Ci sono homage e cloni anche in questo campo, volendoMedicus ha scritto:Non bastano tutte le fotografie di penne da sogno che voi senza cuore pubblicate, ma adesso anche gli orologi.
Non ci riuscirete, mai, a contagiarmi la orologite
Comunque devo dire , a malincuore , che sono bellissimi.
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Su questo genere preferisco di gran lunga gli art decò, in cui tra l'altro questo lavorazione della cassa (e per alcuni, qualcosa di simile anche nei meccanismi) è anche coerente.ciro ha scritto:Questa volta però sbavo seriamente... FB_IMG_1474914065282.jpg
Qui due esempi di Walthman, marchio americano attivo fino agli anni '60
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La cassa non mi piace, sembra stampata piuttosto che incisa come sembrano le altre.
Il meccanismo è invece piuttosto affascinante, lettering e quel tipo di lavorazioni sono un'ottima combinanzione.
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Discussione interessante, ho letto con attenzione, soprattutto gli interventi di Giorgio/rolex hunter.
Ignoravo che gli orologi a carica meccanica andrebbero revisionati ad intervalli regolari.
Proprio di recente ho fatto revisionare un Seiko automatico, e confrontandomi con il gioielliere, questi mi consigliava di non eccedere gli otto anni come intervallo di revisione.
Purtroppo ciò ne minimizza l'economicità di gestione rispetto ad un orologio al quarzo.
Inoltre, vorrei ringraziare pubblicamente l'orologiaio (che per inciso non conosco) a cui si appoggia la gioielleria Saguto di Catania per l'encomiabile lavoro svolto sul Seiko.
Dopo l'intervento, l'orologio ha ritrovato una precisione, una autonomia ed una regolarità di funzionamento tale da farmi accantonare l'idea di acquistarne un altro.
Il mio giudizio si fonda anche su altri interventi, in cui questo artigiano ha sempre mantenuto un comportamento onesto e competente, sembrano quasi due qualità scontate, ma l'esperienza insegna che non è sempre così.
Evito di parlar male, ma se posso parlar bene non lesino apprezzamenti.
Nicolò
Ignoravo che gli orologi a carica meccanica andrebbero revisionati ad intervalli regolari.
Proprio di recente ho fatto revisionare un Seiko automatico, e confrontandomi con il gioielliere, questi mi consigliava di non eccedere gli otto anni come intervallo di revisione.
Purtroppo ciò ne minimizza l'economicità di gestione rispetto ad un orologio al quarzo.
Inoltre, vorrei ringraziare pubblicamente l'orologiaio (che per inciso non conosco) a cui si appoggia la gioielleria Saguto di Catania per l'encomiabile lavoro svolto sul Seiko.
Dopo l'intervento, l'orologio ha ritrovato una precisione, una autonomia ed una regolarità di funzionamento tale da farmi accantonare l'idea di acquistarne un altro.
Il mio giudizio si fonda anche su altri interventi, in cui questo artigiano ha sempre mantenuto un comportamento onesto e competente, sembrano quasi due qualità scontate, ma l'esperienza insegna che non è sempre così.
Evito di parlar male, ma se posso parlar bene non lesino apprezzamenti.
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Sono in fase di esaltazione anche io oro-logicamente parlando.
Dopo lunga, lunghissima e laboriosa ricerca, sono entrato in possesso di un orologio che albergava nei miei retro-pensieri da tempo immemorabile.
Ho trovato finalmente proprio quello che cercavo io, come lo volevo io : Bulova Accutron 214, in Italia conosciuto come "scheletrato", marchiato M4, quindi del 1964, laminato oro, p e r f e t t o , con scatola originale, garanzia originale, cinturino e fibbia originali.
Portato dal mio orologiaio di fiducia, inserita la pila è partito senza il minimo indugio
E' un mese che lo tengo sotto controllo perchè temevo corresse troppo per via del voltaggio della pila e invece in un mese avrà preso si e no una decina di secondi.
