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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Sintomi di stilografite acuta cronica
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Sintomi di stilografite acuta cronica
Buongiorno! Volevo rivolgervi una domanda per ottenere una diagnosi e qualche consiglio: a qualcuno di voi è mai capitato di sentire il bisogno di acquistare più esemplari della stessa penna per destinarne alcuni all'uso quotidiano e altri alla conservazione "religiosa"?
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sì mi è successo, ma non so quale sia la diagnosi e tanto meno la terapia, so solo che devo smettere
Maruska
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In effetti non ha molto senso nemmeno con la scusa di avere riserve di "ricambi"....il guaio è che resistere alla tentazione dell'accumulo è difficile assai....
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sì resistere è difficile non solo alle penne, c'è chi non resiste a comprare scarpe o vestiti o borse, dipende dalla passione che uno ha...
Maruska
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Io, invece conosco la diagnosi e la terapia : non devo smettere!!Maruska ha scritto:sì mi è successo, ma non so quale sia la diagnosi e tanto meno la terapia, so solo che devo smettere
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Devo dire che sono immune dalla PATOLOGIA in oggetto. Ora come ora sono invece affetto da "sfoltite" invece che da "accumulite".
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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La sfoltite è l'epilogo dell'accumulite..però occhio perché è ciclica: a me è capitato dopo aver sfoltito di aver recuperato le penne cedute dagli stessi cessionari!!
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Io le terrei davvero tutte.... però quando poi mi escono dai cassetti e vogliono andarsene capisco che è anche giusto che da grandi seguano la loro strada
E comunque è veramente un segno del destino..... mi chiedono alcuni utenti per messaggio se ho altro da eventualmente cedere, mi decido e passo la mattina a fotografare e poi ecco questo nuovo topic
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Fabrizio
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Mi è capitato di acquistare una decina di No Nonsense, ma solo per farne regali, poi sono di colori diversi e pennini differenti.
Acquistare due penne uguali per usarne una e conservare l'altra no, non mi è capitato.
Anche se, in un certo senso, capisco la tua preoccupazione, potresti ad es. acquistare un solo esemplare ed usarlo con scrupolo, con attenzione e basta.
Se ti soffermi a pensarci, a meno di non acquistare penne particolarmente rare o di pregio, non vedo molta utilità a conservare.
Acquistare due penne uguali per usarne una e conservare l'altra no, non mi è capitato.
Anche se, in un certo senso, capisco la tua preoccupazione, potresti ad es. acquistare un solo esemplare ed usarlo con scrupolo, con attenzione e basta.
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Giusto. Farò tesoro del consiglio. Ho due 88 e due 88p ma fortunatamente sono quasi tutte diverse!!!
- Franzelin
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Sintomi di stilografite acuta cronica
Siamo nella zona grigia dove il collezionista si sovrappone ad un appassionato utilizzatore.
Io mi considero prima di tutto un appassionato utilizzatore. La prima cosa che guardo in un nuovo acquisto è se la penna incontra le mie esigenze, sia funzionali sia estetiche. Non mi sognerei mai di comperare una penna per metterla in un cassetto.
Però la mia piccola collezione la tratto con molta cura, sto attento sia al tipo di inchiostro che utilizzo sia alla loro conservazione (anche dal punto di vista estetico). Eccezion fatta per qualche cavallo da battaglia e qualche cavia.
Ogni tanto capita che mi venga il tarlo dell'acquisto compulsivo, soprattutto girando per le varie aste online.
In queste occasioni seguo un consiglio datomi da un collezionista di pipe. 'Se vedi una pipa che ti piace', diceva, 'comprala solo se ti piace allo stesso modo anche la settimana seguente, altrimenti è solo una cotta'.
Devo dire che funziona.
Però c'è un lato negativo, soprattutto per chi fa acquisti online. Spesso accade che l'oggetto venga venduto prima e magari ad un prezzo molto conveniente
Tornando in topic:
In passato ho acquistato penne simili fra loro, ma mai uguali. Ho alcune penne con stesso pennino/gruppo scrittura ma non dello stesso modello e viceversa (x es. Pilot Custom 74 e Heritage 91).
Io mi considero prima di tutto un appassionato utilizzatore. La prima cosa che guardo in un nuovo acquisto è se la penna incontra le mie esigenze, sia funzionali sia estetiche. Non mi sognerei mai di comperare una penna per metterla in un cassetto.
Però la mia piccola collezione la tratto con molta cura, sto attento sia al tipo di inchiostro che utilizzo sia alla loro conservazione (anche dal punto di vista estetico). Eccezion fatta per qualche cavallo da battaglia e qualche cavia.
Ogni tanto capita che mi venga il tarlo dell'acquisto compulsivo, soprattutto girando per le varie aste online.
In queste occasioni seguo un consiglio datomi da un collezionista di pipe. 'Se vedi una pipa che ti piace', diceva, 'comprala solo se ti piace allo stesso modo anche la settimana seguente, altrimenti è solo una cotta'.
Devo dire che funziona.
