Yamato in legno
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Yamato in legno
Amo il legno, e la mia fidanzata (oggi mia moglie…) lo sapeva, perciò, oltre alla stilografica, mi regalò anche matita, penna sfera e roller, che oggi, insieme alla bella scatola che fa anche da stiloforo, compongono una bellissima “parure”.
La struttura di tutti questi strumenti di scrittura è la medesima: fusto e cappuccio in legno massiccio ben verniciato, accessori in metallo dorato, sezione in resina nera.
La stilografica è alimentabile con cartucce standard internazionali. Le dimensioni esterne ed interne del fusto non mi sembra permettano l’inserimento di un converter. Certamente, ad esempio, non di quelli Montegrappa (Fortuna) o Delta (Dolcevita Mid-Size). La stilografica è rimasta inattiva per anni (mea culpa…), e, quel che è peggio, con una cartuccia praticamente vuota ancora inserita. Ciononostante, dopo una semplice pulizia con lavaggio ed immersione in acqua a temperatura ambiente e l’inserimento di una cartuccia Kaweco di inchiostro blu, la scrittura si è presentata fluida, senza incertezze particolari, con un tratto tipico di un fine (l’alimentatore, dotato d’alette, riporta il numero 7) e con un pennino che scorre bene sulla carta.
E’ possibile, di fatto, solo la scrittura senza cappuccio, perché quest’ultimo si calza solo parzialmente e con una certa difficoltà, a causa dello spessore del materiale. Tuttavia, la penna appoggia bene alla mano, grazie al legno del corpo, ed è confortevole, nonostante lo scalino fra impugnatura e fusto che, almeno in questo caso, trovo addirittura piacevole.
Lunga 145mm chiusa, 124mm aperta senza cappuccio, con un diametro medio dell’impugnatura pari a 9mm e con un fusto di diametro digradante da 12mm (all’impugnatura) a 9mm, la penna è molto piacevole esteticamente ed al tatto.
Il peso è perfetto: né troppo né poco. Naturalmente, la differenza di “solidità” fra il fusto in legno e la sezione in resina s’avverte. D’altra parte, personalmente apprezzo il fatto che non si sia optato per un’impugnatura in acciaio, materiale che non amo per la sua freddezza.
Purtroppo, l’innesto a scatto del cappuccio non è sicuro: sconsiglio vivamente di riporla nel taschino della giacca.
Nel complesso, si tratta di una penna piacevole ed onesta, seppur economica, che senza dubbio può essere apprezzata dagli amanti del legno.
Purtroppo, però, pur cercando in internet, non sono riuscito a capire se questo buon prodotto sia ancora disponibile…
Alberto Casirati
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“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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E' di una bellezza quasi esagerata...
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Yamato in legno
A me piacciono molto le pene in legno! In realtà, mi piace proprio il legno
. Per esempio, la mia Matita è la Faber Castell Ambition (???). Legno e plastica nera, ma ambisco a quella in noce e metallo 
La penna è davvero bella! Dovrai fare tanti mea culpa : chine hai potuto tenerla nel cassetto!!!
Ps. Per il converter, hai provato quello pelikan?
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La penna è davvero bella! Dovrai fare tanti mea culpa : chine hai potuto tenerla nel cassetto!!!
Ps. Per il converter, hai provato quello pelikan?
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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Yamato in legno
Che stilografica ragazzi!
Complimenti!
Con quale legno è stata costruita?
A me sembra palissandro; è possibile?
Complimenti!
Con quale legno è stata costruita?
A me sembra palissandro; è possibile?
Massimiliano
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Non saprei dirti quale sia il legno utilizzato. Il peso della stilografica sembra comunque compatibile, così a naso, con il palissandro. Certo è che la lavorazione è molto ben fatta ed il prodotto totale è davvero piacevole. Immagina l'effetto di un set di 4: stilografica, matita, sfera e roller... davvero carino.Resvis71 ha scritto:Che stilografica ragazzi!
Complimenti!
Con quale legno è stata costruita?
A me sembra palissandro; è possibile?
Alberto Casirati
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Yamato in legno
Il legno è un materiale che trasmette calore.
Quando poi viene lavorato così bene...che dire?
C'è anche il valore affettivo che è incalcolabile...
Beh, complimenti ancora!
Fortunello!
Quando poi viene lavorato così bene...che dire?
C'è anche il valore affettivo che è incalcolabile...
Beh, complimenti ancora!
Fortunello!
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Massimiliano
Yamato in legno
Perdonami se ti disturbo: sai dirmi la collocazione geografica della fabbricazione della penna.A Casirati ha scritto: ↑venerdì 25 ottobre 2013, 17:11 Yamato in legno - chiusa.jpgDiversi anni fa (almeno 20…) mi fu regalata una stilografica in legno, marcata “Yamato”, con pennino in acciaio dorato e punta in iridio, prodotto, a giudicare dalla scritta che porta, in Germania (dall’onnipresente Bock?).