Ogni tanto lo avvicino all'orecchio per ascoltare il caratteristico sibilo del diapason , una goduria.
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Di questo movimento, l'Accuntron, ne ho sentito parlare.
Sicuramente è una pietra miliare nell'evoluzione dell'orologeria, mi pare che la Bulova l'abbia riproposto, senza diapason, in pratica un orologio al quarzo con movimento fluido della lancetta contasecondi.
Mi fa un po' sorridere che quello che andava di moda 50, 60 o più anni fa di tanto in tanto faccia capolino, dall'abbigliamento, alle autovetture, ai complementi d'arredo, ecc.
Sicuramente è una pietra miliare nell'evoluzione dell'orologeria, mi pare che la Bulova l'abbia riproposto, senza diapason, in pratica un orologio al quarzo con movimento fluido della lancetta contasecondi.
Mi fa un po' sorridere che quello che andava di moda 50, 60 o più anni fa di tanto in tanto faccia capolino, dall'abbigliamento, alle autovetture, ai complementi d'arredo, ecc.
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I miei complimenti! Chi non vorrebbe una pietra miliare del genere fra i suoi orologi?analogico ha scritto: Ho trovato finalmente proprio quello che cercavo io, come lo volevo io : Bulova Accutron 214, in Italia conosciuto come "scheletrato", marchiato M4, quindi del 1964, laminato oro, p e r f e t t o , con scatola originale, garanzia originale, cinturino e fibbia originali.
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Chiedo scusa per la mia ignoranza ma una decina di secondi presi in un mese per un orologio non sono tanti? magari sbaglio io perchè abituato ai quarzo ma sinceramente se ogni mese prende 10 secondi (che siano in più o in meno credo sia uguale) sono 120 secondi all'anno quindi 2 minuti.analogico ha scritto:Sono in fase di esaltazione anche io oro-logicamente parlando.
Dopo lunga, lunghissima e laboriosa ricerca, sono entrato in possesso di un orologio che albergava nei miei retro-pensieri da tempo immemorabile.
Ho trovato finalmente proprio quello che cercavo io, come lo volevo io : Bulova Accutron 214, in Italia conosciuto come "scheletrato", marchiato M4, quindi del 1964, laminato oro, p e r f e t t o , con scatola originale, garanzia originale, cinturino e fibbia originali.
Portato dal mio orologiaio di fiducia, inserita la pila è partito senza il minimo indugio
E' un mese che lo tengo sotto controllo perchè temevo corresse troppo per via del voltaggio della pila e invece in un mese avrà preso si e no una decina di secondi.
Ogni tanto lo avvicino all'orecchio per ascoltare il caratteristico sibilo del diapason , una goduria.
Ora potete lapidarmi se volete
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E allora qui ne avresti da sorridere visto l'interesse largamente condiviso per molte penne di 50, 60, 70 e più anni faDerAlte ha scritto: Mi fa un po' sorridere che quello che andava di moda 50, 60 o più anni fa di tanto in tanto faccia capolino, dall'abbigliamento, alle autovetture, ai complementi d'arredo, ecc.
La verità è che in quasi tutti i campi la creatività e l'ingegno di alcuni uomini hanno partorito quelle che vengono universalmente riconosciute non a caso come "pietre miliari" o ancora più correttamente secondo me, come oggetti "fuori dal tempo" o "senza tempo", ovvero creazioni, che per la loro stessa natura e per l'implicazione che hanno avuto nello sviluppo successivo alla loro comparsa, travalicano il tempo e superano le mode, anzi forse sono quanto di più lontano ci possa essere dalla moda intesa nell'accezione comune, e proprio per questa loro caratteristica non fanno capolino di tanto in tanto, tutt'altro , come le pietre miliari appunto, sono li ferme ed immutabili ad indicare il cammino a chi arriva dopo .
