Fra le stilografiche a mia disposizione per una riparazione c'è anche questa Summit S.100 degli anni Trenta:
Ho cominciato con un prolungata immersione in acqua, ma senza alcun risultato.
Ho quindi provato con l'asciugacapelli, ma anche qui senza risultato.
La temperatura raggiunta dalla penna è buona, mi sembra, perché verificata con le labbra quasi scotta. Ho applicato il calore per due - tre minuti, ruotando la penna in modo tale da distribuirlo equamente. Niente.
Ho anche provato ad alternare il trattamento con il calore a quello con l'acqua, ma ancora nulla.
Sto sbagliando qualcosa oppure devo semplicemente insistere?
Grazie in anticipo!
Ovviamente, la prima operazione da fare, dopo il servizio fotografico, è quella dello smontaggio della sezione.Una sezione ostinata
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Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Caro Alberto,
Innanzitutto mi fa molto piacere trovarti tra i bricoleurs. Mi ero fatto l'idea che tu trovassi le tue penne tutte in "pristine conditions". Evidentemente ce le riporti tu!
Per la mia esperienza si tratta di insistere. Due - tre minuti di phön dovrebbero bastare a scaldare abbastanza in profondità. Insistendo ancora un poco potresti ammorbidire eventuale gommalacca che alcuni "restauratori" inglesi tendono a spalmare su tutto.
Quello che è anche importante, secondo me, è la maniera di afferrare corpo e sezione per allontanarli. Dopo aver provato con una "section wrench" fatta in casa con una pinza coperta da pezzi di tubo per irrorare il giardino, ho scoperto che le mie ditine da clavicembalista, aiutate da pezzi di camera d'aria di bicicletta, facevano miracoli, con meno rischio di fare sfracelli.
Buon lavoro!
Innanzitutto mi fa molto piacere trovarti tra i bricoleurs. Mi ero fatto l'idea che tu trovassi le tue penne tutte in "pristine conditions". Evidentemente ce le riporti tu!
Per la mia esperienza si tratta di insistere. Due - tre minuti di phön dovrebbero bastare a scaldare abbastanza in profondità. Insistendo ancora un poco potresti ammorbidire eventuale gommalacca che alcuni "restauratori" inglesi tendono a spalmare su tutto.
Quello che è anche importante, secondo me, è la maniera di afferrare corpo e sezione per allontanarli. Dopo aver provato con una "section wrench" fatta in casa con una pinza coperta da pezzi di tubo per irrorare il giardino, ho scoperto che le mie ditine da clavicembalista, aiutate da pezzi di camera d'aria di bicicletta, facevano miracoli, con meno rischio di fare sfracelli.
Buon lavoro!
Michele
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Grazie per i consigli, Michele, proverò senz'altro! 
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Alberto Casirati
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Il tubo usalo per schermare dal calore le parti che non lo devono sentire. Rischi di deformare la celluloide/ebanite nella parte immediatamente dietro la sezione.
Questo è uno dei casi in cui il fornello a spirito è meglio dell'aria calda a largo ventaglio. Sempre che il fornello abbia uno stoppino molto sottile.
Insisti ma col tempo e non con la forza bruta.
Questo è uno dei casi in cui il fornello a spirito è meglio dell'aria calda a largo ventaglio. Sempre che il fornello abbia uno stoppino molto sottile.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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In primis colgo l'occasione per maledire una volta di più la gommalacca ed il suo utilizzo sulle penne: ti auguro che non sia davvero andata ad incollare la sezione al corpo, altrimenti sono cavoli amarissimi, perché - quantomeno negli spessori esigui -, secondo me col cavolo che si scioglie col calore.
Comunque procediamo con ordine: in primo, trattandosi di una panna a leva laterale, c'è da attendersi che la sezione sia ad incastro, non dovendo né fare tenuta ermetica come nelle penne in cui il corpo fa da serbatoio, né soggetta a sfilarsi sotto la spinta della barra di pressione come accadrebbe nelle penne a pulsante di fondo.