Amo il legno, e la mia fidanzata (oggi mia moglie…) lo sapeva, perciò, oltre alla stilografica, mi regalò anche matita, penna sfera e roller, che oggi, insieme alla bella scatola che fa anche da stiloforo, compongono una bellissima “parure”.
La struttura di tutti questi strumenti di scrittura è la medesima: fusto e cappuccio in legno massiccio ben verniciato, accessori in metallo dorato, sezione in resina nera.
La stilografica è alimentabile con cartucce standard internazionali. Le dimensioni esterne ed interne del fusto non mi sembra permettano l’inserimento di un converter. Certamente, ad esempio, non di quelli Montegrappa (Fortuna) o Delta (Dolcevita Mid-Size).Yamato in legno - aperta.jpg
La stilografica è rimasta inattiva per anni (mea culpa…), e, quel che è peggio, con una cartuccia praticamente vuota ancora inserita. Ciononostante, dopo una semplice pulizia con lavaggio ed immersione in acqua a temperatura ambiente e l’inserimento di una cartuccia Kaweco di inchiostro blu, la scrittura si è presentata fluida, senza incertezze particolari, con un tratto tipico di un fine (l’alimentatore, dotato d’alette, riporta il numero 7) e con un pennino che scorre bene sulla carta.
E’ possibile, di fatto, solo la scrittura senza cappuccio, perché quest’ultimo si calza solo parzialmente e con una certa difficoltà, a causa dello spessore del materiale. Tuttavia, la penna appoggia bene alla mano, grazie al legno del corpo, ed è confortevole, nonostante lo scalino fra impugnatura e fusto che, almeno in questo caso, trovo addirittura piacevole.
Lunga 145mm chiusa, 124mm aperta senza cappuccio, con un diametro medio dell’impugnatura pari a 9mm e con un fusto di diametro digradante da 12mm (all’impugnatura) a 9mm, la penna è molto piacevole esteticamente ed al tatto.
Il peso è perfetto: né troppo né poco. Naturalmente, la differenza di “solidità” fra il fusto in legno e la sezione in resina s’avverte. D’altra parte, personalmente apprezzo il fatto che non si sia optato per un’impugnatura in acciaio, materiale che non amo per la sua freddezza.
Purtroppo, l’innesto a scatto del cappuccio non è sicuro: sconsiglio vivamente di riporla nel taschino della giacca.
Nel complesso, si tratta di una penna piacevole ed onesta, seppur economica, che senza dubbio può essere apprezzata dagli amanti del legno.
Purtroppo, però, pur cercando in internet, non sono riuscito a capire se questo buon prodotto sia ancora disponibile…
Io ne ho una in metallo ma non so proprio dove sia stata fabbricata.
Lo chiedo perchè nel post parli di una "bella scatola": è lì indicata la provenienza ?
Nella lista delle recensioni la penna è inserita tra le case della Repubblica Popolare Cinese.
Grazie delle informazioni
Polemarco
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Purtroppo, non posso aiutarti: la scatola, in legno, non riporta diciture di sorta...
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
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Yamato in legno
Ti ringrazio comunque per la solerzia.A Casirati ha scritto: ↑domenica 20 agosto 2017, 13:25 Purtroppo, non posso aiutarti: la scatola, in legno, non riporta diciture di sorta...
Mi domando sulla base di quale referente la ditta costruttrice sia stata inserita tra le case produttrici della repubblica popolare cinese.
Non metto in dubbio la catalogazione: sono solo curioso di conoscere i criteri.
Grazie
Polemarco
Yamato in legno
la sezione ed il pennino sono tipiche delle penne cinesi, quindi indubbiamente cinese l'unica marca giapponese che copra penne fuori dal giappone e le rimarchia è la wancher con penne in ebanite indianePolemarco ha scritto: ↑domenica 20 agosto 2017, 14:58Ti ringrazio comunque per la solerzia.A Casirati ha scritto: ↑domenica 20 agosto 2017, 13:25 Purtroppo, non posso aiutarti: la scatola, in legno, non riporta diciture di sorta...
Mi domando sulla base di quale referente la ditta costruttrice sia stata inserita tra le case produttrici della repubblica popolare cinese.
Non metto in dubbio la catalogazione: sono solo curioso di conoscere i criteri.
Grazie
Polemarco
Yamato in legno
Ringrazio anche te, per le preziose informazioni, la ricostruzione "filologica" è pienamente condivisibile. Mi domando se ci siano referenti oggettivi.Andrea_R ha scritto: ↑domenica 20 agosto 2017, 15:17la sezione ed il pennino sono tipiche delle penne cinesi, quindi indubbiamente cinese l'unica marca giapponese che copra penne fuori dal giappone e le rimarchia è la wancher con penne in ebanite indianePolemarco ha scritto: ↑domenica 20 agosto 2017, 14:58
Ti ringrazio comunque per la solerzia.
Mi domando sulla base di quale referente la ditta costruttrice sia stata inserita tra le case produttrici della repubblica popolare cinese.
Non metto in dubbio la catalogazione: sono solo curioso di conoscere i criteri.
Grazie
Polemarco
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