Ci sono persone che provano particolare attrazione verso queste genere di cose, ne apprezzano l'essenza al di la dell'oggetto in se , e ne subiscono il fascino, altre che invece, buon per loro, non si curano di esse ma guardano e passano, per dirla col Sommo Poeta.
Ci farei la firma se continuasse a prendere 10 sec/mese.Syrok ha scritto: Chiedo scusa per la mia ignoranza ma una decina di secondi presi in un mese per un orologio non sono tanti? magari sbaglio io perchè abituato ai quarzo ma sinceramente se ogni mese prende 10 secondi (che siano in più o in meno credo sia uguale) sono 120 secondi all'anno quindi 2 minuti.
Ora potete lapidarmi se volete
Pensa che il C.O.S.C. che è l'organismo svizzero che rilascia il certificato di "cronometro" agli orologi di alta gamma tollera uno scarto di +6/-3 secondi........al giorno (ovviamente in varie posizioni e temperature) .
Antonio
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Non sapevo fosse tollerato uno scarto così grande giornaliero sopratutto nei cronometri che per definizione dovrebbero essere i più precisi possibile, ma forse questo viene tenuto conto per via del meccanismo che di per se perde "ritmo" per via dell'attrito che fanno i vari ingranaggi tra loro.analogico ha scritto: Ci farei la firma se continuasse a prendere 10 sec/mese.
Pensa che il C.O.S.C. che è l'organismo svizzero che rilascia il certificato di "cronometro" agli orologi di alta gamma tollera uno scarto di +6/-3 secondi........al giorno (ovviamente in varie posizioni e temperature) .
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La mia generazione è abituata alla precisione del quarzo, quando si prende in mano un altro tipo di movimento, anche quello a diapason (che è più preciso di un semplice orologio meccanico), si rimane un po' sconfortati dall'imprecisione.
Lo scostamento che ti ha indicato Antonio è un valore molto buono, considerando che l'orologio ha diversi decenni alle spalle e probabilmente sta funzionando con una batteria con tensione nominale diversa da quella per cui è stato progettato.
Quando mi riferivo alla moda del vintage, in realtà mi riferivo alla discutibile moda di creare oggetti moderni, ispirandoli a quelli del passato.
Anche lo stesso Accutron moderno è di fatto un orologio al quarzo che si ispira ad un orologio a piapason, forse sono io che ho poca fantasia, ma mi riesce difficile subirne il fascino.
Lo scostamento che ti ha indicato Antonio è un valore molto buono, considerando che l'orologio ha diversi decenni alle spalle e probabilmente sta funzionando con una batteria con tensione nominale diversa da quella per cui è stato progettato.
Quando mi riferivo alla moda del vintage, in realtà mi riferivo alla discutibile moda di creare oggetti moderni, ispirandoli a quelli del passato.
Anche lo stesso Accutron moderno è di fatto un orologio al quarzo che si ispira ad un orologio a piapason, forse sono io che ho poca fantasia, ma mi riesce difficile subirne il fascino.
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E siamo sempre li, chi ricerca una certa penna stilografica non lo fa di certo perchè desidera un pratico ed insostituibile strumento di scrittura quotidiana.DerAlte ha scritto:La mia generazione è abituata alla precisione del quarzo, quando si prende in mano un altro tipo di movimento, anche quello a diapason (che è più preciso di un semplice orologio meccanico), si rimane un po' sconfortati dall'imprecisione.
Per scrivere tutti i giorni ci sono strumenti più affidabili, precisi ed economici, è di tutta evidenza che i motivi per cui una persona ricerca una penna di 80 anni fa, vanno molto al di la dell'esigenza di scrivere, ammesso che scrivere a mano si possa considerare ai nostri tempi ancora un'esigenza.
Lo stesso discorso si potrebbe applicare anche agli strumenti di misura del tempo.
