Psi & Co.", ma non ho trovato nessuna notizia di una ditta con questo nome.
Domani, ammesso che non sia chiuso per ferie, porterò la penna da Vecchietti, che è tuttora gestito dai bisnipoti del fondatore della Nettuno... Scriverò quello che mi dicono!
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maxpop 55
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Messaggio da maxpop 55 »

Grazie, saremo molto felici di avere notizie dai discendenti del fondatore della Nettuno. :thumbup:
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Messaggio da fedechan »

Ho portato la penna da Vecchietti, ma il titolare ha detto di non avere mai visto una penna come quella. È sua opinione che si tratti comunque di una Nettuno giudicando dalla figura incisa, oppure di un’altra penna che è stata personalizzata con l’incisione di una figura di Nettuno…
Per quanto riguarda il pennino nessuna idea, anche in questo caso è la prima volta che ne vede uno simile.
Mi farà avere un preventivo per il restauro, ma ha già anticipato che il colore non potrà tornare scuro come quello originale, e che per il cappuccio crepato non si può fare nulla, essendo l’unica soluzione quella di sostituirlo con un altro cappuccio (quindi con una visibile differenza cromatica con il fusto).
Aggiornerò sugli sviluppi.
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maxpop 55
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Messaggio da maxpop 55 »

Il cappuccio è riparabilissimo ed il colore può tornare il suo cioè il nero, per il pennino non saprei dirti.
Questa è una penna col cappuccio spaccato che ho riparato e riportato più o meno al colore originale, lavoro eseguito di freyttta con calma sarebbe venuto meglio.

Prima .................. https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 64#p173064
Dopo .................. https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=72&t=14485
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fedechan
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Messaggio da fedechan »

Grazie maxpop 55, sono molto sollevato vedendo che in realtà si può fare tutto questo per restaurare un penna! Complimenti per il tuo lavoro! Penso che a questo punto mi rivolgerò altrove per il restauro…
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zoniale
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Messaggio da zoniale »

Caro Federico,

temo che Maxpop sia troppo pudico per dirti quanto segue. Ovvero che la penna si può certamente riportare alle condizioni di quella del suo esempio, ma non lo si può fare "commercialmente", ovvero conteggiando al loro costo le ore di lavoro necessarie. Se conteggiassimo la manodopera, valgono i consigli di Vecchietti (chiunque egli sia): il costo del ripristino perfetto sarebbe esorbitante rispetto al valore della penna.

Se invece diamo un peso diverso alle ore di lavoro e le consideriamo come tempo speso piacevolmente dedicandolo alla nostra passione, la cosa cambia e torna ad essere economicamente affrontabile. Ma questo significa, nell'ordine:
  1. documentarsi su come procedere (Wiki, forum, altro - ad esempio il ripristino del colore dell'ebanite è stato qui affrontato ad abundantiam);
  2. reperire i materiali necessari (scoprirai l'importanza del Fornet e della pasta Iosso);
  3. eventualmente trovare un altro appassionato in zona, cui chiedere aiuto;
  4. mettersi a lavorare con molta cura sulla tua penna sino a raggiungere il risultato desiderato;
  5. talvolta fallire.
Al contrario, temo che "rivolgersi altrove" ad altro riparatore possa non funzionare. Spero quindi di vederti presto tra i ranghi dei bricoleurs.
Michele
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Messaggio da MaPe »

zoniale ha scritto: martedì 22 agosto 2017, 18:28 "... valgono i consigli di Vecchietti (chiunque egli sia)"
http://www.vecchietti.it/it/chi-siamo
Massimo
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Messaggio da fedechan »

Grazie Michele, penso che tu abbia ragione, non devo pensare di dover contare solo su di un laboratorio di riparazione. Mi piacerebbe essere indipendente e poter eseguire da solo un restauro, anche perché fare da soli è molto spesso l’unico modo per ottenere esattamente ciò che si vuole! Mi sto documentando riguardo al ripristino del colore dell’ebanite e alla riparazione delle crepe e sto imparando tante cose.
Nel caso però di questa penna, che ha per me un grande valore sentimentale (ma potrebbe avere forse anche un valore economico, se effettivamente si dovesse trattare di uno dei primi modelli di Nettuno… o no?), quello che più mi sta a cuore è ottenere un buon risultato, anche qualora ciò non fosse economicamente conveniente, e preferirei affidarla ad un restauratore esperto, se fosse in grado di intervenire sulle crepe del cappuccio seppur solo esteticamente.
Federico
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Messaggio da Musicus »

piccardi ha scritto: lunedì 21 agosto 2017, 19:47 Si, è una Nettuno ed una delle prime, sulle quali però si hanno pochissime informazioni; il periodo di produzione comunque tenderei ad estenderlo fino agli anni 20, la registrazione del marchio è del 1921, e la ditta è stata fondata nen 1926. All'epoca la Omas comunque ancora non esisteva come produttore e tenderei ad escludere che la O del pennino si riferisca a loro.
Io non ne ho mai visto uno simile, ma non faccio testo, non sono certo un esperto del marchio.
Le prime nettuno erano comunque penne assemblate con parti fatte da altri, presumibilmente anche il pennino ha un'origine "esterna".....
fedechan ha scritto: lunedì 21 agosto 2017, 20:27...
Per quanto riguarda il pennino, quello che sembra un tridente si può forse interpretare come una lettera greca psi, e anziché di una "O" credo si tratti di un "Co." stilizzato. In questo caso la scritta si potrebbe leggere "Psi & Co.", ma non ho trovato nessuna notizia di una ditta con questo nome...
Non credo proprio che una marca Psyco avrebbe spopolato nelle vendite.... :mrgreen:
Lungi dal trattarsi di lettere dell'alfabeto greco, le lettere all'interno del bel cartiglio a cuore presente sul pennino si devono leggere
JU & Co.
ad indicare
Jacob Ullrich and Company
ovvero JUCO, per gli amici.... :D
Trattasi di un Produttore americano (di evidente origine tedesca) attivo dalla fine dagli anni 80 dell'Ottocento agli anni 1920, conosciuto oltre che per le sue Fountain Pen (a marchio Independent, Juco, Vulcan...), anche per la sua penna Stylo e per l'inchiostro in pastiglie utilizzato per le "penne da trincea" durante la I Guerra Mondiale...
Quindi una sostituzione con un pennino coevo! :thumbup:
Foto ed ulteriori informazioni digitando in Google "Juco Fountain Pen".
:wave:

Giorgio
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Messaggio da maxpen2012 »

Per finire, una picccola notazione iconografica...
La figura incisa su questa interessante penna non rappresenta affatto il Nettuno del Giambologna
( marchio di fabbrica della Nettuno della gloriosa Ditta bolognese Vecchietti ), dove oltretutto
il Dio del mare appare in tutt'altra posa, ma Eracle appoggiato alla sua clava, drappeggiata
delle spoglie del Leone Nemeo, che si intravede affiancata alla penna...
Ecco l'immagine della famosa Fontana bolognese e del così detto Ercole Farnese...
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" La gloria di Colui che tutto move
per l'Universo penetra e risplende
in una parte più, e meno altrove..."
Dante Par. C I
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