Mi piacevano le penne ma non ne avevo praticamente ancora nessuna cultura, qualche anno fa, quando ho cercato questo modello di Waterman.
All'apparenza una penna molto banale, simile a tante altre della produzione degli anni '70. Ovviamente una cartuccia/converter, che è forse il metodo più pratico, diffuso e democratico di caricare una stilografica, metodo introdotto dalla stessa Waterman un paio di decenni prima.
Se però leviamo il cappuccio iniziano ad apparire forme interessanti, che ricordano qualcosa. Forse non abbiamo ancora capito cosa, ma vengono evocati concetti come ricerca della velocità, aerodinamica, aeronautica.
Se poi calziamo il cappuccio, il gioco è fatto...
A questa penna mancano davvero solo le ali per evocare uno dei più grandi orgogli della Francia di quegli anni (sua terra d'origine), anche se condiviso con l'Inghilterra. A distanza di anni dall'acquisto sono ancora affascinato da questa penna. Essa esprime dinamismo e celebra in modo intelligente ed elegante uno dei più arditi esercizi tecnologici e stilistici di quel periodo.
Mesdames et messieurs, vous voici la "
Waterman Concorde".
Meno male, altrimenti sai che noia sarebbe?! 
