Giacomo Leopardi, l'infinito autografo, 1819

[ciro]

Ciao amici,
La pagina social di Bologna cultura ha pubblicato questa pagina autografa di un amatissimo poeta italiano.

Con un importante annuncio. Dategli un'occhiata (link più sopra).

Saluti,

[Irishtales]

Bravo Ciro! Fa un certo effetto leggere la celeberrima poesia scritta dallo stesso autore.
Lodevole l'iniziativa a favore dei terremotati

[ciro]

Ti ringrazio tanto, Daniela.
Quando trovo condivido sempre con molto piacere.

[claudio54]

sorprendente la correzione, non ne avevo idea, mai saputo

[Orlandoemme]

Si di essere banale ma è uno dei miei poeti preferiti e vederlo scritto di suo pugno mi ha fatto venire la pelle d'oca.
Grazie grazie
Orlando

[ciro]

Si di essere banale ma è uno dei miei poeti preferiti e vederlo scritto di suo pugno mi ha fatto venire la pelle d'oca.
Grazie grazie
Orlando

Banale? Tristemente ad oggi è tutt'altro che banale trovare un cuore tanto sensibile da interessarsi alla poesia.
Inoltre non ci trovo niente di banale ad amare uno dei più importanti poeti del proprio paese.

Mi rallegra averti fatto piacere con questa condivisione.

Un abbraccio,

[lucre]

Grazie Ciro
Luigi

[musicamusica]

Grazie, è davvero emozionante rileggerla scorrendo la calligrafia del poeta, come se fosse li a due passi.
Mi sono sempre piaciute le poesie lette ( non recitate ) dagli autori stessi: hanno un altro sapore una portata diversa e più intima di quelle altrettanto interessanti recitate da bravi attori.

[Polemarco]

sorprendente la correzione, non ne avevo idea, mai saputo

Se prendi la versione sul sito di Leopardi leggi: "Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare."

su wiki: " Così tra questa immensità s'annega il pensier mio".

La singolarità e che il brano autografo riportato in wiki sembra essere proprio quello della discussione con la correzione:

Infinito.jpg (21.96 KiB) Visto 6540 volte

.

I più propendono per una "ricorrezione dell'ultimo minuto" immensità > infinità > immensità: è l'immensità che compare nel testo definitvo.

Altra discrepanza riguarda l'ultimo verso: nel manoscritto si legge " E 'l naufragar ...", nella versione finale : "E il naufragar ...".
Leopardi, così facendo, rallenta il verso e richiama l'attenzione dell'ascoltatore.

Cosa ne dite dell'inchiostro usato (viraggi con il tempo ?), del pennino e della grafia ?