Nessuno compera un certo orologio semplicemente per vedere che ore sono o per arrivare in orario alla stazione, per queste cose va benissimo un orologio al quarzo magari cinese ma anche l'orologio sul telefono cellulare.
Chi oggi possiede e indossa un certo tipo di orologio, al pari di chi oggi possiede e porta nel taschino un certo tipo di penne non lo fa di certo per soddisfare un bisogno di ordine pratico.
Creare oggetti moderni ispirandoli a quelli del passato non sarebbe di per se una pratica disdicevole.DerAlte ha scritto:Quando mi riferivo alla moda del vintage, in realtà mi riferivo alla discutibile moda di creare oggetti moderni, ispirandoli a quelli del passato.
Anche lo stesso Accutron moderno è di fatto un orologio al quarzo che si ispira ad un orologio a piapason, forse sono io che ho poca fantasia, ma mi riesce difficile subirne il fascino.
L'ispirazione fa parte del processo creativo ed evolutivo, quanti artisti si sono ispirati e sono stati influenzati dalle correnti e dagli artisti antecedenti.
Caso mai bisognerebbe distinguere l'ispirazione creativa dalla scopiazzatura goffa e volgare, alla cinese.
Nello specifico l' Accutron moderno non lo conosco quindi non saprei dove collocarlo.
Antonio
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Buongiorno,
riprendo in mano l’argomento, Il Seiko di cui accennavo in qualche intervento precedente mi viene reclamato dallo zio materno come ricordo del padre, per cui si è presentata l’occasione di acquistare un nuovo orologio.
Acquisto invero del tutto superfluo, però riflettevo che dall’ultimo orologio importante sono trascorsi 23 anni, quindi tutto sommato potrei procedere senza eccessivi patemi.
Complice lo sconto di una gioielleria all’interno di una nota catena di grandi magazzini e gli ingredienti per la frittata ci sono tutti.
In un primo momento mi ero orientato proprio verso l’Accutron II Alpha della Bulova, poi il ripensamento ed alla fine la scelta è ricaduta su un più tradizionale Tissot.
Del Bulova apprezzo il movimento fluido della lancetta dei secondi, il movimento al quarzo Precisionist, accreditato, a detta del costruttore, di una precisione impareggiabile e di uno scostamento di una decina di secondi all’anno.
L’estetica è fatto del tutto personale, sicuramente un orologio originale che richiama il Bulova Spaceview, quello che invece mi ha convito poco, e che probabilmente ha giocato a favore del ripensamento, è l’adozione del vetro minerale al posto del più duro vetro zaffiro con trattamento antiriflesso.
Premesso che anche il vetro zaffiro si graffia comunque, un orologio deve avere la necessaria qualità costruttiva da poter regalare decenni di piacevole uso senza dare l’impressione di essere logoro, questo almeno il mio pensiero.
Del Tissot, che è il modello Luxury Powermatic 80, mi ha invece incuriosito proprio il movimento, a tal punto che le caratteristiche estetiche sono passate in secondo piano.
In proposito rimando alla lettura di questo simpatico articolo di Daniela Fragnola apparso sul Corriere della Sera:
Tissot
Un movimento tutto nuovo per il compleanno
(con trucco)
Anzi a dirla tutta, mi ero talmente tanto entusiasmato da aver pensato di acquistare una versione certificata COSC, poi con più oculatezza ho ordinato la versione non certificata.
Fatta questa debita premessa, arrivo al vero motivo per cui ho scritto questo intervento, l’argomento è di quelli triti e ritriti, ciononostante lo espongo comunque.
Perché al giorno d’oggi vengono prodotti e venduti orologi meccanici, quando l’orologio al quarzo è più preciso ed economico?
La domanda mi è balenata proprio nel valutare le versioni COSC di Tissot, per quanto questi movimenti siano precisi e per quanto siano vantati dalla stampa di settore di avere un prezzo abbordabile, un qualunque movimento al quarzo sarebbe sicuramente più preciso e, fattore non trascurabile, di gran lunga più economico.