Però c'è un lato negativo, soprattutto per chi fa acquisti online. Spesso accade che l'oggetto venga venduto prima e magari ad un prezzo molto conveniente
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- analogico
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Si mi è capitato spesso e purtroppo non solo in relazione alle penne, il rischio dell'accumulo in certi casi diventa reale e in certi altri, non vorrei usare parole improprie, sfiora il patologico.Paolo79 ha scritto:Buongiorno! Volevo rivolgervi una domanda per ottenere una diagnosi e qualche consiglio: a qualcuno di voi è mai capitato di sentire il bisogno di acquistare più esemplari della stessa penna per destinarne alcuni all'uso quotidiano e altri alla conservazione "religiosa"?
Ora ho svoltato e sono nella fase di dismissione, sto facendo fuori il più possibile senza andare troppo per il sottile e senza pensare neanche lontanamente di riacquistare in futuro nulla di ciò che ho eliminato o sto eliminando facendo il decuplo della fatica che ho fatto per acquisirlo.
E' questa una fase anche terapeutica, perchè mi fa capire quanto son stato scriteriato ad accumulare tutta quella roba che a me sembrava il tesoro della corona, ma che a distanza di tempo le persone "sane di mente" non degnano di alcun interesse o se lo fanno, sono disposte a ricompensare con una piccolissima frazione del prezzo pagato.
In definitiva, l'accumulo non serve a niente , le penne (come tante altre cose) , a parte rari casi, non sono mai un investimento, se e quando si andranno a rivendere per scelta o , non l'auguro a nessuno, per necessità, rarissimamente rientrerà ciò che è stato speso , anche se sembrava di averle acquistate a prezzo da affare.
Antonio
Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
(Emil M. Cioran)
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Devo dire che non immaginavo di suscitare una discussione così "sentita". Credo che alla base dell'acquisto compulsivo - e ancor di più dell'acquisto di doppioni - ci sia il tentativo di cristallizzare il tempo. Mi spiego meglio: chi acquista due oggetti nuovi - uno lo adopera e uno no - tenta inconsapevolmente attraverso la conservazione del secondo oggetto di "bloccare" un dato istante temporale. Il problema, però, è che il tentativo è ovviamente vano. Concordo quindi con l'idea di fuggire da questa prassi, che in alcuni ho visto mettere in pratica con altri oggetti (ad es. Con gli orologi da polso di un certo valore ). Qualsiasi oggetto, a patto di non smarrirlo o romperlo, è potenzialmente in grado di sopravvivere all'uomo. Prova ne sia che una delle mie due 88P l'ho ereditata e restaurata!! Quindi, meglio godersi le penne senza pensarci troppo!!!
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Esatto... è il piacere di scrivere che conta!meglio godersi le penne senza pensarci troppo!!!
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Come ha ben scritto Franklin, ci sono, nel collezionismo di penne stilografiche, due figure, il collezionista e l'appassionato utilizzatore. A volte sono due figure distinte, a volte si sovrappongono con varie percentuali dell'uno e dell'altro, a volte appaiono insieme solo sporadicamente, come un dottor Jekyll e un signor Hyde.
Nel mio caso prevale – per lo più – l'utilizzatore. Ma conosco la sirena del collezionista. Ci sono penne delle quali uno avverte un fascino speciale e delle quali conosce la rarità e, a volte, l'ardua difficoltà per trovarne una nelle condizioni desiderate. Queste penne sono a volte destinate ad essere "custodite", più che usate, per la preoccupazione di rovinarle, perderle o quant'altro. Può cosí avvenire che una penna molto desiderata, apprezzata, ammirata, non diventi mai una penna usata... a meno che uno ne possieda un gemello perfetto, da custodire, l'oggetto da museo che liberi il suo identico per affrontare le intemperie della vita quotidiana.
Non é del tutto logico, ma – secondo me – del tutto comprensibile.
Se questo é lo stato d'animo, per una penna in particolare, é difficile resistere alla "occasione", al pezzo che appare improvvisamente in eBay o in un mercatino o in un negozio virtuale.
Siamo transeunti, deboli, animulae vagulae blandulae...
Nel mio caso prevale – per lo più – l'utilizzatore. Ma conosco la sirena del collezionista. Ci sono penne delle quali uno avverte un fascino speciale e delle quali conosce la rarità e, a volte, l'ardua difficoltà per trovarne una nelle condizioni desiderate. Queste penne sono a volte destinate ad essere "custodite", più che usate, per la preoccupazione di rovinarle, perderle o quant'altro. Può cosí avvenire che una penna molto desiderata, apprezzata, ammirata, non diventi mai una penna usata... a meno che uno ne possieda un gemello perfetto, da custodire, l'oggetto da museo che liberi il suo identico per affrontare le intemperie della vita quotidiana.
Non é del tutto logico, ma – secondo me – del tutto comprensibile.
Se questo é lo stato d'animo, per una penna in particolare, é difficile resistere alla "occasione", al pezzo che appare improvvisamente in eBay o in un mercatino o in un negozio virtuale.
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