CAPITOLO 2
La penna: Waterman’s Ideal Commando - 1942
La penna
WATERMAN’S IDEAL COMMANDO misura grande in celluloide color “maroon” tornita da barra piena, parti metalliche a vista dorate, pennino Waterman’s Ideal in oro 14 Carati, caricamento a levetta, produzione U.S.A. anno 1942.
Le misure
Chiusa: cm. 12,9 (ca.13)
Cappuccio: cm. 5,7
Fusto: cm. 12 (con pennino esposto di cm.2,2)
Con cappuccio calzato: cm. 15,5 (con pennino esposto di cm.2,2)
Diametro massimo (agli anellini): mm. 13,8
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 12
Diametro medio all'impugnatura: mm. 10,4
Peso (carica): gr. 17
Fusto: gr. 11
Marca e Modello (rigorosamente solo per appassionati & pignoli)
Chi volesse conoscere l'interessante storia di questo grande Produttore potrà fare riferimento al nostro formidabile Wiki.
Per il modello si consulti la voce
https://www.fountainpen.it/Commando
che contiene anche il link ad un’esauriente disamina di Richard Binder:
http://www.richardspens.com/?page=ref/p ... mmando.htm
In questa sede mi limiterò a riportare alcune informazioni che reputo essenziali.
Nel Dicembre 1939 la Waterman lanciò sul mercato la
Hundred Year Pen (nome derivante dalla durata della garanzia fornita). La nuova ammiraglia della Casa era rivoluzionaria sotto due aspetti: per il suo design radicalmente modernista e per l’impiego di una resina plastica trasparente (denominata
Lucite®, un
Plexiglas) come materiale costruttivo principale.
Nel corso del 1941 furono lanciate anche una penna economica (la #
352, entry level essenziale, in celluloide variegata con un anellino, venduta a $3.50), ed una linea intermedia ispirata anch’essa al design dell’ammiraglia, denominata #
515, che veniva venduta al prezzo di $5 (come si vede in questa Ad dell’agosto 1941 scaricata dalla rete),
quando la Hundred Year veniva proposta a $8.75.
La nuova 515 era anch’essa in lucite (quindi trasparente), in quattro colori di tendenza (jet black, army amber, maroon, blue navy) e poteva essere ordinata nella misura da uomo o nella misura più piccola da donna (
515V).
Dopo pochi mesi dall’entrata in guerra degli U.S.A. (
7 Dicembre 1941, dopo l’attacco di Pearl Harbor), e sicuramente nel
Maggio 1942 (come testimonia la Ad inserita in apertura di recensione, tratta dal Wiki), la stessa identica penna venne opportunamente ribattezzata e marchiata “
Commando”, per cavalcare l’onda patriottica che attraversava ribollente l’intera nazione in armi.
A parte l’iscrizione con il nuovo “nome di battaglia” (Commando) sul fusto, la differenza più rilevante tra i due modelli è riscontrabile nella clip, che sembra essere stata priva di iscrizioni nella 515 e riporta invece la scritta WATERMANS in verticale nella Commando. Dell’iscrizione sul pennino è difficile affermare qualcosa di sicuro stando alla pubblicità allegata, ma sarei portato a dire che coincidono.
Come prima di loro le 515, anche le Commando vennero costruite per un brevissimo periodo in Lucite® (Plexiglas), trasparente/traslucida: curiosamente, se ho ben interpretato i testi di riferimento, la Commando fu prodotta in lucite nel 1942 quando già la Hundred Year era ritornata alla celluloide con la dichiarazione di guerra, rinunciando volontariamente ad un materiale (il plexiglas) che sarebbe stato dichiarato strategicamente rilevante solo diverso tempo dopo, nel prosieguo della guerra.
Ma subito pochi mesi dopo il lancio (ancora nel 1942, ho dedotto), e fino alla data della cessazione della produzione negli U.S.A. (1946), anche la Commando fu riconvertita alla celluloide.
Per motivi di marketing (per non perdere i frutti di un’ottima idea commerciale) la celluloide impiegata da quel momento riproduceva i quattro colori già disponibili per la penna in lucite, ma al contrario di quest’ultima era assolutamente non trasparente.
E qui entra in scena la scellerata idea di riprodurre la trasparenza della lucite mediante un terminale/fondello traslucido, in contrasto con un fusto completamente opaco, come si stava facendo da tempo sulla Hundred Year: si interveniva sul fondello perché in una penna a levetta trasparente la parte centrale del fusto è comunque occupata da un sacchetto nero, e buona parte del cappuccio a penna chiusa è occupata dalla sezione e dal pennino… Anche nella penna in lucite il fondello era il punto in assoluto più luminoso.
Come per le sorelle maggiori, quindi, la (forse assoluta) totalità delle penne con terminale in celluloide trasparente ha il fondello ridotto ad un piccolo ammasso cristallizzato, quando non sia del tutto scomparso lasciando il fusto con un moncherino.
Fortunatamente, e questo va sottolineato perché importante,
la Commando in celluloide era disponibile in due versioni distinte: “con” oppure “senza” un terminale (fondello) in celluloide trasparente colorata.
Le Commando che “non volevano essere trasparenti”, come quella in presentazione per voi, godono oggi tutte di ottima salute!
Pochi mesi dopo la fine della guerra il modello venne dismesso negli U.S.A., ma in Canada rimase in produzione almeno per tutto il 1947 (senza più il colore ambra militare!) per rifornire anche il mercato inglese. I punzoni del pennino e le iscrizioni sul fusto dovrebbero essere comunque diversi.
Il nome (nuovamente “per tutti”)
Il termine Commando, come potrà verificare chi volesse approfondire gli eventi storici su cui si basava il divertissement iniziale, non apparteneva alla tradizione statunitense: era bensì un retaggio del British Empire che lo aveva mutuato a sua volta dall’Afrikaans durante le guerre boere a partire da un originario termine militaresco portoghese…
Con il significato odierno di “
truppe speciali d’assalto per incursioni dietro le linee nemiche”, fu per la prima volta usato da
Winston Churchill nel Giugno del 1940, e il termine conobbe un immediato successo grazie alle gesta dei reparti inglesi. Gli Stati Uniti tecnicamente non avevano “commandos”: vi erano i
Rangers e i
Marine Raiders (anzi le Forze Armate sembra si opponessero alla creazione di reparti così denominati!) e la scelta di Waterman dovette suonare così anche un pochino, come dire?, “esotica”…
In ogni caso, come abbiamo potuto verificare nei fumetti di Captain America, tutti esattamente del 1942, il termine era ampiamente entrato nel gergo comune.
Il colore
I colori "militareschi" delle Commando in celluloide (con o senza terminale trasparente) erano come abbiamo visto solo quattro in “solid color” come dicono in inglese, ossia in una tinta uniforme, senza sfumature o variegature: Jet (black), Amber, Blue e Maroon, come l’esemplare in presentazione.
Il color “
maroon” (“
very dark reddish-brown color”, dal francese
coleur marron, il colore della castagna, dal ligure-preromano addirittura!
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), in italiano “bordeaux, marrone rossastro”.
Sarà… Per me è il colore di alcune varietà di ciliegie che ho gustato questa estate: scure, succose, dolci e mature al punto giusto come queste (appena uscite dal frigo).
Non trovate?!
Continua…