Mentre il movimento al quarzo necessita della sostituzione periodica della pila per poter funzionare, quello meccanico necessita di una revisione ogni 5 anni o giù di li.
Nella revisione il meccanismo verrà smontato, pulito, lubrificato, riassemblato, ed infine verificato.
Il costo dell’intervento può rappresentare una frazione del costo dell’orologio nuovo ed in alcuni casi essere del tutto antieconomica.
Ovviamente il movimento al quarzo non è immune da guasti, ma in questo caso non viene revisionato, sovente viene sostituito in toto, la spesa in ogni caso è contenuta ed anche in orologi dal costo medio risulta ancora conveniente la riparazione.
Nicolò
riprendo in mano l’argomento, Il Seiko di cui accennavo in qualche intervento precedente mi viene reclamato dallo zio materno come ricordo del padre, per cui si è presentata l’occasione di acquistare un nuovo orologio.
Acquisto invero del tutto superfluo, però riflettevo che dall’ultimo orologio importante sono trascorsi 23 anni, quindi tutto sommato potrei procedere senza eccessivi patemi.
Complice lo sconto di una gioielleria all’interno di una nota catena di grandi magazzini e gli ingredienti per la frittata ci sono tutti.
In un primo momento mi ero orientato proprio verso l’Accutron II Alpha della Bulova, poi il ripensamento ed alla fine la scelta è ricaduta su un più tradizionale Tissot.
Del Bulova apprezzo il movimento fluido della lancetta dei secondi, il movimento al quarzo Precisionist, accreditato, a detta del costruttore, di una precisione impareggiabile e di uno scostamento di una decina di secondi all’anno.
L’estetica è fatto del tutto personale, sicuramente un orologio originale che richiama il Bulova Spaceview, quello che invece mi ha convito poco, e che probabilmente ha giocato a favore del ripensamento, è l’adozione del vetro minerale al posto del più duro vetro zaffiro con trattamento antiriflesso.
Premesso che anche il vetro zaffiro si graffia comunque, un orologio deve avere la necessaria qualità costruttiva da poter regalare decenni di piacevole uso senza dare l’impressione di essere logoro, questo almeno il mio pensiero.
Del Tissot, che è il modello Luxury Powermatic 80, mi ha invece incuriosito proprio il movimento, a tal punto che le caratteristiche estetiche sono passate in secondo piano.
In proposito rimando alla lettura di questo simpatico articolo di Daniela Fragnola apparso sul Corriere della Sera:
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Anzi a dirla tutta, mi ero talmente tanto entusiasmato da aver pensato di acquistare una versione certificata COSC, poi con più oculatezza ho ordinato la versione non certificata.
Fatta questa debita premessa, arrivo al vero motivo per cui ho scritto questo intervento, l’argomento è di quelli triti e ritriti, ciononostante lo espongo comunque.
Perché al giorno d’oggi vengono prodotti e venduti orologi meccanici, quando l’orologio al quarzo è più preciso ed economico?
La domanda mi è balenata proprio nel valutare le versioni COSC di Tissot, per quanto questi movimenti siano precisi e per quanto siano vantati dalla stampa di settore di avere un prezzo abbordabile, un qualunque movimento al quarzo sarebbe sicuramente più preciso e, fattore non trascurabile, di gran lunga più economico.
Mentre il movimento al quarzo necessita della sostituzione periodica della pila per poter funzionare, quello meccanico necessita di una revisione ogni 5 anni o giù di li.
Nella revisione il meccanismo verrà smontato, pulito, lubrificato, riassemblato, ed infine verificato.
Il costo dell’intervento può rappresentare una frazione del costo dell’orologio nuovo ed in alcuni casi essere del tutto antieconomica.