A mio parere i tentativi fatti col calore sono sufficienti a determinare che nel caso specifico non è quella la strada ed aumentando il riscaldamento rischieresti applicando forza di deformare l'ebanite.
Dovendo tentare altre strade, te ne suggerisco un paio:
- se hai una vaschetta ad ultrasuoni, vale la pena di provare;
- un'altra possibile strada è quella di provare a picchiettare col manico di plastica di un comune coltello da cucina, impugnadolo per la lama, sulla zona della filettatura per il cappuccio, ovvero sopra la zona d'incastro del puntale. A volte le vibrazioni indotte fanno miracoli. Non esagerare con la violenza, ma neppure con la delicatezza.
Se poi nulla sortisse l'effetto sperato e si dovesse quindi davvero pensare alla iattura della gommalacca, l'unica (a mio parere) cosa che ha buone possibilità di avere ragione sulla maledetta è l'alcool: la penna è in ebanite, quindi non ci sono rischi; mettila in ammollo a tienicela per un pò, dopodiché ripeti le tecniche già usate (calore a parte) ed abbi fede.
Comunque procediamo con ordine: in primo, trattandosi di una panna a leva laterale, c'è da attendersi che la sezione sia ad incastro, non dovendo né fare tenuta ermetica come nelle penne in cui il corpo fa da serbatoio, né soggetta a sfilarsi sotto la spinta della barra di pressione come accadrebbe nelle penne a pulsante di fondo.
A mio parere i tentativi fatti col calore sono sufficienti a determinare che nel caso specifico non è quella la strada ed aumentando il riscaldamento rischieresti applicando forza di deformare l'ebanite.
Dovendo tentare altre strade, te ne suggerisco un paio:
- se hai una vaschetta ad ultrasuoni, vale la pena di provare;
- un'altra possibile strada è quella di provare a picchiettare col manico di plastica di un comune coltello da cucina, impugnadolo per la lama, sulla zona della filettatura per il cappuccio, ovvero sopra la zona d'incastro del puntale. A volte le vibrazioni indotte fanno miracoli. Non esagerare con la violenza, ma neppure con la delicatezza.
Se poi nulla sortisse l'effetto sperato e si dovesse quindi davvero pensare alla iattura della gommalacca, l'unica (a mio parere) cosa che ha buone possibilità di avere ragione sulla maledetta è l'alcool: la penna è in ebanite, quindi non ci sono rischi; mettila in ammollo a tienicela per un pò, dopodiché ripeti le tecniche già usate (calore a parte) ed abbi fede.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
- A Casirati
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Un grazie di cuore anche ad Ottorino e PeppePipes.
Ed il metodo vincitore è....... il picchiettare con il manico di plastica di un coltello da cucina! Sono bastati 30 secondi di trattamento e la sezione è uscita senza sforzo.
Dalle macchie che si vedono sulla parte zigrinata, che va a contatto con l'interno del corpo, sembra evidente che un po' di shellac è finito anche lì, causando l'incollatura. Per fortuna, si tratta di un materiale rigido quando secca...
Grazie di nuovo a tutti!
Ed il metodo vincitore è....... il picchiettare con il manico di plastica di un coltello da cucina! Sono bastati 30 secondi di trattamento e la sezione è uscita senza sforzo.
Dalle macchie che si vedono sulla parte zigrinata, che va a contatto con l'interno del corpo, sembra evidente che un po' di shellac è finito anche lì, causando l'incollatura. Per fortuna, si tratta di un materiale rigido quando secca...
Grazie di nuovo a tutti!
Alberto Casirati
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Col che si dimostra una volta di più che Peppepipes è il GURU del restauro! 
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Michele
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'sagerato!zoniale ha scritto:Col che si dimostra una volta di più che Peppepipes è il GURU del restauro!
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.