Ovviamente il movimento al quarzo non è immune da guasti, ma in questo caso non viene revisionato, sovente viene sostituito in toto, la spesa in ogni caso è contenuta ed anche in orologi dal costo medio risulta ancora conveniente la riparazione.
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Complimenti! Ho lo stesso modello ma con bracciale in acciaio!DerAlte ha scritto:Buongiorno,
riprendo in mano l’argomento, Il Seiko di cui accennavo in qualche intervento precedente mi viene reclamato dallo zio materno come ricordo del padre, per cui si è presentata l’occasione di acquistare un nuovo orologio.
Acquisto invero del tutto superfluo, però riflettevo che dall’ultimo orologio importante sono trascorsi 23 anni, quindi tutto sommato potrei procedere senza eccessivi patemi.
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Del Tissot, che è il modello Luxury Powermatic 80, mi ha invece incuriosito proprio il movimento, a tal punto che le caratteristiche estetiche sono passate in secondo piano.
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Anzi a dirla tutta, mi ero talmente tanto entusiasmato da aver pensato di acquistare una versione certificata COSC, poi con più oculatezza ho ordinato la versione non certificata.
Fatta questa debita premessa, arrivo al vero motivo per cui ho scritto questo intervento, l’argomento è di quelli triti e ritriti, ciononostante lo espongo comunque.
Perché al giorno d’oggi vengono prodotti e venduti orologi meccanici, quando l’orologio al quarzo è più preciso ed economico?
La domanda mi è balenata proprio nel valutare le versioni COSC di Tissot, per quanto questi movimenti siano precisi e per quanto siano vantati dalla stampa di settore di avere un prezzo abbordabile, un qualunque movimento al quarzo sarebbe sicuramente più preciso e, fattore non trascurabile, di gran lunga più economico.
Mentre il movimento al quarzo necessita della sostituzione periodica della pila per poter funzionare, quello meccanico necessita di una revisione ogni 5 anni o giù di li.
Nella revisione il meccanismo verrà smontato, pulito, lubrificato, riassemblato, ed infine verificato.
Il costo dell’intervento può rappresentare una frazione del costo dell’orologio nuovo ed in alcuni casi essere del tutto antieconomica.
Ovviamente il movimento al quarzo non è immune da guasti, ma in questo caso non viene revisionato, sovente viene sostituito in toto, la spesa in ogni caso è contenuta ed anche in orologi dal costo medio risulta ancora conveniente la riparazione.
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Buongiorno e buona domenica, rileggendo l’intervento di Antonio, che in buona sostanza risponde al mio quesito, riflettevo sul fatto che l’orologio l’ho comprato proprio per sapere che ore sono e per arrivare in orario agli appuntamenti.
Guardare l’ora sul telefono proprio non mi piace, spesso poi, sbadato come sono, capita che il telefono non adeguatamente caricato, muoia nei momenti meno opportuni, lasciandomi oltre che irreperibile anche privo dell’indicazione dell’ora.
L’orologio da polso è invece una presenza rassicurante, in qualunque cosa siamo affaccendati, una veloce rotazione dell’avambraccio sinistro ci permetterà di conoscere l’orario.
Tralasciando la haute horlogerie, per cui un orologio assume ben altre valenze che non la semplice lettura dell’orario, chi indossa ad es. un Patek Philippe, oltre ad essere un appassionato, mette in mostra il proprio buon gusto, nonché (in)volontariamente anche l’elevato status socio-economico.
Inoltre, il movimento di questi orologi è già di per se un piccolo capolavoro di altissimo artigianato, ma in un orologio prodotto industrialmente, ha senso inserire un movimento meccanico?
Sembrerebbe di si, stando ai dati pubblicati in un articolo su Milano Finanza, il settore è in crisi, si vendono sempre meno orologi, ma di maggior valore.
Se guardiamo i dati sulla precisione, scopriamo che un movimento meccanico ha una tolleranza di -10/+30 secondi al giorno, vanno meglio i cronometri, con -4/+6 secondi al giorno, ed il quarzo?
Mediamente -0,5/+0,7 secondi al giorno, mentre i cronometri al quarzo certificati sono 10 volte più precisi con uno scarto di ±0,07 secondi al giorno.
In sostanza nel primo caso dovremmo rimettere l’orario una volta a settimana, nell’ultimo invece potremmo allegramente dimenticarcene e rimettere l’orologio in orario solo nel passaggio tra l’ora solare e quella legale e viceversa.
Se poi siamo trendy ed acquistiamo uno smartwatch od un orologio radio controllato, anche quest’ultima, scocciante incombenza diverrà un ricordo.
Le aziende di settore non a caso strizzano l’occhio a questa nuova tendenza, proprio Montblanc ha appena introdotto uno smartwatch con una commistione di design classico e funzionalità avanzate.
Size matters, altra cosa che trovo strana, sembrerebbe che le casse (non i movimenti!) siano cresciute in diametro e spessore negli ultimi anni, non so da cosa derivi questa moda, ma trovare un orologio elegante, cioè che passi inosservato, non è proprio immediato.
Nicolò
PS: lo smartwatch è il segno del nuovo che avanza, dubito però che questi gadget durino più di qualche anno, meno che mai che siano tramandabili..
Guardare l’ora sul telefono proprio non mi piace, spesso poi, sbadato come sono, capita che il telefono non adeguatamente caricato, muoia nei momenti meno opportuni, lasciandomi oltre che irreperibile anche privo dell’indicazione dell’ora.
L’orologio da polso è invece una presenza rassicurante, in qualunque cosa siamo affaccendati, una veloce rotazione dell’avambraccio sinistro ci permetterà di conoscere l’orario.
Tralasciando la haute horlogerie, per cui un orologio assume ben altre valenze che non la semplice lettura dell’orario, chi indossa ad es. un Patek Philippe, oltre ad essere un appassionato, mette in mostra il proprio buon gusto, nonché (in)volontariamente anche l’elevato status socio-economico.
Inoltre, il movimento di questi orologi è già di per se un piccolo capolavoro di altissimo artigianato, ma in un orologio prodotto industrialmente, ha senso inserire un movimento meccanico?
Sembrerebbe di si, stando ai dati pubblicati in un articolo su Milano Finanza, il settore è in crisi, si vendono sempre meno orologi, ma di maggior valore.
Se guardiamo i dati sulla precisione, scopriamo che un movimento meccanico ha una tolleranza di -10/+30 secondi al giorno, vanno meglio i cronometri, con -4/+6 secondi al giorno, ed il quarzo?
Mediamente -0,5/+0,7 secondi al giorno, mentre i cronometri al quarzo certificati sono 10 volte più precisi con uno scarto di ±0,07 secondi al giorno.
In sostanza nel primo caso dovremmo rimettere l’orario una volta a settimana, nell’ultimo invece potremmo allegramente dimenticarcene e rimettere l’orologio in orario solo nel passaggio tra l’ora solare e quella legale e viceversa.
Se poi siamo trendy ed acquistiamo uno smartwatch od un orologio radio controllato, anche quest’ultima, scocciante incombenza diverrà un ricordo.
Le aziende di settore non a caso strizzano l’occhio a questa nuova tendenza, proprio Montblanc ha appena introdotto uno smartwatch con una commistione di design classico e funzionalità avanzate.
Size matters, altra cosa che trovo strana, sembrerebbe che le casse (non i movimenti!) siano cresciute in diametro e spessore negli ultimi anni, non so da cosa derivi questa moda, ma trovare un orologio elegante, cioè che passi inosservato, non è proprio immediato.
Nicolò
PS: lo smartwatch è il segno del nuovo che avanza, dubito però che questi gadget durino più di qualche anno, meno che mai che siano tramandabili..